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Con il termine antica Grecia (o anche Grecia antica) si indica la civiltà sviluppatasi nella Grecia continentale, in Albania costiera, nelle isole del Mar Egeo, sulle coste del Mar Nero e della Turchia occidentale, nella Sicilia orientale e meridionale, sulle zone costiere dell'Italia Meridionale (complessivamente denominate poi Magna Grecia), in Nordafrica, in Corsica, in Sardegna, sulle coste orientali della Spagna e quelle meridionali della Francia. La cultura greca, nonostante la conformazione geografica del continente favorisse l'insorgere di molteplici unità politiche a sé stanti (le poleis), fu un fenomeno omogeneo, che interessò tutte le genti elleniche, accomunate dalla stessa lingua; attribuiva molta importanza alla conoscenza e alla ricerca della verità: per i greci avvicinarsi alla verità significava avvicinarsi alla divinità, pertanto attribuivano un carattere quasi religioso alla conoscenza e alle scienze; in questo contesto gli antichi greci avevano intuito l'importanza della matematica nella ricerca di una conoscenza più vicina alla verità e questo spiegherebbe come la civiltà greca sia riuscita, nel giro di pochi secoli e con una popolazione limitata in numero, a raggiungere notevoli traguardi nella filosofia, nella matematica e nelle scienze.
La storia di Sparta descrive il destino dell'antica Grecia. Sparta era una Città-Stato: dal suo inizio nel periodo leggendario fino alla sua incorporazione nella lega achea sotto la tarda repubblica romana come suo alleato nel 146 a.C., per un periodo totale quindi di circa un millennio. Dal momento che il popolo acheo non fu il primo ad insediarsi nel territorio del Peloponneso corrispondente alla valle del fiume Eurota in Grecia, ne vengono descritti - per quanto possibile - pure il precedente periodo miceneo e quello dell'età della pietra; un breve accenno viene fatto pure riguardo ai periodi post-classici. Sparta ha infine continuato ad essere un centro urbano fino all'età contemporanea con la sua appartenenza alla moderna nazione greca. La Sparta dorica ha acquisito il suo massimo prestigio e rilevanza nel corso del VI secolo a.C. Al tempo delle guerre persiane era il leader riconosciuto, per unanime consenso, delle città-stato (polis) greche; successivamente perdette in parte quel ruolo quando gli ateniesi tramarono per romperne le fondamenta dello Stato, dopo che un grave terremoto distrusse in parte la città nel 464 a.C. (vedi il Terremoto di Sparta del 464 a.C.). Quando Sparta sconfisse l'antica Atene nella guerra del Peloponneso, essa si assicurò un'egemonia senza precedenti in tutto il sud dell'antica Grecia; ma questa si ruppe in seguito alla battaglia di Leuttra svoltasi nel 371 a.C.. Da allora non fu più in grado di riconquistare la sua supremazia militare e col tempo fini con l'essere assorbita dalla lega achea nel II secolo a.C.
Il periodo che viene generalmente indicato come Grecia classica durò circa 200 anni, dal V al IV secolo a.C. Quest'epoca vide un conflitto estenuante con l'Impero persiano ed ebbe anche un forte impatto sull'Impero romano influenzando fortemente le fondamenta della civiltà occidentale. Gran parte della moderna politica occidentale, del pensiero artistico (architettura, scultura), del pensiero scientifico, teatro, letteratura e filosofia derivano da questo periodo di storia greca. Dopo la morte di Alessandro Magno inizia l'epoca ellenistica che terminerà con la vittoria di Augusto ad Anzio nel 31 a.c..
Sparta, la più importante polis del Peloponneso meridionale dell'antica Grecia mantenne per vari secoli, peraltro con una costanza del tutto sconosciuta al di fuori dei suoi confini, un sistema di governo che presentava alcuni aspetti prettamente monarchici, reso ancora più particolare dal fatto che due sovrani, provenienti da due dinastie diverse, avevano il compito di governare simultaneamente (diarchia). Secondo la tradizione, i due lignaggi, gli Agiadi e gli Euripontidi discendevano rispettivamente dai gemelli Euristene e Procle, a loro volta discendenti da Eracle, che conquistò la città poche decine di anni dopo la conclusione della guerra di Troia. Quello che segue è l'elenco trasmesso dalla tradizione, che comprende sovrani leggendari: nonostante l'esistenza di scritti e descrizioni sulla vita e sulle gesta dei discendenti di Euristene e Procle, l'istituzione diarchica non è documentata con certezza prima della metà del VI secolo a.C.
Pausania, figlio di Plistoanatte (in greco antico: Παυσανίας, Pausanìas; Sparta, anni 460 a.C. – Tegea, dopo il 385 a.C.), fu re di Sparta della dinastia degli Agiadi dal 444 a.C. al 426 a.C. e poi di nuovo dal 409 a.C. al 394 a.C.; i suoi periodi da re furono intervallati dai due regni del padre. Fu padre dei due re di Sparta che gli succedettero, Agesipoli I e Cleombroto I.
Il cosiddetto impero di Alessandro Magno indica nelle ricerche sulla storia antica quel grande, antico impero, che si sviluppò sotto Alessandro Magno nel corso della sua campagna militare e si affermò nella sua piena grandezza dal 324 al 319 a.C. circa. Poiché la posizione politica di Alessandro in alcune zone era diversamente legittimata e corrispondentemente egli esercitava diversamente la sua sovranità locale, nessun concetto di spazio geografico a questa creazione di stato poteva essere classificato diversamente che con il nome del suo sovrano. L'impero di Alessandro si basava su un'unione personale di tre diverse aree di sovranità: il regno dei Macedoni, la parte occidentale dell'impero degli Achemenidi e il regno degli Egizi (dominio in origine achemenide). Oltre a ciò Alessandro aveva la sovranità sulla maggior parte delle città greche con la lega di Corinto e su alcune tribù barbare balcaniche. Il suo impero si estendeva su almeno 19 territori dei moderni stati di oggi (Grecia, Macedonia, Bulgaria, Turchia, Siria, Giordania, Israele, Libano, Cipro, Egitto, Libia, Iraq, Iran, Kuwait, Afghanistan, Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan) e toccava alcune altre nella loro periferia (Ucraina, Romania, Albania, Armenia e India). Tra il 336 e il 323 a.C., assorbendo la porzione occidentale dell'impero achemenide di Persia, portando la propria superficie da 1,2 a 5,2 milioni di km2; divenne così, per un ventennio, il più vasto impero del suo tempo. Dopo la sua morte il suo impero si dissolse nel quadro delle guerre dei diadochi e fu diviso tra i suoi successori, i diadochi e gli epigoni. Di qui emerse il mondo dei cosiddetti regni ellenistici.
Gorgo (in greco antico: Γοργώ, Gorgò; Sparta, 506 a.C. circa – dopo il 480 a.C.) fu regina spartana, moglie di Leonida I, il re che combatté e morì nella battaglia delle Termopili. Figlia, moglie e madre di tre differenti re di Sparta: Cleomene I, Leonida I e Plistarco rispettivamente, Gorgo è una delle pochissime figure storiche femminili ad essere nominate da Erodoto per il suo acume politico e la sua saggezza.
Le donne nell'antica Sparta erano famose per la propria fertilità, rispetto a tutte le altre donne greche. A differenza di quanto accadeva alle donne nell'Atene classica, nella società spartana le ragazze venivano allevate praticamente alla stessa maniera dei maschi, compresa la formazione fisica e le prove di idoneità a cui sottoporsi periodicamente. Nel corso dei secoli Sparta si era acquisita la solida reputazione di esporre i propri neonati ai rigori della natura a partire dal primo giorno di vita, così da rafforzarne immediatamente il carattere e scoprirne eventuali difetti fisici, ma anche di attuare una ferrea politica di eugenetica; con una forte attenzione all'allevamento dei bambini, in particolare i ragazzi, totalmente concentrato e focalizzato sull'arte della guerra, il che ha portato a credere che la loro società fosse duramente improntata ad un severo regime di patriarcato. Invece, una buona parte delle polis dell'antica Grecia guardava a Sparta in una maniera assai confusa e dubbiosa, per le sue stranezze ed apparenti contraddizioni, soprattutto al riguardo della politica che attuavano nei confronti della loro popolazione femminile, percepita come assai originale quando non assurdamente clemente. Questa indulgenza esiste solo in relazione alle testimonianze date da autori maschi stranieri del tempo, in quanto testi spartani sull'argomento sono completamente assenti; Sparta sembra aver volutamente mancato di registrare la sua storia e, dato che gli uomini del tempo erano molto poco inclini ad osservare con sguardo attento le donne, in particolar modo quelle che pensavano potessero agire al di sopra della loro stessa posizione, occorre affidarsi a tutta la capacità critica disponibile per poter discernere quali informazioni siano effettivamente assegnabili alle donne di Sparta. Anche la legislazione sulla dote ha contribuito a portare un ulteriore motivo di confusione nei riguardi della proprietà terriera; molti tra gli spartiati erano fermamente convinti che le loro spose dovessero essere scelte per la prestanza fisica naturale piuttosto che per le capacità economiche possedute tramite eredità acquisita, quindi nessuna dote formale veniva assegnata al momento del matrimonio. In tal modo le donne potevano facilmente diventare sempre più ricche, ereditando sia dal padre che dal marito. Le transazioni terriere erano infine permesse ed autorizzate anche come regalie personali pienamente arbitrarie.