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Le Operette morali sono una raccolta di ventiquattro componimenti in prosa, divise tra dialoghi e novelle dallo stile medio e ironico, scritte tra il 1824 ed il 1832 dal poeta e letterato Giacomo Leopardi. Sono state pubblicate definitivamente a Napoli nel 1835, dopo due edizioni intermedie nel 1827 e nel 1834. Le Operette sono l'approdo letterario di quasi tutto lo Zibaldone.I temi sono quelli cari al poeta: il rapporto dell'uomo con la storia, con i suoi simili ed in particolare con la Natura, di cui Leopardi matura una personale visione filosofica; il confronto tra i valori del passato e la situazione statica e degenerata del presente; la potenza delle illusioni, la gloria e la noia. Sono tematiche riproposte alla luce del cambiamento radicale avvenuto nel cuore dello scrittore: la ragione non pi un ostacolo alla felicit , ma l'unico strumento umano per sfuggire alla disperazione. A differenza dei Canti, sono state concepite interamente nell'anno 1824. Le differenti edizioni testimoniano integrazioni di dialoghi successivi e aggiustamenti circa il messaggio finale. Le Operette furono spesso confuse con un progetto parallelo del padre Monaldo, che ebbe molto successo, e spesso Giacomo era citato come l'autore, procurando al poeta forte imbarazzo e frustrazione. Gli argomenti delle Operette, in particolar modo quelli sviluppati nel Dialogo della Moda e della Morte e Dialogo di Tristano e di un amico, saranno ribaditi con decisione, come un corollario della filosofia leopardiana, da Carlo Michelstaedter ne La Persuasione e la Rettorica.
Dissertazione sopra l'anima delle bestie è un'opera giovanile di Giacomo Leopardi. L'opera è il primo incontro filosofico con l'animalità da parte di un Giacomo Leopardi giovanissimo, che si sforza di cogliere il senso di un dibattito, vivissimo nel XVII e nel XVIII secolo, sull'anima dei "bruti", iniziando così un percorso che lo condurrà da un'appropriazione di temi culturali a una loro ricomposizione, su un terreno di personale riflessione; percorso che lo condurrà a una posizione singolarmente attuale, motivata con una straordinaria ricchezza di argomentazioni e acute osservazioni.
Romano Luperini (Lucca, 6 dicembre 1940) è un critico letterario, scrittore e politico italiano.
Roberto Vecchioni (Carate Brianza, 25 giugno 1943) è un cantautore, paroliere, scrittore, poeta ed ex insegnante italiano. Ha vinto alcuni dei premi e dei festival più importanti della musica italiana: il Premio Tenco nel 1983, il Festivalbar nel 1992, il Festival di Sanremo e il Premio Mia Martini della critica nel 2011; ha vinto inoltre il Premio Lunezia Antologia 2013. È considerato fra i cantautori italiani più importanti, influenti e stilisticamente eterogenei: nella sua opera, è ricorrente l'intrecciarsi del proprio essere con i più svariati miti della storia, della letteratura o dell'arte, questi ultimi presi in prestito, non tanto per descriverne le gesta, piuttosto come espediente per rappresentare una parte di sé.Dal 1969 al 2004 ha lavorato come docente in diversi licei classici delle province di Milano e di Brescia. Ha tenuto e tiene vari corsi universitari.
Pietro Citati (Firenze, 20 febbraio 1930) è uno scrittore, saggista, critico letterario e biografo italiano.
Giuseppe Rosati (L'Aquila, 8 settembre 1927 – Massa, 1º maggio 2005) è stato un latinista e filologo italiano.
Giorgio Ficara (Torino, 20 giugno 1952) è un saggista e critico letterario italiano. È professore ordinario di Letteratura italiana presso l'Università degli Studi di Torino.
Chiara Lico (Roma, 24 agosto 1975) è una giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva italiana.
Antonio Prete (Copertino, 1º dicembre 1939) è un critico letterario, professore universitario e scrittore italiano.