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La nivola è un genere letterario ideato da Miguel de Unamuno. Il termine "nivola" appare per la prima volta come descrizione per il romanzo Nebbia dello stesso Unamuno. Il genere fu creato per evidenziare la distanza dell'autore dal realismo presente nei romanzi della fine del XIX secolo. Con la creazione di questo genere letterario, Unamuno si concentrò particolarmente sull'evoluzione e sullo sviluppo psicologico dei vari personaggi, contrapponendosi al narratore onnisciente in terza persona presente nel realismo. L'idea quindi è preponderante rispetto alla forma, e in alcuni romanzi di questo genere la distinzione tra autore e personaggi è spesso labile, tanto da scomparire talvolta (come in Nebbia). Unamuno descrive così la sua concezione del termine nivola in un breve scritto pubblicato nel 1935: Tra gli esempi di questo genere, oltre al già citato Nebbia, vi sono Abel Sánchez, Amore e pedagogia e La zia Tula, tutti di Unamuno. Jesse Lee Kercheval ritiene il termine nivola un sinonimo di novela, romanzo.
Nebbia (in spagnolo Niebla) è un romanzo di Miguel de Unamuno pubblicato nel 1914, primo esempio del genere letterario della nivola. Il titolo si riferisce alla visione che Augusto ha della sua stessa vita. In una delle sue meditazioni filosofiche, il protagonista descrive il suo mondo come un insieme di eventi piccoli e grandi, alcuni positivi ed altri negativi, che concorrono tutti ad offuscare la sua visione della vita.
Miguel de Cervantes Saavedra (Alcalá de Henares, 29 settembre 1547 – Madrid, 23 aprile 1616) è stato uno scrittore, romanziere, poeta, drammaturgo e militare spagnolo. È universalmente noto per essere l'autore del romanzo Don Chisciotte della Mancia, uno dei capolavori della letteratura mondiale di ogni tempo. In quest'opera, pubblicata in due volumi nel 1605 e nel 1615, l'autore prende di mira con l'arma della satira e dell'ironia i romanzi cavallereschi e la società del suo tempo. Nel romanzo, Cervantes contrappone all'allampanato cavaliere, maniaco di avventure e di gloria, la figura del suo pingue e umanissimo scudiero, incapace d'innalzarsi al di sopra della piatta realtà. La sua influenza sulla letteratura spagnola è stata tale che lo spagnolo è stato definito come la lingua di Cervantes e a lui è stato dedicato l'Istituto di lingua e cultura spagnola.
Miguel Primo de Rivera y Orbaneja (Jerez de la Frontera, 8 gennaio 1870 – Parigi, 16 marzo 1930) è stato un generale e politico spagnolo. Governò la Spagna come dittatore dal 15 settembre 1923 al 28 gennaio 1930.
Henri-Louis Bergson (Parigi, 18 ottobre 1859 – Parigi, 4 gennaio 1941) è stato un filosofo francese. La sua opera superò le tradizioni ottocentesche dello Spiritualismo e del Positivismo ed ebbe una forte influenza nei campi della psicologia, della biologia, dell'arte, della letteratura e della teologia. Fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1927 sia «per le sue ricche e feconde idee» sia «per la brillante abilità con cui ha saputo presentarle».
Giovanni Battista Martini O.F.M.Conv. (Bologna, 25 aprile 1706 – Bologna, 3 agosto 1784) è stato un francescano, compositore, teorico della musica ed erudito italiano. Musicista stimatissimo, dotato di una vasta erudizione, è annoverato tra i maestri di Wolfgang Amadeus Mozart. È intitolato a suo nome il Conservatorio Statale di Musica in Bologna, che ha avuto tra i suoi allievi Gioachino Rossini e Ottorino Respighi.
Gaetano Rummo (Benevento, 6 luglio 1853 – Napoli, 11 maggio 1917) è stato un medico e politico italiano. «Clinico insigne e parlamentare illustre; pioniere del giornalismo medico italiano ed esempio mirabile di quanto possa da umili origini ascendere volontà e intelletto».
Antonio Castronuovo (Acerenza, 1954) è un saggista e traduttore italiano che si occupa di storie e scienze anomale, aforistica, patafisica.