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Con il nome di Osco-umbri, o Italici in senso stretto, o Italici orientali si indica un insieme di popoli indoeuropei stanziati nell'antichità nell'Italia continentale, caratterizzati dall'uso di un insieme di lingue (e/o dialetti) tra loro strettamente imparentate: le lingue osco-umbre (anche "italiche" o "italiche orientali"). I più noti sono gli Osci, gli Umbri e i Sanniti (o Sabelli); altri erano poi i Piceni, i Vestini, i Marrucini, i Peligni, i Marsi, gli Irpini, gli Equi, i Sabini, gli Ernici, i Volsci, i Lucani, i Bruzi. Un tempo ritenuti parte dello stesso ceppo indoeuropeo dei Latini e degli altri popoli a essi linguisticamente più affini (i Latino-falisci), a partire dagli studi condotti da Vittore Pisani e Giacomo Devoto fin dagli anni trenta del XX secolo è emerso come in tale ceppo, chiamato "italico", convergessero in realtà due diverse stirpi indoeuropee, giunte poi in Italia in momenti differenti e qui riavvicinate da una lunga convivenza. I precisi caratteri etnico-culturali di questi popoli, identificati soprattutto sul piano linguistico, continuano a essere oggetto di dibattito tra gli storici, così come le relazioni dei vari nuclei all'interno del gruppo e con altri popoli dell'area. Secondo l'opinione più diffusa, che tuttavia non esclude ipotesi alternative, gli Osco-umbri penetrarono nella Penisola italica nel II millennio a.C. provenendo dall'Europa centro-orientale; qui forse si stabilirono inizialmente in alcune aree della Pianura Padana, per poi spingersi ulteriormente verso sud. In età storica risultano attestati lungo la dorsale appenninica centrale, dalla valle del Tevere alla Calabria interna, toccando sia le sponde adriatiche, sia quelle tirreniche. Tutti i popoli osco-umbri subirono, a partire dalla seconda metà del I millennio a.C., la pressione dei Latini, in piena ascesa, che già nel III secolo a.C. li ebbero completamente assoggettati. Gli Osco-umbri conservarono ancora per secoli la propria individualità etnico-linguistica - a Pompei sono stati rinvenuti graffiti in lingua osca risalenti al I secolo d.C. -, prima di essere definitivamente romanizzati.
Marco Bocci, nome d'arte di Marco Bocciolini (Marsciano, 4 agosto 1978), è un attore italiano, noto per il ruolo del commissario Nicola Scialoja nella serie televisiva Romanzo Criminale e del vicequestore Domenico Calcaterra nella serie TV Squadra antimafia.
La lingua sicula è una lingua indoeuropea estinta, limitatamente attestata. Era parlata dal popolo dei Siculi nella Sicilia orientale, il cui stanziamento è attestabile a partire dal II millennio a.C.. La lingua appartiene al ramo delle lingue latino-falische, membro della stessa famiglia linguistica indoeuropea del latino e del falisco.
Il latino o lingua latina è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue latino-falische. Veniva parlata nel Lazio (Lătĭum in latino) almeno dagli inizi del I millennio a.C.
La lingua falisca è la lingua indoeuropea parlata dai Falisci, una popolazione italica stanziata nell'Etruria meridionale. Ci è giunta in un centinaio di iscrizioni, che datano dal VII al II secolo a.C. e che sono scritte in un alfabeto molto simile all'alfabeto latino. Il segno più caratteristico è la 'F ' che ha una forma tipica, come una freccia in alto.
Lassie (in italiano /ˈlɛssi/; in inglese [ˈlæsɪ]) è un personaggio immaginario creato da Eric Knight; è un cane di razza Rough Collie femmina, protagonista di una breve storia che venne poi estesa al romanzo Lassie Come-Home pubblicato nel 1940, dal quale venne tratto nel 1943 un noto lungometraggio omonimo, Torna a casa, Lassie!, con un cane di nome Pal ad interpretare Lassie. Pal apparve in seguito, sempre con il nome d'arte Lassie, in altri sei lungometraggi della MGM fino al 1951. Il proprietario e formatore di Pal, Rudd Weatherwax, acquisì poi il nome Lassie e il marchio dalla MGM ed apparve con Pal (ancora come Lassie) in rodei, fiere e eventi simili in tutta l'America nei primi anni cinquanta; nel 1954 debuttò la serie TV Lassie, vincitrice di un Emmy e destinata ad essere realizzata per quasi vent'anni, nella quale comparvero i discendenti di Pal nella parte di Lassie. Il personaggio compare in trasmissioni radiofoniche, televisive, cinematografiche, serie televisive, cartoni animati, fumetti, romanzi e altri media, oltre ad essere soggetto di un vasto merchandising. La fama di Lassie in Italia è stata tale che, per decenni, veniva popolarmente - ed impropriamente - definita "lassie" l'intera razza canina collie (o pastore scozzese). Il collie era già diventato popolarissimo nel Regno Unito nei primi anni del XX secolo, quando il regista e produttore Cecil M. Hepworth portò sullo schermo Blair, il cane di casa, che diventò protagonista di una serie di film dal grandissimo successo come Rescued by Rover, il più famoso tra tutti, dove il collie Rover salvava la sua padroncina rapita.
L’Ecuadorian Hairless Dog (in spagnolo: perro calvo dorado Ecuatoriano) è una razza di cane senza pelo originaria della penisola di Santa Elena in Ecuador. Essa è considerata la più rara tra le razze di cani senza pelo.Questa razza è caratterizzata da una quasi totale assenza di peli sul corpo e sulla testa; una delle curiosità del cane senza pelo ecuadoriano è l'assenza di denti premolari.L'Ecuadorian Hairless Dog è un discendente del Peruvian Inca Orchid; avendo le sue origini nel paese vicino, non è considerata una razza ufficiale, ma solo una variante della razza peruviana, rappresentata nell'arte precolombiana Inca dal 300 aC. Esistono numerose statuette provenienti dalla Valdivia che dimostrano un addomesticamento di questi animali già nel 4500 aC. Il cane dorato calvo dell'Ecuador si differenzia dal cane senza pelo del Perù, perché l'Ecuadoriano ha una coda più corta e non ha i premolari; quello dorato è diverso anche per il suo mantello che si trasforma in oro durante il tramonto. Durante il periodo spagnolo, il suo numero fu notevolmente ridotto. Ora è limitato alla costa del Golfo di Guayaquil ed è una delle razze canine più rare al mondo.
Il bolognese è una delle 16 razze canine di origini italiane riconosciute dall'ENCI. Fa parte della famiglia dei "bichon" (in francese "bichon" indicava in generale i cani di piccola taglia a pelo lungo) che comprende il Coton de Tuléar, il bichon frisé, l'havanese, il löwchen e il bolonka (razza simile al bichon frisé e non ancora riconosciuta dalla FCI) e, tra le razze italiane, il maltese.