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Pubblicazione: Pistoia : Vita sociale, 1991
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La fuga in Egitto \xc3\xa8 un episodio dell'infanzia di Ges\xc3\xb9. Tra tutti i libri che compongono il Nuovo Testamento canonico \xc3\xa8 riportato solo dal Vangelo secondo Matteo (2,13-23), in cui Giuseppe, assieme a Maria e Ges\xc3\xb9 bambino, fugge in Egitto dopo la visita dei Magi dopo aver appreso che re Erode il Grande intende far uccidere i bambini della zona (strage degli innocenti); l'episodio \xc3\xa8 presente anche in fonti non canoniche e in tradizioni della Chiesa copta.\nL'evento \xc3\xa8 frequentemente raffigurato nell'arte come episodio finale della nativit\xc3\xa0 di Ges\xc3\xb9, oltre ad essere incluso nei cicli della Vita della Vergine e della Vita di Cristo."
"La letteratura di viaggio \xc3\xa8 un genere letterario che si occupa del viaggio, delle motivazioni e dei processi del viaggiare. Generalmente si riferisce all'atto di spostarsi da un luogo all'altro compiendo un certo percorso.\n\xc3\x88 detta anche narrativa di viaggio o letteratura odeporica (dal greco \xe1\xbd\x81\xce\xb4\xce\xbf\xce\xb9\xcf\x80\xce\xbf\xcf\x81\xce\xb9\xce\xba\xcf\x8c\xcf\x82, da viaggio). Illustra le persone, gli eventi, ci\xc3\xb2 che vede l'autore che si trova in un paese straniero o un luogo inconsueto; pu\xc3\xb2 anche avere la forma del cosiddetto diario di viaggio. Non \xc3\xa8 necessariamente un resoconto di ci\xc3\xb2 che prova l'autore-viaggiatore alla vista di nuovi territori o all'incontro con nuove culture; si tende infatti a rintracciare una certa oggettivit\xc3\xa0 nei resoconti di viaggio settecenteschi, epoca razionale, cosmopolita e antropocentrica, e una maggiore emotivit\xc3\xa0 e soggettivit\xc3\xa0 del viaggiatore nel periodo del romanticismo, dei moti dell'animo.\nI prodotti estremamente eterogenei di tale genere letterario consistono sostanzialmente in testi o narrazioni dotati di aspirazioni, dignit\xc3\xa0 e spessore artistico e narrativo, e che hanno per oggetto una o pi\xc3\xb9 esperienze di viaggio realmente vissute dall'autore, e variamente motivate: dalla ricerca del puro piacere di viaggio, all'esperienza dello spirito di esplorazione, o ricerca scientifica, fino a scopi e utilit\xc3\xa0 del tipo pi\xc3\xb9 diverso, incluse le finalit\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 pratiche.\nRaramente si riferisce a uno spostamento immaginario o onirico o a un itinerario fantastico come quello dell'allucinazione dovuta all'effetto degli stupefacenti.\n\n"
'Il viaggio (dal provenzale viatge, a sua volta derivante dal latino viat\xc4\xadcum; quest\'ultimo era la provvista necessaria per mettersi in viaggio) \xc3\xa8 lo spostamento che si compie da un luogo di partenza a un altro distante (relativamente ai propri mezzi) dal primo. Il viaggio pu\xc3\xb2 essere locale, regionale, nazionale o internazionale. In alcuni paesi, i viaggi interni non-locali possono richiedere un passaporto interno, mentre i viaggi internazionali in genere richiedono un passaporto e un Visto. Il viaggio si distingue per i mezzi con cui ci si sposta: pu\xc3\xb2 avvenire con mezzi di trasporto (pubblici o privati, come automobili, motocicli, treni, aerei, navi, biciclette, ecc.), o anche a piedi. Un viaggio pu\xc3\xb2 includere anche soggiorni relativamente brevi tra i successivi spostamenti che lo compongono.\nIl viaggio pu\xc3\xb2 essere inteso non solo in senso fisico, in un contesto spazio temporale, ma anche in senso metaforico come espressione di abbandono, ricerca interiore, desiderio. Vi sono molte opere che mettono in evidenza il viaggio inteso come ricerca interiore o desiderio; occorre elencare il libro "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo. In questa opera letteraria emerge il viaggio del protagonista: la psicanalisi.'
"I viaggi di Platone in Sicilia si sarebbero svolti durante il IV secolo a.C., coprendo un arco di tempo compreso fra il 388 a.C. e il 360 a.C., con una pausa tra il primo e il secondo viaggio di circa vent'anni. Non esiste assoluta certezza della autenticit\xc3\xa0 di questi viaggi del filosofo ateniese (nato nel 428 o 427 a.C. e morto nel 348 o 347 a.C.) e anche le motivazioni sono controverse: gli studiosi, per lo pi\xc3\xb9, considerano reali i viaggi, ma essi restano la parte della biografia platonica pi\xc3\xb9 oscura e dibattuta. Centrale \xc3\xa8 il ruolo di una fonte, la Lettera VII, forse l'unica realmente vergata da Platone dell'epistolario che la tradizione gli attribuisce.\nTutti i biografi antichi sostengono che Platone giunse per la prima volta in Sicilia, forse intorno al 388 a.C., spinto dal desiderio di visitare il vulcano Etna. A Siracusa, venuto a conoscenza del tiranno Dionisio I, Platone, allora quarantenne, entr\xc3\xb2 in contatto con il giovane nobile Dione, della cerchia di Dionisio, che divenne suo discepolo. Secondo la tradizione, quando Platone attacc\xc3\xb2 con le sue parole la tirannide, provocando l'ira del dinasta, fu proprio Dione che cerc\xc3\xb2 di mettere in salvo il maestro, facendolo imbarcare in tutta fretta per Atene, anche se tale viaggio si concluse con la riduzione in schiavit\xc3\xb9 del filosofo.\n\nNel 367 a.C., vi sarebbe stato un secondo viaggio di Platone in Sicilia, in questo caso invitato da Dione per educare il nipote Dionisio II, figlio di Dionisio I e suo successore, con l'obiettivo di farlo diventare un re-filosofo. Tuttavia, la situazione politica precipit\xc3\xb2 e Dione fu allontanato.\nPlatone si sarebbe recato anche una terza e ultima volta a Siracusa nel 361 a.C., allo scopo di facilitare una mediazione pacifica tra Dionisio II e Dione, fallendo per\xc3\xb2 nel suo intento. Allontanato dall'acropoli, pot\xc3\xa9 fare ritorno ad Atene grazie all'intervento dei pitagorici di Taranto, che intercedettero in suo favore presso il tiranno. In quel periodo, si colloca la spedizione militare di Dione del 357 a.C. contro la tirannide siracusana, alla quale segu\xc3\xac un periodo assai turbolento, con il succedersi di diversi tiranni a Siracusa, fino al ritorno di Dionisio II nel 347/346 a.C. e il successivo invio dalla metropoli di Corinto di un pacificatore, Timoleone, che tra il 344 e il 337 a.C. riport\xc3\xb2 la pace in Sicilia.\nPur non essendoci nei dialoghi platonici alcun richiamo diretto ed esplicito ai viaggi in Sicilia, una parte della critica moderna ritiene che sia comunque possibile riscontrare reminiscenze dei viaggi nella produzione letteraria del filosofo: La Repubblica, il Politico e le Leggi sarebbero pervasi dall'esperienza della tirannide siracusana; il Simposio conterrebbe ricordi del tempo passato a Siracusa con Dione; dietro il mito di Atlantide, di cui si parla nel Timeo e in Crizia, starebbe un riferimento alla stessa Siracusa.\n\n"