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Ladri di biciclette è un film del 1948 diretto, prodotto e in parte sceneggiato da Vittorio De Sica. Girato con un'ampia partecipazione di attori non professionisti, prende lo spunto dal titolo dell'omonimo romanzo Ladri di biciclette (1946) di Luigi Bartolini, sebbene si tratti di un soggetto originale di Cesare Zavattini. È tuttora considerato un classico del cinema ed è ritenuto uno dei massimi capolavori del neorealismo cinematografico italiano.Quattro anni dopo la sua uscita, venne ritenuto il più grande film di tutti i tempi dalla rivista cinematografica britannica Sight & Sound. Nel 1958 fu dichiarato il secondo miglior film di sempre alla Confrontation di Bruxelles, da una giuria internazionale di critici.Ladri di biciclette è stato in seguito inserito, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare, ed è stato inoltre classificato nella quarta posizione ne "I 100 migliori film del cinema mondiale - I più grandi film non in lingua inglese" dalla rivista Empire.
I Ladri di biciclette sono un gruppo musicale italiano, attivo a cavallo fra gli anni 1980 e 1990 con leader Paolo Belli. Quasi tutti originari di Carpi (Modena) traggono il loro nome dall'omonimo capolavoro cinematografico di Vittorio De Sica.
Guardie e ladri è un film del 1951 diretto da Mario Monicelli e Steno. Fu prodotto da Dino De Laurentiis e Carlo Ponti e interpretato da Totò e Aldo Fabrizi. Il film, che s'innestava nella corrente neorealista, è una delle opere più importanti nate dalla collaborazione artistica tra i registi Monicelli e Steno nonché uno dei migliori di Totò, la cui interpretazione è ancora oggi riconosciuta come una delle sue prove attoriali più apprezzate.Il film può essere considerato simbolicamente quello che segna l'addio di Totò al varietà e alla rivista. In effetti nella scena finale, da sottofondo proveniente da un'osteria, vi è proprio la musica della rivista dell'epoca; la canzone suonata è La fioraia del Pincio, un motivo che Anna Magnani cantava nel 1940 in Quando meno te l'aspetti, compagnia Grandi Riviste Totò.La sceneggiatura, ambientata a Roma durante il secondo dopoguerra, vede come protagonista Ferdinando Esposito, un ladruncolo sfuggito a una guardia e che questi deve ricatturare, pena la perdita del posto. Dopo inseguimenti vari, i due finiscono per divenire amici, scoprendo di avere molti problemi che li accomunano, nonostante la totale discordanza dei ruoli. Distribuito nelle sale italiane nel novembre del 1951 e presentato in concorso alla 5ª edizione del Festival di Cannes, valse a Piero Tellini il premio per la sceneggiatura e a Totò il Nastro d'argento. Inizialmente ebbe noie dalla censura, tuttavia fu particolarmente acclamato dalla critica dell'epoca che lo giudicò un classico dell'allora nascente filone della commedia all'italiana.Guardie e ladri è stato in seguito inserito, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare, nata con lo scopo di segnalare "100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978".
Erblira Bici (Gramsh, 27 giugno 1995) è una pallavolista albanese, schiacciatrice e opposto del Cuneo Granda.
La bici condivisa (in inglese bike sharing, traducibile come "condivisione della bicicletta") è uno degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizione delle amministrazioni pubbliche che intendono aumentare l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici (autobus, tram e metropolitane), integrandoli tra loro (trasporto intermodale) e integrandoli dall'utilizzo delle biciclette condivise per i viaggi di prossimità dove il mezzo pubblico non arriva o non può arrivare. È quindi una possibile soluzione al problema dell'"ultimo chilometro", cioè quel tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico dalla destinazione finale dell'utente.
Una bicicletta da pista è un tipo di bicicletta a scatto fisso disegnata specialmente per ciclismo su pista in un velodromo. A differenza delle biciclette da corsa, usate per il ciclismo su strada, mancano di cambio e marce multiple nonché dei freni, usano un singolo pignone fisso e nessun meccanismo a ruota libera. Gli pneumatici sono piuttosto stretti e generalmente gonfiati a pressioni ben oltre quelle usate nel ciclismo su strada nel tentativo di minimizzare la resistenza al rotolamento causata dall'attrito e dalla deformazione dell'insieme pneumatico+camera d'aria (in quanto a maggiori pressioni corrisponde una minore impronta a terra, e un relativo minor schiacciamento del copertone).
La bicicletta da corsa è un tipo di bicicletta progettata per il ciclismo su strada, secondo le regole stabilite dall'Unione Ciclistica Internazionale (UCI), usata fin dalla nascita per effettuare competizioni in linea o a tappe su distanze più o meno lunghe. Come per altre tipi di bicicletta le bici da corsa si sono evolute nel tempo nei loro componenti divenendo ora veri e propri gioielli di tecnologia: in virtù di ciò è molto apprezzata, sia dai corridori agonistici sia dai semplici appassionati amatori, per le sue caratteristiche di leggerezza, scorrevolezza e velocità.
Le bici fantasma (in inglese: ghost bikes) sono installazioni a carattere commemorativo site nei luoghi teatro di incidenti stradali nei quali un ciclista ha perso la vita. Trattasi di biciclette, spesse volte proprio la bicicletta su cui pedalava la vittima, interamente verniciate di bianco, spesso accompagnate da fiori e targhette recanti il nome della vittima o altre diciture, poste nei luoghi degli incidenti col duplice significato di tributo in memoria della vittima e di monito per gli utenti della strada e le amministrazioni. Questa abitudine, nata negli U.S.A., si è rapidamente diffusa anche in Europa, fino a venir adottata anche da gruppi pro-bici in Italia, come le Masse Critiche, e soprattutto dagli attivisti di Salvaiciclisti.