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Autore principale: Schmidt di Friedberg, Ottavia
Pubblicazione: Firenze : Forum per i problemi della pace e della guerra, 2000
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Quaderni Forum
La migrazione ittica è un fenomeno che vede molte specie di pesci migrare regolarmente, alcune volte per il cibo (migrazioni trofiche), altre volte per la riproduzione (migrazioni genetiche); in alcuni casi la ragione della migrazione è sconosciuta. Tali migrazioni sono spesso importanti anche per l'uomo, dato che determinano la concentrazione di grandi banchi di pesci in aree precise. In particolare, risultano degne di nota le migrazioni dei Clupeidi (ad esempio le sardine o le aringhe) e degli Scombridi (gli sgombri e i tonni). Questi ultimi si radunano nelle acque litoranee all'approssimarsi del periodo riproduttivo, compiendo, secondo alcuni autori, grandissimi spostamenti: sembra, ad esempio, che i tonni diffusi nel mar Mediterraneo possano raggiungere anche le coste atlantiche. Secondo altri autori, invece, questi spostamenti sono più limitati e prevalentemente verticali (dalle acque più profonde a quelle più superficiali).
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM/OIM) è un'organizzazione internazionale fondata nel 1951 che si occupa di migrazioni.
Le rotte di migranti nel Mediterraneo collegano dall'inizio degli anni novanta, l'Africa e il Medio Oriente all'Europa. Il fenomeno dell'immigrazione per mare è aumentato di pari passo con la chiusura delle frontiere degli Stati europei a seguito dell'adozione di un regime di visti di ingresso particolarmente restrittivo verso i Paesi poveri. Il mare viene attraversato su imbarcazioni di fortuna, spesso vecchi pescherecci, barche in vetroresina o gommoni. I principali punti d'ingresso sono le coste spagnole, italiane e greche. Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, i flussi sono misti, composti cioè di migranti economici e rifugiati politici.
Le migrazioni sono spostamenti che specie viventi animali compiono in modo regolare, periodico (stagionale), lungo rotte ben precise (e in genere ripetute), e che coprono distanze anche molto grandi, seguiti da un ritorno alle zone di partenza. Sono indotte da cause legate alla riproduzione (la ricerca di un luogo adatto per l'accoppiamento, per la nidificazione o per l'allevamento della prole) oppure da scarsità di cibo e difficoltà di carattere ambientale che si presentano periodicamente (ad esempio il sopraggiungere della stagione fredda nelle zone temperate). Anche gli spostamenti di popolazioni umane sono considerate migrazioni con un'accezione diversa, in quanto non vincolate a un viaggio di ritorno; a titolo di esempio si considerino le migrazioni dei popoli barbari come i Longobardi che si stabilirono in Italia alla fine dell'Impero Romano d'Occidente.
Il mar Mediterraneo (detto brevemente Mediterraneo) è situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale. È un mare dipendente dall'Oceano Atlantico, a cui è connesso tramite lo stretto di Gibilterra; il Canale di Suez, artificiale, lo collega invece al Mar Rosso e quindi all'Oceano Indiano. La sua superficie approssimativa è di 2,51 milioni di km2 con uno sviluppo massimo lungo i paralleli di circa 3700 km, la lunghezza totale delle sue coste è di 46 000 km, la profondità media si aggira sui 1 500 m, quella massima di 5 270 m presso le coste del Peloponneso, mentre la salinità media si aggira dal 36,2 al 39‰. La popolazione presente negli stati bagnati dalle sue acque ammonta a circa 450 milioni di persone.
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