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Irnerio (in latino Irnerius o Wernerius, di origini germaniche soprannominato anche Theutonicus; 1060 – 1130) è stato un giurista, accademico e glossatore medievale italiano che nell'Università di Bologna, in cui era magister e di cui è considerato uno dei fondatori (Scuola di Diritto), riportò in auge i testi legislativi giustinianei appena riscoperti e su cui si stava propagando un diffuso interesse. Per questa attività gli viene spesso attribuito il soprannome di «lucerna iuris», ovvero «lume del diritto». Viene anche ricordato come «illuminator scientiae nostrae», ossia come «l'illuminatore della nostra scienza», cioè il diritto.
Il diploma di Enrico V (datato 15 maggio 1116) è un documento con il quale l'Imperatore del Sacro Romano Impero concedeva alla città di Bologna una serie di privilegi fiscali, commerciali, politici, giudiziari e territoriali, nonché il perdono per aver distrutto la rocca del vicario imperiale nel 1115. Il documento ha una particolare importanza storica in quanto sancì le prime libertà e autonomie cittadine, che portarono alla creazione del libero comune.
Graziano (in latino: Gratianus; Etruria centrale - Chiusi o Ficulle, tra il 1075 e il 1080 – Bologna, 10 agosto tra il 1145 e il 1147) è stato un giurista italiano, fondatore del diritto canonico. La tradizione vuole sia stato maestro di arti liberali e, probabilmente dal 1126/27, vescovo di Chiusi. Recenti studi confermano la carica di vescovo di Chiusi nonché l'ipotesi che egli fosse un giurista del foro ecclesiastico e che, in qualità di magister, insegnasse indossando la mitra vescovile come emerge dall'iconografia del XII secolo.