Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Nicola Lisi (Scarperia, 11 aprile 1893 – Firenze, 24 novembre 1975) è stato uno scrittore italiano.
La pieve di Santa Cecilia a Decimo è un luogo di culto cattolico situato nel comune di San Casciano in Val di Pesa, in provincia di Firenze.
La leggenda dei monti naviganti è un libro di viaggi di Paolo Rumiz. Narra di due viaggi, effettuati nel 2003 e 2006, sulle due maggiori catene montuose italiane, le Alpi e gli Appennini.
Guglielmo Pecori Giraldi (Borgo San Lorenzo, 18 maggio 1856 – Firenze, 15 febbraio 1941) è stato un generale e politico italiano. Fu Maresciallo d'Italia.
Fido (1941 - 9 giugno 1958) è stato un cane, incrocio di un Pointer inglese, vissuto a Luco del Mugello (nel comune di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze), divenuto famoso poiché, dopo la morte del padrone nel 1943, continuò a recarsi per circa quattordici anni, fino alla fine della propria vita, alla fermata dell'autobus, attendendo invano il suo ritorno.
Diario di un curato di campagna è un romanzo di Georges Bernanos scritto nel 1936. Tradotto in 20 lingue, in Italia il libro è stato pubblicato nel 1946, nella traduzione di Adriano Grande.
Daisy Lumini, pseudonimo di Desy Lumini (Firenze, 18 agosto 1936 – Barberino di Mugello, 18 agosto 1993), è stata una musicista, compositrice e cantante italiana.
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.