Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Vincenzo Salvagnòli (Empoli, 28 marzo 1802 – Pisa, 21 marzo 1861) è stato un giurista e politico italiano. Fu tra gli intellettuali che dettero vita al Gabinetto Vieusseux.
Marie-Henri Beyle, noto come Stendhal (Grenoble, 23 gennaio 1783 – Parigi, 23 marzo 1842), è stato uno scrittore francese. Amante dell'arte e appassionato dell'Italia, dove visse a lungo, esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio, seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia e dal libro di ricordi e d'impressioni Roma, Napoli, Firenze. Quest'ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal, nome forse ispirato alla città tedesca di Stendal, dove nacque l'ammirato storico e critico d'arte Johann Joachim Winckelmann. I suoi romanzi di formazione Il rosso e il nero (1830), La Certosa di Parma (1839) e l'incompiuto Lucien Leuwen, scritti in una prosa essenziale che ricerca la verità psicologica dei personaggi, fanno di Stendhal, con Balzac, Dumas, Hugo, Flaubert, Maupassant e Zola, uno dei maggiori rappresentanti del romanzo francese del XIX secolo: i suoi protagonisti sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé attraverso il desiderio della gloria e l'espansione di sentimenti appassionati.
Raffaello Lambruschini (Genova, 14 agosto 1788 – Firenze, 8 marzo 1873) è stato un politico, agronomo e pedagogista italiano.
La Patria fu un quotidiano pubblicato a Firenze dal 2 luglio 1847 al 30 novembre 1848. Diretto da Vincenzo Salvagnoli, fu fondato da quest'ultimo con Raffaello Lambruschini e Bettino Ricasoli. Vi collaborarono: Marco Tabarrini, Celestino Bianchi, Clemente Busi, Zanobi Bicchierai, Ubaldino Peruzzi, Giacinto Collegno, Celso Mazzucchi, Fausto Mazzuoli, Leonida Landucci, Felice Francolini, Carlo Matteucci, Gioacchino Limberti, Mariano D'Ayala. La Patria era l'«organo più avanzato del moderatismo toscano». Sulle sue pagine si prospettava un'unione italiana di tipo federale; al fine di raggiungere questo obiettivo si sosteneva la necessità di una riorganizzazione istituzionale del Granducato.
Isabella Roncioni (Pisa, 27 luglio 1781 – Firenze, 26 aprile 1849) è stata una nobile italiana.
La Biblioteca comunale Chelliana è la principale biblioteca pubblica della città di Grosseto. La biblioteca conta un patrimonio librario di circa 100 000 volumi ed è l'istituto bibliotecario di riferimento della provincia di Grosseto, centro operativo della Rete grossetana delle biblioteche, degli archivi e dei centri di documentazione (GROBAC). Fondata il 1º marzo 1860 dal canonico Giovanni Chelli, al quale è intitolata, è nota per essere stata al centro dell'impegno culturale dello scrittore Luciano Bianciardi nell'immediato dopoguerra.È ospitata al piano terra di palazzo Mensini, nel centro storico di Grosseto in via Mazzini, in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione dell'edificio per consentire l'utilizzo dei piani superiori. Dal 2009 è aperto un punto biblioteca presso l'ospedale Misericordia di Grosseto.