Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il libro della Genesi (in ebraico: בראשית? bereshìt, lett. "in principio", dall'incipit; in greco: Γένεσις, traslitterato: ghènesis, lett. "nascita", "creazione", "origine"; in latino: Genesis), comunemente citato come Genesi (al femminile), è il primo libro della Torah del Tanakh ebraico e della Bibbia cristiana. È scritto in ebraico e diviso in 50 capitoli, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva, per opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte. Nei primi 11 capitoli è descritta la cosiddetta "preistoria biblica" (creazione, peccato originale, diluvio universale), e nei rimanenti la storia dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe-Israele e di Giuseppe, le cui vite si collocano nel vicino oriente del II millennio a.C. (la datazione dei patriarchi, tradizionale ma ipotetica, è attorno al 1800-1700 a.C., vedi Storia degli Ebrei).
La Bibbia contiene dettagliate notizie cronologiche, che consentono il calcolo approssimato del tempo trascorso fra la creazione di Adamo ed eventi databili storicamente, come la prima distruzione di Gerusalemme. In questo modo è possibile sviluppare calendari, la cui epoca (cioè l'evento iniziale) sia la creazione del mondo. Esempi sono il calendario bizantino e il calendario ebraico. In questi calendari tutte le date sono positive; non esistono cioè date individuate dal numero di anni antecedenti l'epoca del calendario. Dato che era diffusa fra gli ebrei e poi fra i cristiani l'opinione che il mondo sarebbe durato in totale 6000 anni, la data della creazione determinava anche la data della fine del mondo e ciò aumentava l'interesse per il calcolo accurato della data. Le prime cronologie furono sviluppate dagli ebrei a partire circa dal 105 a.C. Ulteriori cronologie furono sviluppate sino al XIX secolo circa, dato che la grande maggioranza degli ebrei e dei cristiani credeva nella storicità letterale della Bibbia. Al giorno d'oggi a sostenere questa posizione restano soltanto i cosiddetti creazionisti della Terra giovane. L'esegesi biblica ha evidenziato come i numeri nella Bibbia abbiano spesso un significato convenzionale, per cui è arbitrario pensare che gli agiografi intendessero fornire indicazioni storiche in senso proprio.
Il Chiostro Verde fa parte del complesso del convento di Santa Maria Novella, appartenuto all'ordine domenicano a Firenze. Oggi fa parte del Museo di Santa Maria Novella, uno dei musei civici della città. Da Chiostro Verde, vero cuore del complesso, si accede al Cappellone degli Spagnoli, al Chiostro dei Morti ed al Chiostro Grande.
Nella Bibbia ebraica Caino e Abele (in ebraico: קין והבל?, Qàyin veHèvel; in arabo: قابيل وهابيل, Qābīl waHābīl) sono due figli di Adamo ed Eva.
Le Bestie di Satana furono un gruppo di satanisti della provincia di Varese, responsabili di induzione al suicidio e di vari omicidi. Anche all'estero venne dato risalto al caso e i crimini del gruppo vennero definiti dalla BBC tra i più scioccanti della storia d'Italia del secondo dopoguerra. La sentenza definitiva del 2007 ha ritenuto i membri del gruppo responsabili degli omicidi di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, Fabio Tollis e del relativo occultamento di cadavere, così come del suicidio indotto di Andrea Bontade e di altri giovani che avevano rapporti con l'organizzazione.Successivamente si sono rivelati collegamenti con altri omicidi rimasti irrisolti commessi nella stessa zona arrivando a ipotizzare altri diciotto collegamenti con casi di omicidio e di suicidio sospetti, tra i quali quelli di Andrea Bontade e Christian Frigerio, ma non è stata aperta nessuna nuova inchiesta, e gli imputati sono ritenuti responsabili dei soli crimini sopraccitati.
L'Albero del Piccioni (o Albero del Piccione) è un platano (Platanus orientalis L.) che si trova a circa 3 km da Ascoli Piceno seguendo la Via Salaria in direzione Roma. Fa parte dell'elenco degli alberi monumentali italiani redatto dal Corpo forestale dello Stato.
Abramo (in ebraico: אַבְרָהָם, AFI [ʔaβ.raː.ˈhaːm], da cui il significato "Padre di molti"; in arabo: ابراهيم, Ibrāhīm; ... – ...) è un patriarca dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islam. La sua storia è narrata nel Libro della Genesi ed è ripresa nel Corano. Secondo Genesi (17,5), il suo nome originale era אַבְרָם [ʔaβ.ˈraːm], poi cambiato da Dio in Abraham. Non esistono testimonianze indipendenti da Genesi dell'esistenza di Abramo: secondo l'esegesi storico-critica non sarebbe quindi possibile attestare la sua storicità. La cronologia interna alla Bibbia colloca Abramo verso il 2000 a.C. La redazione del testo biblico che parla di lui pare essere opera di un redattore sacerdotale, ai tempi dell'esilio babilonese. Nonostante ciò, «non esiste nulla di specifico nelle storie della Genesi che possa essere collegato direttamente a storia conosciuta che riguardi Canaan e dintorni nella prima parte del secondo millennio p.e.v.». Come in genere succede per i testi riguardanti i patriarchi, non si tratta di biografie, né di racconti storici nel senso comune del termine, ma di fissazione per iscritto di tradizioni orali. La Torah lo riporta nativo di Ur dei Caldei, una città dell'area babilonese nell'odierno Iraq. Di conseguenza, «è ormai ampiamente riconosciuto che il cosiddetto “periodo patriarcale/ancestrale” sia un costrutto letterario susseguente, e non un periodo della storia reale del mondo antico». Buona parte degli studiosi asserisce che il Pentateuco sia stato composto nel periodo persiano (circa 520–320 a.C.), quale risultato di tensioni tra possidenti terrieri ebrei che erano rimasti in Giuda durante la cattività babilonese e affermavano Abramo come loro "padre" tramite il quale facevano risalire il proprio diritto alla terra, e gli esuli "sacerdotali" reduci, che basavano la loro rivendicazione sulla preminenza di Mosè e la tradizione dell'Esodo.