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Edizione: 2. ed
Pubblicazione: Firenze : La Nuova Italia, 1992
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
'Il termine razzismo nella sua definizione pi\xc3\xb9 semplice si riferisce a un\'idea, spesso preconcetta e comunque scientificamente errata, come dimostrato dalla genetica delle popolazioni e da molti altri approcci metodologici, che la specie umana (la cui variabilit\xc3\xa0 fenotipica, l\'insieme di tutte le caratteristiche osservabili di un vivente, \xc3\xa8 per lo pi\xc3\xb9 soggetta alla continuit\xc3\xa0 di una variazione clinale) possa essere suddivisibile in razze biologicamente distinte, caratterizzate da diverse capacit\xc3\xa0 intellettive, valoriali, etiche e/o morali, con la conseguente convinzione che sia possibile determinare una gerarchia secondo cui un particolare, ipotetico, raggruppamento razzialmente definito possa essere definito superiore o inferiore a un altro.In "senso stretto" il razzismo, come teoria della divisione biologica dell\'umanit\xc3\xa0 in razze superiori e inferiori, \xc3\xa8 un fenomeno relativamente recente. In senso pi\xc3\xb9 ampio invece si tratta di una generale antica tendenza a discriminare i \'diversi\' (nazioni, culture, classi sociali inferiori), e la principale funzione del razzismo, in tutte le varianti, fu sempre di giustificare qualche forma di discriminazione o oppressione.Nel 1950, il documento Dichiarazione sulla razza dell\'UNESCO \xc3\xa8 stato il primo documento ad aver negato ufficialmente la correlazione tra la differenza fenotipica nelle razze umane e la differenza nelle caratteristiche psicologiche, intellettive e comportamentali.\n\n'
'Il razzismo scientifico (a volte detto biologia razziale, antropologia razziale o razzismo pseudoscientifico) \xc3\xa8 lo studio delle tecniche e delle ipotesi a sostegno o giustificazione della fede nel razzismo, ossia nell\'inferiorit\xc3\xa0 o superiorit\xc3\xa0 razziale di alcuni gruppi umani rispetto ad altri; cercando di dare fondamento scientifico ad una cosiddetta "scienza delle razze umane".\nAlternativamente \xc3\xa8 la pratica di classificare individui di diverso fenotipo o genotipo in razze distinte ed in suoi sottogruppi. Storicamente ha ricevuto credito nella comunit\xc3\xa0 scientifica, ma non \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 al giorno d\'oggi considerato una branca ufficiale della scienza.\nIl razzismo scientifico impiega l\'antropologia (in particolare l\'antropologia fisica), l\'antropometria, la craniometria e altre pseudo-discipline, proponendo tipologie antropologiche a sostegno della classificazione delle popolazioni umane in "razze umane" fisicamente distinte e separate, nei confronti delle quali si possa affermare che siano "superiori" o "inferiori".\nIl razzismo scientifico \xc3\xa8 stato diffuso a partire dal XVII secolo fino al termine della seconda guerra mondiale. Dalla seconda met\xc3\xa0 del XX secolo in poi il razzismo scientifico \xc3\xa8 stato criticato come obsoleto ed \xc3\xa8 divenuto via via ad essere sempre pi\xc3\xb9 screditato, ma storicamente \xc3\xa8 stato usato in modo persistente e pervasivo per sostenere e convalidare le idee razziste in tutto il mondo. Basato sulla fede nell\'esistenza e nel significato delle categorie razziali e di una teoria delle razze superiori e inferiori.\n\nCon la conclusione del secondo conflitto mondiale il razzismo scientifico, sia come teoria sia come azione, \xc3\xa8 stato denunciato formalmente, soprattutto nella prima dichiarazione che si appoggia all\'antirazzismo e fatta dall\'Unesco nel 1950 intitolata The Race Question (Dichiarazione sulla razza (UNESCO 1950)); essa afferma chiaramente che:Tale "fatto biologico" non \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 considerato esistente poich\xc3\xa9 gli sviluppi della genetica evolutiva umana (la biologia evolutiva dello sviluppo) hanno dimostrato che le differenze genetiche umane sono quasi totalmente graduali.\nIl termine razzismo scientifico \xc3\xa8 generalmente utilizzato in modo peggiorativo come applicato alle teorie pi\xc3\xb9 moderne, come in The Bell Curve: Intelligence and Class Structure in American Life (1994, di Richard Herrnstein e Charles Murray). I critici sostengono che tali opere postulino conclusioni razziste non supportate dalle prove disponibili. Pubblicazioni come Mankind Quarterly, fondata esplicitamente come una rivista di "coscienza razziale" nel 1961, sono generalmente considerate come piattaforme di razzismo scientifico in quanto pubblicano articoli su interpretazioni marginali dell\'evoluzione umana, dello studio sull\'intelligenza, dell\'etnografia, della linguistica, della mitologia, dell\'archeologia e degli altri argomenti razziali.\nL\'etichettatura di "razzismo scientifico" \xc3\xa8 usata anche per criticare quegli studi che pretendano di stabilire una connessione tra, ad esempio, razza e intelligenza, ed \xc3\xa8 utilizzata per argomentare il fatto che ci\xc3\xb2 promuova l\'idea dell\'esistenza di razze umane superiori e inferiori.\n\n'
'Il razzismo in Italia \xc3\xa8 un fenomeno storico, sicuramente complesso, difficilmente definibile univocamente. In parte potrebbe affondare le sue radici indietro nel tempo, ma non vi sono prove di una sua continuit\xc3\xa0 del o di un collegamento ideologico tra i diversi fenomeni nelle diverse epoche.\n\n'
'Quello di razzismo contro i bianchi, o razzismo antibianco, \xc3\xa8 volto ad identificare il razzismo o un\'intolleranza specificatamente orientata verso individui antropologicamente classificati come caucasici, i bianchi.\nPer il sociologo Erwan Lecoeur si tratta di una nozione inventata dall\'estrema destra come parte di una strategia vittimista, i cui casi presentati sovente si sono dimostrati montati ad hoc.Negli ambienti di estrema destra questo concetto tende ad essere impiegato strumentalmente per giustificare politiche discriminatorie e negare i diritti civili delle diverse etnie.\nPersonalit\xc3\xa0 come Jean-Marie Le Pen lo hanno descritto come un \xc2\xabrazzismo inverso\xc2\xbb.In ambienti di destra si tipizza il razzismo antibianco in un insieme di comportamenti specifici: demonizzazione della societ\xc3\xa0 bianca e generalizzazione del suo passato (colonialismo, schiavismo), aggressioni verbali e psicologiche, "segregazione verbale" (isolamento di bianchi da discussioni); e si descrive il concetto di razzismo antibianco come una riarticolazione del significato di razzismo, che non terrebbe conto, oggi, dell\'odio verso i bianchi.Uno studio del 2009 rileva come nella popolazione bianca statunitense vi sia un aumento della percezione di essere maggiormente discriminati rispetto ai neri.\n\n'
'Il razzismo negli Stati Uniti d\'America rappresenta un fenomeno storico presente fin dall\'epoca coloniale. I privilegi e i diritti sanzionati legalmente o socialmente furono largamente dati ai bianchi americani, ma negati ai nativi americani, agli afroamericani, agli asioamericani e agli ispanici sudamericani. Agli statunitensi di origine europea, in particolare ai ricchi protestanti anglosassoni, vennero concessi privilegi esclusivi in materia d\'istruzione, immigrazione, diritto di voto, cittadinanza, acquisizione dei terreni e procedimenti penali per un periodo di tempo che va dal XVII secolo fino agli anni sessanta del XX secolo.\nTuttavia, anche gli immigrati non protestanti provenienti dal continente europeo, in particolare i cittadini irlandesi, polacchi e italiani subirono, all\'interno della societ\xc3\xa0 statunitense, un\'emarginazione xenofoba ed altre forme di discriminazione basate sull\'etnia e, almeno fino ad un certo periodo, non vennero neppure considerati come degli "autentici bianchi".\nInoltre, i gruppi originari del Medio Oriente, come gli Ebrei e gli Arabi, hanno dovuto affrontare anch\'essi una pi\xc3\xb9 o meno continua situazione discriminatoria; come diretta conseguenza di ci\xc3\xb2, alcune persone appartenenti a queste comunit\xc3\xa0 non si autoidentificano come "bianchi statunitensi". Anche coloro che provengono dall\'Asia orientale e dall\'Asia meridionale sono stati costretti ad affrontare il problema costituito dal pregiudizio razzista.\nLe principali istituzioni razziali etnicamente strutturate includono la schiavit\xc3\xb9, la segregazione razziale, le cosiddette guerre indiane, le riserve indiane, la segregazione scolastica, le legislazioni sull\'immigrazione e la naturalizzazione e i campi d\'internamento durante la seconda guerra mondiale: l\'internamento dei giapponesi, dei tedeschi e degli italiani.\nAlmeno formalmente, la discriminazione razziale \xc3\xa8 stata abolita a partire dalla met\xc3\xa0 del XX secolo e, con il trascorrere del tempo, \xc3\xa8 stata sempre pi\xc3\xb9 percepita come socialmente inaccettabile e/o moralmente ripugnante. La politica di stampo razziale rimane tuttavia un fenomeno di ampia portata ed il razzismo implicito continua ancora ai giorni nostri a riflettersi nelle ampie disparit\xc3\xa0 e disuguaglianze socioeconomiche, fino a giungere a forme pi\xc3\xb9 moderne e prevalentemente indirette di "razzismo simbolico". Un\'ampia stratificazione sociale su base razziale continua a manifestarsi nell\'ambito occupazionale ed in campo salariale, nella ricerca dell\'alloggio, nell\'istruzione e nella formazione professionale, nella concessione di prestiti e mutui e finanche in campo governativo.\nSecondo l\'US Human Rights Network, un\'organizzazione che concentra la propria attenzione sul rispetto dei diritti civili e che collabora con le organizzazioni per i diritti umani "la discriminazione negli Stati Uniti permea tutti gli aspetti della vita e si estende a tutte le comunit\xc3\xa0 di minoranza".\nMentre la natura dei punti di vista degli statunitensi medi si \xc3\xa8 molto modificata nel corso degli ultimi decenni, le indagini condotte da parte di associazioni indipendenti - oltre che dalla stessa ABC News - hanno scoperto che, anche recentemente, ampi strati di popolazione si riconosce nelle pi\xc3\xb9 comuni opinioni discriminatorie. Nel 2007 uno studio ha rilevato che una persona su dieci ammetteva di avere pregiudizi contro gli ispanici e sudamericani, mentre una su quattro manteneva forti giudizi negativi contro gli arabi in generale.\n\n'