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La Rivoluzione dei Rosario (o Rivoluzione delle Filippine del 1986 o Rivoluzione EDSA o Rivoluzione del Potere Popolare) fu l'insieme di avvenimenti che portarono alla caduta del regime militare del presidente Ferdinand Marcos nelle Filippine nel 1986.
Il filippino o Wikang Filipino (ISO 639-3 fil) è una varietà linguistica di prestigio della lingua tagalog ed è il nome con il quale si designa una delle due lingue ufficiali delle Filippine (l'altra lingua ufficiale è l'inglese). Il tagalog è la prima lingua per un terzo della popolazione filippina. Il suo centro diffusore è Manila, ma la lingua è ampiamente diffusa in tutto il paese.
Imelda Marcos, nata Imelda Remedios Visitación Trinidad Romuáldez (Manila, 2 luglio 1929), è una politica filippina, vedova del decimo presidente delle Filippine Ferdinand Marcos. Nativa della città di Manila, trascorse la sua gioventù a Tacloban nei decenni intorno alla seconda guerra mondiale. Successivamente fece il suo ritorno nella capitale, dove lavorò come cantante e modella prima di incontrare suo marito Ferdinand Marcos. Sposatasi con Marcos nel 1954, suo marito fu eletto Presidente delle Filippine nel 1965 e governò il paese sotto un regime dittatoriale di legge marziale dal 1972 al 1981. Si distinse come figura piuttosto controversa sia all'interno che all'esterno delle Filippine, spesso ricordata come il simbolo della stravaganza durante il regno politico del marito. Accumulò una lunga lista di attività, lussi e comfort, tra cui la sua leggendaria collezione di oltre 2.700 paia di scarpe, rinvenute nel palazzo di Malacañang, quando nel 1986 il governo fu rovesciato e lei ed il marito furono costretti all'esilio nelle Hawaii per via della rivoluzione del Rosario. Nel 1998 la sua inestimabile collezione di scarpe andò ad arricchire la collezione del Museo delle scarpe della città di Marikina. Imelda Marcos ed il marito rimasero a lungo in esilio, e dovettero affrontare numerosi procedimenti legali relativi a pratiche finanziarie irregolari. Ferdinand Marcos morì alle Hawaii tre anni dopo aver lasciato le Filippine nel 1989. Il numero dei beni e delle proprietà dei coniugi Marcos furono messi sotto sequestro, ma dopo aver affrontato numerosi processi negli Stati Uniti, la donna fu assolta da ogni accusa. Poco dopo il suo ritorno nelle Filippine assieme alla famiglia, riprese la sua carriera politica, principalmente in supporto a quelle dei figli Imee e Ferdinand Jr.. Partecipò alle elezioni presidenziali del 1992, classificandosi quinta. Nel 1995 venne eletta membro della Camera dei Rappresentanti in rappresentanza del primo distretto di Leyte. Nel 2010 riprese la sua carriera politica e fu eletta nuovamente deputata, questa volta in rappresentanza del secondo distretto di Ilocos Norte, terra natia di suo marito. Nel 2013 e 2016 fu rieletta rispettivamente per un secondo e terzo mandato. In alcune occasioni i media si sono riferiti a lei come alla farfalla di acciaio o farfalla di ferro, in riferimento alla sua forte influenza politica sul paese, senza paragoni con nessun'altra first lady prima di lei. Ebbe, infatti, un ruolo molto attivo nella scena politica dell'epoca, ottenendo le funzioni di ministro degli insediamenti umani, ambasciatrice plenipotenziario e straordinario, governatore della Regione Capitale Nazionale, oltre che membro della legislazione provvisoria stabilita tra il 12 giugno 1978 ed il 5 giugno 1984. Occupò anche posizioni di rilievo in molte aziende ed entità governative o pubbliche.
Le Filippine sono uno Stato insulare del Sud-est asiatico situato nelle acque dell'oceano Pacifico occidentale. Sono un arcipelago costituito da circa 7100 isole ed isolotti posto a circa 800 km al largo delle coste del Vietnam. Manila ne è la capitale, ma la vicina Quezon City è la città più popolosa del paese. Entrambe fanno parte della Regione Capitale Nazionale (Metro Manila), situata su Luzon, l'isola più grande. Seconda più grande isola delle Filippine è Mindanao, a sud-est. L'arcipelago delle Filippine è bagnato dal mare delle Filippine a est, dal mare di Celebes a sud, dal mare di Sulu a sud-ovest, e dal mar Cinese Meridionale a ovest e a nord. Le isole che lo compongono sono disposte a triangolo, con Palawan, l'arcipelago di Sulu e l'isola di Mindanao disposte (da ovest ad est, rispettivamente) a formare la base meridionale e con le isole Batan a nord di Luzon che ne costituiscono l'apice. L'arcipelago si estende per circa 1850 km da nord a sud, e nel suo punto più largo da est a ovest, lungo la base meridionale, misura circa 1130 km. L'isola di Taiwan si trova a nord del gruppo delle Batan, la porzione malese dell'isola del Borneo si trova a sud di Palawan, e le isole orientali dell'Indonesia giacciono a sud e a sud-est di Mindanao. Solamente circa i due quinti delle isole e degli isolotti hanno un nome, e solo circa 350 di esse hanno una superficie di 2,60 km² o più. Le isole maggiori possono essere suddivise in tre gruppi: (1) il gruppo di Luzon, a nord e ad ovest, costituito da Luzon, Mindoro e Palawan, (2) il gruppo delle Visayas, al centro, costituito da Bohol, Cebu, Leyte, Masbate, Negros, Panay e Samar, e (3) Mindanao, a sud.
Filippine statunitensi è il nome con cui si indica il periodo della storia delle Filippine durante il quale il paese fu soggetto al dominio coloniale degli Stati Uniti d'America. Questo periodo storico ebbe inizio nel 1898 quando, in seguito alla vittoria statunitense nella Guerra ispano-americana, la Spagna si vide costretta a cedere Filippine, Cuba, Porto Rico e Guam agli Stati Uniti. Al dominio spagnolo nelle Filippine seguì quindi l'imposizione prima di un regime di occupazione militare statunitense e poi (dal 1901) di un'amministrazione civile di tipo coloniale, contro cui le popolazioni locali intrapresero varie sollevazioni armate represse nel sangue dalle truppe statunitensi (Guerra filippino-americana). Nel 1934, l'approvazione del Philippine Independence Act da parte del Congresso degli Stati Uniti d'America preparò il terreno all'indipendenza della nazione: nell'ambito di un piano volto ad assicurare la piena sovranità della nazione durante un periodo di transizione della durata di dieci anni, venne istituito un nuovo regime (il Commonwealth delle Filippine) ancora soggetto agli Stati Uniti ma dotato di una propria costituzione e di propri organi esecutivi, legislativi e giudiziari composti da filippini. Dopo uno stop al processo di autonomia dato dal periodo di occupazione giapponese durante la seconda guerra mondiale, le Filippine ottennero una piena indipendenza il 4 luglio 1946.
Le Filippine, ufficialmente Repubblica delle Filippine (Republika ng Pilipinas in tagalog, Republic of the Philippines in inglese e República de Filipinas in spagnolo), sono uno Stato insulare del sud-est asiatico situato nell'oceano Pacifico; a nord è separato da Taiwan dallo stretto di Luzon, a ovest è bagnato dal mar Cinese Meridionale, a sud-ovest dal mare di Sulu verso il Borneo, a sud dal mare di Celebes che lo separa dalle altre isole dell'Indonesia e a est dal mare delle Filippine. La posizione nei pressi della cintura di fuoco del Pacifico e il clima tropicale fanno delle Filippine un'area frequentemente colpita da terremoti e tifoni, di cui alcuni anche molto violenti, come il tifone Yolanda, che nel 2013 provocò la morte di circa 8 000 persone; ma è anche ricco di risorse naturali e ha una delle zone più ricche di biodiversità del mondo.L'arcipelago comprende 7 641 isole distribuite in tre regioni geografiche principali: Luzon a nord, Visayas nel centro e Mindanao a sud. Dal 1976 la capitale è ufficialmente Manila, nella cui area metropolitana di Metro Manila risiede il governo. Con una popolazione stimata di circa cento milioni di persone, le Filippine sono il 12º Paese più popoloso del mondo e altri undici milioni di filippini vivono all'estero. Varie etnie e culture convivono sulle isole delle Filippine, che sono considerate come una nazione di recente industrializzazione; fin dalla loro indipendenza l'economia delle Filippine è stata in continua crescita. All'inizio del XXI secolo furono avviate riforme economiche che hanno portato il settore terziario a superare l'agricoltura come principale attività economica e attualmente i servizi incidono per oltre la metà del PIL del Paese. Tuttavia le Filippine devono ancora affrontare molte sfide nel settore delle infrastrutture, mancando inoltre un adeguato sviluppo del settore del turismo, dell'istruzione, dell'assistenza sanitaria e dello sviluppo umano.In epoca preistorica i Negritos delle Filippine sono stati tra i primi abitanti dell'arcipelago, seguiti da successive ondate di popoli che hanno portato le loro influenze malesi, indiane e islamiche, mentre il commercio ha portato influenze culturali cinesi. Nel 1521 l'arrivo di Ferdinando Magellano segnò l'inizio di un'era di influenza e successivamente di dominio spagnolo. Manila emerse come il centro economico dell'Impero spagnolo in Asia e il porto da cui partiva annualmente il Galeone di Manila. Tra il XIX e il XX secolo ebbero luogo una serie importante di conflitti, come la rivoluzione filippina, la guerra ispano-statunitense e la guerra filippino-americana. Come risultato di ciò gli Stati Uniti d'America sostituirono la Spagna come potenza dominante dell'arcipelago. Fatta eccezione per il periodo di occupazione giapponese, gli statunitensi mantennero la sovranità sulle isole fino alla fine della seconda guerra mondiale. Dopo l'indipendenza il Paese ha avuto un'esperienza spesso tumultuosa con la democrazia, che è servita a definire le caratteristiche della repubblica costituzionale.L'influenza di questi periodi storici si riflette nella cultura attuale della nazione. Alcuni gruppi malesi hanno influenzato la cucina, la letteratura, la musica, la danza e l'architettura, mentre la religione cattolica e i nomi propri sono di provenienza spagnola. Infine la presenza degli Stati Uniti ha imposto l'uso della lingua inglese e una forte affinità con la cultura occidentale.
Ferdinand Emmanuel Edralin Marcos (Sarrat, 11 settembre 1917 – Honolulu, 28 settembre 1989) è stato un politico, avvocato, militare e dittatore filippino, 10º presidente delle Filippine. Nativo della città di Sarrat, nell'estremo nord del Paese, Marcos visse un'avventurosa giovinezza e studiò giurisprudenza all'Università delle Filippine. Affermò di aver partecipato alle attività anti-nipponiche tra il 1942 e il 1945 durante la Seconda guerra mondiale e di aver svolto un ruolo fondamentale nel movimento di resistenza filippina. Le sue 33 medaglie ottenute lo resero il soldato più decorato della storia filippina. Sulla base di queste esperienze che contribuirono ai incrementare la sua popolarità, iniziò la carriera politica: nel 1946 divenne assistente del primo Presidente della Repubblica indipendente delle Filippine, Manuel Roxas; fu quindi membro della Camera dei Rappresentanti, il Parlamento filippino, dal 1949 al 1959 e successivamente entrò a far parte del Senato. Come Senatore propose un elevato numero di leggi e divenne uno delle figure di spicco del Partito Liberale. Vinse le elezioni presidenziali del 1965, 1969 e 1981, rimanendo in carica ininterrottamente dal dicembre 1965 al febbraio 1986. È stato il primo dei due unici presidenti filippini a rassegnare le dimissioni dalla massima carica dello Stato insieme a Joseph Estrada, nonché l'unico ad essere eletto per tre mandati. Marcos avviò un ambizioso progetto di opere pubbliche e di intensificazione nella riscossione delle imposte che condusse il Paese verso un periodo di prosperità economica per tutti gli anni settanta. Dopo la sua prima rielezione, gli oppositori di Marcos bloccarono i suoi ambiziosi piani e la prosperità politica venne scossa con la graduale comparsa di una guerriglia comunista e un'altra musulmana; per fronteggiare l'aumento della criminalità e della disobbedienza civile e con la minaccia di un'insurrezione comunista guidata dai gruppi NPA e Partito Comunista delle Filippine, Marcos dichiarò la legge marziale il 21 settembre 1972 in virtù della Proclamazione n. 1081. Affermò che la legge marziale era il preludio per la creazione di un Bagong Lipunan (in italiano "Nuova Società") basata su nuovi valori sociali e politici. Mosso da una fede fortemente anti-comunista, il Presidente decretò la riduzione della libertà di stampa e di altre libertà civili, chiuse il Congresso e aziende nel campo dei media, ordinò l'arresto dei leader dell'opposizione e gli attivisti militanti accusati di istigazione alla violenza, tra cui i senatori a lui più critici come Benigno Aquino Jr., Jovito Salonga e José Diokno. La proclamazione della legge marziale venne ben accolta inizialmente. Il tasso di criminalità diminuì profondamente dopo aver attuato il coprifuoco. Molti oppositori politici furono costretti all'esilio. La legge marziale venne revocata ufficialmente il 17 gennaio 1981 e sei mesi dopo Marcos venne rieletto per un terzo mandato della durata di 6 anni. In seguito alla delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Benigno Aquino nel 1983 e all'aumento dell'insoddisfazione popolare, iniziò il declino del governo Marcos, con la pressione da parte degli Stati Uniti (i quali da sempre avevano supportato il suo regime) che culminò con le elezioni anticipate nel febbraio 1986, dove il Presidente venne nuovamente dichiarato vincitore. La vedova di Benigno Aquino, Corazón Aquino, e i suoi sostenitori denunciarono i risultati ufficiali e diedero inizio a una pacifica sollevazione civile e militare. La rivoluzione del Rosario e le massicce e oramai incontrollabili proteste costrinsero Marcos ad abbandonare la presidenza il 25 febbraio 1986 e a partire con la moglie Imelda in esilio per le Hawaii, dove morì il 28 settembre 1989.Figura estremamente polarizzante e spesso travisata, Ferdinand Marcos rimane uno dei presidenti più controversi della storia delle Filippine. Benché l'imposizione della legge marziale sia stata criticata e il suo regime sia stato accusato pesantemente di corruzione e di numerose violazioni dei diritti umani, nei suoi 20 anni al potere Marcos fu in grado di erigere più scuole, ospedali e infrastrutture di tutti i presidenti che lo precedettero messi assieme. Malgrado le centinaia di incriminazioni lanciate contro Marcos dopo la sua caduta, egli non fu mai giudicato colpevole. I coniugi Marcos, accusati di appropriazione indebita, furono assolti da una grand jury di Manhattan nel 1988. Sin da allora i loro figli Ferdinand Jr. ed Imee sono entrati a loro volta nello scenario politico del paese.