apri su Wikipedia

Simbolo niceno-costantinopolitano

Il Simbolo niceno-costantinopolitano, detto anche Credo niceno-costantinopolitano, è una formula di fede relativa all'unicità di Dio, alla natura di Gesù e, implicitamente, pur senza usare il termine, alla trinità delle persone divine. Composto, in origine, dalla formulazione approvata al primo concilio di Nicea (325) (a cui vennero aggiunti ampliamenti, relativi anche allo Spirito Santo, nel primo concilio di Costantinopoli) esso fu redatto a seguito delle dispute che attraversavano la chiesa del IV secolo, soprattutto a causa delle teorie cristologiche di Ario (Arianesimo). Il simbolo niceno-costantinopolitano è ampiamente usato nella liturgia cristiana: viene infatti recitato durante la Messa. Il termine "simbolo" è derivato dal greco σύμβολον, che inizialmente aveva il senso di "tessera di riconoscimento" o contrassegno: due persone spezzavano una tessera di terracotta o un pezzo di legno e ne conservavano ognuno una delle due parti, così che, più tardi, il perfetto combaciare delle due parti messe insieme provava l'identità delle persone o dei rispettivi delegati. Così il simbolo della fede è la tessera o segno di riconoscimento tra i fedeli cristiani. Nella Chiesa dei primi secoli esisteva un rito chiamato Traditio Symboli (cioè Consegna del Simbolo, o Credo) con il quale la Chiesa, metaforicamente, "metteva insieme" (questo il senso della parola greca symbolon) e "consegnava" ai catecumeni una sorta di sintesi delle verità in cui crede.

Risorse suggerite a chi è interessato all'argomento "Simbolo niceno-costantinopolitano"

Sperimentale

Argomenti d'interesse

Sperimentale