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Mantova (Mantua in latino e Màntua in dialetto mantovano) è un comune italiano di 49 275 abitanti capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. Dal luglio 2008 la città d'arte lombarda, con Sabbioneta, entrambe accomunate dall'eredità lasciata loro dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Data la sua importanza come capitale del, prima, marchesato e, poi, ducato di Mantova, è rappresentata tra le quattordici città nobili del Vittoriano, come simbolo di "madre nobile" e precursore della successiva monarchia sabauda e dell'unità d'Italia.Nel 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha insignito Mantova del titolo di capitale italiana della cultura. Nel 2017 Mantova e la sua provincia, insieme a quelle di Bergamo, Brescia e Cremona, sono state premiate come Regione Europea della Gastronomia sotto il nome di Lombardia Orientale. Mantova è stata inoltre città europea dello sport nel 2019.Mantova è l'unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali. Inoltre, secondo quanto riportato nel rapporto di Legambiente "Ecosistema Urbano 2017", la città si è classificata al primo posto nella classifica delle migliori città italiane per qualità dell'ambiente e della vita.
Casale Monferrato (IPA: [kaˈsale moɱferˈrato], Casal Monfrà in piemontese, Casà in dialetto monferrino) è un comune italiano di 33 425 abitanti della provincia di Alessandria in Piemonte. È il secondo comune più popolato della provincia, dopo il capoluogo. Sin da quando divenne municipium romano la città è stata il centro più importante del circondario; dopo un periodo di decadenza causata dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente e dalle invasioni dei popoli barbari, infatti, divenne un libero Comune e dal XV al XVI secolo fu la capitale dei Paleologi. Successivamente divenne dominio dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee. Contesa nel corso del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli, durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro l'Impero austriaco.
Il marchesato del Monferrato fu un antico Stato italiano preunitario, sorto nel secolo XI quando la Marca Aleramica, gestita sino allora consortilmente fra tutti i discendenti di Aleramo, venne ripartita fra i marchesi del Monferrato e i marchesi del Vasto. Fu governato dalle dinastie Aleramici di Monferrato, Paleologi e Gonzaga. Terminò nel 1574, a seguito della sua elevazione a rango ducale. Per la maggior parte della sua esistenza, il marchesato fu suddiviso in due grandi aree separate: quella settentrionale, compresa tra le attuali province di Vercelli, Alessandria, Torino, Pavia, e quella meridionale, compresa tra quelle di Alessandria, Savona, Asti e Cuneo.
I Gonzaga sono stati una delle pi note famiglie principesche d'Europa, protagonisti della storia italiana ed europea dal XIV al XVIII secolo. Governarono Mantova, dapprima come signori, a partire dal 1328, poi come marchesi e duchi fino al 1707. Governarono inoltre il marchesato e poi ducato del Monferrato; rami cadetti governarono poi in Italia: il Ducato di Guastalla, il Ducato di Sabbioneta, i marchesati di Vescovato, Luzzara, Palazzolo e Castel Goffredo, Castiglione e Solferino, i principati di Bozzolo e Castiglione, la contea di Novellara; all'estero un ramo cadetto govern i ducati francesi di Nevers, Rethel, Mayenne e il principato di Arches. Mantennero un ruolo di primo piano nel contesto politico italiano ed europeo grazie ai loro ambasciatori e a un'abile politica matrimoniale, che aveva portato a rinsaldare i rapporti con l'Impero, la Spagna, la Francia e con le dinastie sovrane e le famiglie nobili pi in vista del tempo.Aumentarono ancora il proprio prestigio legandosi in matrimonio nel XVII secolo con una delle pi importanti famiglie reali d'Europa, gli Asburgo, quando Eleonora Gonzaga divenne la prima imperatrice della casata, sposandosi nel 1622 con Ferdinando II. Eleonora Gonzaga-Nevers divenne a sua volta imperatrice sposandosi con Ferdinando III. Maria Luisa di Gonzaga-Nevers divenne per ben due volte regina di Polonia, sposandosi con Ladislao IV e Giovanni II. La famiglia diede inoltre i natali a un santo, a dieci cardinali e a dodici vescovi della Chiesa cattolica. La loro grande fama anche legata al fatto di aver promosso, per diverse generazioni, la vita artistica e culturale al pi alto livello. La collezione artistica dei Gonzaga (detta la "Celeste Galeria") era celeberrima, comprendeva infatti opere degli artisti pi rinomati del Rinascimento e dell'Et Barocca e venne venduta in buona parte al re d'Inghilterra Carlo I quando i sovrani di Mantova si trovarono in difficolt economiche. I Gonzaga, oltre alle arti visive, sostennero anche molte grandi opere letterarie e di musica.
Federico II Gonzaga (Mantova, 17 maggio 1500 – Marmirolo, 28 giugno 1540) dal 1519 divenne il quinto marchese di Mantova e per matrimonio nel 1536 divenne il ventiseiesimo marchese del Monferrato; dal 1530 venne elevato dall'Imperatore Carlo V al titolo di primo duca di Mantova. Era figlio del marchese di Mantova Francesco II e di Isabella d'Este.
I Fasti gonzagheschi sono un ciclo di dipinti eseguito da Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, con il contributo della sua bottega. L'opera è volta alla celebrazione dinastica della gesta dei Gonzaga ed in particolare delle imprese militari realizzate tra il XV e il XVI secolo da vari membri della casata.
Il ducato del Monferrato fu un antico Stato italiano preunitario sorto con Guglielmo Gonzaga nel 1574, con l'elevazione al rango di ducato del marchesato del Monferrato. Il suo territorio, situato nel Piemonte meridionale, è ancora oggi noto come Monferrato.
Il Corpo Volontari Italiani è stata una grande unità militare pluriarma (fanteria, artiglieria, genio, marina, sanità, carabinieri, guardia mobile, servizio telegrafico e giustizia militare) del Regio esercito italiano composta da 43.543 uomini, quasi interamente da volontari compresi alcune centinaia di stranieri, e posta al comando del generale Giuseppe Garibaldi che operò nel corso della terza guerra di indipendenza del 1866 sul fronte del Trentino contro l'impero austriaco.
Gli Aleramici furono un'importante famiglia feudale di origine franca (o franco-salica), i cui diversi rami furono protagonisti della storia di varie regioni italiane, principalmente il Piemonte e la Liguria, ma anche la Sicilia e il Mezzogiorno d'Italia in epoca sveva. Discendenti da un ceppo dell'aristocrazia militare e funzionariale del Regno dei Franchi Occidentali, giunsero in Italia alla fine del IX secolo in seguito alla sconfitta del candidato imperiale Guido di Spoleto, del quale erano partigiani. Il capostipite ed eponimo Aleramo, figlio di un conte salico chiamato Guglielmo, fu fedele dapprima dei re d'Italia Ugo di Provenza e Berengario II d'Ivrea, ma, in seguito, si alleò all'imperatore Ottone I di Sassonia, dal quale fu riconfermato nel governo della Marca che da lui prese il nome nell'anno 967. Tale entità territoriale si estendeva dall'odierna provincia di Vercelli fino al Ponente Ligure. Dal dominio originario di Aleramo discenderanno nei secoli seguenti numerose dinastie sovrane, alcune delle quali ancora esistenti oggi, che governarono vaste aree dell'Italia nord-occidentale con il titolo di marchesi. Particolarmente rilevanti furono il Marchesato del Monferrato, il Marchesato di Saluzzo, nonché i marchesati di Busca e di Ceva. L'originaria Marca di Savona, sorta dalla divisione dei domini dell'aleramico Bonifacio del Vasto, si estinse invece alla metà del XII secolo per l'erezione della città in libero comune; dall'antico Stato savonese sorsero numerosi marchesati carretteschi, tra i quali il più importante fu il Marchesato di Finale. Nel corso del XII secolo i marchesi di Monferrato assursero ad un ruolo di protagonisti delle vicende del loro tempo. Il marchese Guglielmo V detto il Vecchio, nipote di papa Callisto II e cognato dell'imperatore Corrado III del Sacro Romano Impero e del re di Francia Luigi VI, fu uno dei comandanti della Seconda crociata. Schierato sul fronte filo-imperiale, come sarà proprio della tradizione ghibellina del suo casato, Guglielmo fu tra i più potenti signori feudali d'Europa: venne descritto dal cognato, il vescovo Ottone di Frisinga, come "l'unico dei signori d'Italia che sia sfuggito al potere delle città. Tra i suoi quattro figli, Bonifacio I degli Aleramici fu uno dei capi della Quarta crociata e fondò il Regno di Tessalonica nel 1204, mentre il nipote Baldovino V, il figlio Corrado e Maria, figlia del precedente, furono sovrani del Regno di Gerusalemme, rispettivamente dal 1185 al 1186, dal 1190 al 1192 (de facto), e dal 1205 al 1212. Dopo il sostanziale fallimento dei tentativi espansionistici in Oriente e l'effimero Stato costruito dal marchese di Monferrato Guglielmo VII sul finire del XIII secolo, il ramo principale si estinse nel 1305, passando la successione ai Paleologi di Bisanzio. Le numerose altre dinastie aleramiche proseguirono invece a lungo la loro storia. La cifra caratterizzante del potere aleramico fu il generoso mecenatismo letterario, che favorì la produzione della poesia trobadorica provenzale: nelle corti di Monferrato, di Saluzzo e di Finale trovarono ospitalità nomi celebri come Rambaldo di Vaqueiras, Bernart de Ventadorn e Gaucelm Faidit. La liberalità dei marchesi, valore fondante dell'etica cavalleresca, li rese celebri e apprezzati nell'ambiente letterario europeo, come testimoniano gli elogi di Dante Alighieri nel Convivio e, in tempi più recenti, di Giosuè Carducci.