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Bagno a Ripoli (pronuncia: /'baɲɲo a r'ripoli/) è un comune italiano di 25 481 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana.
Vita dei campi è una raccolta di racconti di Giovanni Verga pubblicata per la prima volta nel 1880 e riedita in nuova versione definitiva nel 1897.
Antella è una frazione del comune di Bagno a Ripoli, nella città metropolitana di Firenze, che conta quasi 3.000 abitanti. La frazione è attraversata dal torrente Isone ed è inserita all'interno della linea urbana di trasporto pubblico di Firenze, esercitato da Ataf. Il centro del paese è piazza Ubaldino Peruzzi al centro della quale c'è il monumento all'uomo politico, sindaco di Firenze durante il periodo in cui la città fu capitale d'Italia. Il centro urbano di Antella sorge dopo che la confluenza tra il Borro delle Serre e il Borro di San Giorgio ha dato luogo al Borro di San Donato, in corrispondenza dell'incrocio tra via di Pulicciano/via Romanelli e via dell'Antella.
Manfredonia (Mambredònie in dialetto sipontino) è un comune italiano di 55 213 abitanti della provincia di Foggia, in Puglia. Situata nel parco nazionale del Gargano, sorge sull'omonimo golfo ed è sede arcivescovile dell'arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. La città deve il suo nome a Manfredi di Sicilia, figlio dell'imperatore Federico II, che la fondò nel XIII secolo.
Il cimitero monumentale della Misericordia si trova ad Antella, una frazione del comune di Bagno a Ripoli in provincia di Firenze.
La chiesa di Santa Maria a Quarto si trova nel comune di Bagno a Ripoli ed è parte del vicariato di Antella e di Ripoli. Prende il nome dal quarto miglio romano dal decumano di Firenze posto lungo la via Cassia adrianea e inaugurato nel 123 d.C. La chiesa si trova sulla collina (100 m s.l.m.) antistante la piana di Bagno a Ripoli e dal sagrato, in cotto fiorentino, è possibile osservare il panorama di tutta la pianura fiorentina in direzione ovest.
Il Bandino, situato a Gavinana nella zona sud di Firenze, più precisamente nel Quartiere 3, era in origine un piccolo borgo medioevale composto da otto modeste casette che durante la fine del XIV secolo furono edificate intorno al grande palazzo dei Bandini, eredi dei Baroncelli (da cui prese nome il luogo), chiamato Villa del Bandino o anche Casa di Fattoria. Nel 1928 il Bandino passò al Comune di Firenze, dopo essere stato da sempre Comune di Bagno a Ripoli.
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.