Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La Mesopotamia è un ampio bacino geografico che si estende dall'Altopiano iranico al Mediterraneo, compreso tra i corsi dei fiumi Tigri ed Eufrate. Tra la fine dell'ultima era glaciale, 10.000 a.C. circa, e l'inizio della storia, la Mesopotamia, nota anche con il nome di mezzaluna fertile, venne abitata da diverse civiltà che fondarono città come Ubaid ed Uruk. Uno dei siti neolitici più antichi conosciuti in Mesopotamia è Jarmo, risalente al 7000 a.C. circa, senza contare il sito di Göbekli Tepe, risalente al 7500 a.C. A partire dal 3500 a.C. vide il fiorire di grandi civiltà, come i Sumeri, gli Accadi, i Babilonesi, gli Assiri, gli Ittiti, gli Hurriti e i Cassiti. Ad alcune di esse si devono importanti scoperte e invenzioni: i Sumeri furono tra i primi a inventare la scrittura, mentre i Babilonesi hanno ideato uno dei primi codici di leggi della storia, il Codice di Hammurabi. Alcune di queste civiltà, come gli Assiri, hanno fondato un vasto impero. Nel 500 a.C. circa venne conquistata dall'Impero persiano. Con il passare dei secoli venne a far parte di vasti domini, come quello seleucide, parto, sasanide, arabo e ottomano. Attualmente comprende l'Iraq, parte della Siria orientale, la Turchia sudorientale e l'Iran sudoccidentale.
Le religioni della Mesopotamia, sono quell'insieme di differenti credenze, miti, rituali, culti misterici, teologie e pratiche divinatorie professate nell'antica Mesopotamia ovvero nella regione del mondo che corrisponde approssimativamente all'attuale Iraq, dal IV al I millennio a.C.Le origini di tali religioni vanno individuate nella preistoria delle prime genti abitanti quella regione, nelle credenze e nelle tradizioni di differenti popoli che, a partire dal XXX secolo a.C., lì migrarono, nelle civiltà sumerica e accadica e in quelle civiltà emerse successivamente, quali, ad esempio, quella babilonese e quella assira. Le religioni della Mesopotamia, ma solo intese come culto principale di una realtà statale, cessarono di essere nel 539 a.C. quando la città di Babilonia accolse, sottomettendosi, il re persiano achemenide di probabile fede zoroastriana Ciro II. I Persiani non perseguitarono, né discriminarono tali religioni che continuarono quindi a essere professate dalle popolazioni locali dando luogo anche a differenti sincretismi.
La Mesopotamia (dal greco Μεσοποταμία/Mesopotamía, comp. di μέσος-/mésos- 'centrale, che sta in mezzo', ποταμός/potamós 'fiume' e il suff. -ia 'terra, landa, Paese'; cioè 'terra fra i fiumi', il Tigri e l'Eufrate) denota una regione storica del Vicino Oriente, parte della cosiddetta Mezzaluna Fertile.
La storia dell'uomo è l'insieme delle vicende umane all'interno della Storia della Terra. Secondo l'Ipotesi dell'Evoluzione di Darwin, l'uomo è il frutto di un processo evolutivo, dunque l'inizio della storia dell'umanità può essere fatto risalire a diversi stadi di questo sviluppo: la si può intendere dalla comparsa del primo manufatto tecnologico australopithecino, a partire dalla comparsa del genere Homo, oppure a partire dalla comparsa di Homo sapiens, il cosiddetto "uomo moderno", circa 200.000 anni fa. Con tale definizione si può preferire indicare la storia dell'uomo moderno, dotato di caratteri anatomici identici all'uomo odierno e di una cultura artistica e spirituale, ma nella periodizzazione tradizionale il primo dei periodi della storia umana è generalmente indicato nella Preistoria, 2,5-2,6 milioni di anni fa, e quindi include diverse specie ominidi.
I Sumeri sono considerati la prima civiltà urbana assieme a quella dell'antico Egitto e quella del fiume Indo. Si trattava di un'etnia della Mesopotamia meridionale (l'odierno Iraq sud-orientale), nata o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 8000 a.C.) fino all'ascesa di Babilonia (attorno al 1500-1400 a.C.). Preceduta da una scrittura fondamentalmente figurativa, successiva stilizzazione condusse alla scrittura cuneiforme che sembra aver preceduto ogni altra forma di scrittura codificata, comparendo attorno alla fine del IV millennio a.C. I sumeri erano grandi agricoltori.
Nota introduttiva In queste pagine il computo degli anni è riportato secondo l'Anno Domini (estesa agli anni avanti Cristo) e quindi utilizzando il calendario solare gregoriano. La suddivisione di queste pagine di cronologia storica in cronologia della protostoria, cronologia della storia antica e cronologia del Medioevo ha solo significato metodologico per evitare la costruzione di un'unica pagina di "Cronologia della storia del mondo", troppo complicata, pesante ed ambiziosa da gestire; si è scelto pertanto di dividere i periodi in base ad alcuni riferimenti storici importanti: la scoperta della scrittura in Mesopotamia ed Egitto (passaggio dalla protostoria alla storia antica) e la scoperta delle Americhe da parte degli europei (fine del Medioevo). La cronologia della storia antica è composta da questa pagina principale, suddivisa in 8 paragrafi di 500 anni, ciascuno contenente una tabella riassuntiva geografica ed una cronologia sintetica ed essenziale; ad ogni paragrafo è collegata una pagina specifica con la cronologia estesa ed approfondita di quei cinque secoli, e non solo perché ci sono altri reperti storici che sono molto importanti come per esempio l'affresco dell'isola di creta o gli anni cinquanta del novecento La cronologia adottata per la Mesopotamia e l'Egitto è la cronologia media.
Marco Ulpio Nerva Traiano (in latino: Marcus Ulpius Nerva Traianus; nelle epigrafi: IMPERATOR • CAESAR • DIVI • NERVAE • FILIVS • MARCVS • VLPIVS • NERVA • TRAIANVS • OPTIMVS • AVGVSTVS • FORTISSIMVS • PRINCEPS • GERMANICVS • DACICVS • PARTHICVS; Italica, 18 settembre 53 – Selinunte in Cilicia, 8 agosto 117) è stato un imperatore romano, regnante dal 98 al 117. Traiano nacque in provincia, provenendo da una colonia di Italici denominata Italica nella Hispania Bætica (attuale Andalusia, Spagna) dove la Gens Ulpia di cui faceva parte si era trasferita dall'Umbria, in particolare da Todi. Valente militare e popolare comandante, venne adottato da Nerva nel 97, succedendogli due anni dopo. Esaltato già dai contemporanei e ricordato dagli storici antichi come Optimus princeps ovvero il migliore tra gli imperatori romani, da molti storici moderni ed esperti è considerato, in virtù del suo operato e delle sue grandi capacità come generale, amministratore e politico, come uno degli statisti più completi e parsimoniosi della storia, e uno dei migliori imperatori romani. Egli era divenuto un importante generale durante il regno dell'imperatore Domiziano, i cui ultimi anni furono segnati da continue persecuzioni ed esecuzioni di senatori romani. Nel settembre del 96, dopo l'assassinio di Domiziano, un vecchio senatore senza figli, Nerva, salì al trono, ma si dimostrò subito impopolare con l'esercito. Dopo un anno breve e tumultuoso al potere, l'opposizione della guardia pretoriana ne aveva ormai indebolito il potere, tanto da costringerlo a difendere il suo ruolo di princeps adottando il più popolare tra i generali del momento, Traiano, e nominandolo suo erede e successore. Nerva morì poco dopo, alla fine di gennaio del 98, lasciando a Traiano l'impero, senza tumulti e opposizioni.
Le mille e una notte (in arabo: ألف ليلة وليلة, ʾAlf layla wa layla; in persiano: هزار و یک شب, Hezār-o yek šab) è una celebre raccolta di racconti orientali (di origine egiziana, mesopotamica, indiana e persiana), costituita a partire dal X secolo, di varia ambientazione storico-geografica, composta da differenti autori. Il numero 1001 non va preso alla lettera. Al contrario, "mille" significa in arabo "innumerevoli" e quindi 1001 significa un numero infinito. Successivi compilatori e traduttori presero questo numero alla lettera e, dividendo e aggiungendo fiabe, arrivarono a una raccolta che ne conteneva appunto mille.È incentrata sul re persiano Shahriyār che, essendo stato tradito da sua moglie, uccide sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze. Un giorno Shahrazād, figlia maggiore del gran visir, decide di offrirsi volontariamente come sposa al sovrano, avendo escogitato un piano per placare l'ira dell'uomo contro il genere femminile. Così la bella e intelligente ragazza, per far cessare l'eccidio e non essere lei stessa uccisa, attua il suo piano con l'aiuto della sorella: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo. Va avanti così per "mille e una notte"; e alla fine il re, innamoratosi, le rende salva la vita. Ciascuna delle storie principali delle Mille e una notte è quindi narrata da Shahrazād e questa narrazione nella narrazione viene riprodotta su scale minori con storie raccontate dai personaggi delle storie di Shahrazād e così via. Questo espediente narrativo, che ancora oggi ha nelle Mille e una notte uno dei suoi casi d'uso più illustri, è da alcuni paragonato al metateatro, così definito da Lionel Abel nel 1963 con riferimento al ruolo di Don Chisciotte della Mancia come prototipo di personaggio autoreferenziale. Tale artificio del teatro nel teatro è spesso usato in epoca moderna, giungendo attraverso William Shakespeare fino a Luigi Pirandello. Nel 1300 Giovanni Boccaccio entra di diritto a far parte di tale gruppo portando questo tipo di racconto in Europa nel suo Decameron, dove la metanarrazione serve in molti casi a chiarire le posizioni dei protagonisti. È comunque possibile rintracciare le origini del metaracconto nella narrazione epica, per esempio alcuni canti dell'Odissea sono costituiti dai racconti fatti da Ulisse all'assemblea dei Feaci.
I mandei (dal termine manda, "gnosi, saggezza"), in lingua mandea מנדעניא, Mandaʾnāye, in arabo: الصابئة المندائيون, al-Ṣābiʾa al-Mandāʾiyyūn (Sabei mandei), detti anche Cristiani di San Giovanni, sono i seguaci dell'unica comunità religiosa di origine gnostica tuttora esistente. Tracce della loro esistenza si trovano in documenti risalenti al III secolo. Oggi si stima che la loro consistenza numerica oscilli tra i 60.000 e I 70.000 devoti. La loro lingua liturgica è il mandaico, una varietà dell'aramaico affine all'aramaico-ebraico della Ghemara. Esiste anche una forma moderna di mandeo, che è parlata solo dai mandei della provincia iraniana del Khūzestān.
Il nome Persia (in persiano: فارس, Fārs; in persiano antico: , Pārsa) è stato in tempi moderni usato come sinonimo alla nazione dell'Iran, mentre nell'antichità ha rivestito un territorio molto più vasto in cui si sono succeduti diversi imperi con importanti culture. Tale nome deriva dall'antico nome greco dell'Iran, Persis, che a sua volta deriva dal nome del clan principale di Ciro il Grande, Pars o Parsa, che ha dato il suo nome anche a una provincia dell'Iran meridionale, Fārs (in lingua persiana moderna). Secondo lo storico dell'antica Grecia Erodoto il nome Persia deriva da Perseo, l'eroe mitologico. Il 21 marzo del 1935 lo scià Reza Pahlavi chiese formalmente alla comunità internazionale di riferirsi al Paese con il nome originario di Iran. Alcuni studiosi però protestarono contro questa decisione. Nel 1959 lo scià Mohammad Reza Pahlavi annunciò che ci si poteva riferire al Paese indifferentemente con il nome originario di Iran o di Persia. Nel 1979, anno della caduta della monarchia iraniana e della cacciata dello scià Mohammad Reza Pahlavi, l'Iran era il penultimo Stato al mondo ad avere un sovrano con carica di imperatore (la carica dello scià riceveva il trattamento di "Maestà imperiale").
L'impero di Akkad (o impero accadico) è stato un regno mesopotamico, esistito nella seconda metà del III millennio a.C. Ebbe vita per circa 150 anni (dal 2350 al 2200 a.C. circa). Fondato dall'imporsi di una figura di homo novus, Sargon di Akkad, rappresentante dell'elemento semitico ormai sempre più preponderante in Mesopotamia, e dalle sue iniziali conquiste, diede origine ad una dinastia, detta "accadica", dal nome di una capitale, Akkad, non si sa se di nuova fondazione. Dal nome della capitale prendono il nome anche i cosiddetti "Accadi" (pronuncia: akkàdi), nome con cui si indica la popolazione di origine semitica che abitava Akkad (in questo caso, si intende la parte settentrionale della Bassa Mesopotamia, in opposizione a Sumer, la parte meridionale).La città di Akkad era probabilmente posta sulla riva sinistra dell'Eufrate (ma il sito, al 2013, non è stato ancora rintracciato, anche se è probabile che possa trattarsi di Tell Mizyad) e, dopo Kish, fu capitale dell'omonimo regno. L'origine degli Accadi è incerta: la tradizione vuole che provenissero dal deserto arabico, da dove sarebbero giunti in Mesopotamia. Di fatto, la visione di un'"invasione" semitica, con magari Sargon a capeggiarla, è insostenibile: popolazioni semite abitavano la Mesopotamia già nel Proto-Dinastico e non vi giunsero attraverso migrazioni di massa. L'impero accadico è stato talora definito il primo impero della storia.
La storia dei Sumeri inizia attorno al quarto millennio a.C. (Il nome Sumeri deriva da Sumer). I Sumeri sostenevano che la loro civiltà fosse stata portata, già completamente formata, alla città di Eridu (probabilmente da Dilmun, identificato in seguito con l'attuale Bahrein) dal loro dio Enki o dal suo aiutante Adapa (chiamato Oannes da Berosso). Questa rivendicazione forse deriva dal fatto che Eridu si trovava allora sulla linea costiera del golfo Persico ed era la più antica città della Mesopotamia meridionale. Per quanto riguarda la ricostruzione cronologica delle più antiche dinastie sumeriche, ci possiamo basare sulla Lista Reale Sumerica, un documento che contiene i nomi dei re delle antiche dinastie; tuttavia molti nomi sono probabilmente mitici e soltanto alcuni di essi sono stati autenticati attraverso gli scavi archeologici. Oltretutto la dinastia a noi oggi più nota, quella di Lagash, non viene nemmeno menzionata. Alcuni studiosi ritengono che le città sumere abbiano inizialmente avuto una semplice “democrazia” dove tutti i cittadini potevano votare. Essi potevano persino votare se iniziare o meno una guerra. Si ritiene che il re (Lugal) inizialmente fosse scelto da un consiglio di cittadini soltanto in tempo di guerra. Con il termine “Dinastia” per la storia sumerica, non si intende un insieme di sovrani appartenenti a una stessa famiglia, ma più in generale una successione di re che governarono una città. I titoli che i sovrani sumeri hanno usato sono vari: Ensi (governante), Lugal (re) o En (signore, con implicazioni religiose). Il termine Lugal fu usato soprattutto per sovrani che controllavano più di una città-stato ed Ensi per coloro che governavano una sola città, come vassallo o come figura indipendente. Il termine En fu usato nei periodi più antichi e più tardi per indicare i sommi sacerdoti delle varie città.
Di seguito sono riportati i principali avvenimenti della Mesopotamia in ordine cronologico.
Anticamente il termine Assiria (in accadico: Ašsur; in aramaico: אתור/ܐܬܘܪ, Aṯûr; in ebraico: אשור, Ashur) si riferiva ad una regione dell'alto Tigri, corrispondente all'estrema regione settentrionale dell'odierno Iraq. Era cinta ad est dai monti Zagros e a nord dal massiccio dell'Armenia, mentre a sud-ovest si estendeva la pianura mesopotamica. Alla fine del III millennio a.C. questo territorio fu colonizzato da una popolazione semitica di Amorrei, strettamente imparentata con i Babilonesi, cioè gli Assiri che, come la stessa regione, presero il nome dall'antica città di Assur. Più tardi il termine andò ad indicare l'impero assiro propriamente detto che, dal IX al VII secolo a.C. dominò su tutta la Mezzaluna Fertile, l'Egitto e gran parte dell'Anatolia. La loro storia può essere suddivisa cronologicamente in tre periodi. Questi sono detti: Antico Regno periodo Paleo-assiro (1950-1750 a.C. ca.); Medio Regno o periodo Medio-assiro (1365-932 a.C. ca.); Nuovo Regno o periodo Neo-assiro (911-612 a.C. ca.).Fu durante il periodo del Nuovo Regno che la civiltà assira raggiunse il suo apice.
Sargon di Akkad (accadico: 𒊬𒊒𒄀, Šar-ru-gi, "il re vero, legittimo"), altresì noto come Sargon di Accadia o Sargon il Grande, (... – ...) fu re dell'Impero accadico dal 2335 a.C. al 2279 a.C. (secondo la cronologia media) e fondatore della dinastia di Akkad. È stato il terzo sovrano ad aver unificato i territori dei Sumeri dopo Lugalannemundu e Lugalzaggesi. Il vasto impero di Sargon si estendeva dall'Elam fino al mar Mediterraneo, includendo la Mesopotamia e parti dell'Anatolia. Governò da Akkad, la sua nuova capitale, il cui sito al 2019 non è stato ancora individuato. Sebbene non sia direttamente provato, ma così riportano fonti successive non a lui contemporanee, Sargon avrebbe a un certo punto assunto il titolo di "re delle quattro parti", cioè re dell'intero mondo conosciuto, il che secondo giudizio di Henri Frankfort comportò un deciso cambio di strategia pubblicitaria, con la cosciente assunzione di implicazioni religiose, attestate come sottolinea Lorenzo Nigro, anche sul piano dell'arte figurativa "di Stato". Infatti questo titolo fino ad allora era stato attribuito solo a divinità come Anu, Enlil e Shamash.A Sargon succedettero i figli Rimush e Manishtushu.
Il termine hijab (in arabo: ﺣﺠﺎب, ḥijāb, pronuncia /ħiˈʒæːb/, derivante dalla radice ḥ-j-b, "rendere invisibile, celare allo sguardo, nascondere, coprire") indica qualsiasi barriera di separazione posta davanti a un essere umano, o a un oggetto, per sottrarlo alla vista o isolarlo. Acquista quindi anche il senso di "velo", "cortina" o "schermo". Di norma, però, il termine ḥijāb viene usato in riferimento a un particolare capo di abbigliamento femminile, il velo islamico, e in particolare a quella foggia di velo che adempie almeno alle norme minime di velatura delle donne, così come sancite dalla giurisprudenza islamica. In questa voce, perciò, si farà riferimento in generale al tema della velatura delle donne nell'Islam.
Babilonia (detta anche Babele, Babel o Babil, 𒆍𒀭𒊏𒆠, in accadico: Bābilim, in sumerico: KÁ.DINGIR.RAKI, in arabo: بابل, in aramaico: Bābil) era una città della Mesopotamia antica, situata sull'Eufrate, le cui rovine coincidono oggi con la città di Al Hillah, nella Provincia di Babilonia in Iraq a circa 80 km a sud di Baghdad. A partire dai primi anni del II millennio a.C. questa città, fino ad allora di minore importanza, diventa la capitale di un regno che gradualmente stava estendendo il suo dominio in tutta la Mesopotamia meridionale e oltre. Nel VI secolo a.C. Babilonia raggiunse il suo apice, durante il regno di Nabucodonosor II che estese l'impero fino a dominare gran parte del Medio Oriente. In questo periodo è la più grande città del mondo estendendosi per circa 1000 ettari (10 km²). Il suo prestigio si estendeva oltre la Mesopotamia, soprattutto per via dei famosi monumenti che lì erano stati edificati, come le sue alte mura, le sue ziqqurat (Etemenanki) che potrebbero aver ispirato il racconto biblico della Torre di Babele e dei suoi leggendari giardini pensili, la cui posizione non è stata, tuttavia, mai identificata.Babilonia occupa un posto speciale anche per il mito correlato al suo lento declino e al successivo abbandono che si è avuto nei primi secoli del primo millennio d.C. Questo mito è sostenuto da diversi scritti biblici e in quelli degli autori greco-romani. Il suo sito, la cui posizione non fu mai dimenticata, non è stato oggetto di scavi rilevanti fino all'inizio del XX secolo, quando vennero riportati alla luce i principali monumenti sotto la direzione dell'archeologo tedesco Robert Koldewey. Da allora, l'importante documentazione archeologica ed epigrafica scoperta in città, integrate da informazioni provenienti da altri antichi siti legati alla città, hanno fornito una rappresentazione molto accurata della Babilonia antica, superando i racconti mitologici. Nonostante ciò, rimangono alcune zone d'ombra su uno dei siti archeologici più importanti del Vicino Oriente antico, mentre le prospettive per nuove ricerche sono ridotte a causa della situazione politica in Iraq creatasi dalla fine del XX secolo.
Per accostarsi correttamente alla mitologia sumera, occorre avere ben presente quale fosse la concezione che i sumeri avevano della vita stessa. Si tratta di uno dei più antichi popoli, il popolo che fissò per primo la sfera delle idee morali e delle concezioni religiose, che per primo creò delle leggi (il Codice di Ur-Nammu fu redatto quasi tre secoli prima del Codice di Hammurabi), e soprattutto il popolo che per primo inventò la scrittura, ovvero una serie di simboli scritti (o meglio incisi) che avessero corrispondenza con le idee pronunciate, dando così inizio a quella che chiamiamo storia e alla prima letteratura.
Le ziqqurat (pron. [ˈʣikkurat]) o ziggurat (pron. [ˈʣiɡɡurat]; cuneiforme: 𒅆𒂍𒉪 sumero:u6-nir "alto edificio", da cui deriva il calco accadico: ziqquratu, per 𒁲𒊑 zaqāru "erigere") sono delle strutture religiose, più precisamente delle piattaforme cultuali sovrapposte, diffuse lungo tutta la Mesopotamia, ma anche sull'altopiano iranico e nelle zone dell'odierno Turkmenistan.
L'Impero sasanide (o sassanide, secondo alcuni testi), noto anche come secondo impero persiano per distinguerlo dal primo impero persiano (Impero achemenide), fu un'entità politica costituitasi nel 224 d.C. con Ardashir I in seguito alla caduta dell'Impero partico e alla sconfitta dell'ultimo re della dinastia arsacide, Vologase VI. Noto ai suoi abitanti come Ērānshahr e Ērān in Persiano Medio e come Iranshahr e Iran in Persiano Nuovo, fu l'ultimo impero persiano preislamico, governato dalla dinastia sasanide dal 224 d.C. al 651 d.C.; rappresentò una delle potenze maggiori in Asia Occidentale, Meridionale e Centrale, insieme con l'Impero romano/bizantino, nella tarda antichità.Nel corso del tempo, l'Impero giunse a comprenderne interamente gli odierni Iran, Iraq, Afghanistan, Siria orientale, il Caucaso (Armenia, Georgia, Azerbaijan, e Dagestan), Asia Centrale sudoccidentale, parte della Turchia, alcune regioni costiere della penisola arabica, la regione del golfo persico e alcune regioni del Pakistan occidentale. Il nome nativo dell'Impero sasanide in Persiano Medio è Eran Shahr che significa Impero ariano. Secondo la leggenda, la bandiera dell'Impero sasanide era la Derafsh Kaviani.Il periodo sasanide è considerato uno dei periodi più importanti della storia della Persia, in quanto costituì l'ultimo grande impero iraniano prima della conquista musulmana e dell'adozione dell'Islam. In molti modi, il periodo sasanide rappresentò il picco dell'antica civiltà persiana. La Persia influenzò considerevolmente la civiltà romana nel corso del periodo sasanide. L'influenza culturale dei Sasanidi si estendeva anche oltre i confini territoriali dell'Impero, raggiungendo persino l'Europa Occidentale, Africa, Cina e India. È noto che intrattenne rapporti pacifici con la dinastia Tang in Cina e con l’impero indiano, inoltre giocò un ruolo fondamentale nella formazione dell'arte medievale sia europea sia asiatica.