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Il liberismo (chiamato anche liberalismo economico, liberismo economico o libertà di mercato) è un sistema economico nel quale lo Stato si limita ad assicurare funzioni pubbliche che non possono essere soddisfatte per iniziativa individuale e a garantire, con norme giuridiche, la libertà economica ed il libero scambio, ad offrire beni che non sarebbero prodotti a condizioni di mercato per assenza di incentivi. È considerato il risultato dell'applicazione in ambito economico delle idee politiche e culturali liberali, sulla base dell'assunto di base che democrazia vuol dire anche libertà economica, coniato da Friedrich August Von Hayek. I filosofi del diritto di orientamento liberista, come ad esempio Bruno Leoni, si considerano in antitesi col pensiero del filosofi del diritto di orientamento statalista Hans Kelsen.
L'Istituto Bruno Leoni (IBL) è un centro di ricerca italiano. Prende il nome dal giurista e filosofo del diritto Bruno Leoni e promuove le idee liberali in Italia e in Europa. Fondato nel 2003 da Carol Erickson, Franco Forlin, Sergio Leali, Carlo Lottieri, Alberto Mingardi, Carlo Stagnaro e Tito Tettamanti, l'IBL ha sedi a Torino e Milano. L’Istituto Bruno Leoni organizza convegni e seminari in varie città italiane ed europee ed è attivo nell’elaborazione di ricerche ad ampio spettro sulle scienze sociali. Ha, inoltre, un importante programma di pubblicazioni a vasto raggio, che comprende volumi di ampio respiro e papers che si focalizzano sull'analisi delle politiche pubbliche.Secondo il Global Go To Think Tank Index Report 2017, la classifica dei think tank curata dalla Università della Pennsylvania, l'Istituto Bruno Leoni risulta 130° a livello mondiale, 108° nella classifica dei think tank non statunitensi e 72° tra quelli dell’Europa occidentale.
La sociologia del diritto (o sociologia giuridica) è la scienza che studia il diritto come modalità d'azione sociale. Attraverso i concetti, gli apparati teorici e i metodi di ricerca propri della sociologia, la sociologia del diritto indaga su come il diritto influenzi l'azione sociale e ne venga influenzato. Si ritengono oggetto della sociologia del diritto: il sistema giuridico e i suoi rapporti con altri sistemi d'azione sociale; il rapporto tra diritto, azioni e comportamenti, in particolare nella definizione della liceità o illiceità dell'azione; il mutamento giuridico rispetto al mutamento sociale complessivo; l'efficacia del diritto come strumento di controllo sociale; le singole istituzioni giuridiche nel loro contesto sociale (ad esempio il governo, la pubblica amministrazione, la famiglia, la proprietà, il sistema giudiziario); i ruoli sociali degli operatori del diritto (giuristi, giudici, legislatori, avvocati, burocrati, poliziotti ecc.) e le rispettive organizzazioni; l'opinione sociale nei confronti del diritto, il consenso o il dissenso rispetto alle norme giuridiche ed ai valori ad esse sottesi.Studi e ricerche di sociologia del diritto compaiono in alcuni contesti anche con altre denominazioni, come p. es., negli Stati Uniti, "Law and Society".
La separazione dei poteri (o divisione dei poteri), nel diritto, è uno dei principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto e della democrazia liberale. Consiste nell'individuazione di tre funzioni pubbliche principali nell'ambito della sovranità dello Stato (legislazione, amministrazione e giurisdizione) e nell'attribuzione delle stesse a tre distinti poteri dello stato, intesi come organi o complessi di organi dello Stato indipendenti dagli altri poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario (gli stessi termini vengono usati anche per indicare la funzione a ciascuno attribuita), in modo da garantire il rispetto della legalità ed abbattere eventuali distorsioni democratiche dovute ad abusi di potere e fenomeni di corruzione.
Il libertarianismo, o libertarismo, è un insieme di filosofie politiche tra loro correlate che considerano la libertà come il più alto fine politico. Ciò generalmente include la libertà individuale, la libertà politica e la libertà di associazione. Le parole "libertarianism" e "libertarism" furono usate dalla seconda metà del XX secolo da filosofi e politici anglosassoni che provenivano da differenti formazioni culturali ed ideologiche (talvolta anche contrapposte): ossia quelle del: liberalismo, socialismo, comunismo e dell'anarchismo. I libertari condividono uno scetticismo nei confronti dell'autorità e del potere statale, ma divergono sulla portata della loro opposizione ai sistemi economici e politici esistenti: Le ideologie della sinistra libertaria includono scuole di pensiero generalmente anarchiche (anarco-comuniste, socialiste libertarie e mutualiste) insieme alle scuole di pensiero della New Left incentrate: sull'egualitarismo economico e sul geolibertarismo, sulla politica verde e alla scuola di Steiner-Vallentyne; A metà del 20º secolo, le ideologie della destra libertaria, come l'anarcocapitalismo, l'agorismo, il libertarianismo di destra e il minarchismo hanno cooptato il termine "libertariano" per sostenere il capitalismo, il laissez-faire e i diritti di proprietà privata. I libertariani si definiscono di solito come: "liberali coerenti, rigorosi e nemici della coercizione", propugnando in modo radicale le tesi tipiche del liberalismo.In lingua inglese, i termini "libertarism" e "libertarianism" vengono spesso utilizzati come sinonimi nell'uso politico; ma "libertarism" indica quasi sempre il movimento di sinistra collettivista-egualitarista o "left libertarianism", mentre "libertarianism" può indicare sia alcune componenti del movimento anarchico che partiti o organizzazioni di stampo liberale. In senso più ristretto, quando un orientamento politico viene analiticamente scomposto nelle componenti "libertà economiche e libertà individuali", "libertarism" si limita al contraltare di "authoritarianism". Nella maggior parte delle altre lingue ad esempio neolatine si distingue tra libertarismo, un concetto ampio sinonimo di anarchia, che in quanto tale si identifica con l'anarchismo e il socialismo libertario, il libertarianismo invece che trae le sue origini dal liberalismo classico, le cui correnti principali sono l'anarcocapitalismo, l'agorismo, il libertarianismo di destra e il miniarchismo.
Diritto, nel lessico giuridico, è l'insieme delle norme giuridiche presenti in un ordinamento giuridico e/o delle norme giuridiche che regolano una determinata disciplina, ma anche un sinonimo di potere o facoltà. Per estensione indica anche la scienza che studia le norme giuridiche e le fonti giuridiche; altri significati ancora possono derivare da fraseologie di dettaglio.
Didi Leoni, all'anagrafe Dina Leoni (Torino, 26 marzo 1961), è una giornalista e annunciatrice televisiva italiana.
L'anarco-capitalismo, chiamato anche anarco-liberismo, anarchia di mercato, anarchia del libero mercato, capitalismo libertario o anarchismo della proprietà privata, è uno degli orientamenti della filosofia politica liberale e anarco-individualista (di area libertariana), e della filosofia giuridica giusnaturalista contemporanea, ed è presente principalmente nel mondo anglosassone, sebbene non manchino oggi importanti esponenti anarco-capitalisti tedeschi, francesi, italiani e di altre nazionalità. Si tratta di un'ideologia politica che propone l'abolizione dello Stato a favore della sovranità individuale sotto il libero mercato. Il principale riferimento intellettuale per l'anarco-capitalismo è l'opera dell'economista e filosofo della politica Murray Rothbard (1926 - 1995). Apparsa sulla scena statunitense nel corso degli anni sessanta, questa teoria politica propone l'instaurazione di una società priva di tassazione, dove ogni servizio venga offerto dai privati tramite spesa volontaria e nella quale sia eliminato ogni ricorso alla coercizione attraverso il superamento dello Stato, ritenuto intrinsecamente autoritario. L'anarco-capitalismo affonda le radici nella tradizione liberale e liberista, definendosi l'unica possibilità di dare un contenuto realistico e coerente alla proposta di abolire lo Stato e la violenza che è insita in esso.