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Il Tardo Impero romano o Basso Impero romano rappresentò l'ultima parte della storia politica romana che va dalla presa di potere di Diocleziano nel 284 alla caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476, anno in cui Odoacre depose l'ultimo imperatore legittimo, Romolo Augusto. La vita dell'Impero romano d'Oriente si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453. È da notare che, se in Occidente il periodo tardo-imperiale termina nel 476, in Oriente invece lo si fa terminare per convenzione con il regno di Eraclio (610-641), in quanto il suo regno fu segnato da riforme che trasformarono profondamente l'Impero, liberandolo della decadente eredità tardo-romana e segnando dunque la fine in Oriente del "periodo tardo-romano" (o "proto-bizantino"). Al suo apice si espandeva per 4,4 milioni di km2, risultando il secondo impero più vasto del suo tempo dopo l'impero cinese nel IV secolo d.C. Il calcolo di quest'area non è univoco, a causa di alcune dispute e della presenza di regni clienti il cui rapporto con Roma non è sempre chiaro, ma si tende a considerare tra 4,0 e 4,4 milioni di km2, con un dato mediano di 4,2 e un'area di influenza politico-militare fino a 5,0 milioni di km2. Malgrado non sia mai stato l'impero più vasto del mondo antico, venendo superato da molti altri, è considerato il primo per qualità di governo, organizzazione e gestione, avendo consolidato il proprio dominio per secoli.Oltre all'Impero romano d'Oriente, unico Stato successore a pieno titolo dell'Impero romano, le altre entità statuali che si rifecero ad esso, in Occidente furono il Regno franco e il Sacro Romano Impero.
Paolo IV, nato Gian Pietro Carafa (in latino: Paulus IV; Capriglia, 28 giugno 1476 – Roma, 18 agosto 1559), è stato il 223º papa della Chiesa cattolica dal 1555 alla morte.
Papa Clemente XI, in latino: Clemens PP. XI, nato Giovanni Francesco Albani (Urbino, 23 luglio 1649 – Roma, 19 marzo 1721), è stato il 243º papa della Chiesa cattolica dal 1700 alla sua morte.
L'Impero romano è lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il XV secolo; in questo articolo si tratta il periodo che va dalla sua fondazione, generalmente indicato con il 27 a.C. (primo anno del principato di Augusto) e il 395, quando dopo la morte di Teodosio I, l'Impero fu suddiviso dal punto di vista amministrativo ma non politico in una pars occidentalis e in una pars orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, mentre l'Impero romano d'Oriente (indicato talvolta come Impero bizantino nella sua fase medievale) si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453. Nella sua massima espansione, l'Impero si estendeva, in tutto o in parte sui territori degli odierni stati di: Portogallo, Spagna, Andorra, Francia, Monaco, Belgio, Paesi Bassi (regioni meridionali), Regno Unito (Inghilterra, Galles, parte della Scozia), Irlanda (piccola parte della costa orientale), Lussemburgo, Germania (regioni meridionali e occidentali), Svizzera, Austria, Liechtenstein, Ungheria, Italia, Vaticano, San Marino, Malta, Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina (parte costiera sud-occidentale con Isola dei Serpenti e Podolia), Turchia, Russia, Cipro, Siria, Libano, Iraq, Armenia, Georgia, Iran, Azerbaigian, Israele, Giordania, Palestina, Egitto, Sudan (piccola parte e per limitato periodo di tempo), Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Arabia Saudita (piccola parte). In totale, 53 dei 196 Stati riconosciuti nel mondo, più 3 parzialmente riconosciuti, più di ogni altro impero del mondo antico. Si espandeva su tre diversi continenti. Nel 117 sotto Traiano ricopriva un'area di 5,0 milioni di km2, includendo gli stati vassalli e i regni clienti, e comprendeva circa il 15% della popolazione mondiale. L'esatta misura della superficie governata da questo potente impero in realtà non è certa, a causa della mancanza di dati precisi, di dispute territoriali e della presenza di stati clienti il cui rapporto nei confronti di Roma non è sempre chiaro. Gli storici hanno dunque proposto diverse stime comprese tra 5,0 e 5,7 milioni di km2 includendo gli stati clienti.Pur non essendo il più vasto stato dell'antichità, spettando tali primati all'impero achemenide, cinese, macedone e Xiongnu, quello di Roma è considerato il più grande per gestione e qualità del territorio, organizzazione socio-politica, e per l'importante eredità lasciata nella storia dell'umanità. In tutti i territori sui quali estesero i propri confini i romani costruirono città, strade, ponti, acquedotti, fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà e al contempo assimilando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli ancora dopo la fine dell'impero queste genti continuarono a definirsi romane. La civiltà nata sulle rive del Tevere, cresciuta e diffusasi in epoca repubblicana ed infine sviluppatasi pienamente in età imperiale, è alla base della civiltà occidentale.
Impero bizantino (395 - 1453) è il nome con cui gli studiosi moderni e contemporanei indicano l'Impero romano d'Oriente (termine che iniziò a diffondersi già durante il dominato dell'imperatore Valente), di cultura prevalentemente greca, separatosi dalla parte occidentale, di cultura quasi esclusivamente latina, dopo la morte di Teodosio I nel 395. Il termine "bizantino" è stato introdotto solo a partire dal XVIII secolo dagli Illuministi, quando l'Impero romano d'Oriente era ormai scomparso da circa tre secoli. Gli stessi abitanti dell'Impero romano d'Oriente chiamavano sé stessi dal greco Ῥωμαῖοι / Rhōmaîoi ("Romani") oppure Ῥωμιόι / Rōmiói ("Romei"). Come l'Impero bizantino era di fatto Impero romano, così la sua capitale Costantinopoli era la Nuova Roma e così pure il titolo dei suoi sovrani era Basileús kaì Kaìsar ton romaíon (greco: Βασιλεὺς καὶ Καῖσαρ τῶν Ῥωμαίων), ovvero Sovrano e Cesare dei Romani. La stessa penisola balcanica veniva chiamata dai Romei, Rumelia, nome di regione che sarà conservato pure dai conquistatori ottomani. Gli stessi ottomani utilizzeranno la parola Rūm (in arabo: الرُّومُ, al-Rūm), termine storicamente impiegato dai musulmani per indicare i 'Romani d'Oriente' cioè i Bizantini. I sultani ottomani, dopo la conquista di Costantinopoli, si assegneranno il titolo onorifico di qaysar-ı Rum, "Cesare dei Romani", mantenendo il nome di Qusṭanṭīniyya per l'originaria Costantinopoli fino al XX secolo, quando, come per svariati altri toponimi dell'Anatolia, il nome della capitale venne turchificato in Istanbul. Tuttavia per distinguerlo dall'Impero romano d'Occidente, si è preferito assegnare alla parte orientale il nome di "Impero bizantino". Non c'è accordo fra gli storici sulla data in cui si dovrebbe cessare di utilizzare il termine "romano" per sostituirlo con il termine "bizantino", anche perché entrambe le definizioni sono utilizzate da molti di loro, spesso indistintamente, per designare il mondo romano-orientale fino almeno al VII secolo. Le diverse impostazioni storiografiche condizionano anche la diversità di opinioni nella determinazione della datazione: taluni lo fanno coincidere con il 395 (separazione definitiva dei due imperi), ma si è anche proposto il 476 (fine dell'Impero romano d'Occidente), il 330 (anno di inaugurazione della Nova Roma o Νέα Ῥώμη, fondata da Costantino I, copia fedele e nostalgica della prima Roma), il 565 (morte di Giustiniano I, ultimo imperatore romano-orientale di madrelingua latina, e del suo sogno della Restauratio imperii). Diversi storici prolungano il periodo propriamente "romano" fino al regno di Eraclio I (r. 610-641), il quale modificò notevolmente la struttura dell'impero, rendendo il greco lingua ufficiale al posto del latino.Resta comunque il fatto che per gli imperatori bizantini e per i loro sudditi il loro impero si identificò sempre con quello di Augusto e Costantino I dal momento che "romano" e "greco" fino al XVIII secolo furono per essi sinonimi. L'impero, dopo una lunga crisi, la sua distruzione da parte dei crociati nel 1204 e la sua restaurazione nel 1261, cessò definitivamente di esistere nel 1453 (conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi ottomani guidati da Maometto II).
La Chiesa d'Oriente (in siriaco ܥܕܬܐ ܕܡܕܢܚܐ Ēdṯāʾ d-Maḏenḥā), nota anche come Chiesa nestoriana, Chiesa persiana o Chiesa siriaca orientale, è stata una Chiesa cristiana nestoriana, sorta in Persia nel V secolo e durata fino al 1552. La separazione della Chiesa d'Oriente dalle altre Chiese cristiane avvenne per il rifiuto di accettare la definizione del Concilio di Efeso del 431, che condannò Nestorio e definì dogmaticamente che Maria è Theotókos (genitrice di Dio). A livello teologico, la Chiesa d'Oriente si caratterizzava quindi per il riconoscimento dei soli primi due concili ecumenici (Concilio di Nicea I del 325 e Concilio di Costantinopoli I del 381) e per la venerazione di Nestorio come santo. La Chiesa d'Oriente conobbe una rapida espansione che portò i suoi missionari a fondare comunità fino all'India (i cosiddetti "cristiani di san Tommaso") e alla Cina, dove la comunità monastica nestoriana stabilitasi a Chang'an (antico nome di Xi'an, capitale della Dinastia Tang) fu, nel VII secolo, la prima documentata comunità cristiana nel Paese orientale. Con lo scisma del 1552 la Chiesa d'Oriente si divise in due fazioni: la Chiesa cattolica caldea (che è poi tornata in comunione col Papa) e la Chiesa assira d'Oriente; da quest'ultima si è poi successivamente staccata, nel 1964, l'Antica Chiesa d'Oriente.
La Chiesa cristiana siriaca giacobita (detta anche Chiesa ortodossa giacobita siro-malankarese) è una Chiesa ortodossa orientale autonoma connessa canonicamente alla Chiesa ortodossa siriaca, di cui è parte integrante, sotto la giurisdizione del Patriarca di Antiochia, riconosciuto come guida suprema.Al vertice della Chiesa è posto il Catholicos, che ha sede nella città di Puthencruz, nel distretto di Kochi, in Kerala; questi occupa il secondo posto nell'ordine gerarchico della Chiesa ortodossa siriaca, dopo il patriarca di Antiochia, e, in qualità di suo delegato, presiede al Santo Sinodo della Chiesa cristiana siriaca giacobita. L'attuale titolare è, dal 26 luglio 2002, Aboon Mor Baselios Thomas I, che porta il titolo di «Catholicos dell'Est» e «Catholicos del Trono apostolico di San Tommaso e metropolita malankarese». La Chiesa cristiana siriaca giacobita adotta la liturgia siriaca occidentale, come la Chiesa ortodossa siriaca del Malankara; quest'ultima però, avendo dichiarato la propria autocefalia, non ha rapporti con il Patriarcato di Antiochia.
La caduta dell'Impero romano d'Occidente viene fissata formalmente dagli storici nel 476, anno in cui Odoacre depose l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto.