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Tito Rosina (1899 – 1958) è stato un critico letterario italiano, esponente di una agiata famiglia della borghesia commerciante genovese formatosi e cresciuto a Genova.
Marco Marchi (Castelfiorentino, 14 novembre 1951) è un critico letterario italiano.
Giuseppe Rosati (L'Aquila, 8 settembre 1927 – Massa, 1º maggio 2005) è stato un latinista e filologo italiano.
Giovanni Carmelo Verga (Vizzini, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) è stato uno scrittore, drammaturgo e senatore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo.
Ferruccio Pasqui (Rapolano Terme, 5 febbraio 1886 – Firenze, 1958) è stato un ceramista, illustratore, decoratore, pittore e incisore italiano.
Federigo Tozzi (Siena, 1º gennaio 1883 – Roma, 21 marzo 1920) è stato uno scrittore italiano. Per lungo tempo misconosciuto, è stato rivalutato solo molti anni dopo la sua scomparsa ed è ormai considerato uno dei più importanti narratori italiani del Novecento, oggetto di un'attenzione critica sempre crescente.
Chiara Lico (Roma, 24 agosto 1975) è una giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva italiana.
Angelo Fiore (Palermo, 1908 – Palermo, dicembre 1986) è stato uno scrittore italiano. Lavorò come impiegato statale a Palermo. Dopo il 1943, prestò servizio come interprete per l'Esercito Americano in Sicilia e di seguito come insegnante di Inglese negli istituti tecnici. Esordì nel 1963 con una raccolta di racconti dal titolo Un caso di coscienza per Lerici, tenuta a battesimo da Romano Bilenchi e Mario Luzi. Con Vallecchi uscirono, poi, i romanzi Il supplente (1964), Il lavoratore (1967, per il quale si aggiudicò uno dei due premi Selezione Marzotto), L'incarico (1970) e Domanda di prestito (1976). Il suo ultimo romanzo, L'erede del Beato, fu pubblicato da Rusconi nel 1981 con una nota critica di Geno Pampaloni. Poco prima della morte, avvenuta nel 1986 all'età di 78 anni, gli venne attribuito a Palermo il Premio Internazionale Mediterraneo. Benché appoggiato e stimato da eminenti studiosi e critici, non riuscì a farsi notare dal grande pubblico, anche per il suo stile complesso e per il proprio carattere schivo e poco accomodante.
Alfredo Panzini (Senigallia, 31 dicembre 1863 – Roma, 10 aprile 1939) è stato uno scrittore, critico letterario, lessicografo e docente italiano.