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Prato è un comune italiano di 193 809 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È la seconda città della Toscana per popolazione. Fino al 1992, anno della costituzione dell'omonima provincia, è stato il comune non capoluogo di provincia più popolato d'Italia. La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo. Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, che ne fa ancora oggi uno dei distretti più importanti a livello europeo. La città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.
Mariano Panebianco (Acireale, 4 settembre 1847 – Acireale, 30 novembre 1915) è stato un ingegnere e architetto italiano. Laureatosi a Napoli il 23 settembre 1876 ritornò nella sua Acireale dedicandosi subito all'attività professionale: il successo come progettista ingegnere e architetto fu immediato (le famiglie più potenti e danarose avevano avviato una strategia di nuova, moderata urbanistica e edilizia coi proventi dello zolfo e del vino, la Chiesa acese aveva ottenuto da poco la Diocesi), nel corso della sua carriera produsse oltre 130 progetti di cui molti realizzati. La sua produzione spazia dai lavori pubblici ai palazzi privati, alle chiese. Alla Esposizione Interprovinciale di Messina del 1882 venne premiato con medaglia d'argento. Nelle sue costruzioni è innanzitutto attento al decoro urbano, con facciate serene, regolari, spesso senza partizioni verticali, con evidenti suggestioni dalle opere napoletane, come nel palazzo Calanna (facciata del teatro di San Carlo del Niccolini, etc.). Attinge con misura al Rinascimento italiano (in questo sicuramente mosso al confronto ad alti livelli con l'opera di Mariano Falcini che dai primi anni '70 aveva eseguito per il barone di Floristella la splendida magione nel cuore di Acireale e le terme di Santa Venera alla periferia sud), in particolare a Serlio e ai Sansovino (come nel caso della sua abitazione di piazza Pasini o dell'imponente palazzo Nicolosi in Corso Umberto) ma non rinuncia a soluzioni allo stesso tempo eleganti e funzionali, come le lunette di casa Samperi sovrastanti tutte le aperture a pianterreno destinate al commercio sulla pubblica via, con funzione di illuminazione naturale. Utilizza felicemente, specialmente in contesti più liberi (piazze decentrate, frazioni a mare) materiali come la terracotta e il colore rosso vivo negli intonaci che, combinati con la bianca pietra calcarea del siracusano e la nera lavica testimoniano la sua pacata sperimentazione di una sorta di variante non codificata del liberty (villa Raciti e casa Rossi a Santa Maria La Scala). Progettò interessanti opere per la media industria (Società enologica Trinacria), per laboratori scientifici (Staz. speriment. di frutticoltura) e eseguì rilievi archeologici.
La Galleria degli Uffizi è un museo statale di Firenze, che fa parte del complesso museale denominato Gallerie degli Uffizi e comprendente, oltre alla suddetta galleria, il Corridoio Vasariano, le collezioni di Palazzo Pitti e il Giardino dei Boboli, che insieme costituiscono per quantità e qualità delle opere raccolte uno dei più importanti musei del mondo. Vi si trovano la più cospicua collezione esistente di Raffaello e Botticelli, oltre a nuclei fondamentali di opere di Giotto, Tiziano, Pontormo, Bronzino, Andrea del Sarto, Caravaggio, Dürer, Rubens ed altri ancora. Mentre a Palazzo Pitti si concentrano le opere pittoriche del Cinquecento e del Barocco (spaziando da Giorgione a Tiziano, da Ribera a Van Dyck), ma anche dell'Ottocento e Novecento italiano, il corridoio Vasariano ospitava fino al 2018 parte della Collezione di Autoritratti (oltre 1.700), che prossimamente sarà ospitata nella Galleria delle Statue e delle Pitture. Il museo ospita una raccolta di opere d'arte inestimabili, derivanti, come nucleo fondamentale, dalle collezioni dei Medici, arricchite nei secoli da lasciti, scambi e donazioni, tra cui spicca un fondamentale gruppo di opere religiose derivate dalle soppressioni di monasteri e conventi tra il XVIII e il XIX secolo. Divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico, l'esposizione mostra opere dal XII al XVIII secolo, con la migliore collezione al mondo di opere del Rinascimento fiorentino. Di grande pregio sono anche la collezione di statuaria antica e soprattutto quella dei disegni e delle stampe che, conservata nel Gabinetto omonimo, è una delle più cospicue ed importanti al mondo. Nel 2019 ha registrato 2.361.732 visitatori (dati Mibact).
La facciata di Santa Maria del Fiore fu uno degli elementi più tormentati nella storia della costruzione della cattedrale fiorentina. Avviata al tempo di Arnolfo di Cambio e decorata, fino al Quattrocento, da importanti lavori scultorei, venne demolita nel 1587 e, nonostante i numerosi progetti, mai rifatta fino all'Ottocento, quando fu messo in opera il progetto di Emilio De Fabris, che si vede ancora oggi. Oggetto di polemiche mai sopite, l'opera è oggi un importante esempio di stile neogotico in Italia.
Castelnuovo è una frazione del comune di Prato. Fa parte della circoscrizione sud e si trova nella porzione sud-est del territorio a poca distanza dai confini con il comune di Poggio a Caiano e Campi Bisenzio e non molto distante dalle Cascine di Tavola.
Arturo Conti (Livorno, 2 agosto 1823 – Livorno, 27 novembre 1900) è stato un architetto italiano. Proveniente da una ricca famiglia di industriali, studiò a Pisa, per poi seguire i corsi dell'Accademia di belle arti di Firenze con Mariano Falcini. Prese parte ai moti risorgimentali del 1849 e del 1859, mentre nel 1861 ottenne il primo posto al concorso internazionale per il nuovo museo archeologico di Atene. Nel 1874 fu nominato cavaliere della Corona d'Italia; in seguito divenne socio corrispondente del Collegio dei professori delle accademie di Firenze e Bologna. Tra il 1867 e il 1872 fu membro delle commissioni tecniche per definire l'ubicazione dei magazzini generali del porto di Livorno. Nel 1883 partecipò al concorso per la realizzazione del Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II di Roma, classificandosi tra i migliori e vincendo la medaglia d'argento. A Livorno lavorò al Cimitero della Misericordia (cappelle Aloisi e Bacci), edificò la facciata neorinascimentale della chiesa di Santa Barbara (ultimata nel 1871 e lodata da Emilio De Fabris), disegnò il basamento del monumento a Cavour sull'omonima piazza e la cancellata del monumento equestre a Vittorio Emanuele II di Augusto Rivalta. Ad Arturo Conti è stato attribuito è l'ampliamento del Palazzo di Giustizia con l'aggiunta della Corte d'assise. A Fauglia lavorò al palazzo comunale, progettò la ricostruzione dopo il terremoto della chiesa di San Lorenzo e realizzò altre opere minori. Fu autore anche di un saggio sul Duomo di Firenze ed in particolare sulla figura di Francesco Talenti. Cessò la propria attività nel 1897 a causa di un problema alla vista.
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.
Agostino Pennisi di Floristella (Acireale, 17 luglio 1832 – Acireale, 14 agosto 1885) è stato un imprenditore e numismatico italiano. Fu un patrizio di Acireale appartenente alla famiglia Pennisi, baroni di Floristella, proprietari di latifondi in Sicilia e di un'importante miniera di zolfo all'interno del feudo di Floristella, nei pressi di Valguarnera Caropepe, dove oggi è stato istituito l'omonimo parco minerario ed ancora si trova il palazzo baronale dei Floristella. Nella seconda metà del XIX secolo realizzò lo stabilimento dei bagni termali con annesso giardino, aperto nel 1873, e il vicino Grand Hotel des Bains, albergo in cui soggiornarono tra gli altri il Re d'Italia Umberto I di Savoia e la regina Margherita accompagnati dal presidente del Consiglio dei ministri Benedetto Cairoli (17 gennaio 1881), Richard Wagner con la famiglia (20 marzo-10 aprile 1882), Menotti Garibaldi (1873), Federico II, granduca ereditario di Baden, Ruggero Bonghi ed Ernest Renan (1875).A lui si deve la fabbricazione del palazzo Pennisi di Floristella, in Piazza Lionardo Vigo, ad Acireale, la cui facciata è dell'architetto Mariano Falcini e del Castello Scammacca situato vicino alla vecchia Stazione di Acireale. Ereditò una vasta collezione di monete greco-sicule e romane che ampliò, seguito dal figlio Salvatore Pennisi Alessi, e che oggi costituisce il Monetario Floristella, formato da migliaia di pezzi rari ed alcuni unici. Parte della collezione è conservata presso il Museo archeologico regionale di Siracusa, mentre altri pezzi sono ancora conservati presso la famiglia oppure sono in circolazione nel mercato collezionistico. In ossequio al non expedit, rifiutò la nomina a Senatore del Regno d'Italia.Dal 1894 è dedicata al barone Agostino Pennisi la Società di Mutuo Soccorso di Acireale. A lui è intitolata anche la piazza della vecchia stazione ferroviaria di Acireale dove prospetta l'ex Hotel des Bains.