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L'anarco-capitalismo, chiamato anche anarco-liberismo, anarchia di mercato, anarchia del libero mercato, capitalismo libertario o anarchismo della proprietà privata, è uno degli orientamenti della filosofia politica liberale e anarco-individualista (di area libertariana), e della filosofia giuridica giusnaturalista contemporanea, ed è presente principalmente nel mondo anglosassone, sebbene non manchino oggi importanti esponenti anarco-capitalisti tedeschi, francesi, italiani e di altre nazionalità. Si tratta di un'ideologia politica che propone l'abolizione dello Stato a favore della sovranità individuale sotto il libero mercato. Il principale riferimento intellettuale per l'anarco-capitalismo è l'opera dell'economista e filosofo della politica Murray Rothbard (1926 - 1995). Apparsa sulla scena statunitense nel corso degli anni sessanta, questa teoria politica propone l'instaurazione di una società priva di tassazione, dove ogni servizio venga offerto dai privati tramite spesa volontaria e nella quale sia eliminato ogni ricorso alla coercizione attraverso il superamento dello Stato, ritenuto intrinsecamente autoritario. L'anarco-capitalismo affonda le radici nella tradizione liberale e liberista, definendosi l'unica possibilità di dare un contenuto realistico e coerente alla proposta di abolire lo Stato e la violenza che è insita in esso.
La storia dell'anarchismo narra l'evoluzione di una filosofia politica la quale sostiene la società in condizione di Apolidia (cioè senza la presenza di uno Stato), spesso definita come "istituzione volontaria di autogoverno", ma che diversi autori hanno invece ulteriormente definito come un istituto più specificatamente fondato su un'"associazione libera" da qualsiasi forma di gerarchia e potere. L'anarchismo ritiene pertanto che lo Stato sia quantomai indesiderabile, non necessario quand'anche non esplicitamente dannoso per la vita umana. Mentre però l'anti-statalismo risulta essere in un certo qual modo ancora centrale nella sua visione del mondo, l'anarchismo storico in senso stretto implica anche la definizione di un'"autorità opposta" a un'organizzazione "gerarchica" nella conduzione della relazione interpersonale includendovi - ma non limitando a - il sistema statale nel suo complesso. L'anarchismo così come viene solitamente inteso nella Storia moderna scaturì per via diretta dal pensiero sia laico che religioso portato avanti dall'Illuminismo (da cui la definizione di "Età dei Lumi". La sua tendenza centrale in quanto movimento sociale di massa è stata ben rappresentata dall'anarco-comunismo e dall'anarco-sindacalismo, con l'anarco-individualismo il quale si è evoluto ed espresso primariamente in qualità di movimento letterario ma che purtuttavia ha influito anche sulle sue correnti più ampie, inclusa la partecipazione degli individualisti alle maggiori organizzazioni anarchiche.
L'anarchismo insurrezionalista (anarco-insurrezionalismo) è una teoria politico-rivoluzionaria che affonda le sue radici nell'anarchia. L'anarchismo insurrezionale è quindi un mezzo adoperato dagli anarchici per il raggiungimento dei propri specifici obiettivi, con atti di ribellione violenta, sia individuali sia collettivi.
L'anarchismo cristiano, cristianesimo anarchico o anarco-cristianesimo è una corrente dell'anarchismo filosofico basata sull'intendere la vita cristiana tra i principi etici e organizzativo-sociali dell'anarchia. I cristiani anarchici, detti anche anarco-cristiani, affermano che ogni persona è preziosa ed uguale a tutte le altre davanti a Dio, il quale è l'unica vera e benevola autorità al di sopra degli uomini, che il diritto naturale è il pilastro fondante della libertà individuale e che non c'è posto né per governi, né per autorità civili o ecclesiastiche. Gli anarchici cristiani combattono soprattutto contro lo Stato e contro l'idea che ci si debba sottomettere ad esso; dal momento che l'autorità statale è spesso violenta, guerrafondaia e corrotta, soprattutto quando viene glorificata, essa viene considerata idolatra dagli anarchici cristiani, perciò la denunciano e la rifiutano. Essi ritengono sostanzialmente gli insegnamenti dell'Antico e Nuovo Testamento come principi spirituali dell'anarchia, in particolare per ciò che riguarda il discorso della montagna, uno dei più celebri sermoni di Gesù Cristo, proprio per il suo carattere compassionevole e pacifista. Si parla di anarchismo cristiano in riferimento a persone o movimenti che, nella bimillenaria storia del cristianesimo, hanno contestato radicalmente, in nome dell'autentico messaggio di pace e libertà individuale contenuto nel Vangelo, le violenze e le censure spesso operate dalle autorità, politiche, religiose ed ecclesiastiche incluse, verso il progresso della vita civile. La parte relativa al messaggio sociale dei Vangeli, arriva a fondersi, alla luce delle dottrine egualitarie del XIX secolo, quali quelle anarchiche di connotazione non violenta, con paralleli valori in esse contenuti. Vengono frequentemente ed altresì rivisti in questa luce comportamenti tipici della vita degli apostoli, nonché aspetti sociali delle prime comunità cristiane, quali la condivisione dei beni, l'egualitarismo, il rifiuto del potere statale ed altri.
L'anarchismo è definito come la filosofia politica applicata o il metodo di lotta alla base dei movimenti libertari volti fattualmente già dal XIX secolo al raggiungimento dell'anarchia come organizzazione societaria, teorizzante che lo Stato sia indesiderabile, non necessario e dannoso o in alternativa come la filosofia politica che si oppone all'autorità o all'organizzazione gerarchica nello svolgimento delle relazioni umane.I fautori dell'anarchismo, noti come anarchici, propongono società senza Stato basate sulle associazioni volontarie e non gerarchiche. Il termine inteso in senso politico venne inizialmente utilizzato dal girondino Jacques Pierre Brissot nel 1793, definendo negativamente la corrente politica degli enragés o arrabbiati, gruppo rivoluzionario radicale critico di ogni forma d'autorità. Nel 1840 con Pierre-Joseph Proudhon e il suo saggio Che cos'è la proprietà? (Qu'est-ce que la propriété ?) i termini anarchia e anarchismo assumeranno una connotazione positiva. Ci sono alcune tradizioni di anarchismo e sulla base della storia del movimento transitata attraverso il dibattito fine-ottocentesco dell'anarchismo senza aggettivi, alla fine del quale Errico Malatesta sintetizzò il concetto con la frase «Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi», non tutte si escludono vicendevolmente. Le scuole di pensiero anarchico possono differire tra loro anche in modo sostanziale, spaziando dall'individualismo estremo al totale collettivismo. Le tipologie di anarchismo sono state suddivise in due categorie, ovvero anarco-socialismo e anarco-individualismo, tuttavia compaiono anche altre suddivisioni basate comunque su classificazioni dualiste simili.L'anarchismo in quanto movimento sociale ha registrato regolarmente fluttuazioni di popolarità. La tendenza centrale dell'anarchismo a coniugarsi come movimento sociale di massa si è avuta con l'anarco-comunismo e con l'anarco-sindacalismo mentre l'anarco-individualismo è principalmente un fenomeno letterario, che tuttavia ha avuto un impatto sulle correnti più grandi. La maggior parte degli anarchici sostiene l'autodifesa o la nonviolenza (anarco-pacifismo) mentre alcuni anarchici hanno approvato l'uso di alcune misure coercitive, tra le quali la rivoluzione violenta e il terrorismo, per ottenere la società anarchica.