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Titolo uniforme: The political Thought of Mao Tse-tung
Autore principale: Schram, Stuart R.
Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, [1971]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Mao Zedong o Mao Tse-tung (毛澤東T, 毛泽东S, Máo ZédōngP, Mao Tsê-tungW; ; Shaoshan, 26 dicembre 1893 – Pechino, 9 settembre 1976) è stato un rivoluzionario, politico, filosofo e dittatore cinese, nonché portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte. Sotto la sua guida il partito comunista salì al governo cinese a seguito della vittoria nella guerra civile e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, di cui dal 1949 fu presidente. Durante la guida della Cina sviluppò un marxismo-leninismo "sinizzato", noto come maoismo, collettivizzando l'agricoltura con il cosiddetto grande balzo in avanti. Il presidente cinese fu anche promotore di un'alleanza (che in seguito ruppe negli anni cinquanta) con l'Unione Sovietica e lanciò la cosiddetta grande rivoluzione culturale. A Mao vengono attribuiti la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera, l'intervento cinese in Corea, l'invasione del Tibet e il conflitto sino-indiano del 1962, l'uso della repressione e dei lavori forzati (vedi laogai), la riforma agraria cinese e le conseguenti uccisioni di massa di proprietari terrieri, le politiche del "grande balzo in avanti", la conseguente grande carestia cinese e la rivoluzione culturale. Sotto il regime di Mao si stima che a causa della sua politica morirono tra i 13 e i 46 milioni di cinesi. Come conseguenza dell'incremento dell'aspettativa di vita la popolazione cinese è cresciuta da circa 550 milioni a 900 milioni sotto la sua guida politica. Inoltre il tasso di alfabetizzazione è passato dal 20% nel 1949 a oltre il 65% trent'anni dopo e la condizione della donna è migliorata.Mao viene comunemente chiamato Presidente Mao (毛主席S, Máo ZhǔxíP). All'apice del suo culto della personalità Mao era comunemente noto in Cina come il "quattro volte grande": "Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere" (伟大导师,伟大领袖,伟大统帅,伟大舵手S, Wěidà Dǎoshī, Wěidà Lǐngxiù, Wěidà Tǒngshuài, Wěidà DuòshǒuP).
Il maoismo (chiamato anche marxismo-leninismo-pensiero di Mao o anche solo pensiero di Mao) è la dottrina politica fondata sul pensiero e la strategia di carattere patriottico-comunista del leader e presidente cinese Mao Zedong. In Cina, però, il nome "maoismo" non viene usato: si preferisce la locuzione "pensiero di Mao Tse-tung" (毛澤東思想T, 毛泽东思想S, Máo Zédōng sīxiǎngP, Mao Tse-tung ssu-hsiangW), inteso come un adattamento del pensiero marxista-leninista alla specificità cinese. Quando Mao era vivo, specialmente negli anni sessanta e settanta, con le grandi contestazioni studentesche, fu lanciata dalla Cina la direttiva di "costruire partiti autenticamente marxisti-leninisti". Quelli che sorsero furono partiti di modello maoista, che ne traevano cioè gli insegnamenti contro il revisionismo moderno (capeggiato, secondo i maoisti, dall'URSS dopo la presa del potere di Krusciov), il capitalismo, il parlamentarismo e sulla necessità della rivoluzione proletaria. La maggior parte dei maoisti considera Stalin come l'ultimo vero leader socialista dell'Unione Sovietica, sebbene i giudizi varino da molto positivo a parzialmente negativo (lo stesso Mao affermò che Stalin era per il 30% negativo). Molti partiti maoisti si spaccarono nel 1978 e a seguire fra coloro che persistevano nei principi di Mao e chi invece condivise la critica al maoismo fatta da Enver Hoxha. L'unico partito al potere che ebbe influenze maoiste fu il Partito Comunista di Kampuchea. Fra quelli non al potere, il Partito Comunista del Perù - Sendero Luminoso fu il primo a definirsi ufficialmente maoista e fu seguito da altri che promossero la guerra di popolo nel terzo mondo, fra cui i partiti comunisti indiano, del Nepal e delle Filippine. Il maoismo è la dottrina ufficiale del Partito Comunista Cinese anche se dal 1978, dopo le riforme di Deng Xiaoping, la definizione di maoismo è radicalmente cambiata: contrariamente all'epoca di Mao e Hua Guofeng, il maoismo è oggi considerato essenzialmente cinese.
Citazioni dalle opere del presidente Mao Tse-tung (毛主席语录 Pinyin: Máo Zhǔxí Yǔlù), meglio noto come Libretto rosso o Il libro delle Guardie rosse, è un'antologia di citazioni tratte dagli scritti e dai discorsi di Mao Zedong, con una prefazione scritta da Lin Biao.
Le Guardie rosse (紅衛兵T, 红卫兵S, Hóng Wèi BīngP) nella Repubblica Popolare Cinese erano gli studenti delle scuole superiori e delle università, protagonisti fondamentali del primo periodo (1966-1968) della Rivoluzione culturale. Le Guardie rosse che inneggiano a Mao Tse-tung, impugnando il Libretto rosso, sono l'icona più nota della Rivoluzione culturale e della Cina maoista. Le loro attività sono strettamente collegate agli eventi della Rivoluzione culturale, un periodo caotico difficile da decifrare, come spiega il sinologo John K. Fairbank (Storia della Cina contemporanea, 1985), che propone una suddivisione in quattro fasi: fino all'estate 1966 - tensione all'interno del partito fra i radicali di "sinistra" e i moderati di "destra". Mao allontana alcuni vertici. dall'agosto 1966 alla fine del 1966 - sollevamento delle Guardie rosse e campagna contro gli intellettuali da gennaio 1967 all'estate del 1968 - presa del potere: le Guardie rosse occupano le istituzioni, lo stato non funziona. Le "unioni a tre" volute da Mao falliscono e le lotte di fazione degenerano. dall'estate 1968 all'aprile 1969 - smobilitazione delle Guardie rosse, controllo da parte dei militari e ricostruzione del partito. Il IX Congresso (aprile 1969) conclude la Rivoluzione culturale.
Il comunismo (dal francese communisme, derivato da commun "comune") è un'ideologia composta da un insieme di idee economiche, filosofiche, sociali e politiche mirante alla creazione di una società comunista, ovvero una società caratterizzata dall'abolizione delle classi sociali e della proprietà privata dei mezzi di produzione, dalla partecipazione collettiva del popolo al governo e dalla completa emancipazione di tutti gli uomini. Il comunismo teorizzato per la prima volta nel XIX secolo dai due pensatori tedeschi Karl Marx e Friedrich Engels subì diverse trasformazioni e interpretazioni in base al tempo e al luogo in cui venne rielaborato o attuato. All'interno del spettro comunista coesistono numerose interpretazioni come il marxismo, il leninismo, lo stalinismo, il marxismo-leninismo, il trotskismo, il maoismo, il juche, il songun, il castrismo, il guevarismo, l'eurocomunismo, il comunismo cristiano, il social-comunismo, l'anarco-comunismo, il chruščëvismo, il magonismo e molte altre anche in contrasto aperto fra loro.
L'economia socialista comprende l'insieme delle teorie economiche, delle pratiche e le norme dei sistemi economici socialisti ipotetici ed esistenti. Il sistema economico socialista è caratterizzato dalla proprietà sociale e dallo sfruttamento dei mezzi di produzione, i quali possono assumere diverse forme tra cui quella di cooperative autonome o di proprietà pubblica diretta tramite quale viene effettuata la produzione esclusivamente e direttamente per l'uso. Ciò che contraddistingue i sistemi socialisti è l'utilizzo dei mercati per allocare input e beni capitali tra le unità economiche: ciò viene definito come socialismo di mercato. Quando viene utilizzata la pianificazione, il sistema economico è designato come "economia pianificata socialista". L'economia socialista è stata associata a molteplici scuole di pensiero economico. L'economia marxista ha fornito una base per il socialismo basato sull'analisi del capitalismo, l'economia neoclassica e l'economia evolutiva hanno provveduto a fornire modelli globali di socialismo. Nel corso del XX secolo, le proposte e i modelli sia per le economie pianificate che per il socialismo di mercato erano fortemente basati sull'economia neoclassica o al massimo, su una sintesi di economia neoclassica con influenze da parte dell'economia marxista o istituzionale. La definizione di economia socialista può anche essere applicata all'analisi dei sistemi economici precedenti ed esistenti che sono stati implementati negli stati socialisti, così come nelle opere dell'economista ungherese János Kornai.
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