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L'ordinario (latino ordinarium) è l'insieme delle parti della messa (Ordinarium missae) o delle ore canoniche (Ordinarium officii), secondo il rito romano della Chiesa cattolica, il cui testo rimane immutato nei periodi dell'anno liturgico o nella commemorazione di un santo o di un evento significativo. Il termine si usa in contrapposizione a proprio che è l'insieme delle parti della liturgia il cui testo varia in base alla data o all'occasione liturgica. Le parti dell'ordinario sono dette anche parti fisse, proprio perché non dipendono dal giorno o dalla festa. I canti dell'ordinario sono chiamati dal nome delle loro prime parole: Kyrie Gloria Sanctus e Benedictus Agnus Deiai quali bisogna aggiungere il CredoIl credo è un’aggiunta abbastanza “recente”, poiché costituisce un recitativo corale, assieme al Padre Nostro. Non è un caso: il Credo e il Padre nostro vengono definite dalla Chiesa le “consegne del Battesimo”. Da questo è preferibile non inserire il Credo come canto dell’ordinario per due ragioni: assieme al Padre Nostro, questi due recitativi: siano cantati da tutti siano conosciuti in lingua latina, proprio per favorire la comunione in caso di celebrazioni polinguistiche.Il libro che raccoglie l'insieme dei canti dell'ordinario è detto Kyriale dal nome del primo canto. Nel repertorio del canto gregoriano questi canti sono stati raggruppati in modo da formare delle "messe", cioè collezioni che comprendono un Kyrie, un Gloria, un Sanctus e un Agnus Dei. Queste presentazioni però non devono trarre in inganno: questo lavoro frutto della restaurazione gregoriana del secolo scorso non riflette una verità storica. In effetti il Kyriale costituisce un repertorio composito di origine regionale. Negli altri riti liturgici della Chiesa cattolica, tuttavia, vi sono degli ordinari della messa differenti: per esempio nel rito ambrosiano l'Agnus Dei non è mai presente (salvo che nelle esequie).
La messa è una composizione sacra che comprende un insieme coerente di parti, suscettibile di servire come accompagnamento alla liturgia eucaristica o Celebrazione eucaristica, prevalentemente quella della Chiesa cattolica, ma anche della chiesa anglicana o luterana.
Agnus Dei è un'espressione evangelica in lingua latina che significa Agnello di Dio e si riferisce a Gesù Cristo nel suo ruolo di vittima sacrificale per la redenzione dei peccati dell'umanità. Con Agnus Dei o agnello pasquale si indica anche una particolare immagine della simbologia dell'arte ecclesiastica: un agnello che porta una croce, e che rappresenta appunto Cristo. Agnus Dei è anche il nome comunemente attribuito alla litania che inizia con queste parole. È basata su Giovanni 1, 29.36 e viene utilizzata nella liturgia della messa nel rito romano durante i riti della frazione del pane e dell'immistione. Nel rito anglicano, le parole dell'Agnus Dei, in inglese, possono essere cantate durante la Santa Comunione. L'Agnus Dei non è presente nel rito ambrosiano.
Il Santo, in lingua latina Sanctus o Tersanctus o Trisagio angelico, è un inno dell'ordinario della Messa cattolica. Esso è parte integrante del prefazio, del quale costituisce la conclusione, prima dell'inizio della preghiera eucaristica; esso viene cantato o recitato ad alta voce dal sacerdote insieme al popolo sia nella forma ordinaria, sia in quella straordinaria.È usato in quasi tutti i riti delle liturgie cattoliche, ortodosse e in molte protestanti. Quest'inno è un invito rivolto alla Chiesa terrestre ad unirsi ai cori celesti nella lode al Signore. La prima parte del Sanctus è stata introdotta nella liturgia cattolica alla fine del IV secolo.Il testo della seconda parte, il Benedictus, è tratto dal Vangelo secondo Matteo (21,9), nel contesto del racconto dell'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme la domenica delle palme. L'affermazione solenne della santità e trascendenza di Dio dell'universo è completata da questa affermazione al Cristo re che cita il salmo della messa del giorno di Pasqua (117,6). Questa seconda parte è attestata nella Messa romana solo nel VII secolo.Il Santo è stato spesso musicato insieme alle altre parti della Messa.
La Messa in Si minore (BWV 232) è una composizione di musica sacra scritta da Johann Sebastian Bach. Come il nome stesso spiega, si tratta della trasposizione musicale della Messa nell'usuale lingua latina del rito cattolico, quella che viene definita messa cantata. Alcune parti della Messa in Si minore risalgono al 1724, tuttavia l'insieme è stato completato nella forma attuale nel 1749, l'anno prima della morte del compositore, avvenuta nel 1750.