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L'oftalmologia, anche detta oculistica o oftalmoiatria (dal greco ὀφθαλμός, "occhio") è la branca della medicina che si occupa di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e terapia sia medica che chirurgica delle malattie dell'apparato visivo, ossia dell'occhio e dei suoi annessi, della correzione dei vizi refrattivi (vizi di rifrazione o ametropia) e delle patologie visive correlate. Si tratta di una delle discipline mediche e chirurgiche più antiche e viene praticata dal medico detto oculista, chiamato anche oftalmologo.
La malattia di Lyme o borreliosi è una patologia di origine batterica. Prende il nome dalla cittadina statunitense di Lyme, nel Connecticut, in cui nel 1975 se ne segnalarono i primi casi manifestatisi con inspiegabile aumento delle artriti, soprattutto infantili, che insorgevano con eritemi cutanei su torace, addome, dorso e natiche e si ingrandivano fino a raggiungere una dimensione variabile tra i 10 e i 50 cm, mal di testa e dolori articolari. La malattia è originata da un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, così chiamata in omaggio al suo scopritore, Willy Burgdorfer. Il batterio infesta le zecche (nello specifico quelle del genere Ixodes), le quali possono trasmetterlo all'uomo e agli animali. I luoghi nei quali è più facile contrarla sono le zone boschive. Inizialmente si pensò che il serbatoio naturale fosse rappresentato dai cervi, dal momento che questi animali rappresentano l'ambiente ideale per la riproduzione delle zecche. Tuttavia studi successivi dimostrano che il 90% delle zecche viene in contatto con lo spirocheta nella fase di ninfa tramite il peromisco dai piedi bianchi, il tamia striato, il toporagno cinereo, il toporagno settentrionale dalla coda corta. Questi piccoli mammiferi rappresentano i serbatoi più competenti nel processo infettivo del batterio. La sua incidenza è segnalata in Asia, America meridionale ed Europa centrale, nonché nelle regioni settentrionali d'Italia (Carso, in Trentino e in Liguria in particolare, più raramente in altre regioni).
La malattia di Crohn o morbo di Crohn, nota anche come enterite regionale, è una malattia infiammatoria cronica dell'intestino (MICI) che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, dalla bocca all'ano, provocando una vasta gamma di sintomi. Essa causa principalmente dolori addominali, diarrea (che può anche essere ematica se l'infiammazione è importante), vomito o perdita di peso, ma può anche causare complicazioni in altri organi e apparati, come eruzioni cutanee, artriti, infiammazione degli occhi, stanchezza e mancanza di concentrazione. La malattia di Crohn è considerata una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale provocando l'infiammazione, anche se viene classificata come un tipo particolare di patologia infiammatoria intestinale. Ci sono prove di una predisposizione genetica per la malattia e questo porta a considerare gli individui con fratelli ammalati tra gli individui ad alto rischio. La malattia di Crohn tende a presentarsi inizialmente negli adolescenti e nei ventenni, con un altro picco di incidenza tra i cinquanta e i settant'anni, anche se la malattia può manifestarsi a qualsiasi età. Non esiste ancora una terapia farmacologica risolutiva o una terapia chirurgica eradicante la malattia di Crohn. Le possibilità di trattamento sono limitate al controllo dei sintomi, al mantenimento della remissione e alla prevenzione delle ricadute. La malattia prende il nome dal gastroenterologo statunitense Burrill Bernard Crohn che, insieme a due colleghi nel 1932, ha descritto per primo una serie di pazienti con infiammazione dell'ileo terminale, solitamente la zona più colpita dalla malattia. Per questo motivo, la malattia è stata anche chiamata ileite regionale o enterite regionale.
La congiuntivite, la causa più frequente di occhio rosso, è un'infiammazione dello strato mucoso più esterno che riveste la sclera dell'occhio e la superficie interna della palpebra. Essendo il tessuto più esposto agli agenti esterni, può andare incontro ad infiammazione in seguito ad infezioni (batteri, virus, miceti, chlamydia, protozoi), a disfunzioni del film lacrimale precorneale, a reazioni allergiche e a contatto con sostanze o vapori irritanti o tossici. Oltre al colorito rossastro caratteristico, si possono associare fastidiosi sintomi quali dolore, bruciore e prurito. L'occhio interessato può presentare aumento della lacrimazione e apparire "bloccato" al mattino da secrezioni muco-purulente. Può verificarsi inoltre un gonfiore sulla parte bianca dell'occhio (chemosi congiuntivale), soprattutto in presenza di reazioni allergiche. Il prurito oculare è il sintomo più comune nei casi dovuti ad allergia. La congiuntivite può interessare uno o entrambi gli occhi.L'eziologia infettiva più comune è quella virale e batterica. L'infezione virale può verificarsi insieme agli altri sintomi di un raffreddore comune. I casi dovuti ad infezioni virali, in particolare quelli da adenovirus, e a contaminazioni batteriche possono diffondersi tra le persone. Anche l'allergia a pollini o ai peli degli animali può essere una causa frequente. La diagnosi si basa spesso su segni e sintomi. Nei casi persistenti e resistenti alle terapie viene prelevato un campione e viene inviato per la coltura e l'analisi di laboratorio. Nelle forme croniche è opportuno eseguire un prelievo citologico, per individuare i meccanismi causali del processo infiammatorio, in base alle caratteristiche dell'infiltrato flogistico. Per la prevenzione delle forme infettive è in parte sufficiente il lavaggio delle mani. Nelle forme allergiche è importante evitare il più possibile il contatto con gli allergeni scatenanti. Il trattamento dipende dalla causa sottostante. Nella maggior parte dei casi virali, non esiste alcun trattamento specifico, tranne che nelle forme da virus erpetico, mentre gli antibiotici possono ridurre la durata dei casi da agenti batterici, anche se nella maggior parte dei casi la condizione si risolve senza un trattamento. Nei soggetti che indossano lenti a contatto e nelle infezioni da gonorrea o clamidia, deve essere effettuato trattamento farmacologico specifico. Le forme allergiche possono essere gestite con gli antistaminici o inibitori della degranulazione dei mastociti in collirio.Ogni anno, nei soli Stati Uniti, da 3 a 6 milioni di persone soffrono di congiuntivite. Negli adulti le cause virali sono le più comuni, mentre nei bambini lo sono quelle batteriche. Se sono presenti disturbi della vista, dolore significativo, sensibilità alla luce, segni di herpes o se non si verifica alcun miglioramento dopo una settimana, è richiesta una diagnosi da parte dello specialista oftalmologo e un trattamento specifico. La congiuntivite insorta nei primi mesi di vita, nota come congiuntivite neonatale, richiede una diagnosi specifica e un trattamento mirato.