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Miguel de Unamuno y Jugo (Bilbao, 29 settembre 1864 – Salamanca, 31 dicembre 1936) è stato un poeta, filosofo, scrittore, drammaturgo e politico spagnolo di origini basche che, rinnovandoli, ha portato sul piano filosofico i motivi più tipici dell'ispanismo, seppure in opere non sistematiche e quasi sempre di carattere letterario. Canonicamente, viene fatto rientrare nel movimento letterario chiamato Generazione del '98, espressione del modernismo letterario spagnolo. Fu anche, dal 1931 al 1933, membro del Congresso dei Deputati, la camera bassa spagnola, eletto nella circoscrizione di Salamanca.
Miguel de Cervantes Saavedra (Alcalá de Henares, 29 settembre 1547 – Madrid, 23 aprile 1616) è stato uno scrittore, romanziere, poeta, drammaturgo e militare spagnolo. È universalmente noto per essere l'autore del romanzo Don Chisciotte della Mancia, uno dei capolavori della letteratura mondiale di ogni tempo. In quest'opera, pubblicata in due volumi nel 1605 e nel 1615, l'autore prende di mira con l'arma della satira e dell'ironia i romanzi cavallereschi e la società del suo tempo. Nel romanzo, Cervantes contrappone all'allampanato cavaliere, maniaco di avventure e di gloria, la figura del suo pingue e umanissimo scudiero, incapace d'innalzarsi al di sopra della piatta realtà. La sua influenza sulla letteratura spagnola è stata tale che lo spagnolo è stato definito come la lingua di Cervantes e a lui è stato dedicato l'Istituto di lingua e cultura spagnola.
"La religione è l'oppio dei popoli" è una delle affermazioni più spesso parafrasate del sociologo e teorico di economia tedesco Karl Marx. È stata tradotta dall'originale tedesco, "Die Religion ... ist das Opium des Volkes" ed è spesso tradotta come "la religione... è l'oppio delle masse". La citazione ha origine dall'introduzione dell'opera di Marx A Contribution to the Critique of Hegel's Philosophy of Right, che iniziò a scrivere nel 1843, ma che fu pubblicata solo dopo la sua morte. L'introduzione a questo lavoro fu pubblicata separatamente nel 1844, nella rivista di Marx Deutsch–Französische Jahrbücher, una collaborazione con Arnold Ruge. La citazione completa di Karl Marx si traduce come: "La religione è il sospiro della creatura oppressa, il cuore di un mondo senza cuore e l'anima delle condizioni senz'anima. È l'oppio del popolo". Spesso citata solo in parte, l'interpretazione della metafora nel suo contesto ha ricevuto molta meno attenzione.
La nivola è un genere letterario ideato da Miguel de Unamuno. Il termine "nivola" appare per la prima volta come descrizione per il romanzo Nebbia dello stesso Unamuno. Il genere fu creato per evidenziare la distanza dell'autore dal realismo presente nei romanzi della fine del XIX secolo. Con la creazione di questo genere letterario, Unamuno si concentrò particolarmente sull'evoluzione e sullo sviluppo psicologico dei vari personaggi, contrapponendosi al narratore onnisciente in terza persona presente nel realismo. L'idea quindi è preponderante rispetto alla forma, e in alcuni romanzi di questo genere la distinzione tra autore e personaggi è spesso labile, tanto da scomparire talvolta (come in Nebbia). Unamuno descrive così la sua concezione del termine nivola in un breve scritto pubblicato nel 1935: Tra gli esempi di questo genere, oltre al già citato Nebbia, vi sono Abel Sánchez, Amore e pedagogia e La zia Tula, tutti di Unamuno. Jesse Lee Kercheval ritiene il termine nivola un sinonimo di novela, romanzo.
Nebbia (in spagnolo Niebla) è un romanzo di Miguel de Unamuno pubblicato nel 1914, primo esempio del genere letterario della nivola. Il titolo si riferisce alla visione che Augusto ha della sua stessa vita. In una delle sue meditazioni filosofiche, il protagonista descrive il suo mondo come un insieme di eventi piccoli e grandi, alcuni positivi ed altri negativi, che concorrono tutti ad offuscare la sua visione della vita.
Miguel Torga, pseudonimo di Adolfo Correia da Rocha (São Martinho de Anta, 12 agosto 1907 – Coimbra, 17 gennaio 1995), è stato uno scrittore e poeta portoghese, primo vincitore del Premio Camões nel 1989. Nelle sue poesie e nei suo romanzi esalta la nobiltà della condizione umana, indipendente dalla potenza di Dio, visto come un indifferente creatore, completamente assente nella vita dell'individuo, che è dunque interamente del possessore. Ha scritto anche opere per il teatro.