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Il tesoro di Hoxne (in inglese Hoxne Hoard) è il più grande tesoro di oro e argento di età tardo-romana ritrovato in Gran Bretagna, e la più grande raccolta di monete in oro e argento del IV secolo e V secolo rinvenuta all'interno del territorio dell'Impero romano. Ritrovato il 16 novembre 1992 con l'aiuto di un cercametalli nei pressi del villaggio di Hoxne, nel Suffolk, il tesoro di Hoxne consiste di 14.865 monete romane in oro, argento e bronzo, oltre a circa 200 pezzi di vasellame in argento e di gioielleria in oro. Tutto il tesoro è ora conservato presso il British Museum di Londra, dove i pezzi principali sono esposti permanentemente. Nel 1993 il Treasure Valuation Committee valutò il tesoro circa 1,75 milioni di sterline.Il tesoro fu sepolto in una scatola di legno di rovere, con gli oggetti ordinati per tipologia: alcuni di essi furono raccolti in cassette di legno più piccole e altri in sacchetti o avvolti nel tessuto. Resti della cassa e dei suoi accessori, come le cerniere e le serrature, sono stati recuperati nello scavo. Le monete del tesoro ne permettono la datazione a dopo il 407, che è considerata la data della fine della dominazione romana in Britannia. I proprietari del tesoro e le ragioni del suo seppellimento sono sconosciuti: il contenuto, accuratamente impacchettato, sembra paragonabile a quello che una famiglia molto ricca della zona avrebbe potuto possedere. Inoltre, vista la mancanza di grandi vassoi in argento e di pezzi di gioielleria comuni a quei tempi, si ritiene che il tesoro rappresenti solo una parte delle ricchezze del proprietario. Il tesoro di Hoxne comprende diversi oggetti rari e preziosi, inclusa una catena per il corpo in oro e alcune pepaiole (piperatoria) in argento dorato. Il tesoro è importante anche perché la sua scoperta fu segnalata agli archeologi prima di essere estratto, e fu dunque possibile scavarlo studiandone la disposizione originaria intatta; questa collaborazione tra archeologi e cacciatori di tesori dilettanti influì su un mutamento della legge britannica che regola il ritrovamento di tesori.
La produzione in Italia di cartoni animati ha avuto per lo più riscontro entro i confini nazionali o, in epoca più recente, europei, grazie alle coproduzioni intereuropee operate dalla Rai con le altre reti nazionali. Fra gli autori più famosi si ricordano sicuramente Bruno Bozzetto e Guido Manuli; in epoca contemporanea il maggiore seguito e successo commerciale anche internazionale è stato riscontrato da Iginio Straffi, con la serie TV Winx Club. I lungometraggi animati italiani non sono riusciti ad avere molto seguito, sebbene premiati dalla critica. Alcuni casi importanti furono i film di Enzo D'Alò, La Freccia Azzurra e La gabbianella e il gatto, quest'ultimo progetto riscosse molto successo in tutto il mondo sia per quello che riguarda la critica che gli incassi. Storicamente la maggior parte degli studi di animazione si concentrano nelle città di Roma, Milano e Torino mentre solo negli ultimi anni si sta sviluppando questo settore a Napoli, principalmente, e nel resto del Mezzogiorno.
L'isola del tesoro (Treasure Island, 1883), di Robert Louis Stevenson, uno dei pi celebri romanzi per ragazzi di tutti i tempi. Pubblicato per la prima volta a puntate nella rivista per ragazzi Young Folks negli anni 1881-1882 con il titolo di Sea Cook, or Treasure Island ("Il cuoco di bordo ovvero l'isola del tesoro"), racconta una storia di "pirati e tesori" e ha certamente contribuito in modo significativo all'immaginario popolare su questi argomenti (a partire dallo stereotipo del pirata nella forma classica in cui appare, per esempio, da Peter Pan a Pirati dei Caraibi). Viene generalmente considerato come un romanzo di formazione, ma contiene elementi inusuali; per esempio, il personaggio di Long John Silver viene utilizzato dall'autore per descrivere la potenziale ambiguit della morale, non completamente buono ma neanche completamente cattivo.
Hayao Miyazaki (宮崎 駿 Miyazaki Hayao?; Tokyo, 5 gennaio 1941) è un regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore cinematografico giapponese. Con una carriera durata cinquant'anni, Miyazaki è col tempo divenuto l'esponente dell'animazione giapponese più conosciuto all'estero. Il suo nome è inoltre intimamente legato a quello dello Studio Ghibli, studio cinematografico d'animazione da lui fondato nel 1985 insieme al collega e mentore Isao Takahata ed oggi ritenuto uno dei più importanti del settore. È considerato uno dei più influenti animatori della storia del cinema e secondo molti il più grande regista d'animazione vivente: la sua figura è stata paragonata più volte a quella di Walt Disney per l'importanza dei suoi contributi nel settore dell'animazione e ad Akira Kurosawa per la centralità nella storia del cinema giapponese. A Miyazaki secondo molti critici è da attribuire il merito, insieme ad altri colleghi del calibro del già citato Isao Takahata, Hideaki Anno, Katsuhiro Ōtomo, Satoshi Kon e Mamoru Oshii, di aver contribuito ad eliminare lo stereotipo dell'animazione giapponese come di una realtà cinematografica e televisiva inferiore o comunque di valore artistico nullo. La sua fama internazionale si è accresciuta dopo le vittorie dell'Orso d'Oro e del Premio Oscar per La città incantata, primo e finora unico cartone animato giapponese ad aggiudicarsi tali premi. Alcuni dei suoi undici lungometraggi hanno detenuto, o detengono tuttora, record d'incassi in patria: Princess Mononoke fu il film di maggiore incasso nella storia del Giappone prima del colossal Titanic, a sua volta battuto tre anni dopo da La città incantata, la quale rimane la pellicola che ha incassato di più nelle sale nipponiche. Al 2014, quattro suoi film (oltre ai due già citati, anche Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera) sono inclusi nella classifica dei 10 più alti incassi della storia in Giappone. La sua lunga attività è stata insignita con il Winsor McCay Award nel 1998, il Leone d'Oro al Festival di Venezia del 2005 e con l'Oscar onorario conferitogli dall'Academy nel novembre 2014. Oltre che nel mondo del cinema e dell'animazione in generale, Miyazaki è apprezzato anche per la sua produzione fumettistica.
Il termine anime (アニメ? /anime/ ), dall'abbreviazione di animēshon (アニメーション? traslitterazione giapponese della parola inglese animation, lett. "animazione"), è un neologismo con cui in Giappone, a partire dalla fine degli anni settanta del XX secolo, si indicano l'animazione e i film d'animazione (giapponesi e non), fino ad allora chiamati dōga eiga (動画 映画? lett. "film animato") o manga eiga (漫画 映画? lett. "film di fumetti"), mentre in Occidente viene comunemente utilizzato per indicare le opere di animazione di produzione giapponese, comprese quelle precedenti l'esordio del lemma stesso.