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Autore principale: Barucci, Piero
Pubblicazione: Firenze : Sansoni ed., 1973
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La storia del pensiero economico è la disciplina che si occupa dello sviluppo dell'economia politica dalle origini ai giorni nostri, con le sue varie teorie o visioni del sistema economico. In prima approssimazione, si possono individuare le seguenti fasi: antichità classica (soprattutto nella Grecia antica) e Medioevo; la formazione degli stati nazionali e la nascita dell'economia politica in senso moderno; la rivoluzione industriale e l'economia classica; l'affermazione dell'economia di mercato e l'economia neoclassica; la Grande depressione del 1929 e l'economia keynesiana; approfondimenti e nuove proposte; la stagflazione e il monetarismo; sviluppi recenti.Gli storici del pensiero economico valutano in modi diversi sia le singole scuole, sia il loro succedersi. Vi è un punto di vista "cumulativo", secondo il quale si è avuto e continua un progressivo avvicinamento alla verità e, pertanto, la storia del pensiero economico deve essere «storia delle verità economiche». Vi è anche un punto di vista "competitivo", secondo il quale l'esistenza di diverse scuole mostra che sono possibili approcci diversi allo studio dei fenomeni economici, nessuno dei quali nettamente preferibile agli altri. Qualsiasi teoria economica, quindi, può essere criticata o perché migliorata da altre successive, o perché basata su un approccio non condiviso da altre. La sintetica esposizione che segue è ricca di riferimenti ad altre voci, alle quali si rinvia per approfondimenti e valutazioni critiche. Le varie correnti di pensiero della storia economica hanno influenzato profondamente le relative politiche economiche adottate dai vari Stati nazionali nel corso della storia moderna e contemporanea.
Nella storia del pensiero economico, una scuola di pensiero economico è formata da un gruppo di economisti che condividono idee e punti di vista comuni sul funzionamento dell'economia. Sebbene molti economisti non sempre possono essere classificati in una particolare scuola, la classificazione degli economisti in scuole di pensiero è una pratica molto comune. L'evoluzione del pensiero economico può essere suddivisa in tre fasi: antica (Greco-Romana, Indiana, Persiana, Islamica e Cinese Imperiale), premoderna (mercantilisti, fisiocratici) e moderna (a partire da Adam Smith e dall'economia classica del tardo XVIII secolo). Attualmente la maggioranza degli economisti segue un approccio inquadrabile nell'ambito della cosiddetta mainstream economics, a volte chiamata anche economia "ortodossa".Negli Stati Uniti, tra gli economisti ortodossi si può distinguere tra la "Saltwater school" (associata alle università di Berkeley, Harvard, MIT, Pennsylvania, Princeton, e Yale) e la "Freshwater school" (associata comunemente alla scuola di Chicago, alla Carnegie Mellon University, all'Università di Rochester e all'Università del Minnesota) che condividono molti tratti in comune, anche se la "Freshwater school" è più favorevole al laissez-faire e al non intervento dello stato. Entrambe le scuole sono comunque associabili alla cosiddetta sintesi neoclassica.
La scuola austriaca, conosciuta anche come la scuola di Vienna o la scuola psicologica, è una scuola di pensiero economico eterodosso che proclama una stretta aderenza all'individualismo metodologico. A livello politico, ha originato e influenzato le teorie e i movimenti libertariani e, in maniera minore, anche quelli liberisti. Il suo nome deriva dal fatto che molti dei suoi membri, come Friedrich von Hayek e Ludwig von Mises, erano austriaci ed ex-studenti dell'Università di Vienna.
Gli economisti classici sono cronologicamente la terza scuola di pensiero economico, dopo il mercantilismo (e il cameralismo) e i fisiocratici, e sono considerati la prima scuola moderna, che fonda la scienza economica come la conosciamo oggi.
In economia il marginalismo è una corrente di pensiero economico sviluppatasi tra il 1870 e 1890. La metodologia marginalista è quella che ancora oggi con il Monetarismo esercita maggiore influenza rispetto a quella classica e marxista.
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