Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La meteorologia (dal greco μετεωρολογία, letteralmente "studio dei fenomeni celesti") è il ramo delle scienze dell'atmosfera e della Terra che studia i fenomeni fisici che avvengono nell'atmosfera terrestre (troposfera) e responsabili del tempo atmosferico.
La stagione è ciascuno dei periodi temporali in cui è suddiviso l'anno solare. Esistono diversi modi di definire una stagione: quelli utilizzati più comunemente sono la suddivisione astronomica e quella meteorologica. Secondo la suddivisione astronomica una stagione è l'intervallo di tempo che intercorre tra un equinozio e un solstizio; si distinguono quindi quattro stagioni: primavera, estate, autunno, inverno; ciascuna di esse ha una durata costante di tre mesi e ben definita nel corso dell'anno, indipendentemente dalla latitudine e dalla collocazione geografica. La suddivisione meteorologica tiene invece conto dei mutamenti climatici e ambientali che avvengono in un dato luogo nel corso dell'anno, e per questo non coincide quasi mai con la suddivisione astronomica delle stagioni; nelle zone temperate si distinguono in genere quattro stagioni meteorologiche approssimativamente simili a quelle astronomiche, ma la loro durata varia a seconda della latitudine e del microclima locale indotto dalla geografia circostante; nelle regioni polari generalmente si distinguono due sole stagioni (spesso denominate sole di mezzanotte e notte polare, oppure semplicemente estate e inverno) determinate dalla presenza o meno del sole sopra l'orizzonte; infine anche nelle zone tropicali si preferisce suddividere l'anno in due sole stagioni, definendole stagione delle piogge e stagione secca (anche se spesso sono presenti anche una stagione calda e una fredda), determinate dai principali mutamenti climatici annuali che investono le regioni italiane.
Il clima italiano è il clima che caratterizza la regione italiana, compresa tra 47° 00′ e 35° 30′ di latitudine nord, ovvero posta poco più a sud rispetto al centro della zona temperata dell'emisfero boreale: nel nord del territorio prevale, secondo la classificazione dei climi di Köppen, un tipo di clima temperato umido (Cfa/Cfb), mentre al centro-sud il clima mediterraneo con periodo estivo secco (Csa).
Il meteorologo in senso lato è colui che studia e lavora nel campo della meteorologia, mentre coloro che usano i modelli matematici, le conoscenze e l’esperienza acquisita nel settore per redigere prodotti meteorologici, come bollettini e previsioni del tempo, sono chiamati “previsori del tempo” o “meteorologi operativi".
Con il termine precipitazione si intendono, in meteorologia, tutti i fenomeni di trasferimento di acqua allo stato liquido o solido dall'atmosfera al suolo - come pioggia, neve, grandine, rugiada, brina - rappresentando una fase dell'intero ciclo idrologico. Queste acque, che tornano in genere a evaporare (a differenza di quelle litosferiche circolanti in permanenza nel terreno), sono anche dette meteoriche.
In meteorologia le isobare sono linee ideali che sulle carte meteorologiche uniscono i punti con uguale pressione atmosferica al livello del mare o ad una certa quota altimetrica.
Il clima francese muta radicalmente da zona a zona, anche se, grazie alla sua posizione geografica, la Francia gode sicuramente di temperature miti che variano da quelle mediterranee della Costa Azzurra e di tutte le altre nell'estremo sud del paese a quelle oceaniche fresche o anche fredde della costa occidentale che si affaccia sull'Atlantico, fino ad avere piogge molto frequenti e temperature basse (ma con grandi escursioni termiche annue) nelle aree del nord dello Stato. In Francia si possono distinguere almeno quattro regioni climatiche principali: Quella a clima oceanico umido, presente su tutta la fascia atlantica sino ai Pirenei e sulla Manica, latitudinalmente al centro del paese, e caratterizzata da venti molto forti in estate ed autunno, ci sono piogge molto frequenti nelle stagioni intermedie, anche nevose in inverno, ma molto rare in estate. Le temperature non esageratamente rigide in inverno, ma sono fresche e gradevoli in estate, mai alte. Quella a clima semicontinentale, che comprende l'area del Rodano e quasi tutti i massicci montuosi del Paese, oltre alla Lorena ed alla Alsazia. Caratterizzata da inverni secchi, gelidi e ventosi ed estati gradevoli, anche se calde in Alsazia. La pluviometria, in questa area climatica, è singolare: circa l'85 % delle precipitazioni avvengono in inverno. Esse sono molto spesso nevose. Quella a clima continentale di foresta, nella zona di Parigi e in tutta la zona nord della Francia, caratterizzata da inverni molto freddi ed estati abbastanza calde, ma piovose, in contrasto con la siccità primaverile ed autunnale. Quella a clima tirrenico o mediterraneo, con scarse escursioni termiche, sia diurne che annue. Le precipitazione si concentrano in inverno e in primavera, mentre gli inverni sono miti ed asciutti e le estati sono calde, ma gradevolmente ventilate.In sintesi, possiamo dire che il clima francese è, nel suo complesso, una sorta di transizione tra il clima molto caldo e con forti escursioni termiche (diurne ed annue) italoispanico ed ellenico, e quello molto fresco o freddo ed assai piovoso e ventoso delle, più a nord, Isole britanniche.
Il clima continentale è un clima tipico delle terre interne ai continenti situati nelle zone temperate dell'emisfero settentrionale. È caratterizzato da significative escursioni termiche tra inverno ed estate. Spesso è accompagnato da temperature invernali piuttosto basse che permettono il persistere della coltre nevosa, mentre le estati possono essere estremamente calde, spesso afose. La lontananza dal mare non consente poi di avere un'elevata umidità e di conseguenza le precipitazioni sono generalmente limitate.
Il clima alpino è l'insieme delle manifestazioni fisiche e climatiche presenti al di sopra della linea degli alberi. È tipico delle catene montuose più importanti come le Alpi.