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Pfizer Inc. (IPA: /ˈfaɪzər/) è un'azienda farmaceutica statunitense. È la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. La società ha sede a New York. Le aree terapeutiche strategiche per Pfizer sono: antinfettiva, cardiovascolare, urologia, sistema nervoso centrale, trattamento del dolore e dell'infiammazione (reumatologia, emicrania, dolore neuropatico), endocrinologia, oftalmologia e oncologia. Alcune di queste aree, a partire dal 2011, saranno ridimensionate alla luce dei tagli economici decisi nella R&D. Accanto al settore farmaceutico, la Pfizer è inoltre presente nell'area veterinaria (Pfizer Animal Health).Nel 2009 Pfizer si è dichiarata colpevole della più grande frode nella storia della sanità degli Stati Uniti e ha ricevuto la più grande sanzione penale mai riscossa; la frode è consistita nella commercializzazione illegale di quattro dei suoi farmaci nei dieci anni precedenti, fra cui Bextra. Inoltre la Pfizer è responsabile di aver effettuato test per farmaci molto pericolosi sulle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa e alcuni suoi funzionari sono stati sospettati di essere mandanti di omicidi ai danni di attivisti per i diritti civili. La Pfizer da oltre un decennio si è strategicamente impegnata in una serie di acquisizioni di aziende farmaceutiche al fine di conquistare quote sempre più significative del mercato farmaceutico mondiale. Acquisizioni che hanno comportato come effetti collaterali la massiccia perdita di posti di lavoro e di valore azionario. Anche in Italia la Pfizer ha dismesso centri di ricerca e diverse centinaia di lavoratori delle aziende acquisite.Nel 2016, Pfizer Inc. avrebbe dovuto fondersi con Allergan per creare la "Pfizer plc" con sede in Irlanda in un accordo che sarebbe valso 160 miliardi di dollari. La fusione è stata annullata nell'aprile 2016, tuttavia, a causa delle nuove regole del Dipartimento del Tesoro statunitense contro le inversioni fiscali, un metodo per evitare le tasse fondendosi con una società straniera. Il 19 dicembre 2018, Pfizer ha annunciato una fusione congiunta della propria divisione di assistenza sanitaria per i consumatori con il gigante farmaceutico britannico GlaxoSmithKline; la società britannica manterrà il controllo del 68% delle azioni. Pfizer, quotata alla Borsa di New York, è stata un componente del Dow Jones Industrial Average dal 2004 al 2020, quando è stata sostituita da Amgen. La modifica è entrata in vigore all'inizio delle negoziazioni il 31 agosto 2020.
Joseph Bonanno, nato Giuseppe Bonanno, e soprannominato Joe Bananas (Castellammare del Golfo, 18 gennaio 1905 – Tucson, 11 maggio 2002), è stato un mafioso italiano naturalizzato statunitense, legato a Cosa nostra statunitense e capo della famiglia mafiosa di New York che porta il suo nome.
Donato Torrio, meglio conosciuto come Johnny Torrio (Montepeloso, 20 gennaio 1882 – Chicago, 16 aprile 1957), è stato un mafioso italiano naturalizzato statunitense. Noto con diversi soprannomi come Papa Johnny, The Fox e Terrible Johnny, contribuì alla formazione del Chicago Outfit negli anni venti, che sarebbe poi stato comandato dal suo protetto Al Capone. Fu colui che gettò le basi per la nascita del Sindacato nazionale del crimine negli anni trenta e in seguito divenne un consigliere non ufficiale della famiglia Genovese.
La guerra d'indipendenza americana, nota negli Stati Uniti principalmente come guerra rivoluzionaria americana (in inglese: American War of Independence o American Revolutionary War) e in Francia, raramente, come guerra d'America (in francese: guerre d'Amérique), fu il conflitto che, tra il 19 aprile 1775 e il 3 settembre 1783, oppose le Tredici colonie nordamericane, diventate successivamente gli Stati Uniti d'America, alla loro madrepatria, il Regno di Gran Bretagna. A partire dal 1778 la guerra, iniziata come ribellione indipendentistica locale, si trasformò in un conflitto globale tra le grandi potenze europee per il predominio sui mari e nei territori coloniali. La Francia entrò in guerra a fianco degli americani e, in alleanza anche con la Spagna e le Province Unite, cercò di sfidare il predominio britannico e di ottenere la rivincita dopo la sconfitta nella guerra dei sette anni. La Gran Bretagna invece poté rafforzare il suo corpo di spedizione in America reclutando numerosi contingenti di truppe mercenarie tedesche, i cosiddetti Assiani, forniti, dietro compenso in denaro, dall'Assia-Kassel, dall'Elettorato di Hannover e da altri piccoli stati tedeschi. Dopo alterne vicende, la sconfitta britannica a Yorktown contro le forze franco-americane guidate dal generale George Washington e dal generale Jean-Baptiste de Rochambeau, segnò una svolta decisiva della guerra. Il trattato di Parigi, firmato nel 1783, pose ufficialmente fine al conflitto, già concluso di fatto tra il 1781 e il 1782. Con la pace, gli Stati Uniti furono riconosciuti dal Regno Unito, che dovette cedere alla Francia il Senegal, Santa Lucia e Tobago, alla Spagna la Florida e Minorca e alle Province Unite le sue colonie asiatiche. La Francia tuttavia, nonostante alcuni successi, non riuscì a strappare alla Gran Bretagna il dominio dei mari e la corona britannica mantenne il possesso delle Antille e del Canada mentre buona parte dell'India rimaneva sotto il controllo della Compagnia britannica delle Indie orientali.
Cosa nostra statunitense (detta anche Mafia italo-americana, Cosa nostra americana o Mafia americana) è il nome con cui viene definita l'organizzazione criminale di stampo mafioso italo-statunitense, originatasi come un'associazione di mafiosi siciliani (a cui tempo dopo si aggiunsero altri gangster di origine campana, calabrese, pugliese ecc.) emigrati negli Stati Uniti d'America cominciando verso la seconda metà dell'Ottocento. L'espressione "Cosa nostra" è stata coniata dal boss siculo-americano Lucky Luciano nel Dopoguerra, il quale ad una domanda di un affiliato sul nome da dare alla ristrutturazione della mafia (questo era il solo nome primigenio della organizzazione criminale nata in Sicilia e poi diffusasi in America) in Sicilia e in America, rispose che era "una cosa tra loro", appunto "cosa nostra", per mantenerne meglio la segretezza. Cosa nostra statunitense, in maniera simile all'originale Cosa nostra siciliana, di cui ha mantenuto i rituali, l'organizzazione, ecc., è un'organizzazione mafiosa potente e segreta, priva di un nome formale. Coloro che ne fanno parte la chiamano cosa nostra o our thing ("cosa nostra"). I mass media statunitensi la chiamano anche National Crime Syndicate ("Sindacato nazionale del crimine"), però questo epiteto comprende anche il sindacato ebreo-americano che collaborava strettamente con Cosa nostra italo-statunitense. Negli Stati Uniti, i mass media la chiamano anche semplicemente the Italian Mafia (mafia italiana), the Italian Mob (la banda italiana o il sindacato italiano), the Mafia, the Mob (la Banda o il Sindacato), Cosa nostra o La Cosa nostra, benché gli esperti usino questi termini anche per descrivere Cosa nostra siciliana e altre organizzazioni criminali italiane, mentre the Mob, anche se di solito indica Cosa nostra statunitense, può indicare anche la criminalità organizzata in generale o altre organizzazioni criminali specifiche come the Irish Mob (la mafia irlandese) o the Jewish Mob (la mafia ebraica). Cosa nostra statunitense iniziò ad emergere nei poveri quartieri italiani nella Lower East Side di New York, nel resto dell'East Coast ed in varie metropoli (come New Orleans) tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, seguendo l'ondata migratoria italiana (soprattutto dalla Sicilia, seguita da quella del Sud Italia) verso le Americhe. Si tratta comunque oggi di una mafia a sé stante (prima però costola, poi alleata e collegata, di Cosa nostra siciliana) dall'originaria siciliana. Infatti, col passare del tempo, vari gangster italoamericani di origini non siciliane: bande criminali di origini napoletane che inglobavano calabresi ecc., attive negli USA (come la Camorra newyorkese) si sono unite ai siciliani di Cosa nostra americana (attratti dalle maggiori possibilità di potere e ricchezza che i siciliani offrivano loro, in cambio della fedeltà all'organizzazione siciliana, che ampliando i suoi affari e il suo raggio d'azione, dovette ammettere al suo interno anche elementi non siciliani) per formare la moderna mafia pan-italiana degli Stati Uniti, in cui però l'elemento siciliano era ed è stato sempre maggioritario e dominante, tanto che la mafia siciliana è stata l'unico modello di riferimento, con il quale ha sempre avuto un contatto particolare e privilegiato. Oggi la mafia americana collabora con mafie operanti in Italia, come ad esempio Camorra e 'ndrangheta, e soprattutto storicamente con Cosa nostra siciliana da cui appunto ha tratto origine e di cui per molto tempo è stata una costola, non solo dunque semplicemente alleata. Attualmente la mafia americana risulta essere attiva soprattutto nelle sue roccaforti storiche come New York, New Jersey, Filadelfia, Detroit, Chicago e nel New England, insieme a famiglie minori, associati e gruppi che controllano Florida, Las Vegas, Los Angeles e Texas. Le famiglie della mafia americana sono riuscite ad insediarsi in almeno 26 città statunitensi, con vari rami, gruppi divisi e associati in altre città. Le famiglie più famose sono state le cinque di New York: Gambino, Lucchese, Genovese, Bonanno e Colombo. Al suo apice (anni venti-cinquanta) la mafia americana è stata la più potente organizzazione criminale di tutti gli Stati Uniti. Mentre ogni famiglia operava indipendentemente nel proprio territorio, la coordinazione nazionale era affidata, come in Sicilia, alla Commissione, un organo direttivo formato dai boss delle famiglie più potenti. L'applicazione della legge considera ancora la mafia americana come il gruppo criminale organizzato più grande degli Stati Uniti. Essa ha mantenuto il controllo su gran parte dell'attività criminale statunitense e anche in alcune parti del Canada (caso della famiglia Rizzuto). Oggi la maggior parte delle attività della mafia americana sono contenute nell'area nord-orientale degli Stati Uniti e a Chicago, dove continua a dominare la criminalità organizzata, nonostante il crescente numero di bande di strada e altre organizzazioni che non sono di origine italiana.
«Cosa nostra» (nel linguaggio comune genericamente detta mafia siciliana o semplicemente mafia) è un'espressione utilizzata per indicare un'organizzazione criminale di tipo mafioso-terroristico presente in Italia, soprattutto in Sicilia e in più parti del mondo. Questo termine viene oggi utilizzato per riferirsi esclusivamente alla mafia di origine siciliana (anche per indicare le sue ramificazioni internazionali, specie negli Stati Uniti d'America, dove viene identificata come Cosa nostra statunitense, sebbene oggi entrambe abbiano diffusione a carattere internazionale), per distinguerla dalle altre associazioni ed organizzazioni mafiose. Gli interventi di contrasto da parte dello Stato italiano si sono fatti più decisi a partire dagli anni ottanta del XX secolo, attraverso le indagini del cosiddetto "pool antimafia" creato dal giudice Rocco Chinnici e in seguito diretto da Antonino Caponnetto. Facevano parte del pool anche i magistrati Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Chicago Outfit, spesso abbreviata in Outfit, è una locuzione usata dalla stampa statunitense per definire un'organizzazione criminale di Chicago fondata negli anni 1910 dal mafioso Giacomo Colosimo. Divenne negli anni venti una famiglia della Cosa nostra statunitense con un seggio nella Commissione mafiosa e risulta l'unica organizzazione criminale che vantò il pieno monopolio sul crimine organizzato tradizionale di Chicago, quando le altre famiglie furono in competizione a New York e nelle principali città degli Stati Uniti.
Capone è un film del 2020 scritto e diretto da Josh Trank. La pellicola narra l'ultimo periodo di vita di Al Capone, interpretato da Tom Hardy, che dopo dieci anni di prigione deve fare i conti con la demenza, il declino fisico ed i sensi di colpa per i crimini commessi.
Calcedonio Di Pisa (Palermo, 11 ottobre 1931 – Palermo, 26 dicembre 1962) è stato un mafioso italiano noto anche come "Doruccio" era il capo della famiglia mafiosa del quartiere Noce di Palermo. Fece parte della prima "Commissione", un organismo di coordinamento di Cosa Nostra in Sicilia. Così Di Pisa viene descritto da Norman Lewis: Di Pisa era dedito soprattutto al contrabbando di sigarette i cui proventi investiva nella fiorente speculazione immobiliare, conosciuta come il sacco di Palermo, durante il governo di Salvo Lima come sindaco di Palermo. Il rispetto di cui godeva Di Pisa nel mondo mafioso si esprimeva anche nella sua partecipazione alla serie di incontri tra i vari boss a Palermo dal 12 al 16 ottobre 1957 presso l'Hotel delle Palme e il ristorante di pesce Spanò dove egli ebbe modo di farsi conoscere dai mafiosi americani Joseph Bonanno, Lucky Luciano, John Bonventre, Frank Garofalo, Santo Sorge e Carmine Galante e da quelli siciliani come Salvatore "Ciaschiteddu" Greco e suo cugino Salvatore Greco noto come "l'ingegnere" o "Totò Il lungo", Giuseppe Genco Russo, Angelo La Barbera, Gaetano Badalamenti e Tommaso Buscetta . Agli inizi del 1962 i fratelli La Barbera, Cesare Manzella, Salvatore Greco, "Cicchiteddu", e il suo cugino omonimo "Totò il lungo", avevano finanziato una spedizione di eroina, che era stata affidata a Di Pisa che doveva controllare che tutto si svolgesse come previsto e che la merce partisse senza intoppi per gli Stati Uniti D’America. Di Pisa al momento della consegna del denaro ai finanziatori sostenne che i compratori lo avevano truffato corrispondendogli una somma inferiore a quella stabilita mentre i boss di Brooklyn sostenevano che solo una parte del quantitativo di eroina pattuito era stata loro consegnata. I sospetti inizialmente caddero sul cameriere della nave che aveva consegnato l’eroina e poi sullo stesso Di Pisa. I soci dell'affare chiesero una riunione della Commissione che doveva decidere sul caso. La commissione, pur sospettando che Di Pisa avesse ricevuto una somma inferiore a quella stabilita perché aveva venduto un quantitativo inferiore di eroina, tenendosene una parte per sé, scelse di non giudicarlo colpevole per evitare una guerra tra le famiglie mafiose. Questa decisione non soddisfò i La Barbera, che non nascosero il loro malcontento . Le tensioni latenti riguardo agli affari illeciti e al controllo del territorio sfociarono nell'uccisione di Di Pisa (26 dicembre 1962) nella Piazza Principe di Camporeale a Palermo mentre andava da un tabaccaio. Tre uomini gli spararono con un fucile a canne mozze e una pistola. Nessuno dei presenti nella piazza, interrogati dalla polizia, affermò di aver sentito i colpi Si ruppe così la fragile tregua raggiunta tra i principali mafiosi palermitani del tempo ed ebbe inizio la Prima guerra di mafia. L'omicidio di Di Pisa era stato ordinato da Michele Cavataio (capo della Famiglia dell'Acquasanta, che voleva farne ricadere la responsabilità sui fratelli Angelo e Salvatore La Barbera (mafiosi di Palermo Centro): accadde infatti che, dopo l'assassinio di Di Pisa, Salvatore La Barbera rimase vittima della «lupara bianca» su ordine della "Commissione" e ciò scatenò una serie di omicidi, sparatorie ed autobombe. Cavataio approfittò della situazione di conflitto per sbarazzarsi dei suoi avversari alleandosi con i boss Pietro Torretta ed Antonino Matranga (rispettivamente capi delle Famiglie dell'Uditore e di Resuttana). Gli omicidi compiuti da Cavataio e dai suoi associati culminarono nella strage di Ciaculli (30 giugno 1963), in cui morirono 4 uomini dell'Arma dei Carabinieri, 2 dell'esercito italiano, e un sottufficiale del Corpo delle Guardie di P.S. (attuale Polizia di Stato). dilaniati dall'esplosione di un'autobomba che stavano disinnescando e che era destinata al mafioso rivale Salvatore "Cicchiteddu" Greco (capo del "mandamento" di Brancaccio-Ciaculli).