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Renzo Modesti (Como, 10 aprile 1920 – Milano, 7 aprile 1993) è stato un poeta e critico d'arte italiano.
Il Premio di pittura Golfo della Spezia è un concorso artistico che si tiene nella città della Spezia. Il premio è stato fondato nel 1933 dal poeta futurista Marinetti, insieme a Righetti, Prampolini e Fillia, con la denominazione di Premio di Pittura del Golfo. Vincitore del concorso risultò Gerardo Dottori con il trittico Golfo della Spezia (i due pannelli laterali dell'opera sono andati perduta con i bombardamenti del 1943). Dopo un periodo d'interruzione, nel 1949 la manifestazione ha ripreso nuova vita assumendo l'attuale denominazione di Premio di pittura del Golfo della Spezia Naturalmente i primi artisti a prendervi parte furono appunto molti futuristi che presentarono lavori di aeropittura , che consentivano una logica sintesi tra il concetto di modernità connesso al volo meccanico e la celebrazione del Golfo particolarmente caro al loro movimento: U.Bonetti, Aerovolo su Lerici; G.Caselli, Aerovisioni del Golfo; M.Rosso, Il volo sulla città. Seguirono altre edizioni dell'evento, con altri protagonisti e altre poetiche. Ogni edizione ha comunque lasciato alla città un insieme di opere che nel tempo hanno costituito una consistente raccolta dell'arte del XX secolo oggi ospitata nel Centro d'Arte Moderna e Contemporanea della Spezia.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Corrado, suddivise per attività principale.
Enrico Carmassi (La Spezia, 1897 – Torino, 1975) è stato uno scultore italiano. Sviluppata molto precocemente la passione per il disegno, ha l'opportunità di frequentare a Spezia lo studio di Angiolo Del Santo che lo incoraggia ad iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Le scarse risorse e lo scoppio della guerra lo costringono ad abbandonare gli studi d'arte nel 1915 per aiutare la famiglia. È chiamato alle armi nel 1917 e vi rimane fino al termine del conflitto. Tornato alla vita di civile, s'immerge nel vivace ambiente culturale di cui Spezia è ricca nel dopoguerra. I circoli culturali cittadini lo trovano sostenitore di un'arte svincolata dai canoni accademici e libera di esprimere una propria mobilità d'ispirazione. Nel 1922 apre un proprio studio a La Spezia in via dei Mulini. Pur riconoscendosi non completamente preparato a causa degli studi forzatamente interrotti si sforza di elaborare un proprio linguaggio esente da trionfalismi e formalismi accademici. Aderisce al movimento futurista, pur conservando la propria autonomia di espressione. La fine degli anni Venti vede la sua attività di scultore raggiungere il massimo del consenso e di successo critico. Per il nuovo teatro spezzino Monteverdi esegue le statue delle Muse ed i fregi a decorazione della facciata ed i mascheroni per il proscenio. Espone a Milano, Genova e a La Spezia. Nel 1934 espone La donna elica alla Biennale di Venezia e, per due volte, è invitato alle Quadriennali di Roma ( Sesta e Ottava, ove espone, rispettivamente, Ragazzo e Frammento ). Negli anni Trenta lo troviamo attivo anche nel campo della critica d'arte. Importante è poi il suo contributo alla creazione, con Fillia e Marinetti, del più prestigioso evento pittorico spezzino dal 1934 al 1940 e oltre: il Premio di pittura Golfo della Spezia, facendo parte della giuria del medesimo insieme a Maraini e Casorati. Lo scoppio della seconda guerra mondiale comporta bombardamenti e distruzioni alla Spezia: il suo studio è ripetutamente colpito con la distruzione dei suoi lavori. Nel 1944 sposa Tullia Socin, pittrice trentina che aveva conosciuto in occasione del Premio di pittura spezzino; la coppia condivide a La Spezia lo studio e il lavoro. Una rappresaglia di soldati nazisti porta alla distruzione dello studio. Decide allora di trasferirsi a Castellamonte in provincia di Torino, per dirigervi la locale Scuola d'Arte. Dopo il pensionamento, nel 1958 si trasferisce definitivamente a Torino continuando a svolgere un proficuo lavoro, non solo scultoreo, ma anche di grafica e di ceramica che espone in ripetute occasioni a Torino, Biella Vercelli a Ivrea e ancora a La Spezia. Muore improvvisamente a Torino nel novembre 1975.
Arturo Carmassi (Lucca, 2 luglio 1925 – Empoli, 27 gennaio 2015) è stato uno scultore e pittore italiano. “ (...) In qualsivoglia modo un Carmassi penetri nella tua casa, per baratto, per scambio di moneta contro merce, per donazione, per telecinesi, considera che esso non ti è pervenuto per accordarsi al colore delle pareti, per coprire lo sfregio di un'effrazione o lo scolorimento di un'usura. Una vena sotterranea dal percorso tanto improbabile quanto logico l'ha condotto a te: non sei tu che l'hai scelto, tu sei semplicemente il punto di confluenza di una sottilissima rete di occasioni e di eventi. (...)” Andrea Camilleri in "Arturo Carmassi" (Quaderni della nuova Cairola, Milano, s.d., 1973) "(..) Paradossalmente all'alba del XXI secolo Arturo è un artista, fra i più grandi, che dobbiamo ancora situare al suo vero posto in Europa (..)" Jean-Marie Drot in "Arturo Carmassi" (catalogo mostra sala d'armi palazzo vecchio 1999,ed il Ponte, Firenze 1999)