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Il Regime del Terrore, spesso definito nella storiografia semplicemente come Il Terrore, è una fase storica della Rivoluzione francese che ebbe inizio nel settembre del 1793. Fu caratterizzato dal predominio politico dei membri del Comitato di salute pubblica, che introdussero una serie di misure repressive di crescente durezza contro gli avversari politici sia dell'estrema sinistra, sia della destra repubblicana, sia delle fazioni controrivoluzionarie realiste. La politica del Comitato era diretta a rafforzare la fazione giacobina, mettere in atto misure a favore dei sanculotti e della piccola borghesia cittadina, schiacciare tutti gli oppositori interni della rivoluzione, combattere con maggiore efficacia la guerra esterna contro le monarchie europee dell'Antico regime. Il Regime del Terrore, caratterizzato da un elevatissimo numero di condanne a morte ed eccessi nell'esercizio della repressione, terminò il 9 termidoro dell'anno II (27 luglio 1794) con la caduta e l'esecuzione dei tre più influenti membri del Comitato di salute pubblica: Maximilien de Robespierre, considerato la principale personalità politica del Terrore giacobino, Louis Saint-Just e Georges Couthon.
Con il termine giacobinismo si intende un movimento e un'ideologia politica risalenti all'esperienza del Club dei Giacobini durante la Rivoluzione francese. Il giacobinismo si diffuse in buona parte dell'Europa durante l'epoca rivoluzionaria ed ebbe un'influenza politica notevole nella storia francese per tutto il XIX secolo, in particolare negli eventi della Rivoluzione di luglio, della Rivoluzione francese del 1848 e, soprattutto, nell'esperienza della Comune di Parigi del 1871. Successivamente, sia Lenin che Antonio Gramsci sostennero un rapporto di filiazione del bolscevismo dal giacobinismo e tale tesi è stata poi fatta propria, sia pure con notazioni e valutazioni diverse, dalla storiografia, a partire da Albert Mathiez e Jacob Leib Talmon (1916–1980).
La Rivoluzione francese (nota anche come Prima rivoluzione francese per distinguerla dalla Rivoluzione di luglio e dalla Rivoluzione francese del 1848), fu un periodo di radicale e a tratti violento sconvolgimento sociale, politico e culturale occorso in Francia tra il 1789 e il 1799, assunto dalla storiografia come lo spartiacque temporale tra l'et moderna e l'et contemporanea.Evento estremamente complesso e articolato nelle sue varie fasi, le principali e pi immediate conseguenze furono l'abolizione della monarchia assoluta, la proclamazione della repubblica con l'eliminazione delle basi economiche e sociali dell'Ancien R gime, ovvero del sistema politico e sociale precedente, ritenuto responsabile dello stato di disuguaglianza e povert della popolazione subalterna, e l'emanazione della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, futuro fondamento delle costituzioni moderne.Sebbene terminata con il periodo imperiale-napoleonico e la successiva Restaurazione da parte dell'aristocrazia europea, la Rivoluzione francese, insieme a quella americana, segnando il declino dell'assolutismo, ispir le successive rivoluzioni borghesi liberali e democratiche del XIX secolo (i cosiddetti moti rivoluzionari), dando definitivamente impulso alla nascita di un nuovo sistema politico basato sul concetto di Stato di diritto o Stato liberale, in cui la borghesia divenne la classe dominante, prodromi a loro volta della nascita dei moderni stati democratici del XX secolo.
Nino Cortese (Perugia, 25 settembre 1896 – Napoli, 7 febbraio 1972) è stato uno storico e accademico italiano, di area crociana, specialista di storia del Risorgimento.
Il termine rivoluzione (dal latino revolutio -onis, "rivolgimento, ritorno", derivato dal verbo revolvĕre "rovesciare") nel suo significato più ampio indica qualsiasi cambiamento radicale nelle strutture sociali come quello operato ad esempio dalla rivoluzione industriale, da quella tecnologica o in particolare da quella culturale come auspicavano gli illuministi nel secolo XVIII con la redazione dell'Encyclopédie: Nella filosofia politica è l'ideale della realizzazione storica di un radicale cambiamento, ispirato da motivazioni ideologiche, nella forma di governo di un paese con trasformazioni profonde di tutta la struttura sociale, economica e politica. La rivoluzione come fenomeno storico è un processo rapido o di lunga durata, non sempre violento, con il quale classi o gruppi sociali, più o meno ampi, si ribellano alle istituzioni al potere per modificarle e determinare un nuovo ordinamento politico.
Dominique-Joseph Garat (Bayonne, 8 settembre 1749 – Ustaritz, 9 dicembre 1833) è stato uno scrittore e politico francese. Fu anche un brillante giornalista e deputato agli Stati Generali nel 1789. Ebbe un carattere mite e irresoluto e convinzioni mutevoli: cambiò spesso partito e colore politico. Secondo molti ha giocato un ruolo inadeguato agli eventi politici del tempo. Non deve essere confuso con il fratello maggiore Dominique (1735-1799), anche lui deputato agli Stati Generali.
Carl Schmitt (Plettenberg, 11 luglio 1888 – Plettenberg, 7 aprile 1985) è stato un giurista, filosofo politico e politologo tedesco.
Il bolscevismo (in russo: большевизм?, traslitterato: bol'ševizm) è una corrente del pensiero politico marxista, sviluppatasi all'inizio del XX secolo all'interno del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (POSDR) e concretizzatasi nella formazione del Partito bolscevico, poi Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS). L'origine del termine è legata agli equilibri registrati in alcune votazioni del II Congresso del POSDR, tenutosi in clandestinità tra Bruxelles e Londra nel 1903: coloro che appoggiavano le tesi strategiche e organizzative sostenute da Lenin furono detti bolscevichi (большевики, bol'ševiki), cioè maggioritari, mentre coloro che le contrastavano furono detti menscevichi, cioè minoritari.
Abdul-Hamid II (in turco ottomano: عبد الحميد ثانی `Abd ül-Ḥamīd-i sânî, in turco: İkinci Abdülhamid; Istanbul, 21 settembre 1842 – Istanbul, 10 febbraio 1918) è stato il 34º sultano dell'Impero ottomano, dal 31 agosto 1876 al 27 aprile 1909, quando, a causa della sollevazione militare dei Giovani Turchi, gli subentrò il fratello Mehmet V. Egli visse il periodo di declino della potenza dell'Impero ottomano, ma durante il suo periodo di regno fu il principale responsabile degli ammodernamenti che consentirono all'impero di progredire, esercitando ancora un forte controllo sui suoi affari interni. Tra i cambiamenti si ricordano la razionalizzazione della burocrazia, l'ambizioso progetto della Ferrovia del Ḥijāz, la creazione di un sistema moderno di codici di leggi (1896), la fondazione di un censimento su sistemi moderni, un sistema per la registrazione ed il controllo della stampa, la sistemazione dei salari degli ufficiali (1880), la prima moderna scuola di legge (1898). Il Sultano fu anche proprietario del mitico diamante Hope, il diamante maledetto, che ricevette in dono un anno prima di essere destituito dal fratello.