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Autore principale: Collotti Pischel, Enrica
Pubblicazione: Terranuova Bracciolini : Biblioteca Comunale di Terranuova Bracciolini, 1990
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Deng Xiaoping (鄧小平T, 邓小平S, Dèng XiǎopíngP, Teng Hsiao-pingW; ; Guang'an, 22 agosto 1904 – Pechino, 19 febbraio 1997) è stato un politico, rivoluzionario e militare cinese. Ha ricoperto ruoli direttivi nel Partito Comunista Cinese (PCC) a più riprese nel corso dell'era di Mao Zedong, diventando leader de facto della Cina dal 1978 al 1992. Deng fu il cuore della seconda generazione dei leader del Partito Comunista Cinese. Sotto il suo controllo la Cina divenne una delle economie dalla crescita più rapida, senza che il partito perdesse il controllo del Paese. È stato il pioniere della riforma economica cinese e l'artefice del "socialismo con caratteristiche cinesi", teoria che mirava a giustificare la transizione dall'economia pianificata a un'economia aperta al mercato, ma comunque supervisionata dallo stato nelle prospettive macroeconomiche. Nel decennio tra gli anni ottanta e novanta, da lui guidati, la Repubblica Popolare Cinese restaurò relazioni strategiche e geopolitiche con l'Unione Sovietica, abbandonando la "teoria dei tre mondi", antisovietica e di ascendenza maoista.
Una Cina due sistemi, letteralmente Un paese due sistemi (in cinese 一国两制 Yīguóliǎngzhì) è una formula con la quale si suole indicare la soluzione politica proposta nel 1979 dal capo comunista cinese Deng Xiaoping nell'ambito delle trattative tra Repubblica Popolare Cinese e Regno Unito che condussero al ritorno di Hong Kong sotto la sovranità cinese. La formula sintetizza un duplice concetto: da un lato viene affermata l'unicità della Cina come soggetto politico, dall'altro si concede che all'interno di un territorio sottoposto a un'unica sovranità possano esistere delle aree amministrate secondo un differente ordinamento istituzionale e contraddistinte da un diverso sistema economico. Questa formula è oramai entrata a far parte del linguaggio politico internazionale, e dalla fine del XX secolo la si utilizza per indicare la linea politica ufficiale tenuta dal governo della Repubblica Popolare Cinese nei confronti dei territori di Hong Kong, Macao e Taiwan.
Il Partito Comunista Cinese (PCC) (中國共產黨T, 中国共产党S, Zhōngguó GòngchǎndǎngP) è un partito politico cinese fondato nel 1921, una delle istituzioni che più hanno determinato la storia e la politica della Cina nel XX secolo. Esso è il partito che nel 1949 fondò la Repubblica Popolare Cinese e che a partire da tale data è stato de facto il detentore esclusivo del potere politico all'interno del Paese. Al 2013 contava oltre 85 milioni di membri ed è il secondo partito più grande del mondo per numero di iscritti dopo il Bharatiya Janata Party.
L'economia della Repubblica Popolare Cinese è oggi un'economia socialista di mercato, come risultato di anni di trasformazioni a partire già dal 1992 con lo storico documento approvato dal XIV Congresso del Partito che introdusse ufficialmente tale termine (社会主义 市场 经济S, shèhuìzhǔyì shìchǎng jiīngjìP). Oggi persistono ancora alcune forme tipicamente socialiste, come il piano quinquennale e la proprietà della terra che rimane dello stato, ma sussistono in alcuni settori forme economiche simili a quelle dei paesi capitalisti. Il PIL del paese è cresciuto con una media del 10% negli ultimi 30 anni, trasformando la Cina da una arretrata economia agricola ad una potenza economica mondiale. La Cina è inoltre l'esportatore più grande al mondo, con gli Stati Uniti, mentre è il secondo importatore più grande dopo quest'ultimo paese. In quanto a PIL pro capite nominale, la Cina si classifica 59ª al mondo nel 2020 a 10.582 $, e 73ª per PIL PPA a 17.205 $ secondo il Fondo Monetario Internazionale. Le province costiere della Cina quali Zhejiang, Jiangsu, Fujian e Guangdong sono generalmente più industrializzate e sviluppate delle provincie interne alla Cina. L'economia cinese sta tuttora vivendo un momento di transizione e di grande cambiamento. Lo sradicamento completo della povertà, la diminuzione della diseguaglianza sociale, la soluzione dei problemi ambientali sono grandi sfide, definite dal presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping parte del sogno cinese, nuovo slogan entrato a far parte del gergo socialista cinese.
La politica del figlio unico (一孩政策) è stata una delle politiche di controllo delle nascite attuata dal governo cinese nell'ambito della pianificazione familiare per contrastare il fortissimo incremento demografico del paese. Questa riforma, considerata in maniera controversa fuori dalla Cina perché la sua applicazione era spesso causa di abusi dei diritti umani, è stata rivista anche all'interno della Cina dato che nel lungo periodo si è dimostrata negativa a livello economico e sociale.
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