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Autore principale: Montefoschi, Giorgio
Serie: C'era non c'era
Serie: C'era non c'era / collana diretta da Renato Minore ; 12
Serie: C'era non c'era
Serie: C era non c era / collana diretta da Renato Minore
Serie: C'era non c'era. collana diretta da Renato Minore
Serie: Leggoio
Johann Heinrich Pestalozzi (Zurigo, 12 gennaio 1746 – Brugg, 17 febbraio 1827) è stato un pedagogista e filosofo svizzero. Pestalozzi è noto principalmente come riformatore del sistema scolastico, inoltre nel corso della sua vita si dedicò anche all'attività politica. Fondò diversi istituti educativi nelle regioni svizzere di lingua Tedesca e Francese, scrisse alcuni libri in cui illustrava i suoi rivoluzionari principi sull'educazione. Il suo motto era "Imparare con la testa, le mani e il cuore".
Leonardo e Geltrude è un'opera letteraria di Johann Heinrich Pestalozzi. È uno dei grandi romanzi pedagogici del romanticismo europeo e consta di quattro volumi, pubblicati tra il 1781 e il 1787. Tuttavia, l'autore si dedicò all'opera durante tutta la sua vita, pubblicandone altre due edizioni, come reazione a diversi mutamenti socio-politici. Il romanzo è stato spesso accostato al Wilhelm Meister di Goethe, altro grande romanzo pedagogico del romanticismo europeo, e a I promessi sposi, per il forte impegno civile ed educativo e la scelta degli umili come protagonisti.
Sylvia Marie Likens (Lebanon, 3 gennaio 1949 – Indianapolis, 26 ottobre 1965) è stata una ragazza statunitense dell'Indiana vittima di un brutale omicidio. Venne torturata fino alla morte da Gertrude Baniszewski, dai suoi figli e altri giovani del loro quartiere. I suoi genitori, che erano giostrai, avevano lasciato Sylvia e sua sorella Jenny nelle mani della famiglia Baniszewski tre mesi prima della sua morte in cambio di 20 dollari alla settimana. La Baniszewski, due dei suoi figli, Paula e John, e due giovani del quartiere, Coy Hubbard e Richard Hobbs, furono incriminati e condannati per il delitto. La tortura e l'assassinio di Sylvia Likens furono descritti dal pubblico ministero nel processo contro la Baniszewski come «il peggior crimine mai commesso nello Stato dell'Indiana».
Marianna de Leyva, divenuta Suor Virginia Maria, ma meglio nota come la Monaca di Monza (Milano, 4 dicembre 1575 – Milano, 17 gennaio 1650), è stata una religiosa italiana, protagonista di un famoso scandalo che sconvolse Monza agli inizi del XVII secolo. Figlia primogenita di un nobile spagnolo, il conte di Monza Martino de Leyva y de la Cueva-Cabrera, a tredici anni fu costretta dal padre a entrare come novizia nell'Ordine di San Benedetto; a sedici anni pronunciò i voti e diventò la monaca suor Virginia Maria, dal nome della defunta madre. A fare scalpore fu la sua relazione (durata dal 1598 al 1608) con un uomo, il conte Gian Paolo Osio, dalla quale nacquero almeno due figli, un maschio nato morto o deceduto durante il parto e una bambina, che Osio riconobbe come propria figlia, Alma Francesca Margherita (8 agosto 1604), affidata alla nonna paterna, ma vista sovente dalla madre.L'amante di suor Virginia, che già in precedenza era stato condannato per omicidio, uccise tre persone per nascondere la tresca, ma fu scoperto, condannato a morte in contumacia e poi assassinato il giorno prima della sua condanna da un uomo che egli riteneva suo amico. L'arcivescovo Federico Borromeo, messo al corrente della vicenda, ordinò un processo canonico nei confronti della monaca di Monza: al termine del procedimento suor Virginia fu condannata a essere "murata viva" nel Ritiro di Santa Valeria, dove trascorse quasi quattordici anni chiusa in una stanzetta (2,50 x 3,50) priva quasi completamente di comunicazione con l'esterno, ad eccezione di una feritoia che permetteva il ricambio di aria e la consegna dei viveri indispensabili. Sopravvissuta alla pena, rimase a Santa Valeria fino alla morte.Fu Contessa di Monza (1600-1607) durante il regno di Filippo III di Spagna e amministrava il territorio (circa trenta chilometri quadrati) dal monastero, insieme ai fratelli Luigi, Antonio II e Gerolamo (due anni per uno). Un altro fratellastro di Marianna fu il figlio di primo letto di sua madre Virginia Marino, il signore di Sassuolo Marco III Pio di Savoia (1568-1599). Dai fratelli de Leyva il titolo di Conte di Monza passò a don Giovanni Battista Durini nel 1648; la dinastia duriniana governó Monza e il suo territorio fino alla fine del regime feudale. La sua notorietà è dovuta soprattutto al romanzo I promessi sposi, nel quale Alessandro Manzoni si ispirò alla storia di questa imbarazzante vicenda, enfatizzando però gli eventi, cambiando ad esempio la composizione della famiglia, la cronologia, particolari biografici e il nome stesso degli amanti che diventano Egidio e suor Gertrude.
Henri-Émile-Benoît Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 31 dicembre 1869 – Nizza, 3 novembre 1954) è stato un pittore, incisore, illustratore e scultore francese. Matisse è uno dei più noti artisti del XX secolo, esponente di maggior spicco della corrente artistica dei Fauves.
Record aggiornato il: 2024-05-28T01:24:08.360Z