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La filosofia ha trattato il fenomeno della guerra non sistematicamente, ma nell'ambito di particolari settori della speculazione filosofica: temi connessi alla guerra sono stati valutati soprattutto sul piano etico e possono trovarsi inclusi negli autori di sociologia, antropologia, filosofia politica, filosofia del diritto e filosofia della storia come in personaggi non organicamente filosofi come Tolstoj nella sua Guerra e pace.
Sun Tzu (孫子T; 孙子S, Pinyin: Sūnzǐ; Wade-Giles: Sun Tzu; nato Sūn Wǔ (孫武), zì: Chángqīng (長卿); 544 a.C. – 496 a.C.) è stato un generale e filosofo cinese, vissuto probabilmente fra il VI e il V secolo a.C.. A lui si attribuisce uno dei più importanti trattati di strategia militare di tutti i tempi, L'arte della guerra (孫子兵法, Sūnzǐ Bīngfǎ, ).
La locuzione guerra totale è nata nel XX secolo per descrivere una guerra in cui gli Stati usano la totalità delle loro risorse allo scopo di distruggere l'abilità di un altro Paese o Nazione di impegnarsi in guerra. La pratica della guerra totale è stata in uso sotto diverse forme per secoli, ma le peculiarità di un modo di combattere che coinvolge l'intera popolazione civile sono state pienamente riconosciute come un modo specificamente sui generis di guerra solo nella seconda metà del ventesimo secolo.
Per guerra si intende un fenomeno sociale che ha il suo tratto distintivo nella violenza armata posta in essere fra gruppi organizzati. Nel suo significato tradizionale la guerra è un conflitto fra stati sovrani o coalizioni per la risoluzione, di regola in ultima istanza, di una controversia internazionale più o meno direttamente motivata da veri o presunti (ma in ogni caso parziali) conflitti di interessi ideologici ed economici. Il termine deriverebbe dalla parola werran dell'alto tedesco antico che significa mischia. Nel diritto internazionale, il termine è stato sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall'espressione "conflitto armato", applicabile a scontri di qualsiasi dimensione e tipo. La guerra in quanto fenomeno sociale ha enormi riflessi sulla cultura, sulla religione, sull'arte, sul costume, sull'economia, sui miti, sull'immaginario collettivo, che spesso la cambiano nella sua essenza, esaltandola o condannandola. Le testimonianze archeologiche indicano che la guerra fa parte della vita umana da tempo immemorabile: secondo le teorie passate, si presumeva che i primi popoli nomadi (cacciatori-raccoglitori) fossero più pacifici rispetto ai loro omologhi sedentari (coltivatori) degli anni successivi, ma i ritrovamenti dei luoghi di sepoltura di massa in tutto il mondo hanno portato gli studiosi a rivedere questa teoria. Una sepoltura di massa a Jebel Sahaba (nota come Cimitero 117), nel Sudan settentrionale, per esempio, contiene i resti di 61 tra adulti e bambini; circa il 40% dei quali sono deceduti per morte violenta e mostrano gravi ferite o delle punte di freccia incastrate tra le ossa. Questo sito risale all' 11.740 a.C. circa.
Gerhard Johann David von Scharnhorst (Bordenau, 12 novembre 1755 – Praga, 28 giugno 1813) è stato un generale prussiano. Capo dello Stato Maggiore generale prussiano, è noto per i suoi scritti e le sue riforme delle forze armate di Prussia, oltre che per la sua azione di comando nel corso delle guerre contro Napoleone.
Carl Philipp Gottlieb von Clausewitz ([kaʁl fɔn ˈklaʊzəvɪts]; Burg bei Magdeburg, 1º giugno 1780 – Breslavia, 16 novembre 1831) è stato un generale, scrittore e teorico militare prussiano. Maggior generale nell'esercito prussiano, combattente durante le guerre napoleoniche, è famoso per avere scritto il trattato di strategia militare Della guerra (Vom Kriege), pubblicato per la prima volta nel 1832, ma mai completato, a causa della morte precoce dell'autore. Quasi tutta la sua vita si svolse sotto il regno di Federico Guglielmo III.