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Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Firenze (AFI: /fiˈrεnʦe/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjoˈrɛnʦa/) è una città italiana di 361 841 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della città metropolitana; è il primo comune della regione per popolazione, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia. Nel Medioevo è stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1982, è considerata luogo d'origine del Rinascimento – la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica – e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. È universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata tra le più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de’ Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la più alta concentrazione di opere d'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".
La storia di Firenze riguarda le vicende storiche relative a Firenze, città dell'Italia centrale.
Nella sua storia, la città di Firenze conobbe periodi in cui la sua forma di governo fu quella di una Repubblica. La repubblica era governata da un consiglio noto come Signoria. La signoria era scelta dal gonfaloniere (sovrano titolare della città), eletto ogni due mesi dai membri delle corporazioni fiorentine.Durante il XII e il XIII secolo il potere economico e politico della città crebbe costantemente, in questo periodo le famiglie mercantili della Repubblica riuscirono a ottenere anche i monopoli bancari papali e divennero esattori delle tasse per il papa in tutta Europa. Poco prima della metà del XIV secolo, Firenze era diventata una metropoli, rendendola una delle più grandi città d'Europa.La famiglia Medici ottenne il governo della città nel 1434 sotto Cosimo de' Medici. I Medici mantennero il controllo di Firenze fino al 1494, poi Giovanni di Lorenzo de' Medici riconquistò la repubblica nel 1512. Papa Clemente VII, lui stesso un Medici, nominò il suo parente Alessandro de' Medici primo "Duca di Firenze", trasformando così la Repubblica in una monarchia ereditaria.
Giovanni Battista Gastone de' Medici, meglio noto come Gian Gastone (Firenze, 25 maggio 1671 – Firenze, 9 luglio 1737), figlio di Cosimo III de' Medici e Margherita Luisa d'Orléans, è stato il settimo Granduca di Toscana, ultimo Granduca appartenente alla dinastia dei Medici. Come principe cadetto, Gian Gastone non ebbe un ruolo preminente nella politica toscana fino al fallimento del matrimonio del fratello maggiore Ferdinando, quando il giovane fu fatto sposare nel 1697 alla principessa Anna Maria Francesca di Sassonia-Lauenburg. Gian Gastone, uomo mite, colto, amante della pace e apertamente omosessuale, mal si trovò con la moglie, caratterialmente agli antipodi. Datosi all'alcolismo e a vizi sfrenati per sopperire alla malinconia di cui soffriva, Gian Gastone successe al padre nel 1723 al trono di Toscana, ormai oggetto di mercanzia delle grandi potenze europee per mancanza di eredi della casata medicea. Nei suoi quattordici anni di regno, nonostante il cattivo stato di salute, tentò di rimediare al malgoverno paterno, stabilendo la separazione tra Chiesa e Stato, ridando vitalità alla cultura e abbassando le tasse. Costretto a dichiarare erede prima don Carlos dalla Spagna, e poi Francesco Stefano di Lorena dall'Austria, Gian Gastone non seppe tenere una politica estera indipendente, lasciando la Toscana in eredità agli Asburgo-Lorena.
Guido Guerra III Guidi (... – 1213) è stato un condottiero e politico italiano, membro della famiglia dei conti Guidi, figlio del conte Guido Guerra e di Adelaita.
Il conservatorio Girolamo Frescobaldi è un istituto superiore di studi musicali fondato a Ferrara nel 1870.
La Maremma (pronuncia: [maˈremma]) è una vasta regione geografica compresa fra Toscana e Lazio, di circa 5000 km², che si affaccia sul Mar Tirreno e sul Mar Ligure. Oltre a una parte centrale, corrispondente alla provincia di Grosseto fino alle pendici del Monte Amiata e delle Colline Metallifere e fino alla media valle dell'Ombrone (Maremma Grossetana), comprende la fascia costiera tra Piombino e il Cecina (Maremma Livornese, già Maremma Pisana) e si spinge nel Lazio fin verso Civitavecchia. Il territorio è in prevalenza pianeggiante e alluvionale, ma in parte anche collinare. Erroneamente, spesso viene considerata Maremma soltanto quella grossetana, a causa della recente maggiore notorietà.
La famiglia Addams è un gruppo di personaggi creato da Charles Addams a partire dal 1938 e protagonista di una serie di vignette che dagli anni sessanta hanno ispirato la realizzazione di opere in diversi altri media come serie televisive, cartoni animati, lungometraggi, oltre a vario merchandising comprendente tra l'altro: arcade game (tra cui il flipper più venduto della storia), videogiochi, giochi da tavolo, action figure, dischetti per sistema View-Master, ecc. Il motto di famiglia è «Sic gorgiamus allos subjectatos nunc» (latino maccheronico: «Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci»).
Il Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio è un ordine religioso cavalleresco di collazione, da ultimo legato alla casata dei Borbone-Due Sicilie. Le sue origini vengono tradizionalmente fatte risalire all'imperatore Costantino, dal quale sarebbe stato costituito dopo la vittoria contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio, successo ottenuto grazie al favore divino manifestatosi con l'apparizione in cielo della croce accompagnata dalla scritta “In hoc signo vinces”. È perciò considerato il più antico ordine cavalleresco della cristianità, nonché il più antico in assoluto. L'Ordine si propone la glorificazione della croce, la propagazione della fede cattolica, e la difesa della Chiesa apostolica romana, cui è strettamente legato. Condizione necessaria infatti per divenire membri dell'Ordine è professare la religione cattolica apostolica romana. L'Ordine, inoltre, si propone anche di dare il suo maggior contributo d'azione e di attività alle due grandi opere eminentemente sociali dell'assistenza ospedaliera e della beneficenza. L'ordine è conteso dalla morte di Ferdinando Pio di Borbone-Due Sicilie nel 1960, così come il ruolo di capo della casata dei Borbone Due Sicilie. A rivendicare il titolo di Gran Maestro dell'ordine sono i principi Carlo di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro, e Pietro di Borbone Due Sicilie L'Ordine guidato da S.A.R. il Principe Carlo di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro, gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna. Relativamente alla Legge 178/51, l'Ordine è riconosciuto dallo Stato Italiano come "ordine dinastico non nazionale" legittimamente conferibile ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri.
Gioacchino Dolci (Roma, 8 agosto 1904 – Pisa, 11 marzo 1991) è stato un disegnatore, antifascista e imprenditore italiano, aderente al Partito Repubblicano Italiano e al movimento Giustizia e Libertà.
Agnolo Pandolfini (Firenze, 1360 – Firenze, 1446) è stato un politico italiano, Gonfaloniere di Giustizia della Repubblica fiorentina nel 1414, nel 1420 e nel 1431.
Ernesto Balducci (Santa Fiora, 6 agosto 1922 – Cesena, 25 aprile 1992) è stato un presbitero, editore, scrittore e intellettuale italiano.
Il termine Olocausto indica, a partire dalla seconda metà del XX secolo, il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d'Europa e, per estensione, lo sterminio di tutte le categorie di persone dai nazisti ritenute "indesiderabili" o "inferiori" per motivi politici o razziali. Oltre agli ebrei, furono vittime dell'Olocausto le popolazioni slave delle regioni occupate nell'Europa orientale e nei Balcani, e quindi prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali o fisici. Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell'Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le età (senza riguardo per anziani e bambini), tra cui 5-6 milioni di ebrei. La parola "Olocausto" deriva dal greco ὁλόκαυστος (holòkaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da ὅλος (hòlos, "tutto intero") e καίω (kàiō, "brucio") ed era inizialmente utilizzata ad indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. L'Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine Shoah (in ebraico: שואה?, lett. "catastrofe, distruzione") che ha trovato ragioni storico-politiche nel diffuso antisemitismo secolare. L'eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d'Europa venne organizzata e portata a termine dalla Germania nazista mediante un complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime, con uno sviluppo progressivo che ebbe inizio nel 1933 con la segregazione degli ebrei tedeschi, proseguì, estendendosi a tutta l'Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, con il concentramento e la deportazione e quindi culminò dal 1941 con lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa sul territorio da parte di reparti speciali, e soprattutto in strutture di annientamento appositamente predisposte (campi di sterminio), in cui attuare quella che i nazisti denominarono soluzione finale della questione ebraica. L'annientamento degli ebrei nei centri di sterminio non trova nella storia altri esempi a cui possa essere paragonato, per le sue dimensioni e per le caratteristiche organizzative e tecniche dispiegate dalla macchina di distruzione nazista. Tuttavia, l'idea della "unicità della Shoah" in quanto incommensurabile e non confrontabile con ogni altro evento è assai discussa tra gli storici.
I Bonaparte (originariamente Buonaparte) sono una famiglia còrsa d'origine accertata di Sarzana, città al confine tra Liguria e Toscana, appartenuta a Firenze, poi a Genova, poi ai Visconti di Milano, ancora a Genova e che oggi si trova in Liguria, anche se qualcuno, erroneamente, ne attribuisce l'origine toscana, che grazie alle gesta di Napoleone I e Napoleone III giunse ad avere fama e gloria nel continente europeo, governando nel XIX secolo una consistente parte dell'Europa.
La casata dei Medici è un'antica famiglia fiorentina, protagonista di centrale importanza nella storia d'Italia e d'Europa dal XV al XVIII secolo. I Medici ottennero, de Facto, il controllo prima della città di Firenze, e del Granducato di Toscana poi. Tranne qualche interruzione di breve durata il potere mediceo durò dal 1434, con la signoria di Cosimo il Vecchio, al 1737, con la morte di Gian Gastone, ultimo granduca. Originari della regione del Mugello, probabilmente appartenenti alla piccola nobiltà di campagna inurbata a partire dal XII secolo, inizialmente le attività dei Medici delle prime generazioni riguardarono la mercatura tessile, l'agricoltura e solo sporadicamente l'attività bancaria. Con la fondazione del Banco dei Medici, ad opera di Giovanni di Bicci, la famiglia acquistò nel tempo ricchezza e potere, divenendo finanziatrice delle realtà più influenti nel panorama politico europeo. Il Banco, ad esempio, finanziò il Papa, la conquista del Ducato di Milano da parte di Francesco Sforza, la vittoria di Edoardo di York nella Guerra delle due rose. Con l'avvento al governo di Cosimo e di suo nipote Lorenzo il Magnifico, incarnazione del principe umanista, il potere mediceo fu uno dei principali poli propulsivi del Rinascimento: i signori di Firenze erano trattati come sovrani dagli altri monarchi europei, e la vita artistica e culturale della Firenze del XV secolo era punto di riferimento per tutta Europa, grazie anche all'instancabile opera di promozione culturale svolta dal Magnifico. Politicamente, Lorenzo si premurò di conservare l'equilibrio degli Stati italiani attraverso la salvaguardia della Lega Italica promossa dal nonno, garantendo all'Italia un lungo periodo di pace interna e di sviluppo. Dopo la sua morte nel 1492, i suoi eredi non furono altrettanto capaci, contribuendo a far precipitare la Penisola nella rovinosa serie di conflitti noti come Guerre d'Italia, che segnarono la sempre maggiore marginalizzazione degli Stati italiani nell'Europa delle grandi potenze nazionali. La famiglia Medici ha espresso tre Papi della Chiesa cattolica: papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, ultimo successore di Pietro ad essere semplice diacono al momento dell'elezione, portò alla corte pontificia lo splendore e i fasti tipici della cultura delle corti rinascimentali. Il 3 gennaio 1521 scomunicò Martin Lutero con la bolla pontificia Decet Romanum Pontificem. Papa Clemente VII, cugino di Leone X, negò il divorzio ad Enrico VIII d'Inghilterra e dovette subire lo Scisma anglicano. Durante il suo papato vi fu il Sacco di Roma. Entrambi i papi furono grandi mecenati nella tradizione di famiglia. Il terzo papa mediceo, Leone XI, regnò invece per meno di un mese nell'aprile del 1605. La famiglia conta anche due regine consorti di Francia: Caterina de' Medici, l'ultima discendente diretta del Magnifico, e Maria, figlia del Granduca Francesco I de' Medici e nonna di Luigi XIV, il Re Sole. Con l'avvento del Granducato nella seconda metà del XVI secolo i Medici divennero sovrani a tutti gli effetti unificando sotto il loro scettro gran parte della Toscana, con l'unica eccezione dell'indipendente Repubblica di Lucca e dello Stato dei Presidi, sotto dominazione spagnola. Il governo dei granduchi medicei fu inizialmente illuminato come quello dei loro avi: diedero impulso ai commerci, proclamarono la tolleranza religiosa con le famose Leggi livornine del 1591-1593 e furono mecenati delle arti e della scienza, patrocinando Galileo Galilei, astronomo di corte di Cosimo II de' Medici, e fondando, con il cardinale Leopoldo, l'Accademia del Cimento, la prima istituzione scientifica in Europa a promuovere il metodo sperimentale di Galileo. Il malgoverno degli ultimi granduchi e la morte senza eredi dell'ultimo sovrano mediceo Gian Gastone nel 1737, portò il Granducato nella mani di Francesco I di Lorena, marito dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, rimanendo ai loro discendenti fino all'Unità d'Italia. La sorella di Gian Gastone, Anna Maria Luisa de' Medici, ultima del ramo granducale, stipulò il "Patto di famiglia" con gli Asburgo-Lorena lasciando per testamento l'immenso patrimonio artistico alla città di Firenze. L'accordo prevedeva che i nuovi successori non potessero spostare «[...] o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri», come scrisse lei stessa. Attualmente sopravvivono solo tre rami cadetti: quello dei Medici di Ottajano, principi di Ottajano e duchi di Sarno, trapiantati a Napoli sin dal XVI secolo, quello dei Medici Tornaquinci, già marchesi di Castellina, rimasti nell'originaria Toscana, e quello dei Peruzzi de' Medici.
La famiglia Colonna è una storica casata patrizia romana, tra le più antiche documentate dell'Urbe e una delle più importanti nel Medioevo e nell'Età moderna. Nella sua millenaria storia si contano un Papa, ventitré cardinali, mecenati, letterati, filosofi, uomini d'arme dello Stato Pontificio, del Regno di Napoli e dell'Impero spagnolo, diplomatici e uomini politici dell'Italia unita. In età medievale, i membri del casato ricoprirono continuativamente la carica di Senatore di Roma. Godettero inoltre dei titoli ereditari di Patrizio Napoletano, Patrizio Veneto, Gran Connestabile del Regno di Napoli e Principe assistente al Soglio pontificio. Uno dei suoi motti è: Mole sua stat ("sta fermo sul suo peso", "sta fermo sulla sua grandezza"). Discendente da un ramo dei Conti di Tuscolo, potentissima consorteria feudale che dominò Roma e il Papato nel corso del X secolo, il casato emerse come autonoma famiglia a partire dal XII secolo con il capostipite Petrus de Columna, inserendosi sin da subito nella lotta tra la Chiesa e il Sacro Romano Impero e schierandosi su posizioni ghibelline, contrariamente ai guelfi Orsini, con i quali sorse una duratura inimicizia. Particolarmente violento fu, alla fine del XIII secolo, lo scontro con papa Bonifacio VIII e con i Caetani, che innescò una crisi internazionale nella quale venne coinvolto anche il re francese Filippo il Bello, culminata con il celebre episodio dell'Oltraggio di Anagni ad opera di Sciarra Colonna. Lo stesso Sciarra (soprannome di Giacomo Colonna), ora in lotta contro il fratello Stefano, passato alla parte guelfa, incoronò in Campidoglio l'imperatore Ludovico il Bavaro nel 1327. Nel corso del XIV secolo si illustrò il cardinale Giovanni Colonna, protettore di Francesco Petrarca. Nei secoli successivi, i Colonna, suddivisi in numerosi rami familiari, dei quali massima importanza assunsero quello di Palestrina e, successivamente, quello di Genazzano-Paliano, mantennero la loro posizione alla testa dell'aristocrazia romana e assunsero un deciso protagonismo nelle vicende italiane e internazionali del loro tempo. Nel 1417 il cardinale Oddone Colonna divenne Papa con il nome di Martino V. Egli ricompose lo Scisma d'Occidente e riportò la Sede pontificia da Avignone a Roma, dando impulso alla ripresa economica della città e ai primi slanci della cultura umanistica rinascimentale. Nel corso delle Guerre d'Italia la tradizione militare e cavalleresca del casato si espresse in molti condottieri e capitani di ventura. In particolare i cugini Prospero e Fabrizio, protagonista quest'ultimo del dialogo sull'Arte della guerra di Machiavelli, furono al servizio degli Asburgo e tra i principali artefici della vittoria spagnola contro la Francia nel conflitto, in continuità con la fedeltà al ghibellinismo già professato in epoca medievale. I cugini Colonna furono anche protagonisti della Disfida di Barletta, nella quale scelsero i componenti della squadra di 13 cavalieri italiani. Nel 1512 papa Giulio II riuscì a imporre la cessazione delle plurisecolari lotte tra i Colonna e gli Orsini riaffermando l'autorità pontificia sulle famiglie baronali. Gli scontri tra i Colonna e il papato tuttavia cessarono solo nel 1557 con la pace di Cave, nella quale Marcantonio II, dopo un sanguinoso conflitto e grazie al sostegno dalla Spagna, conseguì la vittoria contro le pretese nepotistiche di papa Paolo IV. Nel 1575, lo stesso Marcantonio fu il comandante della flotta pontificia alla Battaglia di Lepanto e tra i protagonisti della vittoria cristiana sul Turco. In questo periodo si illustrò anche una delle principali donne intellettuali e umaniste del Rinascimento, Vittoria Colonna, figlia di Fabrizio e musa ammirata di poeti, artisti e letterati, quali, tra gli altri, Ludovico Ariosto e Michelangelo Buonarroti. Nel corso dei secoli successivi, la storia del casato rimase sempre intrecciata alle vicende dello Stato pontificio e delle altre potenze europee. Il principe Lorenzo Onofrio Colonna si legò alla Francia sposando Maria Mancini, nipote del cardinale Giulio Mazzarino. Avido collezionista e protagonista delle vicende artistiche della Roma barocca, fu tra l'altro il committente della magnifica Galleria che ancora oggi adorna il palazzo romano della famiglia. Imparentati anche con i Savoia, i Colonna ospitarono a Roma il re Carlo Emanuele IV in esilio in seguito all'invasione napoleonica dell'Italia. In seguito all'Unità d'Italia i Colonna si inserirono nella vita politica del nuovo Stato italiano, tramite un sindaco di Roma, Prospero Colonna, membri del Parlamento e diplomatici. Giovanni Antonio Colonna di Cesarò, appartenente a un ramo della casata trapiantato in Sicilia sin dal XIII secolo, fu Ministro delle Poste nel Governo Facta I, dal 26 febbraio al 2 marzo 1922 e successivamente nel Governo Mussolini dal 28 ottobre 1922 al 5 febbraio 1924. Oggi la famiglia si presenta fiorente e ramificata in diversi stipiti: oltre al ramo principale di Paliano, sussiste il ramo dei principi di Stigliano, trapiantato a Napoli dal XVIII secolo, discendente dal viceré di Sicilia Marcantonio III Colonna, i rami di Rignano e Summonte e quello dei Barberini-Colonna di Sciarra di Palestrina, cui appartiene per discendenza femminile l'attore Urbano Barberini.
Nel loro studio sistematico, la maggior parte dei dialetti e delle lingue umane possono essere ricondotti a determinate famiglie linguistiche. Una famiglia accuratamente identificata è un'unità filogenetica ossia i cui membri sono considerati come derivanti da un antenato comune. L'antenato è molto raramente una lingua conosciuta, poiché molte lingue hanno una storia registrata molto breve. Comunque è possibile ricostruire molte delle caratteristiche dell'antenato comune a varie lingue e dialetti usando il metodo comparativo, una procedura di ricostruzione sviluppata dai linguisti a partire dal XIX secolo. Grazie a tale metodo è possibile dimostrare l'appartenenza a una determinata famiglia per molti dei raggruppamenti sotto elencati. Le famiglie linguistiche possono essere suddivise in unità più piccole chiamate "rami" (perché la storia di una famiglia è spesso rappresentata da un diagramma ad albero). Gli antenati comuni di una famiglia (o ramo) vengono detti protolingue. Ad esempio, la protolingua ricostruibile per la ben nota famiglia indoeuropea si chiama proto-indoeuropeo (della quale non si hanno tracce scritte, in quanto parlata prima dell'invenzione della scrittura). Talvolta una protolingua può essere identificata con una lingua storicamente nota. Ad esempio le varietà dialettali del latino parlato (latino volgare) hanno dato origine alle moderne lingue romanze, e quindi il protoromanzo va considerato più o meno identico al latino (anche se non esattamente al latino letterario degli autori classici), mentre i dialetti del norreno rappresentano la protolingua di norvegese, svedese, danese e islandese.
Girolamo Frescobaldi (o Gerolamo Frescobaldi) (Ferrara, 13 settembre 1583 – Roma, 1º marzo 1643) è stato un compositore, organista e clavicembalista italiano. È ritenuto uno dei maggiori compositori per clavicembalo e organo del XVII secolo.
La Romagna toscana o Romagna fiorentina (in romagnolo Rumâgna tuschèna) è una regione storica dell'Italia, compresa nel versante adriatico dell'Appennino tosco-romagnolo, così chiamata perché geograficamente, linguisticamente e culturalmente romagnola, ma storicamente governata, dalla fine del Quattrocento, da Firenze. La Romagna toscana "storica" comprendeva i Comuni di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Terra del Sole, Castrocaro, Tredozio, Verghereto, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio. Oggi, la Romagna toscana non costituisce una regione amministrativa a sé, ma è confluita in larga parte, nel 1923, nella provincia di Forlì (oggi nell'Emilia-Romagna), mentre alcuni comuni sono, amministrativamente, in Toscana, in provincia di Firenze (zona oggi conosciuta come Alto Mugello). Oggi i comuni che costituiscono la Romagna toscana sono Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio. Vi rientra inoltre il territorio a nord del Passo della Colla di Casaglia, nel comune di Borgo San Lorenzo (comprendente l'abitato di Casaglia). Della Romagna toscana sono originari anche personaggi storici di rilievo, come il poeta Dino Campana nato a Marradi, il generale dei Camaldolesi ed umanista Ambrogio Traversari, nato a Portico di Romagna, paese d'origine anche della famiglia Portinari, della famosa Beatrice di dantesca memoria.
Alessandro de' Medici, detto il Moro (Firenze, 22 luglio 1510 – Firenze, 6 gennaio 1537), fu Duca di Penne dal 1522, poi signore di Firenze dal 1523 al 1527 e dal 1530 al 1532, e infine primo duca della Repubblica Fiorentina dal 1532 alla morte; fu il primo esponente della dinastia Medici ad ottenere un titolo nobiliare ereditario. Venne assassinato nel 1537 da Lorenzino de' Medici e da un suo sicario.
Firenze data l'enorme ricchezza artistica della città, ha un elevato numero di musei e gallerie d'arte. Basti pensare che nella classifica dei 15 musei d'arte italiani più visitati, un terzo è rappresentato da musei fiorentini.
L'Insigne sacro e militare ordine di Santo Stefano papa e martire è un ordine religioso cavalleresco di fondazione pontificia (Bolla His quae del 1º febbraio 1562 di Pio IV), con doppia personalità giuridica, cioè canonica (attualmente Associazione pubblica di fedeli di fondazione pontificia) e civile. Fu di collazione della casa granducale di Toscana, così come l'Ordine del Merito sotto il titolo di San Giuseppe e l'Ordine del merito civile e militare.
Don Giovanni Battista Quilici (Livorno, 26 aprile 1791 – Livorno, 10 giugno 1844) è stato un presbitero italiano, fondatore della congregazione delle Figlie del Crocifisso. Primo parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Livorno, fu una figura significativa nella Chiesa livornese nella prima metà dell'Ottocento. Si dedicò all'elevazione sociale e morale degli emarginati della società dell'epoca: i carcerati, le ragazze avviate alla prostituzione, le fanciulle e i giovani privi di educazione, provocando e stimolando le istituzioni. Anticipò alcune delle istanze pastorali proprie del secolo successivo: il coinvolgimento dei laici, delle famiglie, la catechesi attiva. La sua attualità si scopre confrontando alcune intuizioni del suo pensiero specie relativamente alla "Chiesa dei poveri" con i documenti espressi dal Concilio Vaticano II.
Le medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani sia militari sia civili, comprendono i sistemi premiali ufficialmente adottati dalle varie espressioni istituzionali che si sono riconosciute nella definizione di Stato Italiano (Regno d'Italia, Repubblica Sociale Italiana e Repubblica Italiana) a partire dal 1861. Sono incluse anche le medaglie commemorative di grandi Unità in guerra o quelle relative a campagne militari che pur non essendo ufficiali (ossia non regolamentate da provvedimenti normativi) sono comunque state oggetto di ampia distribuzione e appaiono frequentemente nei medaglieri dei reduci. Ogni insegna è riconoscibile dal relativo nastrino.
Milano (/miˈlano/ ; Milan in dialetto milanese, /miˈlãː/) è un comune italiano di 1 398 715 abitanti, secondo comune in Italia per popolazione, capoluogo della regione Lombardia e dell'omonima città metropolitana, e centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa. Fondata intorno al 590 a.C. da una tribù celtica facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca, fu conquistata dagli antichi Romani nel 222 a.C.. Il nome originario, tramandato dagli autori latini come Mediolanum, compare in un antico graffito celtico nella forma Meśiolano (dove ś rende, molto probabilmente, il suono /d/). Con il passare dei secoli accrebbe la sua importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente, nel cui periodo fu promulgato l'editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di culto. In prima linea nella lotta contro il Sacro Romano Impero in età comunale, divenne prima signoria per poi essere innalzata a dignità ducale alla fine del XIV secolo, rimanendo al centro della vita politica e culturale dell'Italia rinascimentale. All'inizio del XVI secolo perse l'indipendenza a favore dell'Impero spagnolo per poi passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo. Principale centro economico e finanziario della penisola italiana, Milano ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il "Triangolo industriale", in particolar modo durante gli anni del boom economico quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga tradizione operistica. È inoltre tra i principali poli fieristici europei e del disegno industriale, ed è considerata una delle capitali mondiali della moda.
Le linee di Nazca sono geoglifi, linee tracciate sul terreno, del deserto di Nazca, un altopiano arido che si estende per una ottantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale. Le oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il condor e l'enorme ragno lungo circa 45 metri).
Quella dei Frescobaldi fu una delle maggiori famiglie di Firenze nella storia politica, economica e sociale della città.
Alitalia è il marchio commerciale della maggiore compagnia aerea, nonché compagnia aerea di bandiera, dell'Italia. La compagnia ha sede a Fiumicino, vicino al suo hub, l'Aeroporto di Roma-Fiumicino.Fondata a Roma il 16 settembre 1946 con il nome di Alitalia - Aerolinee Internazionali Italiane, iniziò le operazioni di volo il 5 maggio 1947. Alitalia - Aerolinee Internazionali Italiane, di proprietà dell'IRI, si fonde nel 1956 con un'altra compagnia, sempre di proprietà della società pubblica IRI, Linee Aeree Italiane, diventando così Alitalia- Linee Aeree Italiane.Dopo vari tentativi di privatizzazione tra gli anni '90 e 2000, tra cui una fallita fusione con KLM, Alitalia, in forte crisi e sul rischio della bancarotta, viene completamente privatizzata nel 2008 dopo che CAI - Compagnia Aerea Italiana acquista gli assets della compagnia di bandiera. La privatizzazione della compagnia è effettiva a partire dal 13 gennaio 2009, quando gli assets di Alitalia - LAI, ormai in amministrazione straordinaria, diventano effettivamente di CAI, rinominata per l'occasione in Alitalia - Compagnia Aerea Italiana.A luglio 2014, la nuova Alitalia diventa partecipata da una società pubblica, ovvero Poste italiane, che acquisisce una quota di poco inferiore al 20% della compagnia aerea. Il 1º gennaio 2015, dopo un accordo firmato ad agosto 2014 e il nulla-osta dell'antitrust dell'Unione europea il 14 novembre successivo, viene fondata una nuova società, Alitalia - Società Aerea Italiana, alla quale Alitalia - CAI trasferisce i propri assets operativi. Alitalia - CAI viene rinominata in CAI, e diventa proprietaria del 51% della neonata Alitalia - SAI; il restante 49% delle quote di Alitalia - SAI viene acquistato da Etihad Airways.Il 2 maggio 2017 l'assemblea dei soci Alitalia, approvò l'istanza di ammissione all'amministrazione straordinaria, decretando quindi l'uscita di Etihad Airways e di tutti i soci di minoranza dalla società. Erogato un prestito-ponte di 900 milioni di euro, il Ministero dello sviluppo economico italiano ha nominato Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari amministratori straordinari.Con il decreto-legge 18/2020 ("Decreto Cura Italia") Alitalia viene nazionalizzata e il Ministero dell'Economia e delle Finanze acquisisce il 100% delle azioni. Il 29 giugno 2020 viene nominata la nuova dirigenza, ponendo termine al commissariamento.Dall'11 novembre 2020 è in mano alla newco ITA-Italia trasporto aereo spa, di proprietà del Ministero dell'economia, la quale, con un capitale sociale di 20 milioni, è iscritta nel registro delle imprese dal 16 dello stesso mese.Alitalia fa parte dell'alleanza globale di compagnie aeree SkyTeam, nella quale è entrata a far parte il 27 luglio 2001 e che conta 19 compagnie aeree associate.
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
L'Unione Femminile Nazionale è un'organizzazione fondata nel 1899 a Milano per l'emancipazione delle donne attraverso l'acquisizione di diritti politici, sociali, civili. Nel 1905 si costituisce in cooperativa con il nome di Unione femminile nazionale. È tuttora operativa nella sede storica di Corso di Porta Nuova 32 a Milano
Enrico Berlinguer (pron. berliṅġu̯èr, AFI: /berliŋˈɡwɛr/, ; Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984) è stato un politico italiano. Attivo nell'antifascismo sardo, nel 1943 si iscrisse al Partito Comunista. Nel dopoguerra fu tra i principali artefici della ricostituzione della sua organizzazione giovanile, la FGCI, che guidò fino al 1956. Nel 1962 entrò nella segreteria del PCI e divenne responsabile della sezione esteri. Eletto segretario generale del partito nel 1972, mantenne tale ruolo fino alla prematura scomparsa dodici anni dopo, a seguito di un ictus che lo colpì durante un comizio. Svolse un ruolo di grande importanza nel movimento comunista internazionale con l'avvio di un processo di distanziamento dall'Unione Sovietica e l'elaborazione di un modello alternativo che prese il nome di eurocomunismo. Nello scenario nazionale, teorizzò e tentò di realizzare, collaborando con Aldo Moro, il compromesso storico. È ricordato inoltre per aver sollevato la questione morale relativamente alle modalità di gestione del potere da parte dei partiti politici italiani. Personaggio molto popolare, fu rispettato dagli avversari e amato dai propri militanti, tanto che al suo funerale, a Roma, partecipò più di un milione di persone; mai nell'Italia repubblicana si era avuta una manifestazione di tale ampiezza nei confronti di una figura politica. Sull'onda emotiva della sua scomparsa, il PCI alle elezioni europee del 1984 superò per la prima e unica volta la Democrazia Cristiana nei consensi (33,33% contro 32,97%).
Cosimo Mele (Carovigno, 7 marzo 1957 – Brindisi, 7 ottobre 2017) è stato un politico italiano, ex deputato dell'UDC, ex sindaco di Carovigno. È stato al centro di uno scandalo, i cui aspetti giudiziari si sono conclusi il 26 maggio 2016, incentrato su feste erotiche con consumo di sostanze stupefacenti. Muore il 7 ottobre 2017 in seguito ad un'ischemia cerebrale all'età di 60 anni.
Cosimo Corsi (Firenze, 10 giugno 1798 – Villa di Agnano, 7 ottobre 1870) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
La Toscana (AFI: /tosˈkana/) è una regione italiana a statuto ordinario di 3 676 116 abitanti, situata nell'Italia centrale, con capoluogo Firenze. Confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio. Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Carrara (foce del torrente Parmignola, confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del Chiarone, che segna il confine con il Lazio.Il capoluogo regionale è Firenze, la città più popolosa (382 000 abitanti), nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano, oltre ad una piccola exclave situata entro i confini dell'Emilia-Romagna, in cui sono situate alcune frazioni del comune di Badia Tedalda. Il nome è antichissimo e deriva dall'etnonimo usato dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi: "Etruria", trasformata poi in "Tuscia" e poi in "Toscana". Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell'Etruria antica, che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere. Fino al 1861 è stata un'entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana con una enclave costituita dalla Repubblica e poi Ducato di Lucca. Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia e successivamente della Repubblica Italiana. In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato La Leopolda. La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre, nel ricordo del suddetto giorno del 1786 in cui furono abolite la pena di morte e la tortura nel Granducato di Toscana, primo Ordinamento al mondo ad abolire legalmente la pena di morte.
L'eccidio di Vinca fu un crimine contro l'umanità avvenuto tra il 24 e il 27 agosto 1944 nel piccolo borgo di Vinca e in altre frazioni ai piedi delle Alpi Apuane. Responsabili furono soldati tedeschi appartenenti all'Aufklärungs-Abteilung 16 ("Reparto esplorante 16") comandato dal maggiore Walter Reder, unità che faceva parte della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS": questa stessa divisione commise in seguito altre atrocità a Marzabotto e a Bergiola Foscalina. Le Brigate Nere di Carrara e uomini della Guardia Nazionale Repubblicana parteciparono direttamente al massacro.
Floriano Francesco Pio Cerbone Lorenzo Maria Giovanni Battista De Larderel, detto Florestano Francesco Floriano, Conte di Montecerboli (Livorno, 6 aprile 1848 – Livorno, 25 gennaio 1925) è stato un imprenditore e politico italiano.
Michelangelo Cinganelli (Settignano, 1558 – Firenze, 26 settembre 1635) è stato un pittore italiano.
L'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (OESSG), in latino: Ordo Equestris Sancti Sepulcri Hierosolymitani (OESSH), detto anche Ordine del Santo Sepolcro o Ordine dei cavalieri del Santo Sepolcro, è un ordine cavalleresco cattolico, sotto forma di associazione pubblica di fedeli della religione cattolica, di subcollazione (ossia concesso per delegazione) dalla Santa Sede e avente personalità giuridica canonica e civile. La costituzione dell'ordine si fa risalire a quella dei Milites Sancti Sepulcri nel 1103. Legato alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, proprio perché di subcollazione pontificia, può definirsi come la sola istituzione laicale della Santa Sede incaricata di sopperire alle necessità del Patriarcato Latino di Gerusalemme e di sostenere le attività e iniziative a favore della presenza cristiana in Terra Santa. Il Patriarcato ha quindi come principale fonte contributiva istituzionale le oblazioni erogate dai Cavalieri e dalle Dame dell'Ordine. Al pari degli ordini equestri pontifici a collazione diretta, la Repubblica Italiana permette l'uso del titolo e delle onorificenze conferite di questo ordine su tutto il territorio nazionale, ai cittadini italiani, previa istanza dell'insignito da inoltrare tramite le Prefetture di residenza o tramite i Ministeri di appartenenza se pubblici dipendenti e suo recepimento con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. L'Ordine fa parte del ROACO (Riunione delle Opere per l'Aiuto alle Chiese Orientali) della Congregazione delle Chiese Orientali, estendendo la sua missione di solidarietà -oltre che con la Terra Santa - all'insieme dei territori biblici e a tutte le comunità cattoliche, quali la Chiesa Cattolica greco-melchita, di rito bizantino, e la Chiesa maronita.A capo dell'Ordine, dal 1496, si trova lo stesso pontefice, che dal 1949 ha delegato a rappresentarlo in tale istituzione un cardinale del collegio cardinalizio, col titolo di Gran Maestro. L'attuale Gran Maestro dell'Ordine è dall'8 dicembre 2019 il cardinale Fernando Filoni.
La battaglia di Montaperti fu combattuta a Montaperti, pochi chilometri a sud-est di Siena, il 4 settembre 1260, tra le truppe ghibelline capeggiate da Siena e quelle guelfe capeggiate da Firenze. La vittoria dei Senesi e dei loro alleati segnò il dominio della fazione ghibellina sulla Toscana, con ripercussioni anche sui precari equilibri del resto d'Italia e d'Europa segnando di fatto il ruolo predominante della Repubblica di Siena sullo scenario politico ed economico dell'epoca.
Indro Montanelli, nome completo Indro Alessandro Raffaello Schizògene Montanelli (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22 luglio 2001), è stato un giornalista e scrittore italiano. Tra i più popolari giornalisti italiani del Novecento, si distinse per la concisione e limpidezza della sua scrittura, iniziando la sua carriera durante il ventennio fascista. Successivamente fu per circa quattro decenni l'uomo-simbolo del principale quotidiano d'Italia, il Corriere della Sera. In seguito, lasciato il Corriere per contrasti sulla nuova linea politica della testata, diresse per vent'anni un altro quotidiano fondato da lui stesso, il Giornale, distinguendosi come opinionista di stampo conservatore. Fu gravemente ferito nel 1977 in un attentato dai terroristi delle Brigate Rosse. Con l'entrata in politica di Silvio Berlusconi, da lui apertamente disapprovata, lasciò Il Giornale e, nel marzo 1994, fondò la Voce, un quotidiano che chiuse tuttavia l'anno seguente. Fu anche l'autore di una collana di libri di storia a carattere divulgativo, Storia d'Italia, i quali narrano la storia d'Italia dall'antichità alla fine del XX secolo. In ciascuna di queste attività Montanelli seppe conquistare un largo seguito di lettori.
I conti Guidi furono una delle maggiori casate dell'Italia centrale nel corso del Medioevo. Conosciuti come Conti palatini di Toscana, dominarono su gran parte della Toscana, Romagna ed Emilia. Grazie alla loro importanza, ambirono a formare una dinastia regnante stabile in Toscana (favoriti in questo anche dalla protezione di Matilde di Toscana). I castelli principali, da cui presero nome i vari dei Guidi, furono quelli di Poppi, Romena, Porciano nel Casentino in Toscana, di Bagno e Montegranelli nella valle del Savio, di Dovadola e Modigliana nella valle del Montone in Romagna.
Famiglie celebri italiane, nota anche come Famiglie celebri d'Italia, è un'opera sulla storia e la genealogia di 150 famiglie italiane, realizzata a dispense e iniziata da Pompeo Litta Biumi; tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo venne pubblicata anche una seconda serie di genealogie. Il nome originale era Famiglie celebri d'Italia mentre la dicitura Famiglie celebri italiane comparve per la prima volta nel 1862 con la dispensa n. 144.
Dino Frescobaldi (Firenze, 1271 – 1316 circa) è stato un poeta italiano. Personaggio molto vicino a Dante Alighieri, è considerato uno dei maggiori esponenti dello stilnovismo: viene citato e lodato da Pietro Bembo e Boccaccio come assai famoso poeta stilnovista. Figlio di messer Lambertuccio Frescobaldi, discendente della ricca famiglia fiorentina dei Frescobaldi (dediti al commercio). Essendo molto apprezzato dai contemporanei, i suoi sonetti e le sue canzoni sono circolate in grande numero, quindi il corpus è piuttosto vasto. Amico di Dante, nel 1305 mandò egli stesso al marchese Morello Malaspina, presso cui alloggiava Dante, i primi sette canti della Divina Commedia, pregando Dante che continuasse l'opera.. Dino Frescobaldi fu padre del poeta Matteo Frescobaldi.
La Storia della Toscana abbraccia un lunghissimo periodo di tempo, che spazia dal II millennio a.C. ai giorni nostri.