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Il Primo Impero fu instaurato in Francia da Napoleone Bonaparte per sostituire il Consolato. Ebbe inizio il 18 maggio 1804, quando un senatoconsulto proclamò Bonaparte Imperatore dei Francesi (Empereur des Français) e terminò nell'aprile 1814 con l'abdicazione di Napoleone e l'esilio sull'isola d'Elba. Il plebiscito del 6 novembre 1804 legittimò il passaggio al Primo Impero. Napoleone Bonaparte fu consacrato imperatore a Notre-Dame il 2 dicembre 1804 con il nome di Napoleone I. Il Primo Impero fu seguito dalla Restaurazione, interrotta dai cosiddetti "Cento giorni", dal 20 marzo al 22 giugno 1815, che portarono Napoleone alla sconfitta di Waterloo.
Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Longwood, Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821) è stato un politico e generale francese, fondatore del Primo Impero francese e protagonista della prima fase della storia contemporanea europea detta età napoleonica. Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, studiò in Francia dove divenne ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione francese. Famoso grazie alle vittorie ottenute nel corso della prima campagna d'Italia, dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia: fu Primo Console dal novembre di quell'anno al 18 maggio 1804, e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier) dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Confederazione svizzera dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813. Grande uomo di guerra, protagonista di oltre venti anni di campagne in Europa, Napoleone è stato considerato il più grande stratega della storia dallo storico militare Basil Liddell Hart, mentre lo storico Evgenij Tàrle non esita a definirlo "l'incomparabile maestro dell'arte della guerra" e "il più grande dei grandi". Grazie al suo sistema di alleanze e a una serie di brillanti vittorie contro le potenze europee, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni tramite persone a lui fedeli (Giuseppe Bonaparte in Spagna, Gioacchino Murat nel Regno di Napoli, Girolamo Bonaparte in Vestfalia, Jean-Baptiste Jules Bernadotte nel Regno di Svezia e Luigi Bonaparte nel Regno d'Olanda). La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per il moderno diritto civile. La disastrosa campagna di Russia (1812), segnò il tramonto del suo dominio sull'Europa. Sconfitto nella battaglia di Lipsia dagli alleati europei nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 4 aprile 1814, e fu esiliato nell'isola d'Elba. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'isola, sbarcò a Golfe Juan, vicino ad Antibes e rientrò a Parigi senza incontrare opposizione, riconquistando il potere per il periodo detto dei "cento giorni", finché non venne definitivamente sconfitto dalla settima coalizione nella battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all'isola di Sant'Elena, sotto il controllo dei britannici. Dopo la sua caduta il congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni pre-napoleonici (Restaurazione). Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'11 marzo 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Francesco, detto il re di Roma (1811-1832). La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici, filosofi e storici, dall'Ottocento ai giorni nostri.
Francesco Giuseppe Carlo Giovanni d'Asburgo-Lorena (Firenze, 12 febbraio 1768 – Vienna, 2 marzo 1835), figlio di Leopoldo II, fu l'ultimo Imperatore dei Romani, primo Imperatore d'Austria, Re di Boemia e Re di Ungheria, e ultimo Duca di Milano. Per contrastare l'egemonia di Napoleone in Europa, e per prevenire una perdita di rango, nel 1804 assunse il titolo di Imperatore ereditario d'Austria - numerato come Francesco I - ma portò fino al 1806 il titolo di Imperatore Romano Eletto. Nella storia è perciò spesso chiamato Francesco II, per distinguerlo da suo nonno Francesco I di Lorena. Il suo proclama del 6 agosto 1806, in cui dichiarò il Reich estinto, sancì che "la corona imperiale tedesca e il governo imperiale" erano ufficialmente decaduti e che "gli Elettori, Principi e altri ceti, così come tutti gli appartenenti e vassalli dell'Impero tedesco, sono sciolti dai loro precedenti obblighi". Diede così alla luce l'Impero ereditario d'Austria, costituito dalle terre ereditarie della Casa d'Asburgo. Questo perché se la Corona Imperiale fosse finita in mani francesi anche le sue terre austriache comprese nel Reich avrebbero potuto cadere sotto il dominio napoleonico. L'Impero era stato di fatto già abolito da Napoleone, quando questi nel 1806 fondò la Confederazione del Reno, un organismo che comprendeva molti territori fuoriusciti dal Reich in seguito alla Reichsdeputationshauptschluss di due anni prima. Come risultato quindi, Francesco II sciolse formalmente l'Impero, fondato nel 962 con l'incoronazione imperiale di Ottone I quale successore del regno franco orientale. Dal 1792 l'imperatore Francesco fu anche re di Boemia, Croazia e Ungheria, i reami ereditari della Casa d'Austria che confluirono nel nuovo Impero da lui fondato.
Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, regnante con il nome di Napoleone III (Parigi, 20 aprile 1808 – Chislehurst, 9 gennaio 1873), figlio terzogenito del re d'Olanda Luigi Bonaparte (fratello di Napoleone Bonaparte) e di Hortense de Beauharnais, fu presidente della Repubblica francese dal 1848 al 1852 e Imperatore dei francesi dal 1852 al 1870. Detto anche Napoleone il piccolo (soprannome datogli da Victor Hugo), sposò la contessa di Teba María Eugenia de Guzmán Montijo, una Grande di Spagna, dalla quale ebbe Napoleone Eugenio Luigi, mentre altri cinque figli furono illegittimi e avuti da donne diverse.
La guerra franco-prussiana (in tedesco Deutsch-Französischer Krieg, in francese Guerre Franco-Allemande o Guerre Franco-Prussienne) fu combattuta dal 19 luglio 1870 al 10 maggio 1871 tra il secondo Impero francese (e, dopo la caduta del regime, dalla terza Repubblica francese) e la Confederazione Tedesca del Nord (guidata dal Regno di Prussia), alleata con i regni tedeschi del sud di Baden, Baviera e Württemberg. Il conflitto segnò l'esplodere della tensione tra le due potenze, andata accrescendosi in seguito al fallimento del progetto di Napoleone III di annessione del Lussemburgo, evento che causò la fine di un rapporto relativamente bilanciato con la Prussia di Otto von Bismarck. I contrasti si erano fatti più accesi a causa della crescente influenza, per nulla tollerata da Parigi, esercitata dalla Prussia sugli Stati tedeschi a sud del fiume Meno appartenenti all'ex Confederazione germanica e del ruolo guida prussiano esercitato all'interno della Confederazione della Germania del Nord, creata nel 1867 dopo la vittoria prussiana nella guerra contro l'Impero austriaco. La guerra franco-prussiana fu il più importante conflitto combattuto in Europa tra l'epoca delle guerre napoleoniche e la prima guerra mondiale, e si concluse con la completa vittoria della Prussia e dei suoi alleati. La conseguenza più rilevante fu la creazione dell'Impero tedesco, che mantenne un ruolo di grande autorevolezza nelle relazioni politiche internazionali dei decenni successivi. La débâcle francese determinò anche la fine del Secondo impero di Napoleone III e, con il crollo di questo, la temporanea subalternità del ruolo francese rispetto alle altre potenze del consesso europeo. Indirettamente, la sconfitta ebbe ripercussioni anche nella penisola italiana: il governo sabaudo approfittò della fine del Secondo impero, tradizionalmente protettore dei territori pontifici, per conquistare Roma il 20 settembre 1870 (Breccia di Porta Pia). La fine del periodo imperiale significò per la Francia l'inizio di un regime repubblicano, che - per dimensioni ed influenza - divenne il più importante tra quelli allora esistenti nel continente.
Chioggia (Cióxa /'ʧo:za/ in veneto chioggiotto) è un comune italiano di 48 238 abitanti della città metropolitana di Venezia in Veneto. Si trova ai margini meridionali della città metropolitana e confina con la laguna veneta a nord e ad ovest, il mare Adriatico a est, le foci dell'Adige ed il delta del Po a sud.
Gioacchino Murat (Labastide-Fortunière, 25 marzo 1767 – Pizzo Calabro, 13 ottobre 1815) è stato un generale francese, re di Napoli (con il nome di Gioacchino Napoleone) e maresciallo dell'Impero con Napoleone Bonaparte. Era l'ultimo degli undici figli di una coppia di locandieri, Pierre Murat Jordy e la moglie, Jeanne Loubières. Essi gestivano beni del comune e benefici ecclesiastici della priorìa di La Bastide-Fortunière (dal 1763) e del priorato di Anglars (dal 1770). Divenne cognato di Napoleone Bonaparte sposando Carolina Bonaparte, sorella minore dell'imperatore.
L'isola d'Elba è un'isola situata tra il canale di Piombino a est, a circa 10 chilometri dalla costa, il mar Tirreno a sud e il canale di Corsica a ovest. È la più grande delle isole dell'arcipelago toscano, e la terza più grande d'Italia (223 km²). L'Elba, assieme alle altre isole dell'arcipelago (Pianosa, Capraia, Gorgona, Montecristo, Giglio e Giannutri) fa parte del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano. Amministrativamente è suddivisa in 7 comuni, facenti parte della provincia di Livorno.
Milano (/miˈlano/ ; Milan in dialetto milanese, /miˈlãː/) è un comune italiano di 1 398 715 abitanti, secondo comune in Italia per popolazione, capoluogo della regione Lombardia e dell'omonima città metropolitana, e centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa. Fondata intorno al 590 a.C. da una tribù celtica facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca, fu conquistata dagli antichi Romani nel 222 a.C.. Il nome originario, tramandato dagli autori latini come Mediolanum, compare in un antico graffito celtico nella forma Meśiolano (dove ś rende, molto probabilmente, il suono /d/). Con il passare dei secoli accrebbe la sua importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente, nel cui periodo fu promulgato l'editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di culto. In prima linea nella lotta contro il Sacro Romano Impero in età comunale, divenne prima signoria per poi essere innalzata a dignità ducale alla fine del XIV secolo, rimanendo al centro della vita politica e culturale dell'Italia rinascimentale. All'inizio del XVI secolo perse l'indipendenza a favore dell'Impero spagnolo per poi passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo. Principale centro economico e finanziario della penisola italiana, Milano ne guidò lo sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il "Triangolo industriale", in particolar modo durante gli anni del boom economico quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga tradizione operistica. È inoltre tra i principali poli fieristici europei e del disegno industriale, ed è considerata una delle capitali mondiali della moda.
Guerre napoleoniche è il termine usato per definire l'insieme delle guerre combattute in Europa nel periodo in cui Napoleone Bonaparte governò la Francia, in parte estensione delle guerre rivoluzionarie innescate dalla rivoluzione francese e perduranti poi durante tutto il Primo Impero francese. Non esiste un consenso unanime nello stabilire quando si possano ritenere concluse le guerre rivoluzionarie francesi e cominciate quelle riconducibili a Napoleone: una data possibile di inizio di queste ultime è il 9 novembre 1799, giorno in cui Bonaparte salì al potere in Francia con il colpo di Stato del 18 brumaio. La data di inizio usata più comunemente è il 18 maggio 1803, in occasione della rinnovata dichiarazione di guerra tra Gran Bretagna e Francia, dopo le reciproche accuse di violazione degli accordi sanciti con il trattato di Amiens, evento che pose termine all'unico periodo di pace generalizzata in Europa tra il 1792 e il 1814. Un'ultima data di inizio proposta è il 2 dicembre 1804, giorno nel quale Napoleone si incoronò imperatore. Le guerre napoleoniche ebbero termine dopo la disfatta finale di Napoleone nella battaglia di Waterloo il 18 giugno 1815 e il secondo Trattato di Parigi. Il periodo che va dal 20 aprile del 1792 al 20 novembre 1815 viene anche indicato con il termine di "grande guerra francese". Le guerre napoleoniche provocarono circa un milione e mezzo di vittime civili e oltre tre milioni di combattenti caduti.
La guerra d'indipendenza spagnola fu il più lungo conflitto delle guerre napoleoniche e venne combattuto nella penisola iberica da una alleanza di Spagna, Portogallo e Regno Unito contro il Primo Impero francese. La guerra ebbe inizio con l'occupazione della Spagna da parte dell'esercito francese nel 1808 e terminò nel 1814 con la sconfitta e la ritirata delle truppe francesi. Questo conflitto è denominato nelle fonti francesi campagne d'Espagne o guerre d'Espagne ("guerra di Spagna", da distinguere da altri conflitti identificati con la stessa locuzione); nelle fonti spagnole Guerra de la Independencia Española ("guerra d'indipendenza spagnola"); nelle fonti catalani Guerra del Francès ("guerra dei francesi"); nelle fonti anglosassoni e portoghesi rispettivamente Peninsular War e Guerra Peninsular ("guerra peninsulare"). La guerra d'indipendenza spagnola fu una delle prime guerre di liberazione nazionale in cui fu praticata la guerriglia (il termine venne coniato proprio per questa guerra). La guerra fu caratterizzata dal fallimento delle numerose forze francesi di pacificare la penisola iberica dalla crescente attività delle truppe irregolari spagnole, che potevano fare affidamento su un territorio montano e desertico. Le truppe francesi in Spagna, superiori negli scontri diretti contro le forze regolari spagnole, furono però costrette ad una snervante opera di controllo delle retrovie, delle vie di comunicazione e dei centri principali, spesso presenti in alti contrafforti di montagna, continuamente minacciati dalle azioni di guerriglia dei reparti irregolari spagnoli. L'armata francese quindi non fu in grado di schiacciare la resistenza e di ottenere risultati decisivi; anche il breve intervento diretto di Napoleone in Spagna, pur caratterizzato da una serie di vittorie, non risolse la situazione in modo definitivo. Inoltre in Portogallo (storico alleato della Gran Bretagna) intervenne un esercito britannico al comando del generale Arthur Wellesley (futuro Duca di Wellington) che, lentamente potenziato e rafforzato dalle truppe portoghesi, impegnò cospicue forze nemiche, respinse ripetutamente i francesi e gradualmente estese il territorio liberato, lasciando i guerriglieri liberi di logorare l'esercito occupante. Di conseguenza durante la guerra si succedettero una serie di offensive e controffensive, con estenuanti avanzate e ritirate, inframmezzate da battaglie non decisive che, se non permisero al Duca di Wellington di ottenere grandi successi fino al 1813, impedirono anche alle forze francesi, superiori di numero ma disperse sul territorio e guidate da generali in costante rivalità, sia di distruggere o costringere all'evacuazione l'esercito britannico sia di occupare saldamente il Portogallo e alcune regioni della Spagna. Nell'ultimo anno della guerra, con i francesi costretti a ridurre le forze a causa della disastrosa campagna di Russia, l'esercito del Duca di Wellington poté finalmente sferrare l'offensiva decisiva, entrando in Spagna e obbligando i francesi ad abbandonare la penisola iberica e ripiegare oltre i sicuri contrafforti pirenaici. La guerra distrusse completamente l'economia di Spagna e Portogallo e portò ad un periodo di guerre civili, fra liberalismo ed assolutismo fino al 1850, guidate da ufficiali addestratisi nella Guerra d'indipendenza spagnola. L'indebolimento di questi paesi rese difficile il controllo delle colonie sudamericane e portarono all'indipendenza delle antiche Colonie spagnole d'America e del Brasile dal Portogallo.
I Bonaparte (originariamente Buonaparte) sono una famiglia còrsa d'origine accertata di Sarzana, città al confine tra Liguria e Toscana, appartenuta a Firenze, poi a Genova, poi ai Visconti di Milano, ancora a Genova e che oggi si trova in Liguria, anche se qualcuno, erroneamente, ne attribuisce l'origine toscana, che grazie alle gesta di Napoleone I e Napoleone III giunse ad avere fama e gloria nel continente europeo, governando nel XIX secolo una consistente parte dell'Europa.
Il Palazzo Reale di Milano (già Palazzo del Broletto Vecchio) è stato per molti secoli sede del governo della città di Milano, del Regno del Lombardo-Veneto e poi residenza reale fino al 1919, quando viene acquisito al demanio diventando sede di mostre ed esposizioni. Originariamente progettato con un sistema di due cortili, poi parzialmente demoliti per lasciare spazio al Duomo, il palazzo è situato alla destra della facciata del duomo in posizione opposta rispetto alla Galleria Vittorio Emanuele II. La facciata del palazzo, seguendo la linea dell'antico cortile, forma una rientranza rispetto a piazza del Duomo, chiamata piazzetta reale. Di particolare importanza è la Sala delle Cariatidi al piano nobile del palazzo, che occupa il luogo dell'antico teatro bruciato nel 1776 ed è l'ambiente più significativo sopravvissuto, anche se gravemente danneggiato, al pesante bombardamento anglo-americano del 1943; ai danni causati dagli spezzoni incendiari e dai violenti spostamenti d'aria fece seguito uno stato di abbandono durato per più di due anni, fatto questo che causò al palazzo danni ben più gravi, con la perdita di buona parte degli interni neoclassici.
Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Volta (Como, 18 febbraio 1745 – Como, 5 marzo 1827) è stato un chimico, fisico e accademico italiano, conosciuto soprattutto per l'invenzione del primo generatore elettrico mai realizzato, la pila, e per la scoperta del gas metano.
Eugène de Beauharnais, principe francese, principe di Venezia, viceré del Regno d'Italia, granduca ereditario di Francoforte, I duca di Leuchtenberg e I principe di Eichstätt ad personam (Parigi, 3 settembre 1781 – Monaco di Baviera, 21 febbraio 1824), era il primo e unico figlio maschio del visconte Alessandro di Beauharnais e di Giuseppina di Beauharnais, futura moglie dell'imperatore francese Napoleone I.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
Francesco I di Francia (nato François d'Orléans; Cognac, 12 settembre 1494 – Rambouillet, 31 marzo 1547) fu re di Francia dal 1515 fino alla morte. Figlio di Carlo di Valois-Angoulême (1459 - 1º gennaio 1496) e di Luisa di Savoia (11 settembre 1476 - 22 settembre 1531), fu il primo della dinastia regale dei Valois-Angoulême, che si estinguerà nel 1589 con la morte del nipote Enrico III. Succedette sul trono di Francia a suo cugino e suocero Luigi XII, che era morto senza lasciare figli maschi. Prodigioso mecenate delle arti, diede un forte impulso al Rinascimento francese, attirando nel castello di Chambord molti artisti italiani, tra cui Leonardo da Vinci. Il regno di Francesco vide importanti cambiamenti culturali con l'ascesa della monarchia assoluta in Francia, la diffusione dell'umanesimo e del protestantesimo e l'inizio dell'esplorazione francese del Nuovo Mondo. Jacques Cartier, Giovanni da Verrazzano e altri esploratori rivendicarono terre nelle Americhe per la Francia e spianarono la strada all'espansione del primo impero coloniale francese. Per il suo ruolo nello sviluppo e nella promozione di una lingua francese divenne noto come “Le Père et Restaurateur des Lettres” (il "Padre e Restauratore delle lettere"). Fu anche conosciuto come “François du Grand Nez” ("Francesco dal grande naso") e “Le Roi-Chevalier” ("il Re Cavaliere") per via del suo coinvolgimento personale nelle guerre, partecipazione che gli costò anche la prigionia a Madrid in seguito alla sconfitta nella battaglia di Pavia. Seguendo la politica dei suoi predecessori, Francesco continuò le guerre italiane. Interessato ai territori del Ducato di Savoia e al controllo del Ducato di Milano, l'obiettivo principale era quello di indebolire Carlo V, re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, titolo quest'ultimo conteso proprio tra il francese e l'Asburgo. Allo scopo di fronteggiare l'egemonia del rivale, cercò dapprima il sostegno di Enrico VIII d'Inghilterra nell'incontro del campo del Drappo d'Oro e, successivamente, formò un'alleanza franco-ottomana con il sultano musulmano Solimano il Magnifico, una mossa controversa per un re cristiano dell'epoca.
Imperatore dei francesi, in francese Empereur des Français, fu il titolo utilizzato dal Casato dei Bonaparte a partire dalla proclamazione di Napoleone I a imperatore dal Senato francese il 14 maggio 1804 e la conseguente incoronazione il 2 dicembre nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, con la corona imperiale. Il titolo enfatizzava lo stretto legame fra il sovrano e il popolo francese, inteso come Nazione, più che con la Francia. La vecchia formula di re di Francia e Navarra caratterizzava la Francia come proprietà personale del sovrano, mentre il nuovo termine indicava una monarchia costituzionale. Il titolo venne volutamente creato per preservare almeno nell'aspetto la Repubblica francese e per dimostrare che, in seguito alla Rivoluzione, il sistema feudale era stato abbandonato, con la creazione di uno Stato nazionale, con cittadini uguali in quanto sudditi del loro imperatore (lo Stato divenne ufficialmente l'Impero francese solo il 1º gennaio 1809). Il titolo di Imperatore dei francesi intendeva dimostrare che l'incoronazione di Napoleone non fu una restaurazione della monarchia, ma bensì l'introduzione di un nuovo sistema politico: l'Impero francese (Empire français). Napoleone rimase sul trono sino al 22 giugno 1815, quando fu sconfitto nella battaglia di Waterloo, esiliato e imprigionato nell'isola di Sant'Elena. Il suo governo venne interrotto dalla Restaurazione borbonica nel 1814 e dal suo esilio nell'isola d'Elba, da dove fuggì dopo meno di un anno per reclamare il trono, regnando come Imperatore per altri 94 giorni prima della sua definitiva sconfitta. Meno di un anno dopo il Colpo di Stato del 2 dicembre 1851 messo in atto dal nipote di Napoleone, Luigi Napoleone Bonaparte, che si concluse con la dissoluzione dell'Assemblea nazionale francese, la Seconda Repubblica francese venne trasformata nel Secondo Impero francese, confermato da un plebiscito, il 7 novembre 1852. Il presidente Luigi Napoleone Bonaparte, eletto dal popolo francese, divenne ufficialmente Napoleone III, Imperatore dei francesi, a partire dalla data simbolica e storica del 2 dicembre 1852. Rimase sul trono sino al 4 settembre 1870, quando venne catturato nella battaglia di Sedan durante la guerra franco-prussiana. Visse poi in esilio in Inghilterra sino alla sua morte, il 9 gennaio 1873. Dalla morte prematura del suo unico figlio Luigi Napoleone, il Casato dei Bonaparte ha avuto numerosi pretendenti al tono imperiale di Francia. Il pretendente attuale è Carlo Napoleone, che divenne capo del casato dei Bonaparte il 3 maggio 1997. La sua posizione è contestata da suo figlio Giovanni Cristoforo, nominato erede nel testamento del suo defunto nonno.
Sarzana (AFI: [sarˈʣana]; Sarzann-a in ligure, Sarzàna, [saɾˈzana] in lunigianese) è un comune italiano di 21 804 abitanti della provincia della Spezia in Liguria. Considerata l'erede storica dell'antica città romana di Luni, Sarzana è un importante centro della val di Magra. Grazie alla sua posizione, è dalla sua fondazione crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la Toscana e l'Emilia-Romagna. Sin dall'antichità fu centro agricolo e commerciale di grande rilievo e, già in età medievale, importante centro religioso e giuridico, con sede vescovile e Tribunale.
L'iconografia di Napoleone I è l'insieme delle rappresentazioni, pitture, incisioni e sculture del generale e del primo console Napoleone Bonaparte, divenuto imperatore col nome di Napoleone I. Realizzate con fini di propaganda, dopo la sua morte contribuirono ad evocare la leggenda napoleonica. Napoleone I fu il capo di stato dell'era post-rivoluzionaria più rappresentato. Con l'ascesa al potere, la sua effige subì dei cambiamenti che coincisero col cambiamento della sua fisionomia, a causa dell'età o della malattia. Gli imperativi di propaganda costringevano gli artisti ad attenersi a modelli precisi.
Malnate (IPA: /malˈnaːte/; Malnàa IPA: /malˈnɑː/ in dialetto varesotto) è un comune italiano di 16 767 abitanti della provincia di Varese, in Lombardia. Dista 8 chilometri dal capoluogo ed è il 9º comune della provincia per numero di abitanti. Il comune consiste di altre località oltre al nucleo principale: Folla, Rovera, Monte Morone, Baraggia, San Salvatore e Gurone. La posizione del paese, attraversato dalla Strada statale 342 Briantea e dalla rete ferroviaria FNM favorì il largo sviluppo della cittadina in epoca contemporanea, ulteriormente rafforzato d una forte immigrazione, sia interregionale sia interstatale.
Il Risorgimento è il periodo della storia italiana durante il quale l'Italia conseguì la propria unità nazionale. La proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861 fu l'atto formale che sancì, a opera del Regno di Sardegna, la nascita del nuovo Regno d'Italia formatosi con le annessioni plebiscitarie di gran parte degli Stati preunitari. Per indicare questo processo storico si usa anche la locuzione "unità d'Italia". Il termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l'unificazione, richiama gli ideali romantici, nazionalisti e patriottici di una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un'identità politica unitaria che, pur affondando le sue radici antiche nel periodo romano, «aveva subìto un brusco arresto [con la perdita] della sua unità politica nel 476 d.C. in seguito al crollo dell'Impero romano d'Occidente».
Il Castello di Bracciano, conosciuto anche come Castello Orsini-Odescalchi, è un edificio del XV secolo costituito da tre cinta di mura esterne; di forma pentagonale, presenta cinque torri, una per ogni vertice della fortificazione esterna. Il castello fu costruito da Braccio da Montone (della famiglia Fortebracci) poi passato all'Orsini militante nelle truppe di Braccio, dietro richiesta del papa Martino V (1418). È di proprietà degli Odescalchi, famiglia che proprio dagli Orsini rilevò la signorìa di Bracciano alla fine del XVII secolo. Il castello, aperto al pubblico nel 1952 da Livio IV Odescalchi, è visitabile e viene spesso usato per ricevimenti, celebrare matrimoni e per altri eventi privati e culturali.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Lucca () è un comune italiano di 88 658 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È il centro principale della Piana di Lucca. Famosa per i suoi monumenti storici, è uno dei pochi capoluoghi a conservare il centro storico, ricco di antiche strutture di varie epoche, completamente circondato da una cinta muraria cinquecentesca nell'insieme integra e quasi pressoché immutata nel corso dei secoli. È una notevole città d'arte d'Italia. Ufficialmente di origini romane, ma su probabili insediamenti anteriori, Lucca, città di mercanti e tessitori, mantenne la sua autonomia come Stato indipendente per parecchi secoli fino al 1799 quando venne soppiantata l'antica Repubblica, a seguito della conquista francese da parte delle truppe napoleoniche, dando vita al Principato di Lucca e successivamente al Ducato borbonico di Lucca.
Per Secondo Impero francese si intende il regime bonapartista di Napoleone III instaurato in Francia dal 1852 al 1870, tra la Seconda e la Terza Repubblica.
La battaglia di Austerlitz (in francese Bataille d'Austerlitz; in tedesco Schlacht bei Austerlitz; in russo Битва под Аустерлицем?, traslitterato Bitva pod Austerlicem; in ceco Bitva u Slavkova), detta anche battaglia dei tre imperatori, fu l'ultima e decisiva battaglia svoltasi durante la guerra della terza coalizione, parte delle guerre napoleoniche. Fu combattuta il 2 dicembre 1805 (11 frimaio, anno XIV del CRF) nei pressi della cittadina di Austerlitz (l'attuale comune di Slavkov u Brna nella Repubblica Ceca, nelle vicinanze di Brno) tra la Grande Armée francese composta da circa 73 000 uomini comandati dall'imperatore Napoleone Bonaparte e un'armata congiunta, formata da russi e austriaci, composta da oltre 85 000 uomini comandati dal generale russo Michail Illarionovič Kutuzov, con la collaborazione del generale austriaco Franz von Weyrother che era stato l'ideatore del piano di battaglia austro-russo. Dopo avere accerchiato e distrutto un'intera armata austriaca durante la campagna di Ulma, le forze francesi occuparono Vienna l'11 novembre 1805. Gli austriaci riuscirono a evitare ulteriori combattimenti fino all'arrivo dei rinforzi russi. Napoleone necessitava di una vittoria decisiva e, per attirare gli avversari sul terreno di battaglia da lui scelto nei pressi di Austerlitz, finse di trovarsi in difficoltà facendo ripiegare le sue avanguardie e indebolendo deliberatamente il suo fianco destro. I generali austro-russi concentrarono la maggior parte delle forze contro la destra francese, sguarnendo pericolosamente il centro del loro fronte, che subì il violento attacco di sorpresa del IV Corpo del Maresciallo Nicolas Jean-de-Dieu Soult. Dopo il crollo del centro nemico, i francesi poterono sbaragliare entrambi i fianchi dello schieramento nemico e costrinsero gli alleati ad una fuga disordinata, catturando migliaia di prigionieri. Francia e Austria conclusero un armistizio immediato cui seguì poco dopo, il 26 dicembre, la pace di Presburgo: il trattato poneva l'Austria fuori sia dalla guerra che dalla terza coalizione, confermando la perdita austriaca dei territori in Italia a favore della Francia e in Germania a favore degli alleati tedeschi di Napoleone. La cruciale vittoria ad Austerlitz permise a Napoleone di creare la Confederazione del Reno; di conseguenza il Sacro Romano Impero cessò di esistere nel 1806 con l'abdicazione di Francesco II dal trono imperiale. La battaglia di Austerlitz rappresenta il più grande successo raggiunto da Napoleone nella sua carriera militare e ha assunto una statura quasi mitica nell'epopea napoleonica. Grazie alla precisa esecuzione dell'audace ma ingegnoso piano dell'imperatore, i francesi conseguirono una vittoria schiacciante, e la battaglia è spesso celebrata come il capolavoro di Napoleone per l'abilità di cui egli diede prova e, per i risultati raggiunti, è stata paragonata alla battaglia di Canne, il famoso trionfo di Annibale.
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
Giuseppe Mazzini (Genova, 22 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) è stato un patriota, politico, filosofo e giornalista italiano. Esponente di punta del patriottismo risorgimentale, le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano; le condanne subite in diversi tribunali d'Italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte. Le teorie mazziniane furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l'affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato.
La Repubblica di Genova (Repúbrica de Zêna, /ɾe'pybɾika de 'ze:na/ in genovese, Res publica Genuensis o Ianuensis in latino; ufficialmente dal 1528 Compagna Communis Ianuensis e fino al 1580 Serenissima Repubblica di Genova) fu uno Stato dell'Europa meridionale esistente dal 1099, quando si rese autonoma anche sul piano formale dal Sacro Romano Impero, al gennaio del 1815, allorché, conclusa la parentesi rivoluzionaria della Repubblica Ligure e la temporanea ricostituzione con la caduta di Napoleone I, perse definitivamente la propria indipendenza con l'annessione al Regno di Sardegna.Genova si scontrò vittoriosamente con la Repubblica di Pisa nella battaglia della Meloria nel 1284 per il predominio sul mar Tirreno e fu eterna rivale di Venezia nella spartizione del Mediterraneo; fu una celebrata repubblica marinara ed oggi il suo stemma è raffigurato nella bandiera della Marina Italiana. Conosciuta anche con gli appellativi de la Superba, la Dominante, la Dominante dei mari, la Repubblica dei magnifici, durante il basso Medioevo fu una delle principali potenze commerciali del mar Mediterraneo e del Mar Nero, mentre fra XVI e XVII secolo rappresentò uno dei maggiori poli finanziari d'Europa.
La provincia di Livorno è una provincia italiana della Toscana di 334 296 abitanti. È la quinta provincia toscana per numero di abitanti, e la settima per superficie tra le dieci province toscane. Affacciata ad ovest sul mar Ligure e mar Tirreno (sul promontorio di Piombino è posto il confine tra questi due mari), confina a nord e a est con la provincia di Pisa, a sud con la provincia di Grosseto. L'attuale sua forma e estensione risale al 1925, quando - per diretto volere del gerarca mussoliniano Costanzo Ciano - la già esistente unità amministrativa livornese fu estesa ai comuni dell'allora Maremma pisana e al comune di Collesalvetti, tradizionalmente afferente alle Colline Pisane. La sede dell'Amministrazione provinciale è situata a Livorno, nel Palazzo Granducale, in piazza del Municipio.
La Francia (/ˈfranʧa/; in francese: France, /fʁɑ̃s/), ufficialmente Repubblica francese (in francese: République française), è uno Stato principalmente situato nell'Europa occidentale, ma che possiede ugualmente territori disseminati su più oceani e altri continenti. La Francia è una repubblica costituzionale unitaria avente un regime semipresidenziale. Parigi è la capitale, la lingua ufficiale è il francese, le monete ufficiali sono l'euro e il franco Pacifico nei territori dell'oceano Pacifico. Il motto della Francia è «Liberté, Égalité, Fraternité», e la sua bandiera è costituita da tre bande verticali di uguali dimensioni di colore blu, bianco e rosso. L'inno nazionale è La Marsigliese. È uno stato formatosi all'inizio dell'Alto Medioevo, che prende il suo nome dal popolo dei Franchi. Dall'inizio del XVII secolo alla prima metà del XX secolo, ha posseduto un vasto impero coloniale. Nella seconda metà del secolo è stata uno degli stati fondatori dell'Unione Europea. Inoltre è la terza potenza nucleare mondiale, uno dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ed uno stato aderente all'NATO. Ugualmente è membro del G7, del G20, della zona euro, dello Spazio Schengen ed ospita la sede del Consiglio d'Europa, del Parlamento europeo e dell'UNESCO. La Francia possiede una certa influenza in materia politica, economica, militare e culturale in Europa e nel mondo come media potenza. Esercita la sua sovranità su territori presenti su tre oceani e quattro continenti. La sua geopolitica è importante a livello mondiale, perché possiede un gran numero di ambasciate e consolati, secondo solo agli Stati Uniti d'America, e dispone di basi militari su tutti i continenti. La Francia detiene la prima zona economica esclusiva (spazio marittimo) al mondo, al quale si aggiunge un'estensione piattaforma continentale di 579 000 km² nel 2015. È, nel 2014, la terza potenza economica europea dopo la Germania e il Regno Unito, e la sesta potenza economica mondiale per prodotto interno lordo nominale (nona a parità di potere d'acquisto), e possiede un livello di vita molto elevato. Il 1º gennaio 2016 la popolazione totale della Francia è di circa 67,2 milioni d'abitanti, secondo le stime pubblicate dall'INSEE, di cui 64 513 000 nelle regioni metropolitane, 2 114 000 nelle regioni ultramarine e 604 400 nelle collettività d'oltre mare e in Nuova Caledonia. È il secondo stato più popolato dell'Unione europea dopo la Germania. Inoltre è anche lo stato più esteso dell'Unione europea e il terzo paese più vasto d'Europa. Antica potenza coloniale, la sua cultura si è diffusa attraverso il mondo ed è oggi membro dell'Organizzazione internazionale della francofonia. Il francese è la seconda lingua più studiata al mondo ed è una delle sei lingue ufficiali dell'Organizzazione delle Nazioni unite.
Emmanuel Henri Louis Alexandre de Launay, meglio noto come conte di Antraigues (Montpellier, 25 dicembre 1753 – Londra, 22 luglio 1812), fu una nota figura del partito realista nel corso della Rivoluzione e del Primo Impero.
La Spezia (IPA: /lasˈpɛʦʦja/, , Spèza in dialetto spezzino, pronunciato /ˈspɛza/) è un comune italiano di 92 230 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Liguria. È il secondo comune della regione per popolazione e la sua area urbana conta oltre 136 000 abitanti. La città si trova all'estremo levante della regione Liguria, a pochi chilometri dal confine con la Toscana, al centro di un profondo golfo naturale al quale dà il nome. Il golfo, conosciuto anche con l'appellativo di Golfo dei Poeti, è cinto da una continua catena di alture le cui cime più elevate, il Monte Verrugoli (749 m s.l.m.) ed il Monte Parodi (673 m s.l.m.), sono situate alla estremità occidentale del centro abitato. Il territorio comunale spezzino è parte dell'Autorità di bacino interregionale del fiume Magra mentre una piccola porzione del territorio comunale, costituita dal piccolo borgo di Tramonti e dalla circostante collina, rientra nel Parco nazionale delle Cinque Terre.
Giovanni Papini (Firenze, 9 gennaio 1881 – Firenze, 8 luglio 1956) è stato uno scrittore, poeta, saggista e terziario francescano italiano, noto anche col nome religioso di fra' Bonaventura. Intellettuale controverso e discusso, ma anche ammirato per il suo stile di scrittura, fu studioso di filosofia, di religione, critico letterario e acceso polemista, narratore e poeta, divulgatore del pragmatismo e delle avanguardie storiche come il futurismo e il post-decadentismo. Passò da una posizione all'altra su più fronti, sempre insoddisfatto e inquieto: si convertì dall'anticlericalismo e dall'ateismo accesi al cattolicesimo con punte di eterodossia e intransigenza; passò dal maledettismo e dall'interventismo convinto (prima del 1915) all'avversione verso la guerra. Negli anni trenta, dopo essere passato dall'individualismo al conservatorismo, aderisce infine al fascismo, mantenendo comunque un'avversione verso il nazismo e pentendosi poi del razzismo. Morì nel 1956 di malattia del motoneurone (sclerosi laterale amiotrofica di tipo bulbare), che lo affliggeva dal 1952. Pressoché rimosso dalla grande letteratura dopo la scomparsa principalmente per le sue scelte ideologiche, fu apprezzato e rivalutato in seguito; nel 1975, lo scrittore argentino Jorge Luis Borges lo definì un autore "immeritatamente dimenticato".
Un'armatura (s.f., dal latino armatura, derivato dal verbo armāre, "armare") è un equipaggiamento protettivo utilizzato per difendere il corpo di un uomo in uno scontro, sia quest'ultimo d'ambito bellico o civile (per esempio in caso di sommossa). Nel corso della storia dell'umanità, l'armatura si è evoluta parallelamente all'aumento dell'efficacia delle armi sul campo di battaglia, generando così una corsa gli armamenti che coinvolgeva varie civiltà per dare la miglior protezione senza gravare sull'agilità dei soldati.; i primi esemplari vennero prodotti a partire dal XIII secolo, in concomitanza con la storia della pratica bellica e vide l'umanità fare ricorso ai più disparati elementi per realizzare le pezze protettive: semplici strati di pelliccia, cuoio ed osso, poi metalli sempre più robusti (bronzo, ferro e acciaio), arrivando infine alle fibre sintetiche come il kevlar. Le tipologie di armature sviluppate dall'umanità, sono state, soprattutto nel continente eurasiatico e sino al XVII secolo, del tipo più disparato: come ad esempio la panoplia degli opliti greci, la cotta di maglia dei Celti, la lorica segmentata del legionario romano imperiale.
Napoleone Vittorio Bonaparte, nome completo Napoleone Vittorio Gerolamo Federico Bonaparte (Parigi, 18 luglio 1862 – Bruxelles, 3 maggio 1926), era figlio del principe Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte (1822 – 1891) e della principessa Maria Clotilde di Savoia (1843 – 1911), nipote quindi del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Al momento della sua nascita Napoleone Vittorio era terzo in linea di successione al trono di Francia, dopo suo padre e il principe imperiale Napoleone Eugenio Luigi. L'Impero però ebbe fine nel 1870 con l'abdicazione di Napoleone III.
La campagna d'Italia del 1796-1797 fu la serie d'operazioni militari guidate da Napoleone Bonaparte alla testa dell'Armata d'Italia durante la guerra della prima coalizione combattuta dalla Francia rivoluzionaria contro le potenze monarchiche europee dell'Antico regime, nello specifico rappresentate dal Regno di Sardegna, dal Sacro Romano Impero e dallo Stato Pontificio. Il generale Bonaparte dimostrò per la prima volta le sue grandi capacità di stratega e di condottiero raggiungendo, nonostante la limitatezza dei suoi mezzi, una serie di brillanti vittorie che consentirono di instaurare il dominio francese su gran parte dell'Italia settentrionale e centrale. Il generale ottenne grande prestigio e una vasta popolarità, esercitando autonomamente l'autorità sul territorio conquistato e organizzando una serie di stati strettamente collegati alla Francia. Dopo aver agito spesso in contrasto con le direttive del Direttorio, il generale Bonaparte concluse vittoriosamente la campagna firmando personalmente il trattato di Campoformio, che sancì la sconfitta dell'Impero d'Austria e della prima coalizione e confermò la predominante influenza francese in Italia, specie sulle élite peninsulari.
La Palazzina dei Mulini, detta anche Villa dei Mulini, è stata una delle due residenze di Napoleone Bonaparte a Portoferraio durante il suo esilio all'isola d'Elba (4 maggio 1814 - 26 febbraio 1815). Era una residenza destinata soprattutto alla vita pubblica e di rappresentanza dell'imperatore in esilio, mentre la sua vita privata si svolgeva nella vicina Villa di San Martino.
Napoleone Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte (Parigi, 20 marzo 1811 – Vienna, 22 luglio 1832), figlio di Napoleone Bonaparte e della sua seconda moglie Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, formalmente fu per due giorni imperatore dei francesi con il nome di Napoleone II. Alla corte imperiale austriaca dal 1814 fu chiamato col nome di Franz, duca di Reichstadt dal 1818. Secondo il titolo III, art. 9 della costituzione francese in vigore all'epoca, egli era dalla nascita principe imperiale e conosciuto dalla nascita col titolo di re di Roma, titolo che lo stesso Napoleone I gli riconobbe come titolo di cortesia. Venne soprannominato l'Aiglon ("l'aquilotto"), reso popolare dall'omonima opera postuma di Edmond Rostand. Quando Napoleone abdicò il 4 aprile 1814, nominò suo figlio quale suo successore come imperatore. Ad ogni modo, i membri della coalizione che lo avevano sconfitto si rifiutarono di riconoscere suo figlio quale suo successore e per questo Napoleone II venne costretto ad abdicare incondizionatamente alcuni giorni dopo e de facto non governò mai in Francia. Quando suo cugino Carlo Luigi Napoleone Bonaparte divenne imperatore fondando il Secondo Impero francese nel 1852, scelse il nome di Napoleone III riconoscendo pertanto il breve regno di Napoleone II come legittimo.
Il Regno di Sardegna – dopo la Guerra di successione spagnola – in forza del trattato di Londra del 1718 e del trattato dell'Aia del 1720 passò, in tale ultimo anno, a Vittorio Amedeo II di Savoia, il quale associò gli Stati ereditari della Casata formati dal Principato di Piemonte con il Ducato di Savoia, la Contea di Nizza e di Asti, il ducato di Aosta, il ducato del Monferrato, la signoria di Vercelli, il marchesato di Saluzzo ed una parte del ducato di Milano (a questi si aggiunse poi il Ducato di Genova, in seguito all'annessione della Repubblica di Genova decisa dal Congresso di Vienna).La denominazione cominciò ad essere utilizzata progressivamente per indicare l'insieme dei possedimenti sabaudi anche se formalmente il Regno di Sardegna continuò ad essere limitato all'omonima isola ed essere istituzionalmente distinto dai cosiddetti "Stati di terraferma" della dinastia sabauda, condividendone solo il capo dello stato, re per i sardi, duca per i savoiardi, principe per i piemontesi ecc. Per indicare ufficialmente l'insieme dei possedimenti sabaudi si usavano i termini "Stati del Re di Sardegna" o, più brevemente, Stati sardi.Tuttavia, soltanto la fusione perfetta del 1847, ratificata da Carlo Alberto di Savoia, diede vita ad uno stato unitario; esso comprendeva tutti i precedenti stati sabaudi e mantenne la denominazione di "Regno di Sardegna", subendo però una totale trasformazione del suo ordinamento giuridico, con una carta costituzionale, lo Statuto Albertino, "Statuto del Regno Sardo o Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia del 4 marzo 1848 (noto come Statuto Albertino)", una nuova organizzazione amministrativa e doganale, un unico parlamento e una nuova capitale, Torino, da secoli residenza della dinastia sabauda. Con la Fusione, il Regno adottò una forma di regime più centralista sul modello francese, in cui il sovrano regnava col titolo di Re non sulla sola Sardegna, ma sull'intero Stato, e allo stesso tempo possedeva ancora il titolo di Principe di Piemonte, duca di Genova e duca di Savoia, che formalizzavano il potere sugli Stati di terraferma. In questa fase della sua storia fu conosciuto anche come Regno sabaudo e venne ufficialmente citato sia in ambito interno che internazionale come Sardegna e in maniera ufficiosa come Piemonte-Sardegna o semplicemente Piemonte. Con l'unificazione italiana e l'annessione degli stati preunitari della penisola italiana, l'ultimo Re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, assunse il titolo di Re d'Italia il 17 marzo 1861, pur mantenendo la titolatura del Regno di Sardegna.
Il principato dell'Isola d'Elba fu un piccolo Stato europeo, esistito nel XIX secolo dal 1814 al 1815, retto da Napoleone Bonaparte, già imperatore dei francesi e re d'Italia.
Francesco Stefano di Lorena (Nancy, 8 dicembre 1708 – Innsbruck, 18 agosto 1765) è stato Imperatore del Sacro Romano Impero col nome di Francesco I dal 1745 alla morte. Già duca di Lorena dal 1729 al 1737 col nome di Francesco III, rinunciò al titolo cedendo la Lorena alla Francia e acquistando in cambio la corona del granducato di Toscana. Sposò Maria Teresa d'Austria, regina di Boemia e d'Ungheria, dalla quale ebbe sedici figli, tra cui i futuri imperatori Giuseppe II e Leopoldo II, le regine Maria Carolina di Napoli e Maria Antonietta di Francia, e la duchessa Maria Amalia di Parma. Insieme alla moglie fu il fondatore della dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le redini dell'Austria e degli stati ereditari asburgici sino alla prima guerra mondiale.
L'anticlericalismo (nella sua accezione più comune) è una corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto in riferimento alla Chiesa cattolica, che si oppone al clericalismo, ossia all'ingerenza degli ecclesiastici e della loro dottrina, nella vita e negli affari dello Stato e della politica in generale.
La cattedrale metropolitana di Notre-Dame («Nostra Signora»; in francese cathédrale métropolitaine Notre-Dame, pronuncia [nɔtʁə dam]) è il principale luogo di culto cattolico di Parigi, chiesa madre dell'arcidiocesi di Parigi.Ubicata nella parte orientale dell'Île de la Cité, nel cuore della capitale francese, nella piazza omonima, rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo ed è uno dei monumenti più visitati di Parigi. In base alla Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, l'edificio è proprietà dello Stato francese, come tutte le altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia, e il suo utilizzo è assegnato alla Chiesa cattolica.La cattedrale, basilica minore dal 27 febbraio 1805, è monumento storico di Francia dal 1862 e Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO dal 1991. Dal 1º settembre 2016 il rettore arciprete è monsignor Patrick Chauvet. Il 15 aprile 2019 è stata gravemente danneggiata da un imponente incendio che ha portato al collasso del tetto e della flèche. Nonostante la chiusura per i lavori di ripristino, la basilica resta la sede della cattedra dell'arcivescovo di Parigi, senza l'istituzione di una procattedrale.
Antinoo (ma anche Antinoüs o Antinoös, in greco antico: Αντίνοος; Claudiopoli, 27 novembre 110 o 111 – Egitto, 30 ottobre 130 o poco prima) è stato un giovane greco originario della Bitinia, noto per la relazione sentimentale e amorosa avuta con l'imperatore romano Adriano, il quale lo divinizzò dopo la sua morte prematura avvenuta in circostanze alquanto misteriose. Venne adorato sia nell'Oriente egizio sia nell'Occidente greco-latino, a volte come Theos, una vera e propria divinità, altre semplicemente come un Eroe mortale deificato. Molto poco si sa della sua vita, anche se è noto che egli era nato a Claudiopoli (l'attuale Bolu), nella provincia romana di Bitinia in Asia Minore. Fu probabilmente introdotto alla corte imperiale nel 123, poco prima di essere portato in Italia per il completamento della sua istruzione superiore. Divenne il favorito nonché amante dell'imperatore a partire dal 128, anno in cui fece parte del seguito personale di Adriano durante il suo giro di ispezione della provincia d'Africa; accompagnò l'imperatore anche in Grecia durante la partecipazione di Adriano agli annuali misteri eleusini svoltisi a Atene, e fu presente durante la caccia e l'uccisione del leone sacro in terra libica. Alla fine del mese di ottobre dell'anno 130, mentre si trovava a bordo di una flottiglia che percorreva il Nilo, Antinoo morì cadendo in acqua in circostanze rimaste parzialmente oscure. Varie ipotesi sono state avanzate a proposito: annegamento accidentale, suicidio, assassinio per gelosia, intenzionale sacrificio umano. Dopo la sua morte, Adriano divinizzò Antinoo e fondò un culto organizzato dedicato alla sua persona, che si diffuse presto a macchia d'olio in tutto l'Impero; poi, sempre per commemorare il proprio diletto, fondò la città di Antinopoli, fatta sorgere vicino al luogo dove il giovinetto aveva trovato la sua fine terrena prematura e che divenne un centro di culto per l'adorazione del "dio Antinoo" in forma di Osiride. Adriano istituì anche giochi in commemorazione del ragazzo, che si tenevano in contemporanea ad Antinopoli e da Atene, con Antinoo divenuto simbolo dei sogni panellenici dell'imperatore. La figura del bel giovane nella cultura occidentale venne presto associata all'omosessualità e apparve in moltissime opere letterarie e poetiche, tra cui quelle di Oscar Wilde, Fernando Pessoa e Marguerite Yourcenar.