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Ridolfo Luigi Boccherini (Lucca, 19 febbraio 1743 – Madrid, 28 maggio 1805) è stato un compositore e violoncellista italiano. Prolifico compositore, principalmente di musica da camera, fu il maggior rappresentante della musica strumentale nei paesi neolatini europei durante il periodo del Classicismo.
Lista delle composizioni di Luigi Boccherini (1743-1805), ordinate per numero di catalogo secondo il Catalogo Gérard. Questo fu compilato dal musicologo francese Yves Gérard (da cui l'iniziale G che caratterizza i lavori raccolti) e pubblicato a Londra nel 1969. La raccolta delle opere di Boccherini presenta difficili problemi di attribuzione e di cronologia, perché molti dei suoi manoscritti andarono dispersi, tuttavia di Boccherini rimasero molti brani, divenuti molto famosi, come il Quintetto op.11 n.5 G.275, col celebre Minuetto, i Quintetti per chitarra e quartetto d'archi n.4 in re maggiore G.448 "Fandango" e n.9 in do maggiore G.453 "La musica notturna delle strade di Madrid". Pregevolissimi e ricchi di affascinanti idee musicali sono anche i 6 Quintetti op.18 che vanno, come numero di catalogo, dal G.283 al G.288. Oltre ai 137 quintetti per archi, ai 97 quartetti e a numerose altre composizioni da camera, scrisse le 6 sinfonie op.12 (tra cui la celebre n.4, nota come "La casa del Diavolo"), lo Stabat Mater e la Messa Solenne. In aggiunta vi sono anche i quattro concerti per violoncello G.477, G.478, G.479, G.480, dei quali i primi tre furono scritti tra il 1768-69 e pubblicati insieme, mentre l'ultimo fu pubblicato postumo, fondamentali nella storia del repertorio violoncellistico. I quintetti d'archi (due violini, viola e due violoncelli) sono stati riproposti dal Quintetto Boccherini nella seconda metà del XX secolo, quando due dei suoi membri fondatori trovarono a Parigi una copia della prima edizione completa dei 141 quintetti e cominciarono ad eseguirli ed inciderli in giro per il mondo.
Il Quintetto Boccherini era un quintetto unico nel suo genere. Fu fondato a Roma nel 1949, quando due dei suoi primi componenti, Arturo Bonucci e Pina Carmirelli, scoprirono ed acquistarono, a Parigi, una collezione completa della prima edizione dei 141 quintetti per archi di Luigi Boccherini e si proposero di diffonderla. Attraverso tournée in tutto il mondo, il Quintetto Boccherini ha restituito la musica di questo compositore, per lungo tempo dimenticata, all'apprezzamento del mondo musicale. Dopo la scomparsa dei fondatori il coordinamento dell'attività del complesso fu assicurato soprattutto dal violista, Luigi Sagrati, fino alla metà degli anni novanta, quando l'età avanzata non gli ha impedito di continuare l'attività concertistica pubblica. Il Quintetto Boccherini ha inciso numerosi dischi in Italia e all'estero, anche di composizioni di altri autori quali Antonio Bazzini, Franz Schubert e Luigi Cherubini, con svariate case discografiche quali La Voce del Padrone, Italia, Angel Records. Molti musicisti si sono succeduti negli anni nei vari ruoli del quintetto. Oltre ai due fondatori già ricordati, la formazione originale comprendeva Dino Asciolla (che si alternava con Carmirelli come primo violino), Renzo Sabatini (viola) e Nerio Brunelli (secondo violoncello). Tra i vari altri componenti più rappresentativi che si sono avvicendati nel Quintetto si ricordano Montserrat Cervera (che come Asciolla si alternava con la Carmirelli come primo violino, per poi divenire primo violino unico con la scomparsa della fondatrice); Guido Mozzato, Arrigo Pelliccia, Marco Fiorini e Claudio Buccarella (secondi violini); Marco Scano (primo violoncello); Pietro Stella (secondo violoncello); e Luigi Sagrati (viola). Con un album di due dischi, interamente dedicato a Boccherini, e pubblicato dalla casa discografica spagnola Ensayo, nel 1976 il Quintetto Boccherini (con Cervera, Buccarella, Sagrati, Scano e Stella) ha vinto il Grand Prix du Disque dell'Académie Charles-Cros. Alcune incisioni del Quintetto Boccherini sono state ripubblicate su CD, a partire dai nastri originali, dalla Testament Records in Gran Bretagna nei primi anni del XXI secolo.
La sonata per viola in do minore (G 18) è stata composta da Luigi Boccherini intorno al 1767 ed è una delle prime sonate per viola note. La sonata è stata talvolta collocata tra quelle per violoncello ed eseguita su tale strumento, ma la sua scrittura per viola è stata riconosciuta chiaramente, anche a giudizio di Pina Carmirelli, curatrice dell'edizione critica di Boccherini. La parte dello strumento principale è scritta interamente in chiave di contralto, che veniva talvolta impiegata da Boccherini nella scrittura violoncellistica in presenza di posizioni con pollice capotasto, ma mai in una intera composizione per violoncello. Conservata in forma di manoscritto, la sonata è stata pubblicata solo nel 1959. La composizione è strutturata in tre movimenti, con un primo tempo Moderato seguito da un Largo e conclusa da una coppia di danze ternarie (Minuetto con Trio).
Il fandango è uno stile musicale spagnolo; il termine contraddistingue anche la danza omonima in ritmo ternario (3/4 o 6/8), che si balla in coppia ed è accompagnata con nacchere e chitarra e, talora, cantata. I fandangos grandes (grandi fandanghi) sono normalmente ballati a coppie e iniziano lentamente con un andamento crescente. I fandanguillos (piccoli fandanghi) sono tra le più vive e gioiose derivazioni del fandango. Qualche regione della Spagna e del Portogallo ha sviluppato un proprio stile di questa danza, come a Huelva (fandangos de Huelva) e Malaga (fandangos de Malaga o Verdiales). Il fandango è stato spesso utilizzato nella musica colta europea per creare coloriti spagnoli. Il tempo ternario, i versi ottonari (octosílabos) e il frequente impiego delle nacchere marcano uno stretto legame con la jota. La sequenza discendente armonica più comune (la minore, sol maggiore, fa maggiore, mi maggiore) è un motivo ostinato conosciuto sin dalla fine del Barocco.
Nella storia della musica, il classicismo, detto anche periodo classico o epoca classica, è il periodo che si colloca fra il barocco e il romanticismo, ovvero nella seconda metà del Settecento, con appendice nella prima parte dell'Ottocento. Il polo del movimento classicista è in particolare Vienna (tanto che si parla di Classicismo viennese o Wiener Klassik), città dove operavano Franz Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven, i tre più grandi protagonisti della stagione classicista.