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Metello Mori (Roma, 15 dicembre 1976) è un doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.
Metello un romanzo storico di Vasco Pratolini scritto nel 1952 ma pubblicato nel 1955. il primo libro della trilogia Una storia italiana, che comprende anche i successivi Lo scialo e Allegoria e derisione. Metello un romanzo storico di formazione che seguendo le vicende di un eroe popolare abbraccia un arco di tempo che va dal 1875 al 1902, il periodo forse pi difficile e complesso della storia italiana dopo l'Unit : gli anni delle violente repressioni governative nei confronti degli operai, che organizzandosi per la prima volta in sindacati, assumono progressiva e decisa coscienza dei propri diritti, si identificano in un partito unitario e scoprono una nuova arma: lo sciopero.
Metello è un film del 1970 diretto da Mauro Bolognini, tratto dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini. Presentato in concorso al 23º Festival di Cannes, valse a Ottavia Piccolo il premio per la migliore interpretazione femminile.Massimo Ranieri, essendo napoletano, venne doppiato con cadenza fiorentina da Rodolfo Baldini. Massimo Ranieri si ruppe il braccio destro durante le riprese e invitato al programma Canzonissima,condotto da Johnny Dorelli dove canto O sole mio si presentò con un’ingessatura.
I Caecilii Metelli (Cecili Metelli) furono un ramo della gens Caecilia, una delle più importanti e ricche famiglie dell'antica Roma durante la fase repubblicana. La gens era considerata nobile nonostante avesse origine plebea e non patrizia. I Caecilii Metelli esercitarono un grande potere dal III secolo a.C. sino alla fine della Repubblica, ricoprendo ogni ufficio del cursus honorum e importanti ruoli militari. Importanti membri della gens furono: Quinto Cecilio (Quintus Caecilius), tribuno della plebe nel 316 a.C. Lucio Cecilio Metello Denter (Lucius Caecilius Metellus Denter), console nel 284 a.C., morto in battaglia contro i Senoni ad Arretium nello stesso anno Lucio Cecilio Metello (Lucius Caecilius Metellus), console nel 251 a.C. e nel 247 a.C., ricoprì la carica di pontifex maximus. Morì nel 221 a.C. Marco Cecilio Metello (Marcus Caecilius Metellus), figlio di Lucio Cecilio Metello, ricoprì diverse cariche pubbliche. Quinto Cecilio Metello (Quintus Caecilius Metellus), console nel 206 a.C. Quinto Cecilio Metello Macedonico (Quintus Caecilius Metellus Macedonicus). Primo figlio di Quinto Cecilio Metello, fu un brillante generale e combatté la quarta guerra macedonica assicurandosi nel 146 a.C. l'annessione della Macedonia come provincia romana: da questo episodio deriva il soprannome Macedonico. Venne eletto console nel 143 a.C. e censore nel 131 a.C. Durante la sua carica censoria, Macedonico propose di rendere obbligatorio per i Romani il matrimonio, ma la legge non venne mai applicata. Morì nel 115 a.C. Lucio Cecilio Metello Calvo (Lucius Caecilius Metellus Calvus), console nel 142 a.C. Quinto Cecilio Metello Balearico (Quintus Caecilius Metellus Balearicus), console nel 123 a.C. e censore nel 120 a.C. Lucio Cecilio Metello Dalmatico (Lucius Caecilius Metellus Dalmaticus), console nel 119 a.C., pontefice massimo nel 115 a.C., padre di Cecilia Metella Dalmatica Lucio Cecilio Metello Diademato (Lucius Caecilius Metellus Diadematus), console nel 117 a.C. e censore nel 115 a.C. Marco Cecilio Metello (Marcus Caecilius Metellus), console nel 115 a.C. Gaio Cecilio Metello Caprario (Gaius Caecilius Metellus Caprarius), console nel 113 a.C. e censore nel 102 a.C. Quinto Cecilio Metello Numidico (Quintus Caecilius Metellus Numidicus), secondo figlio di Metello Calvo Gaio Cecilio Metello (Gaius Caecilius Metellus), figlio di Gaio Cecilio Metello e console nel 102 a.C. Quinto Cecilio Metello Nepote (Quintus Caecilius Metellus Nepos), figlio di Balearico, venne eletto console nel 98 a.C. Uno dei pochi aspetti noti della sua vita è la circostanza in cui sposò Licina Crassa, la madre di suo figlio. Licina era sposata con un altro uomo, Quinto Mucio Scevola, quando iniziarono una relazione. Una volta scoperti, Licina venne emarginata e ripudiata per adulterio ma Metello Nepote, piuttosto che perderla, divorziò da sua moglie e la sposò dopo meno di una settimana. Questa scandalosa vicenda venne trattata da numerosi scrittori antichi. Quinto Cecilio Metello Pio (Quintus Caecilius Metellus Pius) fu l'unico figlio di Metello Numidico. Iniziò la carriera militare come legatus di Lucio Cornelio Silla nella guerra sociale. Quando Silla venne cacciato da Roma gli rimase fedele e lo seguì in Africa. Nell'83 a.C. ritornò insieme a lui a Roma e lo aiutò durante la guerra civile che vide Silla uscire vincitore. Diventato dittatore lo ricompensò per i suoi servigi con il titolo di pontifex maximus. Venne eletto console nell'80 a.C. per poi essere inviato come proconsole nelle province della Spagna. Fino al 72 a.C. rimase in Iberia a combattere contro Quinto Sertorio, aiutato dal 77 a.C. da Gneo Pompeo Magno. Dopo la sconfitta di Quinto Sertorio tornò a Roma, dove celebrò un trionfo per le sue vittorie in Spagna. Morì nel 63 a.C. Per via delle sue imprese militari Metello Pio ricevette il rispetto degli storici militari romani, in particolare da Sesto Giulio Frontino, che lo cita spesso nel suo libro Strategemata. Quinto Cecilio Metello Cretico (Quintus Caecilius Metellus Creticus), console nel 69 a.C. figlio di Gaio Caecilio Metello Capraio Lucio Cecilio Metello (Lucius Caecilius Metellus), console nel 68 a.C. Quinto Cecilio Metello Celere (Quintus Caecilius Metellus Celer), console nel 60 a.C. e morto nel 59 a.C., probabilmente avvelenato da sua moglie Clodia Quinto Cecilio Metello Nepote Minore (Quintus Caecilius Metellus Nepos Iunior), console nel 57 a.C. Quinto Cecilio Metello Pio Scipione Nasica (Quintus Caecilius Metellus Pius Scipio Nasica), conosciuto anche come Metello Scipione, fu console nel 52 a.C. Figlio adottivo di Metello Pio, combatté con lui contro Quinto Sertorio. Divenne suocero di Gneo Pompeo Magno. Comandò l'esercito repubblicano nella battaglia di Tapso e venne ucciso in battaglia dalle legioni comandate da Giulio Cesare. Quinto Cecilio Metello Cretico Silano, console nel 7 d.C.Le donne della gens venivano sempre chiamate Cecilia Metella, in accordo con la tradizione romana. Per distinguerle solitamente veniva dato loro il cognome del padre declinato in una forma femminile. Tra queste vengono ricordate: Cecilia Metella Dalmatica (Caecilia Metella Dalmatica), moglie di Marco Emilio Scauro e di Lucio Cornelio Silla in un secondo tempo Cecilia Metella Calva (Caecilia Metella Calva), madre di Lucio Licinio Lucullo Cecilia Metella Balearica Maggiore (Caecilia Metella Balearica Maior), vergine vestale Cecilia Metella Balearica Minore (Caecilia Metella Balearica Minor), madre di Publio Clodio Pulcro Cecilia Metella Celere (Caecilia Metella Celer)
La Galleria degli Uffizi è un museo statale di Firenze, che fa parte del complesso museale denominato Gallerie degli Uffizi e comprendente, oltre alla suddetta galleria, il Corridoio Vasariano, le collezioni di Palazzo Pitti e il Giardino dei Boboli, che insieme costituiscono per quantità e qualità delle opere raccolte uno dei più importanti musei del mondo. Vi si trovano la più cospicua collezione esistente di Raffaello e Botticelli, oltre a nuclei fondamentali di opere di Giotto, Tiziano, Pontormo, Bronzino, Andrea del Sarto, Caravaggio, Dürer, Rubens ed altri ancora. Mentre a Palazzo Pitti si concentrano le opere pittoriche del Cinquecento e del Barocco (spaziando da Giorgione a Tiziano, da Ribera a Van Dyck), ma anche dell'Ottocento e Novecento italiano, il corridoio Vasariano ospitava fino al 2018 parte della Collezione di Autoritratti (oltre 1.700), che prossimamente sarà ospitata nella Galleria delle Statue e delle Pitture. Il museo ospita una raccolta di opere d'arte inestimabili, derivanti, come nucleo fondamentale, dalle collezioni dei Medici, arricchite nei secoli da lasciti, scambi e donazioni, tra cui spicca un fondamentale gruppo di opere religiose derivate dalle soppressioni di monasteri e conventi tra il XVIII e il XIX secolo. Divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico, l'esposizione mostra opere dal XII al XVIII secolo, con la migliore collezione al mondo di opere del Rinascimento fiorentino. Di grande pregio sono anche la collezione di statuaria antica e soprattutto quella dei disegni e delle stampe che, conservata nel Gabinetto omonimo, è una delle più cospicue ed importanti al mondo. Nel 2019 ha registrato 2.361.732 visitatori (dati Mibact).
Gaio Valerio Catullo (in latino: Gaius Valerius Catullus, pronuncia classica o restituta: [ˈɡaːjjʊs waˈlɛrɪʊs kaˈtʊllʊs]; Verona, 84 a.C. – Roma, 54 a.C.) è stato un poeta romano. Il poeta è noto per l'intensità delle passioni amorose espresse, per la prima volta nella letteratura latina, nel suo Catulli Veronensis Liber, in cui l'amore ha una parte preponderante, sia nei componimenti più leggeri che negli epilli ispirati alla poesia di Callimaco e degli Alessandrini in generale.
La Formula 1, in sigla F1, ufficialmente in inglese FIA Formula One World Championship e indicata in italiano come Formula Uno, è la massima categoria (in termini prestazionali) di vetture monoposto a ruote scoperte da corsa su circuito definita dalla Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA). La categoria è nata nel 1948 (in sostituzione della Formula A, a sua volta sorta solo qualche anno prima, nel 1946), diventando poi a carattere mondiale nella stagione 1950. Inizialmente definita dalla Commissione Sportiva Internazionale (CSI) dell'Associazione Internazionale degli Automobil Club Riconosciuti (AIACR), associazione antesignana della Federazione Internazionale dell'Automobile, oggi la Formula Uno è regolata dal Consiglio Mondiale degli Sport Motoristici (in inglese: World Motor Sport Council, WMSC) della FIA. Il termine "formula", presente nel nome, fa riferimento a un insieme di regole alle quali tutti i partecipanti, le macchine e i piloti, devono adeguarsi; esse introducono un numero di restrizioni e specifiche nelle auto, al fine di evitare le eccessive disparità tecniche tra le auto, di porre dei limiti al loro sviluppo e di ridurre i rischi di incidenti. La formula ha avuto molti cambiamenti durante la sua storia. Ad esempio, ci sono stati differenti tipi di motori, con schemi da quattro fino a sedici cilindri e con cilindrate da 1,5 a 4,5 l. La proprietà e l'organizzazione della competizione sono del Formula One Group controllato da Liberty Media.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è una basilica e santuario situata a Milano, appartenente all'Ordine Domenicano e facente capo alla parrocchia di San Vittore al Corpo. L'architettura della tribuna, edificata fra il 1492 e il 1493 per volere del Duca di Milano Ludovico il Moro come mausoleo per la propria famiglia, costituisce una delle più alte realizzazioni del Rinascimento nell'Italia settentrionale. Fu il secondo sito italiano dopo le incisioni rupestri in Valcamonica a essere classificato come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, insieme con l'affresco del Cenacolo di Leonardo da Vinci che si trova nel refettorio del convento (di proprietà del Comune di Milano).
Andrea Giovene (Napoli, 10 ottobre 1904 – Sant'Agata de' Goti, 8 luglio 1995) è stato uno scrittore italiano. Nacque a Napoli nel 1904 nella famiglia dei duchi di Girasole, una delle più nobili e antiche dinastie napoletane. Cosmopolita per educazione e per cultura, lasciò giovanissimo la sua casa e i privilegi della sua famiglia per girare il mondo, facendo mille mestieri e sviluppando molteplici aspetti della sua personalità eclettica: dal commesso in libreria al maestro di ballo a Milano, poi ufficiale di cavalleria a Ferrara, imbianchino a Parigi, impiegato in una società di navigazione, pittore, poeta, traduttore, giornalista, letterato – fondò e diresse la rivista Vesuvio (1928-29) –, collaboratore del Gazzettino di Venezia e del Mattino di Napoli. A partire dalla metà degli anni Trenta pubblicò due opere di narrativa: Viaggio (Ricciardi, 1936) e Incanto (Ricciardi, 1940). Durante la Seconda guerra mondiale fu capitano di cavalleria in Grecia, poi prigioniero in un campo di concentramento in Polonia e Germania (1941-45), dove assistette alla caduta di Berlino. Finita la guerra, fu nella Commissione studi post-bellica del Ministero (1946), quindi vicedirettore del quotidiano Il Mattino d’Italia (1950-52). Finanziò gli scavi archeologici della necropoli greca di Palinuro, fu redattore capo della sezione napoletana del il Tempo, antiquario, esperto di pesca subacquea, bibliofilo. Tra le altre opere pubblicate ricordiamo il saggio Fatti di Grecia, Polonia e Germania (1954) e la traduzione della Lesbia di Catullo (1955), che realizzò durante la prigionia. Visse negli ultimi anni in parte a Londra con il figlio Lorenzo, avvocato, e in parte in Italia e Germania. Morì nel 1995 a Sant'Agata de' Goti.