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Enrico II Plantageneto (Le Mans, 5 marzo 1133 – Chinon, 6 luglio 1189) è stato duca di Normandia dal 1150, conte d'Angiò e del Maine dal 1151, duca consorte del ducato d'Aquitania, e del ducato di Guascogna dal 1152, e infine re d'Inghilterra dal 19 dicembre 1154 sino alla sua morte, il 6 luglio 1189; come regnante inglese ebbe anche autorità su alcune regioni in Galles, Scozia e Irlanda orientale. Fu il primo re della dinastia plantageneta (o angioina) ed ebbe diversi soprannomi.Era figlio di Goffredo il Bello o Plantageneto, conte di Angiò e del Maine e futuro duca di Normandia, e dell'erede al trono d'Inghilterra e al ducato di Normandia, Matilde d'Inghilterra In seguito al discusso regno di re Stefano, il regno di Enrico vide un efficiente consolidamento e su di lui si è consolidato il positivo giudizio degli storici. "Uomo fiero, energico, instancabile, Enrico fu un intellettuale che seppe utilizzare la cultura europea del suo tempo e le dottrine giuridiche nate nelle Università italiane per dare al suo regno un sistema giudiziario e amministrativo molto avanzato ai suoi giorni e che costituì la base per le riforme costituzionali d'avanguardia che seguirono dopo la sua morte nel 1189". Proprio lui, "di nascita e di lingua francese", è "da considerare uno dei più grandi re inglesi".
Filippo II, noto anche come Filippo Augusto, Filippo il Conquistatore o Filippo il Guercio (Gonesse, 21 agosto 1165 – Mantes-la-Jolie, 14 luglio 1223), è stato il settimo re di Francia della dinastia Capetingia. Era figlio e successore di Luigi VII il Giovane e della sua terza moglie Adèle di Champagne. Gli venne dato il soprannome di Augusto mentre era ancora in vita, in diretto riferimento all'antico titolo dato agli imperatori romani. Potrebbe essergli stato dato perché nato in agosto, o per il significato latino di augēre, aumentare, aggiungere; infatti il soprannome potrebbe essere un riferimento al fatto che nel luglio del 1185 riunì al dominio reale le signorie d'Artois, di Valois, di Amiens, oltre ad una buona parte del Vermandois. Nel quadro della lotta alla grande feudalità, fu in costante conflitto con i re d'Inghilterra, suoi vassalli: Enrico II, Riccardo I Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra, al quale strappò infine i feudi di Normandia, Angiò e Turenna. Con la successiva vittoria di Bouvines (1214) contro l'imperatore Ottone IV (figlio di Matilda sorella di Giovanni Senza Terra), Filippo II Augusto riuscì a portare circa un terzo del territorio francese sotto il dominio diretto della dinastia dei Capetingi, mentre il resto della Francia restava dominata dai grandi vassalli. Filippo Augusto rimane uno dei re più studiati e ammirati della Francia medievale, non solo per la lunga durata del suo regno (43 anni), ma anche per le sue famose vittorie militari e per i suoi grandi progressi verso la fine dell'epoca feudale e verso il concentramento del potere nelle mani del re.
Geordie è un'antica ballata britannica nata intorno al XVI secolo, numero 209 delle Child Ballads, ed esiste in molte varianti. Versioni di questa ballata infatti fanno parte del repertorio tradizionale dei cantanti folk in Scozia, Inghilterra, Irlanda, Canada e Stati Uniti, ed è tuttora cantata da numerosi artisti e gruppi musicali. La ballata parla del processo dell'eroe eponimo, durante la quale sua moglie supplica per la sua vita.
Fra Tuck (Friar Tuck) è un tipo di personaggio delle leggende britanniche medievali, compagno di avventura di Robin Hood, raffigurato come un frate gioviale. La figura di Tuck era comune nelle feste di maggio in Inghilterra e in Scozia tra il XV e il XVII secolo. Egli appare come personaggio nel frammento di una commedia su Robin Hood del 1475, a volte chiamata Robin Hood and the Knight ("Robin Hood e il cavaliere") o Robin Hood and the Sheriff ("Robin Hood e lo sceriffo"), e una commedia per le feste di maggio pubblicata nel 1560 che racconta una storia simile a Robin Hood and the Curtal Friar. Si è spesso dibattuto se il personaggio sia entrato nella tradizione attraverso queste commedie popolari. La sua apparizione in Robin Hood and the Sheriff significa che era già parte della leggenda all'incirca nel periodo in cui venivano realizzate le più antiche copie superstiti delle ballate su Robin Hood.
La Bretagna (in francese Bretagne, in bretone Breizh) è una regione nel nord-ovest della Francia, antico Stato indipendente, che forma un vasto promontorio verso la Manica e l'Oceano Atlantico. Il suo nome bretone, Breizh, viene abbreviato abitualmente con BZH. La lingua ufficiale è il francese, mentre le lingue regionali sono il bretone ed il gallo. L'attuale struttura amministrativa francese "Région Bretagne" è composta da 4 dipartimenti: Côtes-d'Armor/Aodoù-an-Arvor (22), Ille-et-Vilaine/Ill ha Gwilen (35), Morbihan (56), Finistère/Penn-ar-Bed (29). Sono inclusi nella regione 15 arrondissement, 102 cantoni e 1270 comuni. La Bretagna storica, ovvero il Ducato di Bretagna, comprendeva anche il territorio grossomodo coincidente con l'attuale dipartimento della Loira Atlantica, che oggi fa invece parte della regione amministrativa Paesi della Loira; l'attuale capoluogo del dipartimento, Nantes, era in effetti la capitale del Ducato, e tuttora vi si può visitare il Castello dei duchi di Bretagna. Includendo questo dipartimento, nel cui blasone è presente l'armellino, la regione storica bretone si può considerare estesa su 34.023 km² e con 4.106.966 abitanti al Censimento del 2005. Il nome Bretagna deriva da quello del popolo bretone, che vi si installò fuggendo dalla nativa Britannia, l'attuale Gran Bretagna, e chiamò (piccola) Britannia la penisola che avevano occupato. Per la precisione il termine deriva proprio dal termine gaelico che indicava l'insieme dei popoli di Albione, detti “Cruithne” (nel Celtico-Q) e "Prydyn" (nel Celtico-P); da quest'ultimo termine deriva quello di britanni e bretoni. Si può notare che alla stessa penisola i Romani avevano invece dato il nome di Armorica, che pure deriva da Ar-Mor, cioè Il Mare in celtico; il termine sopravvive nel nome del Dipartimento francese attuale Côtes-d'Armor.
La battaglia di Vienna (polacco: Bitwa pod Wiedniem; tedesco: Schlacht am Kahlenberg; ucraino: Віденська відсіч, Viděns'ka Vidsič; turco: İkinci Viyana Kuşatması) ebbe luogo l'11 e il 12 settembre 1683 e pose fine a due mesi di assedio posto dall'esercito turco alla città di Vienna. Questa battaglia campale fu combattuta dall'esercito polacco-austro-tedesco comandato dal re polacco Giovanni III Sobieski contro l'esercito dell'Impero ottomano comandato dal Gran Visir Merzifonlu Kara Mustafa Pasha, e fu l'evento decisivo della guerra austro-turca (1683-1699), conclusasi definitivamente con la firma del Trattato di Karlowitz. La battaglia vera e propria seguì un lungo assedio di due mesi ad opera degli Ottomani. Si trattava del secondo assedio di Vienna dopo quello del 1529; in entembe le occasioni gli Ottomani vennero respinti, ma in questo caso gli austriaci, con un'abile e pronta controffensiva, privarono i Turchi di gran parte dei territori che aveva conquistato in Europa orientale nei due secoli precedenti, dando inizio al lungo e inesorabile declino dell'Impero Ottomano. L'assedio di Vienna fu posto a partire dal 14 luglio 1683 dall'esercito dell'Impero Ottomano, composto da circa 150 000/300 000 uomini. La battaglia decisiva cominciò l'11 settembre, quando cioè si concluse il raggruppamento dei rinforzi dalla Polonia, comandati da Giovanni III Sobieski stesso, dalla Germania e dal resto dell'Austria, oltre alle forze presenti nella città. L'imperatore Leopoldo I si era rifugiato a Passavia, da cui dirigeva l'attività diplomatica (sostenuto dalla diplomazia del papa Innocenzo XI) indispensabile per tenere unito un esercito variegato in un momento tanto drammatico; di conseguenza i capi militari della città non esitarono a conferire a Sobieski il comando dell'esercito così composto: 30 000 polacchi al comando di Giovanni III Sobieski con cosacchi ucraini (3 000/5 000) e ussari alati, l'élite dell'esercito polacco; 18 500 austriaci, toscani, veneziani e mantovani, al comando di Carlo V duca di Lorena e di Eugenio di Savoia; 19 000 franconi, svevi e bavaresi, al comando di Giorgio Federico di Waldeck; 9 000 sassoni, al comando di Giovanni Giorgio III di Sassonia.In tutto quindi le forze europee contavano su circa 80 000 uomini, contro 150 000/300 000 ottomani che avevano invaso l'Austria. La maggior parte di essi tuttavia non si trovava a Vienna il giorno della battaglia. Le forze cristiane, appena arrivate, conoscevano malissimo il territorio, mentre i soldati all'interno della città erano mal ridotti a causa dei due mesi d'assedio. Buona parte dell'esercito ottomano aveva comunque una scarsissima preparazione militare, e alcuni contingenti ottomani (come i tartari e i magiari) parteciparono solo in maniera indiretta alla battaglia e all'assedio, limitandosi a saccheggiare i territori circostanti e a compiere incursioni. Durante la battaglia l'esercito ottomano non si riunì, ma inviò un corpo ad affrontare i polacco-imperiali, mentre altre truppe continuavano ad assediare la città. In pratica la battaglia fu uno scontro fra i polacchi e la parte militarmente più capace dell'esercito del Gran Visir, che quindi si trovò a combattere in condizioni di rilevante inferiorità e di stanchezza, visto che combatteva da giugno contro la guarnigione di Vienna ed era stato indebolito da diverse epidemie, soprattutto di dissenteria. La maggior parte dell'esercito Ottomano era partita per la guerra nell'autunno dell'anno precedente, con marce che avevano avuto inizio in Crimea, Valacchia, Mesopotamia, Armenia, o dalla stessa Costantinopoli.
La ballata è una forma di poesia chiamata anche canzone a ballo perché destinata al canto e alla danza, è un componimento che si trova in tutte le letterature di lingua romanza e ha una particolare struttura. Inoltre era particolarmente caratteristica della poesia popolare Britannica e Irlandese dal periodo del Tardo Medioevo fino al 1800; usata ampiamente in Europa e più tardi in America, Australia e in Nord Africa. Questo tipo di poesia fu spesso utilizzata dai poeti e dai compositori a partire dal 1700 per produrre ballate liriche.
Arturo I Plantageneto di Bretagna (Nantes, 29 marzo 1187 – Normandia, 3 aprile 1203) fu Duca di Bretagna e Conte di Richmond, dal 1196, e Conte d'Angiò, dal 1199 alla sua morte. Nella sua breve esistenza fu in lotta con lo zio Giovanni Senza Terra per la successione di Riccardo Cuor di Leone
Andrea (in lingua greca: Ἀνδρέας; denominato secondo la tradizione ortodossa Protocletos o il Primo chiamato; Betsaida, 6 a.C. – Patrasso, 30 novembre 60) è stato un apostolo di Gesù Cristo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. Viene considerato un santo miroblita.