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La coscienza di Zeno è un romanzo psicoanalitico di Italo Svevo, pubblicato nel 1923 dall'editore Cappelli a Bologna.Nella prefazione del libro il sedicente psicoanalista Dottor S. dichiara di voler pubblicare "per vendetta" alcune memorie, redatte in forma autobiografica di un suo paziente, Zeno Cosini, che si è sottratto alla cura che gli era stata prescritta. Gli appunti dell'ex-paziente costituiscono il contenuto del libro. Il romanzo non è altro che l'analisi della psiche di Zeno, un individuo che si sente "malato" e "inetto" ed è continuamente in cerca di una guarigione dal suo malessere attraverso molteplici tentativi, a volte assurdi o che portano a effetti controproducenti.
La Fenomenologia dello spirito (in tedesco Phänomenologie des Geistes) è un'opera filosofica di Hegel, pubblicata per la prima volta nel 1807 dove si descrive il percorso che ogni individuo deve compiere, partendo dalla sua coscienza, per identificare le manifestazioni (la "scienza di ciò che appare", la "fenomenologia") attraverso le quali lo spirito si innalza dalle forme più semplici di conoscenza a quelle più generali fino al sapere assoluto.
Ermenegildo Pistelli (Camaiore, 18 febbraio 1862 – Firenze, 14 gennaio 1927) è stato un presbitero, filologo classico, glottologo e papirologo italiano.
La coscienza (Nella formulazione freudiana, in tedesco Bewusstsein) è una qualità della mente che di solito include altre qualità quali ad esempio la soggettività, la autoconsapevolezza, la conoscenza e la capacità di individuare le relazioni tra sé e il proprio ambiente circostante. Nel linguaggio comune, si intende per coscienza la consapevolezza dell'ambiente circostante e la facoltà di interagire con esso; ciò in contrasto all'inconsapevolezza. L'espressione 'livelli di coscienza' indica che la coscienza pare variare a seconda dei diversi stati mentali (come per esempio l'immaginazione e i sogni a occhi aperti). L'incoscienza si definisce, per negazione, come lo stato mentale nel quale la coscienza è assente. In alcuni filoni di pensiero, soprattutto religiosi, la coscienza non si estingue dopo la morte ed è presente anche prima della nascita. Ma, appena oltre la percezione comune, la coscienza è ben difficile da definire o individuare. Molte tradizioni culturali e religiose situano la coscienza in un'anima separata dal corpo. Per contro, molti scienziati e filosofi considerano la coscienza qualcosa di inseparabile dalle funzioni neurali del cervello. Le domande sull'origine e la definizione della coscienza sono alla base di importanti questioni etiche. Ad esempio: in che senso è possibile dire che alcuni animali sono coscienti? In quale momento dello sviluppo fetale inizia la coscienza? È possibile immaginare macchine coscienti? Domande tanto più centrali in quanto coinvolgono direttamente il nostro modo di rapportarci agli altri, siano essi animali, embrioni umani o, magari in futuro, macchine intelligenti.
La coscienza è, in campo psichiatrico, una funzione psichica che comprende un elemento riflessivo, che è la consapevolezza del proprio essere e della propria realtà psichica, e uno integrativo, per cui le varie realtà psichiche (desideri, pensieri, idee, sentimenti, ecc.), di cui l'individuo è conscio in un dato momento, sono vissuti e avvertiti come un tutto organico alla base dell'unità dell'individuo stesso, separate dal mondo esterno e che si evolvono nel tempo. La coscienza è uno stato di vigilanza, la capacità di percepire gli stimoli sensoriali e di portare avanti e controllare i processi del pensiero. In psicologia, è lo stato o l'atto di essere consci. In ambito etico, con la parola coscienza intende la capacità di distinguere il bene e il male, per comportarsi di conseguenza.
Coscienza in ambito filosofico, si potrebbe genericamente definire come un'attività con la quale il soggetto entra in possesso, tramite l'apparato sensoriale, di un sapere immediato e irriflesso che riguarda la sua stessa, indistinta, corporea oggettività e tutto ciò che è esterno a questa.
L'esortazione «Conosci te stesso» (in greco antico γνῶθι σαυτόν, gnōthi sautón, o anche γνῶθι σεαυτόν, gnōthi seautón) è una massima religiosa greco antica iscritta nel tempio di Apollo a Delfi. La locuzione latina corrispondente è nosce te ipsum. È anche utilizzata in latino la versione temet nosce.
La cognizione può essere definita come "il processo di acquisizione di conoscenze e comprensione attraverso il pensiero, i sensi e l'esperienza".
Il Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena è un vino DOC prodotto a Oliena da uve cannonau coltivate nei comuni di Oliena e, in parte, Orgosolo nella provincia di Nuoro, non è consentito utilizzare altre varietà o che siano coltivate in altri comuni. Vedi disciplinare del Ministero dell'Agricoltura del 5 novembre 1992. Il cannonau di Sardegna trova la sua massima esaltazione nel Nepente di Oliena. Ottimo anche per accompagnare cene vegetariane, a base di verdure stufate.