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La Madonna Madre dei Bambini è un'immagine di Maria venerata nel santuario della Madre dei Bambini di Cigoli, presso San Miniato.
Giovanni Colombini (Siena, 1304 – Abbadia San Salvatore, 31 luglio 1367) è stato un mercante italiano, che attorno al 1360 fondò l'ordine religioso dei Gesuati. La Chiesa cattolica lo annovera tra i beati.
I gesuati sorsero a metà del XIV secolo come fraternità di laici ispirata alla spiritualità di san Girolamo, si trasformarono poi in ordine mendicante (frati gesuati di san Girolamo) e poi in congregazione clericale nel 1606 (chierici apostolici di san Girolamo). Vennero soppressi da papa Clemente IX nel 1668.
La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Lorenzo di Piero de' Medici, detto Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Careggi, 8 aprile 1492), fu signore di Firenze dal 1469 alla morte, il terzo della dinastia dei Medici. È stato anche uno scrittore, mecenate, poeta e umanista, nonché uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l'ideale del principe umanista, sia per l'oculatissima gestione del potere. Lorenzo divenne, insieme al fratello minore Giuliano, signore de facto di Firenze dopo la morte del padre Piero. Nei primi anni di governo (1469-1478), il giovane Lorenzo condusse una politica interna volta a rinforzare da un lato le istituzioni repubblicane in senso filo-mediceo, dall'altro a sopprimere le ribellioni delle città sottoposte a Firenze (celebri i casi di Prato e Volterra). Sul fronte della politica estera, invece, Lorenzo manifestò il chiaro disegno di arginare le ambizioni territoriali di Sisto IV, in nome dell'equilibrio della Lega Italica del 1454. Per questi motivi, Lorenzo fu oggetto della Congiura dei Pazzi (1478), nella quale il fratello Giuliano de' Medici rimase assassinato. Il fallimento della congiura provocò l'ira di papa Sisto, del re di Napoli Ferrante d'Aragona e di tutti coloro che erano intimoriti dal rafforzamento del potere mediceo su Firenze. Seguirono, pertanto, due anni di guerra contro Firenze, nella quale il prestigio interno e internazionale del Magnifico si rafforzarono enormemente grazie alla sua abilità diplomatica e il suo carisma, con cui riuscì, da un lato a sgretolare la coalizione anti-fiorentina, dall'altro a mantenere unite le forze interne alla Repubblica. Divenuto negli anni ottanta l'ago della bilancia della politica italiana, trattato come un sovrano dai monarchi stranieri, Lorenzo legò il suo nome al periodo di massimo splendore del Rinascimento fiorentino, circondandosi di intellettuali - Poliziano, Ficino, Pico della Mirandola - e di artisti quali Botticelli e il giovane Michelangelo. Con la sua prematura scomparsa nel 1492, Firenze si ribellò all'inetto figlio Piero per consegnare il potere nelle mani del frate Girolamo Savonarola, impiccato e messo al rogo 6 anni dopo. Come conseguenza, la rivalità dei signori italiani, non più frenati dalla diplomazia di Lorenzo, permise a Carlo VIII di Francia di scendere in Italia e dare inizio alle guerre franco-spagnole del XVI secolo.
Domenico da Monticchiello (... – XIV secolo) è stato un letterato e dottore in legge italiano. Abbracciò insieme alla moglie madonna Antonia l'Ordine dei Gesuati, seguendo e aiutando il beato Giovanni Colombini di Siena. Dietro suo consiglio, vedendo le invocazioni e l'amore dimostrato per Gesù, volle tradurre in lingua italiana l'opera del certosino Ludolfo di Sassonia Vita Christi in due volumi, una delle prime biografie di Gesù, sulla scorta delle testimonianze evangeliche.
Il dialetto marinese è un dialetto appartenente ai dialetti dei Castelli Romani nella famiglia linguistica dei dialetti mediani, parlato all'interno della città metropolitana di Roma nella città di Marino e nel suo territorio, sui Colli Albani. Il marinese è collocato a sud della "Linea Ancona-Roma", una linea di demarcazione ideale tracciata dai glottologi per dividere l'area di influenza etrusca e toscana settentrionale dall'area meridionale, rimasta legata all'influenza sabina e latina. Nonostante la sua lunga tradizione orale, attualmente il marinese sembra cedere in favore del dialetto romanesco, ridotto più a "parlata" e all'uso di espressioni caratteristiche, fenomeno simile a tutti i dialetti castellani e dei centri del quadrante meridionale della città metropolitana di Roma e del litorale laziale.Il dialetto marinese non ha riconoscimento giuridico (legge n° 482 del 15 dicembre 1999) né è regolato da un organismo da controllo, ma è stato studiato per la prima volta dallo storico marinese Girolamo Torquati nel 1886, contestualmente alla realizzazione di un dizionario delle parole d'uso più frequente nel dialetto.
Una biografia (dal greco bíos βίος "vita" e gráphein γράφειν, "scrivere") è un testo che contiene la ricostruzione complessiva della vita di una persona, scritto in forma narrativa o di saggio. Quando proviene dallo stesso soggetto, si ha una autobiografia. La storiografia dell'esistenza di una persona è variata nel corso dei secoli in funzione non solo del contesto culturale e del modello letterario, ma anche della considerazione dell'individualità e dell'incidenza delle varie fasi della vita. Attualmente si sono diffuse biografie che, sfruttando gli studi psicoanalitici, dedicano ampio spazio all'infanzia del protagonista; altre culture e civiltà, invece, si limitano a narrare i comportamenti che hanno inciso oggettivamente sulla realtà e trattano l'infanzia solo come un periodo profetico sull'avvenire del soggetto.
Bianco di Santi detto Bianco da Siena o Bianco da Lanciolina (Anciolina, 1350 circa – Venezia, 1399) è stato un religioso e poeta italiano. Fu probabilmente il maggiore epigono di Iacopone da Todi. Compose numerose laude che ebbero una grande fortuna nel Medioevo. Dapprima cardatore di lana a Siena, fu poi membro della compagnia dei Gesuati dal 1367.