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La comunicazione filosofica, come questione riguardante il modo di comunicare la filosofia, è un originale aspetto della riflessione del filosofo danese Søren Kierkegaard.
Aut-Aut (in danese: Enten-Eller) un'opera del filosofo danese S ren Kierkegaard che tratta ed esplora le prime due modalit esistenziali: la vita estetica e la vita etica. Pubblicato in due volumi il 20 febbraio 1843 sotto lo pseudonimo di Victor Eremita, Aut-Aut descrive due stadi del cammino della vita, uno edonistico, improntato sulla vita mondana, sul piacere, sull'indifferenza nei confronti dei princip e dei valori morali; l'altro basato sul dovere etico e sulla responsabilit , con la conseguente rinuncia dei beni materiali per intraprendere una via religiosa, nel senso dell'espressione latina religare, cio riunire i frammenti dell'"esistere", culminante con il matrimonio ed il riavvicinamento a Dio. Ciascuna di queste visioni scritta e rappresentata da un autore fittizio con uno pseudonimo, il cui stile prosaico cambia a seconda dell'argomento oggetto di discussione. Per esempio, la parte che tratta della visione estetica della vita scritta nella forma di saggio breve, con figure retoriche ed allusioni, e discute argomenti estetici quali la musica, la seduzione, il dramma e la bellezza. La parte che tratta della vita etica invece redatta sotto forma di due lunghe lettere, con una prosa pi argomentativa e razionale; in essa si discutono la responsabilit etica, l'universalit del dovere morale, il matrimonio. Le visioni espresse dal libro non sono riassunte nettamente, ma presenti come esperienze vissute. Il nodo principale su cui si dispiega l'intera opera kierkegaardiana la domanda primaria, gi posta da Aristotele: Come dovremmo vivere?
Abramo (in ebraico: אַבְרָהָם, AFI [ʔaβ.raː.ˈhaːm], da cui il significato "Padre di molti"; in arabo: ابراهيم, Ibrāhīm; ... – ...) è un patriarca dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islam. La sua storia è narrata nel Libro della Genesi ed è ripresa nel Corano. Secondo Genesi (17,5), il suo nome originale era אַבְרָם [ʔaβ.ˈraːm], poi cambiato da Dio in Abraham. Non esistono testimonianze indipendenti da Genesi dell'esistenza di Abramo: secondo l'esegesi storico-critica non sarebbe quindi possibile attestare la sua storicità. La cronologia interna alla Bibbia colloca Abramo verso il 2000 a.C. La redazione del testo biblico che parla di lui pare essere opera di un redattore sacerdotale, ai tempi dell'esilio babilonese. Nonostante ciò, «non esiste nulla di specifico nelle storie della Genesi che possa essere collegato direttamente a storia conosciuta che riguardi Canaan e dintorni nella prima parte del secondo millennio p.e.v.». Come in genere succede per i testi riguardanti i patriarchi, non si tratta di biografie, né di racconti storici nel senso comune del termine, ma di fissazione per iscritto di tradizioni orali. La Torah lo riporta nativo di Ur dei Caldei, una città dell'area babilonese nell'odierno Iraq. Di conseguenza, «è ormai ampiamente riconosciuto che il cosiddetto “periodo patriarcale/ancestrale” sia un costrutto letterario susseguente, e non un periodo della storia reale del mondo antico». Buona parte degli studiosi asserisce che il Pentateuco sia stato composto nel periodo persiano (circa 520–320 a.C.), quale risultato di tensioni tra possidenti terrieri ebrei che erano rimasti in Giuda durante la cattività babilonese e affermavano Abramo come loro "padre" tramite il quale facevano risalire il proprio diritto alla terra, e gli esuli "sacerdotali" reduci, che basavano la loro rivendicazione sulla preminenza di Mosè e la tradizione dell'Esodo.
Il Cenacolo è un grande affresco (525x871 cm) di Andrea del Sarto, databile al 1511-1527 circa e conservato nel Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, vicino alla chiesa di San Salvi, a Firenze.
La Cena in Emmaus è un dipinto di Rembrandt, eseguito nel 1629. Considerato uno dei migliori lavori giovanili dell'artista è conservato nel Museo Jacquemart-André di Parigi. Il dipinto è realizzato con tecnica a olio su carta con supporto di legno.
Andrea del Sarto, pseudonimo di Andrea d'Agnolo di Francesco di Luca di Paolo del Migliore Vannucchi (Firenze, 16 luglio 1486 – Firenze, 29 settembre 1530), è stato un pittore italiano. Giorgio Vasari lo definì pittore "senza errori", elogiandone la perfezione formale, la rapidità e sicurezza d'esecuzione. Tale elogio vasariano appare però ormai riduttivo nei confronti di un artista che, erede della tradizione fiorentina, affrontò una grande varietà di temi e ne sviluppò l'elaborazione formale. Fu maestro dell'intera prima generazione di "eccentrici" (Pontormo e Rosso Fiorentino in primis), ma a differenza degli allievi non utilizzò quelle spregiudicatezze audaci, se non addirittura polemiche, rinnovando piuttosto il repertorio tradizionale in maniera garbata, attraverso l'accentuazione del respiro monumentale delle figure, la variazione della cromia e della tecnica, l'uso degli spunti più moderni reperibili.
Abramo (Abraham) è una miniserie televisiva del 1993, diretta da Joseph Sargent, che apre la collana Le storie della Bibbia. La fiction è nota anche con i titoli Le storie della Bibbia: Abramo e La Bibbia: Abramo; andò in onda in prima visione su Rai 1 nel 1993. Le riprese sono state effettuate in Marocco, a Ouarzazate.
Abraham Lincoln (Hodgenville, 12 febbraio 1809 – Washington, 15 aprile 1865) è stato un politico e avvocato statunitense. Ha ricoperto per 16º l’incarico di Presidente degli Stati Uniti d'America, dal 4 marzo del 1861 fino al suo assassinio avvenuto nell'aprile del 1865. Guidò l'Unione attraverso la guerra di secessione americana, la più cruenta mai esplosa fino ad allora nonché la più grave crisi morale, costituzionale e politica dell'intera storia degli Stati Uniti d'America. Grazie alla vittoria bellica, ebbe il merito di mantenere inalterata l'unità degli Stati federati; rafforzò il governo federale e modernizzò l'economia del Paese. Nato in una capanna di tronchi in mezzo ai boschi nei pressi di Hodgenville nel Kentucky, crebbe nel West, inizialmente nell'Indiana (facente parte dell'ex Territorio del nord-ovest). In gran parte autodidatta, riuscirà a diventare avvocato nell'Illinois ed uno dei leader del Partito Whig, fino ad essere eletto membro del parlamento statale ove presterà servizio per 8 anni. Entrerà a far parte della Camera dei rappresentanti nel 1846. Promosse una rapida modernizzazione economica e si oppose alla guerra Messico-Stati Uniti (1846-1848). Dopo un solo mandato ritornò a casa per riprendere la propria attività legale. Rientrato nella politica attiva nel 1854, diverrà ben presto uno dei capi del neonato Partito Repubblicano, che conquistò subito la maggioranza nello stato dell'Illinois. Partecipò alla campagna per le elezioni di medio termine del 1858 candidandosi alla carica di senatore; prese parte ad una serie di dibattiti molto pubblicizzati con il suo avversario e rivale, il leader del Partito Democratico Stephen A. Douglas. Si esprimerà contro l'espansione della schiavitù nei territori dell'Ovest, ma risulterà sconfitto per poco. Dopo essere stato proposto come vicepresidente alla convention per le elezioni presidenziali del 1856, nelle elezioni presidenziali del 1860 risultò capace di assicurarsi la nomination presidenziale in qualità di moderato, a volte altalenante, sebbene la maggior parte dei delegati originariamente avessero favorito altre candidature. Pur non ottenendo praticamente alcun sostegno negli Stati schiavisti del profondo Sud, riuscì a conquistarsi i favori del Nord e venne così eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Sebbene vi fossero stati dei tentativi per colmare le differenze tra Nord e Sud, alla fine la vittoria di Lincoln spinse sette stati sudisti che praticavano la schiavitù a ritirarsi dall'Unione e a formare gli Stati Confederati d'America, ancor prima della cerimonia d'inaugurazione e insediamento del neopresidente. L'attacco confederato a Fort Sumter e l'immediatamente successiva battaglia unirono l'intero Nord dietro la bandiera dell'Unione. Come leader della corrente politica moderata, Lincoln dovette confrontarsi con i Repubblicani Radicali, che chiedevano con insistenza un trattamento più duro da riservare ai ribelli, i War Democrat, che radunarono una grande fazione di ex oppositori nel suo campo ed infine anche i Copperhead, che lo disprezzarono in quanto inconciliabilmente filo-secessionisti e che complottarono ripetutamente alle sue spalle. Lincoln reagì contrapponendo i suoi avversari l'uno contro l'altro con un mecenatismo politico attentamente pianificato e facendo appello al popolo americano con le sue abilità di oratore. Il suo discorso di Gettysburg, il più significativo e famoso fra quelli da lui pronunciati, è considerato una delle pietre miliari dell'unità e dei valori della nazione americana; un'icona del nazionalismo, del repubblicanesimo, della parità di diritti, dell'ideale di libertà e della democrazia. Sospese l'habeas corpus, portando alla controversa sentenza Ex parte Merryman della corte federale di giustizia ed evitò il potenziale intervento britannico disinnescando l'incidente diplomatico conosciuto come Affare Trent. Supervisionò da vicino lo sforzo bellico, specialmente la selezione dei generali, incluso il suo uomo di maggior successo, Ulysses S. Grant. Prese importanti decisioni sulla strategia di guerra dell'Unione, incluso uno stretto blocco navale che paralizzò completamente il commercio del Sud. Mentre la guerra progrediva, le sue mosse in direzione dell'abolizionismo culminarono con il suo primo ordine esecutivo, il Proclama di emancipazione del settembre 1862, che decretava la liberazione di tutti gli schiavi dai territori degli Stati Confederati d'America a partire dal 1º gennaio 1863; usò lo Union Army per proteggere gli schiavi fuggitivi, incoraggiò gli Stati cuscinetto a mettere fuori legge la schiavitù e spinse attraverso il Congresso la promulgazione del XIII emendamento, che bandì definitivamente la schiavitù in tutto il Paese nel 1865. Abile statista e profondamente coinvolto nelle questioni di potere in ogni Stato, Lincoln si conquisterà l'appoggio decisivo dei Democratici a favore della guerra e gestirà la sua campagna di rielezione nelle elezioni presidenziali del 1864. Anticipando la conclusione della guerra, spinse verso una visione moderata dell'Era della Ricostruzione, cercando di riunire rapidamente la nazione attraverso una politica di riconciliazione generosa di fronte alle divisioni persistenti e piene di acribia. La sera del Venerdì santo del 1865 (14 aprile), cinque giorni dopo la resa del generale confederato Robert Edward Lee, Lincoln verrà assassinato dal simpatizzante sudista John Wilkes Booth e morirà all'alba del giorno dopo. È a tutt'oggi considerato sia dalla storiografia ufficiale che dall'opinione pubblica in generale, attraverso la classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America uno dei più importanti e popolari al tempo stesso. L'operato della presidenza di Abraham Lincoln ha avuto una duratura influenza sulle istituzioni politiche e sociali degli Stati Uniti d'America. Grazie ai suoi 193 cm è stato il presidente più alto della storia statunitense insieme a Lyndon B. Johnson, in carica dal 1963 al 1969 e successore di John Fitzgerald Kennedy dopo il suo assassinio.