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L'Impero giapponese occupò le Indie orientali olandesi durante la seconda guerra mondiale, a partire dal marzo 1942 fino alla fine del conflitto nel 1945. Questo periodo fu uno dei più critici e drammatici della storia dell'Indonesia. A causa dell'occupazione nazista del suo territorio nazionale, i Paesi Bassi non ebbero alcuna possibilità di difendere le proprie colonie contro l'offensiva giapponese, e in meno di tre mesi dopo il primo attacco nel territorio del Borneo, la marina giapponese, in concerto con l'esercito imperiale, ebbero la meglio sulle forze alleate. Inizialmente la maggior parte della popolazione indonesiana salutò con favore l'arrivo delle forze giapponesi, considerandoli come dei liberatori dal giogo coloniale olandese; tuttavia questo stesso sentimento cambiò quando gli indonesiani vennero coinvolti nel sopperire allo sforzo bellico soprattutto con il lavoro forzato. Tra il 1944 e il 1945, le truppe alleate non giunsero immediatamente in territorio indonesiano, soprattutto non toccarono le sue regioni più popolare come Giava e Sumatra. Per questo motivo la maggior parte dell'Indonesia era ancora sotto l'occupazione dei giapponesi quando questi furono costretti alla resa nell'agosto 1945. L'occupazione giapponese fu la prima seria sfida al dominio coloniale olandese e terminò con la fine di esso, gettando le basi per mutamenti politici e sociali radicali che sfociarono subito dopo nel periodo storico della guerra d'indipendenza indonesiana. A differenza di quanto avevano fatto gli olandesi, l'esercito giapponese facilitò la politicizzazione della popolazione indonesiana, e, particolarmente nella zona di Giava e, in modo minore, a Sumatra, essi educarono, addestrarono e armarono molti giovani indonesiani dando nel contempo ai loro leader nazionali la possibilità di esprimersi e organizzarsi politicamente. Grazie all'eliminazione del dominio coloniale olandese e alle libertà politiche concesse, il periodo dell'occupazione giapponese dell'Indonesia creò le condizioni affinché, mentre l'Impero giapponese veniva costretto arrendersi, in quegli stessi giorni la nazione indonesiana iniziò i primi passi per reclamare l'indipendenza del paese. Tuttavia, a guerra finita, gli olandesi cercarono di ripristinare il precedente ordine costituito, e solo dopo cinque lunghi e duri anni di lotta diplomatica, militare ma anche sociale, le autorità olandesi furono costrette a riconoscere l'indipendenza e la sovranità indonesiana nel dicembre del 1949. Fino al 1942 l'Indonesia fu colonizzata dai Paesi Bassi ed il suo territorio era noto con il nome di Indie orientali olandesi. Nel 1929 i leader nazionalisti Sukarno e Mohammad Hatta avevano già preconizzato una guerra nel Pacifico e che un'avanzata giapponese sarebbe stata un'opportunità vantaggiosa per la causa indipendentista indonesiana. Dal canto loro la propaganda giapponese iniziò a presentarsi come "la luce dell'Asia"; l'Impero giapponese era l'unica nazione asiatica che si era trasformata con successo in una società tecnologicamente avanzata e culturalmente moderna e, alla fine del XIX secolo rimase l'unico paese a restare indipendente in una regione, il sud-est asiatico nella quale la maggior parte delle altre nazioni erano finite sotto il dominio europeo o statunitense. A seguito della seconda guerra sino-giapponese, l'Impero giapponese rivolse la sua attenzione verso il sud est asiatico reclamando la cosiddetta sfera di co-prosperità della Grande Asia orientale, ovvero una sorta di zona commerciale sotto l'egida giapponese. Gradualmente l'Impero giapponese diffuse la propria influenza in tutto il continente asiatico tra la prima metà del XX secolo e tra gli anni venti e gli anni trenta stabilirono legami commerciali in tutte Indie orientali. Questi spaziavano dai piccoli negozi di città ai grandi centri commerciali e alle grandi industrie come la Suzuki e la Mitsubishi che iniziarono a investire nel commercio dello zucchero. La popolazione giapponese raggiunse il proprio picco nel 1931 con 6.949 residenti, prima di registrare un graduale calo, soprattutto a causa delle tensioni economiche tra Giappone e governo coloniale delle Indie Olandesi. Diversi funzionari e agenti giapponesi furono inviati in Indonesia per stabilire contatti con i nazionalisti indonesiani, soprattutto all'interno dei movimenti di ispirazione islamica, mentre, di contro, i nazionalisti indonesiani erano incentivati a recarsi in Giappone. Questo incoraggiamento del nazionalismo indonesiano entrava in un contesto molto più ampio cioè all'interno di un discorso diretto a rivendicare il continente asiatico per gli asiatici. La maggior parte degli indonesiani credettero alle promesse giapponesi di porre fine al sistema di dominio olandese basato su criteri razziali, e per questo motivo gli indonesiani di etnia cinese, che erano il gruppo etnico che più aveva traeva vantaggio da tale sistema, si dimostrarono i più contrari. Un altro gruppo scarsamente solidale con l'alleanza giapponese era la resistenza indonesiana di ispirazione comunista, che continuò a seguire una politica fedele al fronte popolare unito proposto dall'Unione Sovietica contro ogni forma di fascismo. L'aggressione espansionistica giapponese in Manciuria e in Cina destarono inoltre non poche preoccupazioni tra la popolazione cinese in Indonesia, che iniziò a raccogliere fondi per sovvenzionare la resistenza anti-giapponese in Indonesia. Nel novembre del 1941 il Madjlis Rakjat Indonesia, un'organizzazione politica e religiosa indonesiana, sottoscrisse un "memorandum" alle autorità governative coloniali olandesi per richiedere la mobilitazione della popolazione indonesiana per affrontare la minaccia della guerra; tuttavia il "memorandum" venne rifiutato dal momento che gli olandesi non consideravano il movimento del Madjlis Rakjat Indonesia rappresentativo del popolo indonesiano; nel frattempo, nell'arco temporale di pochi mesi, l'esercito giapponese aveva occupato tutto il territorio dell'arcipelago indonesiano.
La guerra d'Indocina venne combattuta fra il 23 novembre 1946 e il 12 luglio 1954 fra l'esercito coloniale francese e il movimento Viet Minh, guidato da Ho Chi Minh, che si poneva come scopo l'indipendenza del Vietnam. Già sottomessa dall'esercito giapponese durante la seconda guerra mondiale, l'armata francese in Indocina venne duramente sconfitta a Dien Bien Phu dall'esercito vietminh guidato da Võ Nguyên Giáp (nonostante un grande impegno militare e il sostegno degli Stati Uniti) e perse le sue colonie in Indocina, che venne suddivisa in quattro nuovi stati indipendenti, sulla base degli accordi di Ginevra del 1954: Vietnam del Nord, Vietnam del Sud, Cambogia e Laos.
Il pomelo, pummelo o pampaleone (nome scientifico Citrus maxima (Burm.) Merr.) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae e al genere Citrus. Secondo Maisto è il più antico agrume coltivato dall'uomo. È ritenuta una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti, assieme al cedro Citrus medica e al mandarino Citrus reticulata. A Shanghai (Cina) a questo frutto vengono attribuite proprietà afrodisiache.
L'Asia è una regione geografica del mondo, comunemente considerata un continente, a sua volta parte del supercontinente euroasiatico insieme all'Europa e di quello eurafrasiatico insieme ad Europa ed Africa. È il più vasto dei continenti del mondo, con una superficie di oltre 4,4 volte più grande di quella dell'Europa e pari a circa un terzo di tutte le terre emerse e, con circa 4,4 miliardi di abitanti, è anche il più popolato.