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The Economist è un settimanale d'informazione politico-economica in lingua inglese, focalizzato su attualità globale, commercio internazionale, politica e tecnologia. Edita a Londra da The Economist Newspaper Limited, la rivista dispone di uffici editoriali nelle principali città del Nord America, dell'Europa, dell'Asia e del Medio Oriente. Nel 2019, la sua diffusione media globale combinata (tra copie stampate e versione digitale) è stata di oltre 1,6 milioni di lettori, più della metà dei quali in America settentrionale. La linea editoriale del settimanale è posizionata su linee liberali classiche, a favore del libero scambio e della globalizzazione, auto-definendosi infatti come "un prodotto del liberalismo caledoniano di Adam Smith e David Hume". I suoi approfondimenti sull'attualità internazionale e la scientificità del suo data journalism ne hanno favorito la circolazione presso un pubblico istruito e ad alto reddito, nonché tra le classi dirigenti e i decisori politici di tutto il mondo. La rivista è inoltre affiancata da un mensile associato, 1843, e da podcast, film e libri correlati. Una rilevazione del 2017 dell'Università del Missouri ha appurato che The Economist è ritenuto in assoluto la fonte d'informazione più autorevole da parte del pubblico statunitense.
La scuola austriaca, conosciuta anche come la scuola di Vienna o la scuola psicologica, è una scuola di pensiero economico eterodosso che proclama una stretta aderenza all'individualismo metodologico. A livello politico, ha originato e influenzato le teorie e i movimenti libertariani e, in maniera minore, anche quelli liberisti. Il suo nome deriva dal fatto che molti dei suoi membri, come Friedrich von Hayek e Ludwig von Mises, erano austriaci ed ex-studenti dell'Università di Vienna.
L'istituzione è una configurazione di sovrastrutture organizzate giuridicamente e che ha come fine quello di garantire le relazioni sociali, la conservazione e l'attuazione di norme attività sociali e giuridiche stabilite tra l'individuo e la società o tra l'individuo e lo Stato sottratte all'arbitrio individuale e del potere in generale.
Questo è un elenco alfabetico di economisti marxisti, ossia di quegli esperti della scienza economica che seguono e sviluppano la teoria economica marxiana.
Gli economisti classici sono cronologicamente la terza scuola di pensiero economico, dopo il mercantilismo (e il cameralismo) e i fisiocratici, e sono considerati la prima scuola moderna, che fonda la scienza economica come la conosciamo oggi.
Per economia – dal greco οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos) "norma" o "legge" – si intende sia l'organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi, sia un sistema di interazioni che garantisce un tale tipo di organizzazione, sistema detto anche sistema economico. I soggetti che creano tali sistemi di organizzazione possono essere persone, organizzazioni o istituzioni. Normalmente si considerano i soggetti (detti anche "agenti" o "attori" o "operatori" economici) come attivi nell'ambito di un dato territorio; peraltro si tiene conto anche delle interazioni con altri soggetti attivi fuori dal territorio.
In senso giuridico, con il termine capitalismo ci si riferisce a quegli ordinamenti statuali che pongono il capitale (il reddito, la proprietà, ecc.) al centro della tutela costituzionale.In economia, il capitalismo è un sistema economico in cui imprese e/o privati cittadini possiedono mezzi di produzione, ricorrendo spesso al lavoro subordinato per la produzione di beni e servizi a partire dalle materie prime lavorate, al fine di generare un profitto attraverso la vendita diretta o indiretta ad acquirenti degli stessi. Tale produzione, basata sulla domanda e sull'offerta nel mercato generale di tali prodotti, è nota come economia di mercato, contrapposta all'economia pianificata, caratterizzata invece da una pianificazione centrale da parte dello Stato. Anziché pianificare le decisioni economiche attraverso metodi politici centralizzati, come nel caso del feudalesimo e del socialismo, sotto il capitalismo tali decisioni sono del tutto decentralizzate ovvero nate sulla base di libere e volontarie iniziative dei singoli imprenditori.