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Autore principale: Lessona, Alessandro
Il termine crepuscolo indica il "periodo di tempo" che intercorre dal dì alla notte fonda, detto "crepuscolo serale", oppure dalla notte fonda al dì, detto "crepuscolo mattutino", e nel quale la Terra riceve un contributo indiretto di illuminazione del Sole, tramite diffusione e riflessione da parte dell'atmosfera. Il dì è inteso naturalmente come "dall'alba al tramonto" e cioè finché il primo o l'ultimo raggio di Sole arrivano sulla terra direttamente, superando l'orizzonte. Mentre la notte fonda è quel periodo d'ombra totale, nel quale la luce solare ha il minor contributo e dove il cielo ai nostri occhi appare praticamente nero. Naturalmente la luce del crepuscolo varia, in base al passare del tempo,senza soluzione di continuità dal dì alla notte e dalla notte al dì. E sia la quantità di luce che il periodo del crepuscolo, possono variare anche in maniera molto evidente in base alle stagioni e in base alla posizione di dove ci troviamo sulla terra, quindi latitudine ma anche altitudine. Ad esempio, stando a Parigi nel periodo da metà a fine giugno, in cui le giornate sono massimamente più lunghe, la notte fonda non arriverà mai e l'unica luce più bassa visibile, sarà proprio quella della somma dei due crepuscoli. Convenzionalmente, al livello del mare, il crepuscolo misura in totale 18° di rotazione terrestre e viene suddiviso in tre tipologie, ognuno di 6° d'angolo. Così troviamo il crepuscolo civile, il crepuscolo nautico ed il crepuscolo astronomico, ognuno con differente illuminazione caratteristica.
Il crepuscolo degli dei (in tedesco Götterdämmerung ) è il quarto e ultimo dei drammi musicali che costituiscono la tetralogia L'anello del Nibelungo di Richard Wagner. Fu rappresentato per la prima volta il 17 agosto 1876 al Festival di Bayreuth con Georg Unger come Sigfrido, Eugen Gura come Gundicaro, Johanna Wagner come Prima Norne, Lilli Lehmann come Woglinde e Hans Richter (direttore d'orchestra), in occasione della prima esecuzione completa della tetralogia. In Italia, la prima è stata il 18 aprile 1883 al Teatro La Fenice di Venezia con Unger diretto da Anton Seidl. Il soggetto del dramma (la Götterdämmerung appunto) è l'armageddon del mondo nella mitologia nordica. In tale visione è stata riconosciuta l'influenza di religioni e di concezioni lontane, quali l'escatologia iranica, l'apocalisse giudaico-cristiana o primitive credenze di matrice indoeuropea.
Il crepuscolo degli idoli (titolo originale Götzen-Dämmerung) è un libro di Friedrich Nietzsche, scritto nel 1888, e pubblicato nel 1889. Originalmente intitolato Ozio di uno psicologo, fu poi rinominato Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello. Quest'ultimo titolo, in tedesco, è un gioco di parole sul titolo di un'opera di Richard Wagner, Il crepuscolo degli dei (Götterdämmerung). Nietzsche critica la cultura tedesca dell'epoca, bollandola come grezza e lancia alcune frecciate di disapprovazione anche alle figure culturali della Francia, della Gran Bretagna e dell'Italia. Contro questi presunti rappresentanti della decadenza culturale, Nietzsche plaude a Cesare, a Napoleone, a Goethe, a Dostoevskij, a Tucidide ed ai Sofisti, visti come tipi umani più forti e più sani. In questo libro, Nietzsche espone la trasvalutazione di tutti i valori, quale suo ultimo e più importante progetto e dà una lettura del passato, nella quale, per una volta, i Romani prevalgono sui Greci, anche da un punto di vista culturale. Egli stabilisce, all'inizio della sezione Il problema di Socrate, che il valore della vita è inestimabile ed ogni giudizio relativo ad esso rivela la tendenza a negare la vita o ad affermarla. Egli prova a mostrare come i filosofi da Socrate in poi fossero decadenti ed usassero la dialettica come uno strumento per l'autoconservazione, mentre l'autorità della tradizione perdeva, via via, d'importanza. Nel capitolo I quattro grandi errori, suggerisce che la gente, soprattutto i Cristiani, confonde l'effetto con la causa e che essi proiettano il proprio ego, la propria soggettività sulle altre cose, così creando il concetto illusorio dell'essere e, quindi, anche di Dio. Nietzsche critica il concetto di responsabilità e di volontà e suggerisce come tutto sia necessario in un'unità che non può essere né giudicata né condannata. Nel proporre che il concetto di "libero arbitrio" sia un'illusione, egli conclude che ciò che la gente, solitamente, considera "vizio" altro non sia, in effetti, che "l'incapacità di non reagire a uno stimolo". Alla luce di ciò, il concetto di "moralità" diventa un mero strumento di controllo: «la dottrina del volere è stata inventata essenzialmente allo scopo di punire, ossia allo scopo del voler trovare colpevoli».
Il termine crepuscolo indica il "periodo di tempo" che intercorre dal dì alla notte fonda, detto "crepuscolo serale", oppure dalla notte fonda al dì, detto "crepuscolo mattutino", e nel quale la Terra riceve un contributo indiretto di illuminazione del Sole, tramite diffusione e riflessione da parte dell'atmosfera. Il dì è inteso naturalmente come "dall'alba al tramonto" e cioè finché il primo o l'ultimo raggio di Sole arrivano sulla terra direttamente, superando l'orizzonte. Mentre la notte fonda è quel periodo d'ombra totale, nel quale la luce solare ha il minor contributo e dove il cielo ai nostri occhi appare praticamente nero. Naturalmente la luce del crepuscolo varia, in base al passare del tempo,senza soluzione di continuità dal dì alla notte e dalla notte al dì. E sia la quantità di luce che il periodo del crepuscolo, possono variare anche in maniera molto evidente in base alle stagioni e in base alla posizione di dove ci troviamo sulla terra, quindi latitudine ma anche altitudine. Ad esempio, stando a Parigi nel periodo da metà a fine giugno, in cui le giornate sono massimamente più lunghe, la notte fonda non arriverà mai e l'unica luce più bassa visibile, sarà proprio quella della somma dei due crepuscoli. Convenzionalmente, al livello del mare, il crepuscolo misura in totale 18° di rotazione terrestre e viene suddiviso in tre tipologie, ognuno di 6° d'angolo. Così troviamo il crepuscolo civile, il crepuscolo nautico ed il crepuscolo astronomico, ognuno con differente illuminazione caratteristica.
La B Italia è la rappresentativa calcistica Under-21 dei giocatori italiani in squadre di Serie B ed è posta sotto l'egida della Lega Nazionale Professionisti B. Precedentemente nota come Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B, ha adottato la nuova denominazione nel 2011.
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