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Titolo uniforme: Cucinare i legumi
Autore principale: Passione, Rosanna
Pubblicazione: Firenze : Terra nuova, 2010
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
In gastronomia, i legumi sono un insieme di grandi semi commestibili di diverse piante della famiglia delle Fabaceae, che vengono utilizzati tendenzialmente come verdura. Dal punto di vista botanico, invece, con legume (o baccello), ci si riferisce al frutto di tali piante, che fa da contenitore ai semi.
La nutrizione è l'insieme dei processi biologici che consentono, o che condizionano, la sopravvivenza, la crescita, lo sviluppo e l'integrità di un organismo vivente, di tutti i regni (vegetali, animali, funghi, batteri, archeobatteri, protisti), sulla base della disponibilità di energia e di nutrienti. Essa è quindi distinguibile dall'alimentazione, che in fisiologia è considerata come il momento della nutrizione corrispondente all'azione di procurare i nutrienti all'organismo, e alle trasformazioni che il cibo subisce nel tratto digerente. In biologia, gastroenterologia, medicina interna, i termini "nutrizione" e "alimentazione" riflettono aspetti differenti, con implicazioni cliniche, terapeutiche, biochimiche distanti. In scienza della nutrizione è invece consuetudine usare i due termini come sinonimi.
Il cece (Cicer arietinum L.) è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae. I semi di questa pianta sono i ceci, legumi ampiamente usati nell'alimentazione umana che rappresentano un'ottima fonte proteica.
Per ortaggio si intende il prodotto dell'orto. Se utilizzati per l'alimentazione, gli ortaggi possono apportare buone quantità di vitamine, sali minerali, oli essenziali ed enzimi importanti per l'organismo. Per piante ortive si intendono le piante destinate a produrre gli ortaggi. A seconda della parte della pianta usata nell'alimentazione, gli ortaggi si dividono in: ortaggi a frutto: cetriolo, carosello, pomodoro, zucchina, zucche, peperone, melanzana, okra o gombo ricchi di zuccheri e sali minerali, anguria, melone; ortaggi a fiore: carciofo (ortaggi ricchi di ferro e vitamina C), cavolfiore, broccolo; ortaggi da seme: legumi (fava, pisello, fagiolo, lenticchia, cece, cicerchia, lupino, fagiolini) ricchi di amido e proteine; ortaggi a foglia: lattuga, radicchio, indivia, borragine, spinacio, rucola, catalogna, cavolo, bietola, poco calorici; ortaggi da fusto: sedano, finocchio, prezzemolo, cardo, asparago; l'asparago selvatico cresce spontaneamente in primavera; ortaggi da radice: ravanello, carota, pastinaca, barbabietola, rapa, navone; ortaggi da tubero: patata, topinambur, ossalide tuberosa; ortaggi da bulbo: cipolla, aglio, scalogno, porro, cipollotto.Dopo la raccolta gli ortaggi subiscono un calo di vitamine, anche se la conservazione è refrigerata, dovuto all'interruzione della loro attività metabolica: questo calo è proporzionato al tempo trascorso tra la raccolta e il consumo. Dal punto di vista gastronomico gli ortaggi sono considerati verdura.
La soia è un legume (scientificamente Glycine max) che viene largamente usato per l'alimentazione dell'uomo e degli animali da allevamento. Ad oggi è uno dei prodotti alimentari più coltivati nel mondo. La produzione mondiale si attesta attualmente a circa 353 milioni di tonnellate (dati 2017, fonte: FAO ). Una parte importante della produzione mondiale della soia è destinata all'alimentazione degli animali d'allevamento sotto forma di farine o panelli. Una parte è usata anche come fertilizzante, nonché per usi industriali (cosmetici ecc.) Questa voce tratta esclusivamente dell'uso della soia nell'alimentazione umana.
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