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La caricatura è un disegno di solito a carattere umoristico o satirico che rappresenta una persona. Il disegno della caricatura, solitamente molto semplice ed essenziale, interpreta volutamente l'immagine della persona rappresentata, caricandone (da qui il termine) alcuni tratti caratteristici della fisionomia. Solitamente il particolare esagerato ha già in sé un contenuto sarcastico, come il naso pronunciato. Le caricature possono essere corredate da scritte o da fumetti, diventando così fumetti che assumono un tono evidentemente canzonatorio o satirico. La caricatura da taluni, viene addirittura definita come un "Super-Ritratto" in quanto, esagerando aspetti peculiari che rendono quella persona unica rispetto alla generalità, porta l'opera caricaturale ad essere ritenuta più somigliante al soggetto reale del semplice ritratto artistico. Tale assunto vien fatto derivare da studi scientifici che parrebbero dimostrare che il nostro cervello risponde agli estremi (all'esagerazione) in maniera più intensa che rispetto ad ogni altra caratteristica.
Topolino è una rivista periodica che pubblica storie a fumetti con personaggi Disney edito dall'aprile 1949 per iniziativa dell'Arnoldo Mondadori Editore in collaborazione con la Walt Disney Company; ha preso il posto della precedente versione a giornale edita dal 1932 a differenza della quale presenta storie solo con i personaggi della Disney in parte estere e in parte italiane, le quali col tempo sono diventate preponderanti. Dal 1988 la testata venne pubblicata dalla sola Disney e dal 2013 anche dalla Panini Comics ed è ancora in corso di pubblicazione dopo aver superato i 3000 numeri. Una copia originale del primo numero della serie è fra gli albi a fumetti più ricercati dai collezionisti arrivando a quotazioni di circa 1300 euro.
Olaf Leonhard Gulbransson (Oslo, 26 maggio 1873 – Tegernsee, 18 settembre 1958) è stato un artista, pittore e designer norvegese, noto principalmente per le sue caricature e illustrazioni.
Il nome della rosa è un romanzo scritto da Umberto Eco ed edito per la prima volta da Bompiani nel 1980. Già autore di numerosi saggi, il semiologo decise di scrivere il suo primo romanzo, cimentandosi nel genere del giallo storico e in particolare del giallo deduttivo. Tuttavia, il libro può essere considerato un incrocio di generi, tra lo storico, il narrativo e il filosofico. L'opera, ambientata sul finire dell'anno 1327, si presenta con un classico espediente letterario, quello del manoscritto ritrovato, opera, in questo caso, di un monaco di nome Adso da Melk, che, divenuto ormai anziano, decide di mettere su carta i fatti notevoli vissuti da novizio, molti decenni addietro, in compagnia del proprio maestro Guglielmo da Baskerville. La vicenda si svolge all'interno di un monastero benedettino di Santa Scolastica, ed è suddivisa in sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica. Il romanzo ha ottenuto un vasto successo di critica e di pubblico, venendo tradotto in oltre 45 lingue con oltre 60 milioni di copie vendute in trent'anni. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Strega del 1981, ed è stato inserito nella lista de "I 100 libri del secolo di Le Monde". Dal romanzo sono state tratte diverse trasposizioni, tra cui si segnalano le seguenti: l'omonimo film del 1986, diretto da Jean-Jacques Annaud, con Sean Connery, Christian Slater e F. Murray Abraham; l'omonima miniserie del 2019, diretta da Giacomo Battiato, con John Turturro, Damian Hardung e Rupert Everett. Nel maggio del 2020, la casa editrice La Nave di Teseo, fondata dallo stesso Eco, pubblica una versione del romanzo arricchita coi disegni e gli appunti preparatori dell’autore.
Egon Leon Adolf Schiele, meglio conosciuto come Egon Schiele (Tulln an der Donau, 12 giugno 1890 – Vienna, 31 ottobre 1918), è stato un pittore e incisore austriaco. Pupillo di Gustav Klimt, Schiele è stato uno dei maggiori artisti figurativi del primo Novecento, nonché esponente assoluto del primo espressionismo viennese assieme ad Oskar Kokoschka. La vita di Egon Schiele è circondata da un'aura mistica: talento precoce, muore alla giovane età di 28 anni. Nonostante la breve vita, il suo corpus di opere è impressionante: circa 340 dipinti e 2800 tra acquerelli e disegni. Il suo lavoro è noto per l'intensità espressiva, l'introspezione psicologica e la comunicazione del disagio interiore attraverso i suoi numerosi ritratti. I suoi soggetti sono spesso uomini e donne che posano nudi, simbolo del suo complesso rapporto con il sesso femminile; corpi contorti, figure spesso non completate nella loro interezza; ritratti e molti autoritratti. Nel suo corredo creativo si trovano inoltre alcune poesie e sperimentazioni fotografiche. Il suo particolare stile lo colloca tra i pittori del movimento Espressionista, in particolare nel movimento di Secessione viennese nato agli inizi del XX secolo.
Gianduja (Giandoja in piemontese, IPA [ʤan'dʊja]) è una maschera popolare torinese, che la tradizione lega al territorio astigiano. Il suo nome sembra derivare dalla locuzione piemontese Gioann dla doja, ovvero Giovanni del boccale. Gianduia è la maschera del Piemonte e nella tradizione carnevalesca si affianca a quelle di altre città, come Balanzone per Bologna, Pantalone per Venezia o Pulcinella per Napoli.
Gabriele Galantara (Montelupone, 18 ottobre 1865 – Roma, 10 gennaio 1937) è stato un giornalista ed uno dei maggiori caricaturisti e disegnatori satirici italiani.
Enrico Gianeri, noto anche con lo pseudonimo di Gec, acronimo di Gianeri Enrico Cagliari (Firenze, 9 novembre 1900 – Torino, 24 gennaio 1984), è stato uno storico della caricatura e della grafica umoristico-satirica, oltre che giornalista, disegnatore e caricaturista italiano.
Annibale Carracci (Bologna, 3 novembre 1560 – Roma, 15 luglio 1609) è stato un pittore italiano. In antitesi con gli esiti ormai sterili del tardomanierismo, propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento, riuscendo in un'originale sintesi delle molteplici scuole del Rinascimento maturo: Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano e il Veronese sono tutti autori che ebbero notevole influsso sull'opera del Carracci. La riproposizione e, al tempo stesso, la modernizzazione di questa grande tradizione, unitamente al ritorno dell'imitazione del vero, sono i fondamenti della sua arte. Con Caravaggio e Rubens, pose le basi per la nascita della pittura barocca, di cui fu uno dei padri nobili. Di fondamentale importanza nello sviluppo della sua carriera furono i rapporti con il cugino Ludovico e il fratello Agostino – entrambi dotatissimi pittori – con i quali, agli esordi, tenne bottega comune e con cui collaborò, a più riprese, anche in seguito.