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Orientalismo (corrente pittorica)

L'orientalismo è una corrente pittorica, iniziata in Francia alla fine del settecento e sviluppatasi poi nell'ottocento soprattutto in Francia e in Inghilterra, che tendeva a rappresentare ambientazioni e atmosfere tipiche del mondo orientale. Il movimento nasce nel più ampio contesto di tendenze provenienti dall'esotismo, che hanno influenzato il mondo culturale e artistico dell'Europa, soprattutto fra il settecento e il novecento. La corrente ha inizio soprattutto in Francia, a seguito della spedizione di Napoleone in Egitto del 1798, e si sviluppa poi con crescente interesse anche in Inghilterra e in altri paesi europei, anche a seguito dell'estendersi del colonialismo europeo in Nordafrica e nel Medio Oriente. I pittori orientalisti, che spesso non avevano mai visitato l'oriente, tendevano a ritrarre figure, ambienti, scene di vita, del mondo arabo o mediorientale, sempre carichi di fascino, di esotico mistero e frequentemente anche di una certa sensualità, per la tendenza romantica a vedere nel mondo esotico un ambiente libero dalle convenzioni borghesi occidentali. L'orientalismo non arrivò mai a costituire una vera e propria scuola, e si intersecò, attraverso i suoi diversi esponenti, con il romanticismo, il post-impressionismo, il classicismo. Fra i maggiori esponenti dell'orientalismo francese ed inglese, Eugène Delacroix, Jean Auguste Dominique Ingres, Jean-Léon Gérôme, Frederick Arthur Bridgman, Charles Landelle, Addison Thomas Millar, Charles Sprague Pearce, Thomas Frederic Mason Sheard, Maurice Bompard. Etienne Dinet. Tra i belgi, Charles Verlat.

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