Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il tempo atmosferico (o meteorologico), nella meteorologia, indica il complesso delle condizioni dell'atmosfera terrestre (definite da parametri come temperatura, pressione atmosferica, umidità, nuvolosità, precipitazioni, visibilità e vento, e dai fenomeni associati come ad es. pioggia, neve, grandine, ecc.) in un dato momento e in un dato luogo della superficie terrestre o in libera atmosfera(quando usato senza specificazioni si parla comunemente del "tempo" atmosferico terrestre).
La stagione è ciascuno dei periodi temporali in cui è suddiviso l'anno solare. Esistono diversi modi di definire una stagione: quelli utilizzati più comunemente sono la suddivisione astronomica e quella meteorologica. Secondo la suddivisione astronomica una stagione è l'intervallo di tempo che intercorre tra un equinozio e un solstizio; si distinguono quindi quattro stagioni: primavera, estate, autunno, inverno; ciascuna di esse ha una durata costante di tre mesi e ben definita nel corso dell'anno, indipendentemente dalla latitudine e dalla collocazione geografica. La suddivisione meteorologica tiene invece conto dei mutamenti climatici e ambientali che avvengono in un dato luogo nel corso dell'anno, e per questo non coincide quasi mai con la suddivisione astronomica delle stagioni; nelle zone temperate si distinguono in genere quattro stagioni meteorologiche approssimativamente simili a quelle astronomiche, ma la loro durata varia a seconda della latitudine e del microclima locale indotto dalla geografia circostante; nelle regioni polari generalmente si distinguono due sole stagioni (spesso denominate sole di mezzanotte e notte polare, oppure semplicemente estate e inverno) determinate dalla presenza o meno del sole sopra l'orizzonte; infine anche nelle zone tropicali si preferisce suddividere l'anno in due sole stagioni, definendole stagione delle piogge e stagione secca (anche se spesso sono presenti anche una stagione calda e una fredda), determinate dai principali mutamenti climatici annuali che investono le regioni italiane.
Il meteorologo in senso lato è colui che studia e lavora nel campo della meteorologia, mentre coloro che usano i modelli matematici, le conoscenze e l’esperienza acquisita nel settore per redigere prodotti meteorologici, come bollettini e previsioni del tempo, sono chiamati “previsori del tempo” o “meteorologi operativi".
Con il termine precipitazione si intendono, in meteorologia, tutti i fenomeni di trasferimento di acqua allo stato liquido o solido dall'atmosfera al suolo - come pioggia, neve, grandine, rugiada, brina - rappresentando una fase dell'intero ciclo idrologico. Queste acque, che tornano in genere a evaporare (a differenza di quelle litosferiche circolanti in permanenza nel terreno), sono anche dette meteoriche.
In meteorologia le isobare sono linee ideali che sulle carte meteorologiche uniscono i punti con uguale pressione atmosferica al livello del mare o ad una certa quota altimetrica.
Il clima (dal greco clinamen che vuol dire "inclinato") è lo stato medio del tempo atmosferico a varie scale spaziali (locale, regionale, nazionale, continentale, emisferico o globale) rilevato nell'arco di almeno 30 anni (secondo la definizione ufficiale fornita dalla Organizzazione meteorologica mondiale). È in massima parte una funzione dell'inclinazione dei raggi solari sulla superficie della Terra al variare della latitudine; a ciascuna fascia climatica-latitudinale della Terra corrispondono caratteristiche fisico-ambientali diverse in termini di flora e fauna detti biomi (es. foreste pluviali, deserti, foreste temperate, steppe, taiga, tundra e banchisa polare), influenzando fortemente le attività economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che abitano il territorio. La principale caratteristica del clima rispetto al comune "tempo meteorologico", oltre all'intervallo temporale di osservazione e studio, è l'avere un andamento che tende a mantenersi stabile nel corso degli anni pur con una variabilità climatica interannuale dovuta alle stagioni e di medio-lungo periodo che vi si sovrappone. L'attenzione scientifica negli ultimi decenni si è spostata sempre più sulla comprensione o ricerca approfondita dei meccanismi che regolano il clima terrestre, specie in rapporto ai temuti cambiamenti climatici osservati negli ultimi decenni (es.riscaldamento globale). La disciplina scientifica che studia tutti questi aspetti è la climatologia.
In meteorologia il termine ciclone indica una zona atmosferica di bassa pressione, ovvero un'area in cui la pressione atmosferica è minore di quella delle regioni circostanti alla stessa altitudine, e caratterizzata da un vortice atmosferico, a cui tipicamente è associato cattivo tempo atmosferico (temporali, pioggia, vento). Comunemente detti perturbazioni atmosferiche, assieme ai loro fronti meteorologici, si tratta a tutti gli effetti di vortici atmosferici a scala sinottica e mesoscala il cui processo di formazione e sviluppo è detto ciclogenesi e ne esistono due tipi di cicloni: quelli tropicali e quelli extratropicali.
In meteorologia si definisce situazione di blocco, o semplicemente blocco la configurazione barica in cui il flusso zonale, ovvero la propagazione delle perturbazioni (Atlantiche o Pacifiche) da ovest verso est, pilotate dalle prevalenti correnti occidentali (westerlies) è interrotto da un forte e persistente flusso di correnti causate da un anticiclone, detto appunto anticiclone di blocco. Dette correnti sono meridionali nell'Emisfero boreale e settentrionali nell'Emisfero australe
L'astrologia (dal greco antico ἀστρολογία: astrologhía = aster / astròs [stella] + logia [discorso]) è un complesso di credenze e tradizioni, prive di fondamento scientifico, secondo cui le posizioni e i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscono sugli eventi umani collettivi e individuali.. Una definizione alternativa di astrologia proviene dall'Enciclopedia delle religioni Vallecchi dove è definita come tecnica e dottrina di tipo religioso che attraverso l'identificazione degli astri con intelligenze divine o superiori, stabilisce un rapporto diretto fra azione degli astri e avvenimenti nell'ambiente, nella natura e nella storia umana. Chi pratica l'astrologia si chiama astrologo e la sua divinazione è chiamata oroscopo. Dall'antichità fino al XVII secolo, tuttavia, col termine astrologia si indicava tutta l'astronomia, di cui le previsioni astrologiche erano considerate una branca, quella che indicava le conseguenze sugli eventi umani risultanti dalla configurazione astronomica. Il titolo del testo principale dell'astrologia antica, il Tetrabiblos, era appunto "Degli effetti [delle configurazioni astronomiche sulla storia degli individui e delle nazioni]" e l'astrologia era chiamata da Tolomeo ὴ ἀπoτελεσματικής τέχνχη, cioè "la scienza degli effetti". L'astronomo/astrologo di corte, infatti, era tenuto a studiare il moto dei pianeti con l'obiettivo di fornire i suoi oroscopi e la praticarono anche due protagonisti della rivoluzione astronomica come Keplero e Galilei.L'affermazione del sistema eliocentrico, ritenuto dagli astrologi compatibile con una visione geocentrica, non modificò le pratiche dell'astrologia. Con la rivoluzione scientifica, tuttavia, l'astrologia cessò di essere considerata parte dell'astronomia e venne considerata una pratica dell'occulto e una pseudoscienza. L'astrologia, quindi, viene oggi considerata da filosofi della scienza, da psicologi e da esponenti della comunità scientifica attivi nelle discipline più diverse una credenza basata su antiche superstizioni e, secondo alcuni studiosi, si configura come una scienza patologica. Nel 2006, il National Science Board degli Stati Uniti d'America ha pubblicato una dichiarazione ufficiale in cui ribadisce che l'astrologia è una pseudoscienza. In Italia il CICAP raccoglie ed esamina le previsioni fatte dagli astrologi sull'anno trascorso rilevando che "quando le previsioni sono vaghe e generiche, tali che chiunque le potrebbe fare, gli astrologi tendono a indovinare. Quando invece si fanno più precise, l'errore è pressoché costante"..